Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: MaikoxMilo    19/08/2011    20 recensioni
Questa è la prima fanfiction che decido di pubblicare su Saint Seiya, quindi spero che non sia un assoluto orrore...
Grecia, Estate 2011, 3 ragazze orfane di padre e amiche fin dall'infanzia, trascorrono qui le vacanze... Nessuna di loro sa, però, cosa le aspetta...e chi incontreranno! (riferimenti al Lost Canvas e ad Episode G)
FANFIC RISCRITTA, la trama rimane inalterata tranne in alcuni particolari, aggiunte più descrizioni.
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Camus, Cygnus Hyoga, Leo Aiolia, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Passato... Presente... Futuro!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 26

 

SACRIFICIO

 

“Hermes!” gridano in coro Aiolia e Aiolos, correndogli incontro seguiti da una Sonia alquanto preoccupata.

Solo ora mi accorgo che oltre a noi ci sono anche tutti gli altri Cavalieri d’Oro e i tre Giudici.

Automaticamente scatto verso mio padre e lo stesso fa Camus. Francesca e Michela, invece, vanno a soccorrere Zeus.

“Aiolos... aveva ragione, dopotutto...” mormora Efesto, aprendo gli occhi del nostro medesimo colore; una peculiarità ereditata dal fabbro degli dei.

Camus ed io lo guardiamo senza capire, non senza un po’ di paura, che stia delirando a seguito delle ferite riportate?! Eppure non sembrano di grave entità per un dio!

“Dove pensate di essere, stupidi mortali? Credete forse che io vi lasci parlare, così, senza fare niente?!” esclama Crono all'improvviso, facendo un ghigno malefico e preparando un’immensa sfera di energia da spararci contro.

Per un attimo riesco a percepire l’immenso cosmo di Crono che tutto distrugge.

Un brivido scorre lungo la mia schiena e, istantaneamente, inizio a tremare violentemente; accade la stessa cosa a Camus e agli altri Cavalieri d'Oro, sebbene assai più risoluti di me e ben più preparati alla battaglia.

“Per voi è finita, st...” ma accade qualcosa, qualcosa di così veloce da passare inosservato persino agli occhi di un dio immortale: quattro bagliori scarlatti fendono l'aria, conficcandosi nel suo corpo divino.

“Cosa diavolo...?” ringhia tra i denti Crono, mentre l’energia del suo colpo si indebolisce progressivamente fino a scomparire del tutto.

“La Cuspide Scarlatta, -interviene Milo, sorridendo beffardamente– ora te ne stai buono per un po', è da maleducati interrompere chi sta parlando!"”

“Milo!” esclama Aiolia, preoccupato. Il piccolo Scorpione, esserino minuscolo che si nasconde nelle sabbie del deserto, ha osato farsi beffe di un dio immortale, quali possono essere le conseguenze?

“Così facendo ho paralizzato Crono, ma non so per quanto. Dovreste avere comunque il tempo di parlare un po’, coraggio, ragazzi!” spiega lui, brevemente, espandendo il suo cosmo per affrontare quello, infinitamente più potente, del dio del tempo.

“Grazie... Milo!” dice Camus, sorridendo, mentre noto gli occhi di Rhadamantis fissare insistentemente Scorpio

“Camus... Marta... perdonatemi!” mormora Efesto debolmente, trovando il coraggio di proseguire nel suo discorso.

Camus ed io gli rivolgiamo, se possibile, uno sguardo ancora più sorpreso rispetto a quello precedente.

“Ho giudicato voi uomini esseri imperfetti, senza capire che noi divinità lo siamo ancora di più... Siamo deserti, immense dune di sabbia che si vantano di avere forma perfetta, senza capire che, in verità, una montagna rocciosa, per quanto più facilmente franabile in mancanza del ghiaccio che la preserva, può comunque ospitare dei piccoli fiori da qualche parte, non importa se verso valle o chissà dove, il monte roccioso abbraccerà comunque tutto dalla sua altezza... una duna di sabbia, pur nella sua mutevolezza, no...” spiega Efesto, sollevandosi un poco. Sbatto più volte le palpebre, per la prima volta sbalordita da quell'insolita metafora pronunciata dalle labbra di una divinità... no, non di una divinità qualsiasi, ma di mio padre, per l'esattezza!

“Noi uomini SIAMO imperfetti: proviamo rabbia, avidità, odio, sete di potere. L’uomo, a differenza di molte altre specie animali, è relativamente poco su questa terra... eppure nell'arco di un così breve periodo è riuscito ad inquinarla e rovinarla. Questi sono senz'altro i fiori del male che hanno piantato radici ben profonde nella nostra Cultura, nelle nostre civiltà. In tal senso quindi è esattamente come pensate voi: siamo esseri indegni di prenderci cura di questa meravigliosa Terra!” afferma Camus in tono profondamente deluso.

“Quello che dici è vero, figlio mio, ma noi divinità non siamo forse simili a voi uomini? Anzi, peggio di voi... noi non proviamo l’amore e la disperazione che permette di proteggere e salvare le persone care, a rischio della stessa vita! Per quanto i fiori del male siano nitidamente presenti su questo pianeta, nessuna forza è capace di opporsi al profumo dei vostri sentimenti. E sono questi, l'ho capito da poco, i fiori in assoluto più speciali!” esclama Efesto, con una punta di orgoglio verso tutto il genere umano, prima tanto disprezzato.

Gli sorrido sinceramente, alzandomi in piedi. Sì, possiamo essere montagne innevate o rocciose e come tali dobbiamo ambire a diventare più forti e resistenti possibile, proprio grazie a ciò che è nascosto nel nostro grembo!

“Alla fine lo hai capito, dunque! E' già un notevole passo avanti, credimi... padre!”

Nonostante la leggera punta di freddezza nella mia voce, vedo gli occhi di Efesto illuminarsi, così come poco tempo prima era accaduto ad Hermes quando Sonia lo aveva chiamato con il medesimo appellativo. Occorrerà comunque del tempo per fidarsi, MOLTO tempo... Comunque ulteriori discorsi vengono troncati sul nascere dall'urlo di Crono; un grido capace di farci raggelare il sangue.

“Non sopporto più le vostre chiacchiere! Ora mi libererò di voi, a cominciare da te, lurido scorpione che pensa di opporsi con le sue patetiche chele!!!”

In un nanosecondo osserviamo impotenti Crono riprendersi dal veleno che Milo gli aveva iniettato con la ‘Cuspide Scarlatta’ e preparare una potente sfera di energia che scaglia istantaneamente contro il Cavaliere di Scorpio...

“Milooooo, noooooo!!!” sento l’urlo disperato di Camus, mentre tutti i presenti, compresa me, sono costretti a ripararsi il volto con le braccia per la conseguente onda d’urto che investe tutto.

“Milooooo!!!” grida a sua volta Sonia; un urlo rotto, piegato... che s frantuma nelle polvere che vola intorno a noi, rendendo difficoltosa la visibilità e il respiro.

Nel posto dove c’era Milo prima, ora c’è solo una grande voragine dove tutto intorno è bruciato...

Cado in ginocchio, la vista si fa annebbiata, mentre un liquido caldo sgorga dai miei occhi... non è possibile! Non può essere vero!!! Solo un minuto prima c'era Milo davanti a me, e ora... ora...

Un battito d’ali sopra di me...

“E’ buffo, hai usato la sua stessa tattica, il tuo aspetto è pressoché identico al suo, ma siete così diversi l’uno dall'altro che quasi mi verrebbe da pensare si tratti di un errore!” afferma la voce di Rhadamantis, criptica.

Alzo la testa in direzione della voce e... il mio cuore esulta di gioia!

“Uhm! Continui a parlare di ‘lui’ e ‘suo’, ma io non riesco a capire a chi ti riferisci!” ribatte Milo, sbuffando contrariato, incrociando le braccia al petto con fare plateale.

Rhadamantis, non so come, è riuscito a salvare Milo e ora lo tiene malamente in aria. Allora le ali che ha dietro l’armatura, sebbene spezzate l'ultima volta, gli consentono ancora di volare! Mi blocco istintivamente, soffermandomi su quell'ultimo pensiero: ANCORA?!

“Uff, io lo chiamavo ‘piccolo insetto meschino', ma credo che il suo nome reale fosse Cardia!” spiega Rhadamantis, ghignando. Io continuo a fissare le sue ali che, a quanto pare, nella mia mente si erano spezzate, ma quando esattamente se lo conosco solo da poche ore?!

“Uff, mi hai salvato la vita, e ora mi tocca pure ringraziarti!” afferma Milo, sbuffando.

“Lascia perdere, non ho bisogno dei ringraziamenti di uno stupido artropode!” ribatte Rhadamantis in tono aggressivo, posando infine Milo per terra a pochi passi da noi.

“Per Atena! Milo!!!” esclama Camus, abbracciandolo istintivamente e con forza, visibilmente scosso.

“E-ehi, Camus! –mormora Milo, quasi soffocando a causa della stretta dell’amico solitamente restio ad effusioni, ma non questa volta – Non sono mica morto, eh, ma se mi stritoli ancora un po' rischio di diventarlo!” conclude, ironizzando. Quasi automaticamente sul su volto si dipinge un largo sorriso sincero e ricolmo di felicità.

“Mi chiedo se voi due siate sempre insieme ad ogni epoca, anche ad Atlantide ‘loro’ erano migliori amici... strana coppia, considerando che siete uno l’opposto dell’altro!” commenta ancora Rhadamantis, allontanandosi, non prima però di avermi dato una occhiata veloce ma intensa.

"So chi sei realmente...ragazzina!"

Un nuovo brivido scorre lungo la mia schiena, mentre sbatto più volte le palpebre nel tentativo di scrollarmi di dosso quella sorta di forza centripeta che mi risucchia verso la parte più profonda del mio io.

'Non ci siamo mai visti fisicamente, vero, non in questa nuova forma, almeno... Eppure il nostro legame, ciò che abbiamo vissuto, va al di là di questa vita. Va al di là del concetto stesso di vita..."

Il Giudice mi sorride, quasi ghignando, ma un’eventuale risposta, viene bloccata da un altro intervento di Crono.

“Mi avete davvero stufato con tutti questi discorsi, polverizzatevi!!!”

I suoi occhi color rosso sangue, come quelli di Ares, si accendono in un bagliore accecante; i suoi capelli neri, come quelli di Hades, assomigliano a delle fruste che seminano morte.

“Eh no, carino! A voi dei non vi insegnano la buona educazione? Non si interrompono due o più persone mentre stanno parlando, mi pare te l'abbia già detto Milo. Sei duro di comprendonio, eh, vecchio?!” esclama un inaspettato Death Mask, tirando un poderoso calcio a Crono, il quale va a sbattere contro una colonna..

“Tze, parli proprio tu di buone maniere, Deathy?” chiede sarcastico Aphrodite, annusando una delle sue solite rose poco prima di lanciarla contro la divinità.

Death Mask lo fulmina con lo sguardo. Ancora devo capire se quei due non si sopportano o se, molto più facilmente, è il loro modo per dimostrare la loro amicizia.

“Camus! Milo! Aiolia! Aiolos! Ragazze! A Crono ci pensiamo momentaneamente noi, il vostro compito per il momento è quello di proteggere le tre divinità!” ci ordina Saga in un tono che non ammette obiezioni.

Camus, Aiolos e Aiolia si scambiano uno sguardo di intesa che non mi piace per niente, ma poi annuiscono, placidi.

Rhadamantis fa per raggiungere gli altri due Generali degli Inferi, ma Milo lo blocca:

“Aspetta, prima voglio sapere perché... perché mi ha salvato la vita, Rhadamantis? Non c'è alcun obbligo fra noi!”

“Perché voglio essere io ad ucciderti con le mie mani, e inoltre... lottando contro Cardia e Regulus ho capito che voi Cavalieri di Atena siete simili a noi. Vi rispetto, in fondo, e non permetterò che un Essere così infimo come quello che state affrontando possa prendere il mio posto nello sterminarvi! Sarò io a farlo in una battaglia leale!” afferma Rhadamantis, leggermente cupo in volto.

Vedo Milo sorridere osservando ancora per un attimo il Generale degli Inferi:

“Ho capito... grazie comunque!” sussurra, infine, con quella strana luce negli occhi proiettata verso un passato misterioso.

 

*****

Facciamo come ordinatoci da Saga, ma abbiamo appena il tempo di accomodare le tre divinità contro una colonna che subito dopo avvertiamo un’immane pressione colpirci la schiena, seguita da un bagliore accecante e da un’esplosione:

“Sono stufo di voi, moscerini!” urla Crono infuriato, mentre vediamo i nostri amici finire malamente a terra dopo un breve volo.

“Ugh... maledetto Crono, è totalmente pazzo! Forse è anche per questo che è così forte, grr!” commenta Death Mask, pulendosi la bocca dalla quale è uscito un rivolo di sangue.

“E... e dire che Mu ha avuto anche la prontezza di erigere il ‘Muro di Cristallo’! Non so cosa ne sarebbe stato di noi, altrimenti...” balbetta Saga con fatica.

“Amici!!!” grida Milo, facendo per avvicinarsi a loro, ma qualcosa lo blocca, o meglio, qualcosa blocca tutti, sia i Cavalieri d’Oro feriti a terra che... noi stesse!

Guardo stupita il mio corpo incapace di muoversi. Degli anelli di ghiaccio mi tengono imprigionata, impedendomi qualsiasi tipo di reazione.

Conosco fin troppo bene questa tecnica... mi volto come posso verso colui che ci sta facendo tutto questo; apro la bocca per parlare, ma Milo è più lesto di me ad esprimere il pensiero comune:

“Che diavolo stai facendo, Camus?!?”

Con la coda dell’occhio noto che i fratelli di Sonia, gli unici a potersi muovere oltre a Camus, ci guardano con espressione seria.

“Mi dispiace... ragazzi!” sussurra quest'ultimo, e senza aggiungere altro si dirige, insieme ad Aiolia e Aiolos, verso Crono. Il loro incedere è lento, ma decisi sono i passi.

“Che storia è questa, Camus?!” esclama Death Mask a terra, anche lui incapace di compiere il più piccolo movimento tranne quello della bocca.

Gli altri Cavalieri d’Oro hanno la stessa espressione mista di incredulità e timore.

Loro non sanno, ma Michela ed io sì...dannazione!!!

“Camus, noooo!!!” urlo disperata, tentando di attirare l’attenzione, nel farlo provo a divincolarmi da quella morsa ghiacciata, ma troppo superiore è questo potere rispetto a me.

“Abbiamo promesso, non vi fidate di noi?!” mi fa eco Michela, agitata.

Camus si volta verso di noi, sospirando appena, i suoi occhi blu, così profondi, sembrano ora un vortice nero di una tristezza mal celata:

“In tutta franchezza no... So che avreste trovato un modo per impedirci di adempiere alla nostra missione... lo so, perché io, per proteggervi, avrei fatto uguale!”

“Che diavolo stai blaterando, Camus?! Non mi sembra questo il momento di dividere le forze in campo in questa maniera! –grida Milo, sempre più arrabbiato– Liberateci subito, somari che non siete altro, e combattiamo insieme come solo noi sappiamo fare!”

“Non possiamo! Hermes ci ha rivelato la seconda parte della profezia: occorre il sacrificio di tre semidei per sconfiggere Crono. Se vi lasciassimo liberi voi cerchereste di evitare tutto questo, a rischio anche della vostra stessa vita!” spiega Aiolia, tristemente.

“Non vogliamo che nessuno di voi muoia invano! Mi dispiace ragazzi... questo è solo compito nostro, poiché solo noi abbiamo i mezzi per sconfiggere il dio malvagio” conclude Aiolos, preparandosi a scoccare una freccia dorata. Nel frattempo Camus e Aiolia espandono il loro cosmo, preparando i loro colpi migliori.

Mi guardo intorno, pensando disperatamente ad un modo per impedire tutto ciò, ma l’ansia e la paura annebbiano la ragione, cosicché nessuna idea mi viene in testa.

“Siete divertenti, semidei, -interviene Crono, fingendosi ammirato– ma forse non ricordate cos'è successo a Camus quando il mio Hades illusorio ha schioccato le dita...”

“Maledetto! –ringhia Aiakos tra i denti– Non dovresti neanche nominarlo, verme parassitario che necessità di altri per essere qualcuno!!!”

Dopo aver sorriso sornionamente, vedo Crono battere le mani, una volta sola, ma sufficiente per far crollare a terra Camus, Aiolia e Aiolos in preda a violenti spasmi.

“Lia!!! Los!!! Cam!!!” urla Sonia, tentando di divincolarsi dagli anelli di ghiaccio senza alcun effetto, se non quello di annaspare. Siamo troppo deboli, maledizione!

Michela, Francesca ed io non riusciamo a far altro che assistere impotenti alla scena, così simile a quella accaduta prima di rapirci. Eppure ci deve essere un modo, ci DEVE essere...

“Anche se erano solo illusioni, il discorso non cambia. Il mio nero cosmo è penetrato nei vostri organismi tramite le ferite che avete subito nelle battaglie precedenti. Mi basta solo un piccolo movimento e di voi non resterà altro che una poltiglia di sangue!” afferma Crono, guardando con espressione trionfante i Cavalieri a terra. No non può finire così... non può!

Chiudo gli occhi, torturandomi mentalmente per non riuscire a trovare una qualsiasi soluzione utile, poi una idea...

“Siete divinità, no?! - dico rivolta ad Hermes, Efesto e Zeus – Non potete liberarci da questi anelli, malgrado le vostre ferite?! I-io vi imploro di...”

“Mi dispiace, piccola Marta, non possiamo!” sospira mio padre, guardandomi tristemente.

“Co-come non potete?” balbetta Sonia, interdetta.

“Abbiamo promesso che vi avremo tenute lontano da tutto questo... cercate di capire, neanche noi vogliamo perdere tutti i nostri figli!” ci spiega Hermes, serio in volto, ma dai suoi occhi traspaiono una miriade di emozioni ormai diventate parte di lui.

“MA IO NON VOGLIO...!!!” inizio, disperata, mentre le lacrime escono dai miei occhi, ma mi blocco subito, notando che Aiolia, Camus e Aiolos hanno espanso il cosmo e si stanno alzando in piedi, seppur con grande fatica.

Crono li guarda sgomento, sbarrando gli occhi:

“V-voi non potete... I-IO SONO UN DIO, sono più forte di ogni altra cosa!” grida il dio, inorridito davanti allo spettacolo che si manifesta davanti a lui.

“Sai Crono, hai ragione... come dicevo prima, noi umani siamo deboli ed imperfetti, questo è sicuro! In confronto a te siamo... siamo batteri... – dice Camus, con il respiro affannoso – Ma una cosa più di te l’abbiamo, ed è proprio grazie a questa che noi continuiamo e continueremo ad alzarci dinanzi a te per difendere le persone a noi care!” conclude, guardando per un attimo prima Milo e poi noi.

“Cosa stai blaterando, Cavaliere dell’Acquario? Sei forse moribondo?! Sì, devi esserlo di certo perché tu, più di tutti, sei quello messo peggio!” ribatte Crono, facendo però, un passo indietro.

“E’ l’amore, Crono!!! Un qualcosa che tu non potrai mai capire!” esclama Aiolos, puntando nuovamente la freccia contro il dio.

Il dio del tempo guarda esterrefatto i Cavalieri d’Oro, ma poco dopo scoppia a ridere, una risata maligna che riecheggia tutto intorno, facendosi, per la seconda volta, raggelare il sangue:

“E sia, ammetto che vi siete guadagnati il mio rispetto, ma ho comunque vinto io, Cavalieri!”

“Che cosa stai dicendo?” domanda Aiolia, stringendo i pugni carichi di elettricità.

“Forza! Scoccate quella freccia, così finirà tutto... anche la vita delle vostre amate semidee che state proteggendo con così tanta enfasi!” spiega Crono, ridendo ancora più forte.

“Cosa?!?” esclamano i Cavalieri all'unisono.

Le mie amiche ed io ci guardiamo spaventate, mentre Zeus abbassa lo sguardo, triste.

Lui sapeva? O il dio del tempo sta bluffando perché si trova all'angolo?!

“Pensavate che io non fossi a conoscenza della profezia?! Avevo scoperto tutto, persino chi fossero i semidei che mi avrebbero sconfitto, e ho agito per rendere vano tutto ciò che Ares e le altre divinità avevano architettato. Ho lasciato che voi, Camus, Aiolia e Aiolos, nasceste ‘normali’... mi sarei occupato più avanti di rendervi incapaci di fare qualsiasi cosa! Stesso discorso non posso dire di Marta, Michela e Sonia, in loro mi sono preoccupato di mettere una parte del mio nero cosmo fin dalla nascita. Se ferite il sottoscritto, loro non rimarranno di certo illese!” spiega Crono, ghignando.

Rabbrividisco più volte: ecco cos'era quella strana idiosincrasia che, talune volte, sentivo diffondersi dentro i miei visceri come un fiume nero pece. La parte oscura del mio cosmo, l'atomo opaco del male, il principio malvagio stesso, è insito dentro me e le mie amiche fin dalla nascita!

Ingoio a vuoto, trovandomi, per la prima volta realmente, davanti alla oscurità celata in me. Quella volta sulla spiaggia, io... ho ucciso senza pensarci minimamente per proteggere mio fratello, ma la furia di difendere ciò che è caro vale la vita di altri esseri viventi?! Con quale diritto... con quale diritto io posso arbitrariamente scegliere chi merita di vivere e chi no?!

Le mie azioni a queste domande, che mi pongo a posteriori, hanno parlato per me e confermano, di fatto, la malvagità che fa parte del mio essere. Sì, è giusto arrivare fino ad uccidere per proteggere le persone care, una vita per salvare un'altra vita... ma quindi che differenza vi è tra i due schieramenti?! Chi è il cattivo?! Chi il buono?! E'... tutto... così... SBAGLIATO!

“N-noi siamo i buoni, i Cavalieri sono nostri amici... ma anche loro hanno ucciso. Come possiamo pensare noi di essere assolutamente nel giusto?!” interviene Sonia, abbassando lo sguardo. Leggo smarrimento in lei, come in ognuno di noi, ma non è il momento di tentennare, non ora.

"S-Sonia, Michela! Non ora... non esitiamo ora, anche perché da quanto ha detto Crono è doppio il legame che abbiamo con lui: spirituale e..."

“Stai mentendo!!! -ringhia arrabbiato Aiolia, dopo attimi di silenzio- In ogni essere umano vi è una parte buona e una cattiva, il tuo potere non può essere talmente grosso da destabilizzare completamente l'integrità della persona, né dal punto di vista fisico né tanto meno da quello psicologico!"

“Vuoi dunque una prova, Cavaliere di Leo? Sarai accontentato!” afferma sadicamente Crono, mentre con un gesto della mano sinistra si taglia di netto la vena del polso destro.

Un grido straziante esce dalle nostre bocche, automaticamente cadiamo in ginocchio.

“Michela! Marta! Sonia! –urla Francesca, cercando di correre in nostro aiuto, ma gli anelli di ghiaccio le impediscono qualsiasi movimento– Bastardo!!!” inveisce poi contro Crono, scoppiando in lacrime.

“Naturalmente non vale il contrario... – continua Crono come se nulla fosse – Essendo io il sommo artefice non risento dei loro danni! Avete bisogno di altre prove, Cavalieri, per avere la sicurezza del legame che ho instaurato, dall'interno, con le vostre beniamine?!”

La confusione regna sovrana intorno a me, sento le urla dei Cavalieri d’Oro e le grida sgomente di Efesto ed Ermes mi rimbombano nella mia testa, mentre i sensi si indeboliscono sempre più a causa della forte emorragia.

“Allora, Cavalieri? Mi volete colpire oppure no? Carino il vostro piano di proteggerle, ma come spesso accade, la vostra mente limitata non ha analizzata completamente la situazione. Voglio essere magnanimo, comunque... vi concedo il privilegio di salutarle un'ultima volta, ma fate presto perché tra pochi minuti soltanto saranno completamente prosciugate, muahahahah!!!” sghignazza Crono, ormai trionfante.

Quindi questa è proprio la fine... vedo a malapena Aiolos abbassare l’arco impotente, mentre Camus e Aiolia cadono in ginocchio per la disperazione. Sento dei singhiozzi tutto intorno a me... Francesca? Gli altri Cavalieri d’Oro? Forse persino Hermes ed Efesto...

“Lo sapevo! L’amore di cui tanto parlate non è altro che un'altra restrizione per voi umani, un'altra testimonianza della vostra inferiorità! Il tempo è scaduto: addio, umani!” sento ancora udire da Crono, ma è sempre più lontano...

L’ultima cosa che vedo prima di crollare definitivamente a terra, è l’immensa sfera di energia che il dio sta preparando per darci il colpo di grazia...

 

*****

 

Mi sono sempre chiesta cosa si provi a morire...

Tutte le morti sono uguali? No, certo che no... ma può darsi che nel momento culminante tutti gli esseri umani sentano la stessa cosa.

Nel mio caso, quello che sto provando ora non è dissimile da l’addormentarsi, ma è diverso in qualche modo... Oh, oscurità, buio irrefrenabile di cui tutti gli uomini hanno il terrore, perché sei così gentile con me? Perché non mi atterrisci, come sarebbe giusto che sia, e anzi mi attrai irrimediabilmente verso di te?!

Sono passati 2 anni... 2 anni mi separano da quando sei scomparso misteriosamente in una giornata di forti piogge. Forse c'era pure un'alluvione, un fiume e una valle verde ma ricordi sfumano. Non so dove tu sia, eppure per altrettanto tempo ti ho cercato, senza mai arrendermi. Ora che mi sto avvicinando alla fine, ti potrò incontrare di nuovo? Potremo chiacchierare ancora sotto l'albero di tiglio? Avrei ancora la possibilità di toccarti?! Perché se così fosse, allora io...

 

Marta, non puoi arrenderti così, noi... dobbiamo rivederci!”

Una voce… una voce dall'accento francese mi riscuote dall’oblio che si stava impossessando di me...

Chi... chi sei?”

Non ha importanza, la cosa che conta è che io abbia capito chi sia tu...”

Il suono mi giunge da lontano, ovattato, come se chi mi stesse parlando si trovasse dappertutto e in nessun posto allo stesso tempo.

Come faccio a non arrendermi? Mi sento debole e tra poco l’emorragia mi toglierà ogni più piccola forza vitale!”

Tu sei forte, lo sei sempre stata... io, ormai, sono morto, ma non permetterò che anche tu faccia di nuovo la stessa fine, stavolta ti proteggerò!”

Un sorriso appare sul mio volto. Non conosco la voce dell’uomo, ma per qualche ragione mi sento rassicurata.

Va bene, non mi arrenderò ma tu... come fai a conoscermi?” chiedo, muovendo la testa in varie direzioni per capire almeno la provenienza della sua voce, ma è inutile e i miei occhi si ostinano a rimanere serrati.

Una parte di me vorrebbe restare tra le braccia della Nera Signora, unica probabilmente in grado di condurmi oltre il confine mai esplorato, ma non posso, non ancora... c'è ancora una cosa da fare!

Gli uomini sognano anche un attimo prima di morire, e così io ho trovato la verità; la verità che era sempre stata davanti ai miei occhi, ma che non sono stato in grado di accettare... io che sono chiamato ‘l’uomo più intelligente del Grande Tempio’... che terribile sbaglio! –sospira tristemente– Ad ogni modo, Marta, io sono sempre stato accanto a te, anche se sotto un'altra forma... ci incontreremo presto, compagna del mio tempo” riesco ancora ad udire, prima di essere riscattata dalle tenebre.

 

******

 

 

In meno di un secondo apro di scatto gli occhi e, con un movimento rapidissimo, complice la velocità della luce, mi butto a capofitto contro Crono.

La sfera di energia che il dio stava per lanciarci contro, cambia drasticamente obiettivo, finendo vicino allo scheletro del bosco poco lontano dal campo di battaglia. L’onda d’urto, però, crea un attimo di disorientamento sia al dio che a noi mortali.

Le mie braccia, automaticamente, circondano il corpo del dio, ma avverto qualcosa di strano...

Metto a fatica a fuoco ciò che è presente intorno a me e, con stupore, noto che Sonia e Michela sono al mio fianco e hanno compiuto la mia stessa azione.

“A-amiche, -provo a mettermi in contatto telepaticamente con loro, anche se ciò richiede un notevole dispendio di energia– anche voi avete provato la mia stessa sensazione?”

“Ho sentito una voce maschile che mi faceva forza, non ho riconosciuto quel timbro, eppure era così familiare...” mi dice mentalmente Sonia, ormai al limite.

“Sì, anch'io, -continua Michela a stento– mi ha anche detto che non era questo il momento di arrendersi!”

Sorrido tra me e me, non sono l’unica ad aver sentito una voce calda e rassicurante. Non siamo sole, dopotutto, forse non lo siamo mai state!

“Come diavolo siete riuscite a... maledette! Dovreste essere morte!” tuona all'improvviso la voce furibonda di Crono.

Non abbiamo il tempo di dire niente, solo di urlare per l’immenso dolore che stiamo provando: Crono, infatti, ha espanso il suo cosmo bruciante e distruttivo.

“Sonia!!! Michela!!! Marta!!!” gridano confusamente Aiolia, Aiolos e Camus, mentre agli altri Cavalieri d’Oro e a Francesca, scappano urli di orrore.

“Forza! Colpite Crono al petto con la freccia di Sagitter! E’ l’unica soluzione per annientarlo completamente” li incito, parlando con estrema fatica.

“No, Marta, no! Non lo permetterò!” mi grida di rimando Camus, mentre le lacrime cominciano a sgorgare dai suoi occhi.

“Camus! Noi moriremo comunque, il destino ha voluto così, ma voi... almeno voi dovete continuare a vivere. Fatelo anche per noi!” biascica Sonia con gli occhi lucidi. Nonostante il terrore ben visibile, il suo sguardo cerca di imprimere nella memoria quegli ultimi istanti di vita... i suoi fratelli... il suo Maestro Milo...

“Sonia...” mormora Aiolos, chiudendo gli occhi ricolmi di lacrime, mentre alza nuovamente l’arco e lo punta lentamente contro il petto del dio. Nel frattempo Camus e Aiolia espandono il loro cosmo dorato: il primo congiunge le mani davanti al petto e poi le solleva, formando con esse un vaso, il secondo alza il pugno carico di elettricità, tutti i muscoli tesi per il grande sforzo e l'estrema sofferenza.

“Cosa volete fare?! Non potete colpirmi! Moriranno anche le semidee!!!” urla Crono, spaventato da quella reazione.

“TACI! Taci almeno, Crono! Tu hai tacciato gli uomini di stupidità, perché provano amore e rischiano la vita per le persone care... Bene, tu, dio incapace di comprendere, morirai proprio per questo stesso sentimento! PER IL SACRO AQUARIUS, AURORA EXECUTION!” esclama Camus, portando le braccia, dalle quali esce un devastante raggio ghiacciato, davanti a sé.

Nello stesso momento Aiolos scocca la freccia e Aiolia usa il ‘Lightning Bolt’.

L’energia dei tre colpi si unisce in un incredibile fascio di aria congelante ed elettricità, dirigendosi a gran velocità contro di noi.

Chiudo gli occhi, preparandomi a ricevere dentro di me l’immenso dolore che, entro pochi attimi, squarcerà la mia stessa anima.

“Marta! Michela! –sento la voce disperata di Camus rimbombarmi nella mente– Perdonatemi se non sono stato in grado di proteggervi come avrei voluto, perdonatemi, vi prego!”

No, fratellino, non piangere, ti supplico, così rendi tutto così tremendamente difficile, ed io voglio ricordarti in tutt'altra maniera!

All'improvviso un dolore lancinante mi attraversa il petto da parte a parte, i polmoni stridono, il cuore implode. E'questione di un attimo, uno solo, ma il più doloroso dell'intera mia vita, le mie gambe cedono e cado a terra. Nel mentre l’urlo moribondo di Crono riecheggia tutto intorno a noi, annaspa per le colonne distrutte, si consuma, raschia il pavimento, prima di cessare con un debole fischio. Poi il silenzio...

 

 

Quindi è questa l’origine della tua forza!” afferma un’altra voce. Assai più trillante e vivace.

Sorrido tra me e me. Non so chi sia, o forse sì, dopotutto non sono più io...

Perché, non è forse così anche per te?” domando, retorica.

Eh no, cara Marta, ti sei dimenticata che io vivo solo seguendo il mio istinto?!” mi risponde, sarcastico.

Non è così, Cardia, lo so bene... dietro la tua sbruffonaggine si cela in realtà un grande cuore!”

 

“Martaaaa!!!” l’urlo angosciante di Camus, fa arrivare una piccola scintilla di vita alle mie membra, l'ultima. Apro gli occhi, che non possono però più vedere.

So di essere tra le braccia di mio fratello, e so di non avere speranze di vita, lo capisco dai miei sensi sempre più fievoli e dal freddo che si sta impossessando di me, anestetizzando per lo meno il dolore intenso. Anche Camus ne è consapevole... ma non lo accetterà mai!

“No, ti prego, no!” mi implora infatti lui poco dopo, premendomi una mano sul petto ferito nel tentativo di arrestare l'emorragia. Tutto inutile, il sangue è veloce a defluire, il ghiaccio non può più nulla.

"Piccola, ci sono io qui con... t-t-t... resis... Non svenire, non DEVI svenire!"

"Ca-mus..."

"Non parlare! Ti prego, non parlare, devi vivere, devi... fssssh, c-con me... fal-lo per..."

Lo odo ad intermittenza, l'udito sta svanendo completamente, ormai non sento quasi più nulla, ma il sapore del sangue in bocca mi è rimasto, trasmettendomi un'ultima sensazione di nausea quasi staccata dal mio essere. Piego leggermente la testa di lato, laddove penso si trovi mio fratello. Lo sento ancora, anche se così fievole, i battiti del suo cuore, è... è una nenia bellissima, la più bella della mia intera esistenza.

Mi fa compagnia ancora per un po', prima di cessare del tutto. Mi viene da piangere, forse lo faccio anche, perché avverto qualcosa di salino agli angoli della mia bocca.

Il gusto, ultimo senso rimastomi, si sta a sua volta prosciugando del tutto, so che fra pochi secondi sarà troppo tardi e che quello che ho sempre voluto dire rimarrà per intrappolato nelle mie corde vocali, poiché l'aria, oramai superflua, non mi servirà più.

Non sento più, non vedo più, non percepisco più nulla. Ho paura. Tanta. Vorrei sentire ancora il suo abbraccio, il calore della sua pelle, la morbidezza, la sua voce cristallina.

E' così difficile separarmene, non voglio, ma... ma...

C'è ancora una cosa... che voglio dirgli!

“Camus... -non sento la mia voce, ciò mi spaventa ancora di più, ma cerco di farmi coraggio in questo momento così difficile - Camus, fratellino mio, non ha più importanza, davvero. Sono felice... felice e grata, anf, and di averti... conosciuto. T-ti voglio bene, s-serba queste ultime parole nel tuo cuore, che deve continuare a battere anche per me, ti supplico, urgh, Cam...” il leggero fremito nel mio petto, unico baluardo tiepido contro il gelo che si sta avvinghiando sempre di più, cessa di emanare calore e lentamente si spegne. E' l'ultima cosa che avverto distintamente. Il resto è nient'altro che buio...

 

 

Angolo autrice

Ringrazio tutti coloro che hanno seguito e recensito la mia storia, grazie davvero :) Non se questo ultimo capitolo è una schifezza, ma so con certezza che vorrete uccidermi per aver fatto finire la prima storia così... Comunque grazie per avermi seguito anche se, in fondo, sono una scrittrice principiante...

Un grazie speciale ad Allegretto che mi ha aiutato specialmente nella prima parte e, ovviamente, un grazie anche a Sonomi e DarkAngel90!!!

  
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: MaikoxMilo