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Autore: Ria-chan    19/09/2011    6 recensioni
Vi presento la mia primissima fanfiction: una NaLu ispirataai capitoli 198-202 e a uno speciale sulla casa di Natsu. La storia si svolge nei 3 giorni che precedono l'esame per diventare mago di classe S per cui, sebbene non anticipi nulla, può essere comunque ritenuto spoiler.
"Aveva sempre immaginato che il rumore di un cuore spezzato sarebbe stato tanto forte da essere udito perfino da coloro che erano vicino, un rumore forte eppure fragile, quasi musicale, come quello di un cristallo che si frantuma cadendo al suolo.
Eppure cosi non era stato, il suo cuore si era semplicemente spento, non spezzato: nel breve istante che impiega un fiocco di neve per toccare il suolo, con la stessa delicatezza, la fiamma che aveva avvolto il suo cuore da quando era accanto a Natsu, si era affievolita, e poi spenta.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Levy McGarden, Lisanna, Loke, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Siamo alla fine gente!!! Neanche io riesco a crederci XD devo ammettere la fatica non è stata poca XD ma sono abbastanza soddisfatta del risultato finale considerando che questo era il mio primo lavoro :)
Prima di tutto voglio scusarmi se dovessi deludere le vostre aspettative sul finale, non è di certo mia intenzione, spero quindi che possa piacervi così come è piaciuto a me scriverlo.
Seconda cosa voglio ringraziare 
 LucyChan26, Saralasse e Ayako83 per avermi spronata, grazie ai loro commenti sempre dolci e simpatici, a ultimare questo lavoro. Spero davvero e sinceramente che questo finale vi sia gradito, specialmente a voi 3 :D



EPILOGO: Un cielo di fuoco e stelle





“Na-Natsu” aveva ansimato Lucy

“che ci fai qui Lucy? Non dovresti essere qui…torna dagli altri”
 
 
 
 
Non ci aveva pensato un solo istante.
Si era alzata ed era corsa via.

“quell’idiota…cosa cavolo gli è preso???” sbraitò dentro di sé.
Stava correndo già da dieci minuti buoni e rischiava di perdersi lo spettacolo se solo non lo avesse trovato presto;
 “dove diavolo si sarà cacciato??”
ansimò fermandosi al centro di una strada vuota: tutti avevano deciso di trovare un posto adatto dal quale godersi lo spettacolo ed avevano di conseguenza abbandonato le strade rendendole deserte;
“....NATSUUUUUUUUUU!!!!????” aveva gridato più nella sua mente che con la voce.

Purtroppo era stata costretta a fermarsi, non sapeva dove avrebbe potuto cercarlo, non sapeva da dove cominciare, eppure non si sarebbe arresa almeno non finchè avesse avuto la possibilità di dirgliene quattro
“e questa volta lo uccido per davvero” aveva detto a bassa voce digrignando leggermente i denti  e stringendo un pugno all’altezza del viso.
Niente da fare, il tempo scorreva,  ma lei aveva continuato a vagare per le strade vuote senza una meta precisa, o almeno fino a quando…..fu un lampo, un’immagine, che le si accese in testa:
“…la rupe..”
Aveva sentito Happy parlare di quel posto, aveva sentito perfino Mirajane parlarne:
“Natsu andava spesso lì con Lisanna quando perdeva contro Gildartz, era un modo per lui per incassare la cosa e Lisanna cercava sempre di tirarlo su di morale…”, ed una volta ci era perfino stata per accompagnarvi Happy in cerca di Natsu.
Al pensiero delle parole di Mira non potè proprio trattenere un triste sorriso ma, costrettasi a non darci peso al momento, era corsa in direzione di quel luogo.

Aveva corso più veloce che poteva e, mentalmente, si era chiesta cosa avesse scatenato in Natsu una reazione così strana: non credeva affatto che quest’ultimo avesse effettivamente qualcosa di importante da fare, di cosi importante da tenerlo lontano quel giorno dai suoi amici, non dopo l’eccitazione e la curiosità che aveva mostrato verso quel fenomeno al quale non aveva mai assisitito.
Si era preparata perfino all’idea che lo avrebbe trovato lì, Lisanna seduta al suo fianco, come immaginava facevano da bambini…non aveva neanche notato se lei fosse presente, quando era corsa via dalla collina..
“non è il momento ora Lucy…” si era rimproverata arrabbiandosi perfino con sé stessa.
Non aveva smesso di correre un attimo quel giorno, non ne poteva davvero più ma per sua fortuna la meta non era ormai lontana: riusciva a vederla, e riusciva a scorgere una sagoma, una sola.

“Na-Natsu” aveva ansimato Lucy, le gambe piegate e le braccia a spingere sulle ginocchia, i capelli leggermente spettinati e il respiro visibilmente pesante.
“che ci fai qui Lucy? Non dovresti essere qui…torna dagli altri”
aveva risposto freddamente Natsu, il tono calmo, stranamente profondo, senza neanche voltarsi a guardarla.
Era seduto sul bordo della rupe, come Lucy immaginava facesse dai “racconti” di Happy e Mira:
“Perché non sei venuto con noi?” gli chiese senza avvicinanarsi.
Una lunga pausa aveva seguito quella semplice domanda e Lucy si era soffermata a chiedersi se fosse stata colpa sua…se aveva fatto qualcosa che lo aveva infastidito a tal punto…
Stava quasi per domandarlo,
“ho fatt…”
Ma le parole le morirono in gola quando vide che Natsu si stava alzando, lentamente, si era battuto le mani sui pantaloni come a scacciare la polvere e il terriccio e, sempre lentamente, si stava voltando verso di lei:
“Dovresti tornare alla collina, gli altri ti aspettano..Loki ti aspetta..”
e sentendosi infinitamente stupido aveva prontamente continuato
“infondo l’hai invitato tu, non puoi abbandonarlo cosi”
e, con la testa piegata di lato, il canino ben in vista, aveva sorriso, un sorriso che sembrava più una minaccia che un vero sorriso.
Lucy era davvero rimasta allibita; no, non c’era nulla da rispondere, o, perlomeno, nulla che le sembrasse adatto rispondere in quel momento; si era limitata ad abbassare il capo, a stringere i pugni lungo i fianchi e a scacciare il pensiero che il sorriso che aveva appena visto l’aveva quasi spaventata.

Nonostante l’aria svampita non si poteva certo negare che Lucy avesse un cervello, e di certo questo funzionava, o quantomeno lavorava, sicuramente più veloce di quello di Nastu.
Ripensò rapidamente agli avvenimenti di quella giornata e della sera precedente e, sebbene nulla le parve tanto strano o rilevante abbastanza da causare quel comportamento in Natsu, si accorse prontamente che quel comportamento insolito era iniziato quando lei aveva proferito quelle parole, quelle parole che era convinta Natsu non avrebbe mai compreso ….eppure forse…le aveva comprese in qualche modo…ed era rimasto deluso…forse lo aveva infastidito, avrebbe fatto meglio a tacere…
Poi un secondo lampo le aveva attraversato la mente…perché aveva dovuto specificare proprio Loki?
“che-che-che credesse che quelle parole si riferissero a Loki????” si era ritrovata a pensare per poi rigettare all’istante quell’assurda ipotesi.
Eppure…

Probabilmente in una situazione simile chiunque si sarebbe dimenticato del resto ed infatti, fu quello che accadde a loro, o almeno finchè…
Il cielo si oscurò lentamente, e, alle spalle di Natsu  il sole fu lentamente coperto dalla luna.
“Usa il tuo pugno di fuoco Natsu!”  aveva detto forte e con voce profonda Lucy,
Aveva deciso di tentare.
“Se non lo capisce da solo, non ho altra scelta” aveva confermato dentro di se.
“cosa? Andiamo Luc-“ si stava già lamentando Natsu,
“Fallo!” aveva risposto prontamente Lucy con un tono perentorio che non accettava repliche.
“fallo” aveva ripetuto ancora, stavolta lentamente, quasi fosse una supplica, stringendo un po’ più i pugni, stringendo un po’ più i denti, calando un po’ di più il capo.
E Natsu lo aveva fatto.
Non aveva capito il perché, ovviamente, ma lo aveva fatto.

Il pugno sinistro, avvolto dalle fiamme, era andato a colpire il palmo aperto della mano destra e, le fiamme avevano adesso avvolto anche le braccia, risplendendo intensamente in quel cielo momentaneamente buio.
Lucy aveva prontamente sollevato la testa, i pugni si erano sciolti ed i muscoli rilassati.
Il sole era ancora coperto alle spalle di Natsu eppure non potè nascondere il timido ma dolcissimo sorriso che era comparso sul volto di Lucy:
“il sole si è riacceso Natsu”
aveva leggermente detto, continuando a sorridere e inclinando dolcemente la testa di lato, per guardarlo meglio.
Natsu parve visibilmente confuso e, ancora con le braccia avvolte dalle fiamme, prese a girarsi intorno; dopo aver constatato che il cielo era ancora scuro e che, alle sue spalle, l’eclissi era ancora in atto, parve ancora più confuso.
Aveva notato il sorriso di Lucy e questo lo aveva inspiegabilmente agitato: voleva capire cosa stesse succedendo, cosa quelle parole significassero, e perché le stava rivolgendo a lui.
Fu forse lo sguardo di Lucy, caduto sulle fiamme dorate, a risvegliarlo dai suoi pensieri e portarlo, quasi magicamente, all’illuminazione.

La luna oltrepassò lentamente il sole.
Il cielo si colorò di nuovo.
Natsu era rimasto così: il pugno nella mano, le fiamme accese, e un velo di confusione negli occhi.
Lucy si era invece rassegnata all’idea che neanche questa volta il suo compagno avesse capito ciò che stesse tentando, con tanta fatica, di fargli capire.
Fu un attimo.
Un solo attimo.
Le fiamme si spensero, e Natsu iniziò a camminare verso di lei.
Le si fermò al lato, dopo averla leggermente superata.
Lucy non potè fare altro: rimase ferma, la testa tornò ad essere leggermente bassa; questa volta, forse, aveva davvero esagerato.
Rimase ferma, ed ascoltò:
“anche a me non importerebbe…Lucy.”
La testa si sollevò leggermente, quel tanto che bastava per permetterle di vedere l’espressione seria sul volto di Natsu, che dopo poco iniziò a vacillare:
si era portato un braccio dietro la nuca  come a grattarsi la testa, un vistoso rossore gli aveva coperto il volto:
“se sparisce la luna o le stelle si spengono…non me ne frega nulla..” aveva timidamente continuato,
“Ce le ho tutte accanto a me…le stelle”
Ed al proferire di quelle parole si era voltato completamente verso Lucy ed aveva sfoggiato il suo sorriso più bello.

Lo aveva già visto, oh si, lo aveva visto la prima volta che si erano incontrati, quel sorriso, e non lo aveva mai più dimenticato.
E proprio come al primo incontro, Natsu le aveva afferrato la mano e si era voltato verso di lei per sorriderle ancora e per poi lanciarsi insieme in una folle corsa.
Non poteva fare altro Lucy, che ricambiare quel sorriso che l’aveva ormai rapita, che le aveva regalato la magia più potente che potesse immaginare.

“Forza Lucy, ci stanno aspettando tutti” le aveva urlato Natsu durante la corsa, senza mai smettere di sorridere.
“mmh!” aveva annuito lei stringendogli un po’ più forte la mano, senza, anche lei, smettere di sorridere.

Ed erano corsi via, così, come fossero tornati indietro nel tempo, come se il tempo stesso li avesse riportati indietro in quell’istante.
Non sembra essere cambiato nulla: gli stessi sorrisi, la stessa corsa, la stessa stretta di mano; eppure tante cose erano invece cambiate: Lucy aveva finalmente accettato la verità, nulla avrebbe avuto più senso per lei se non avesse potuto vedere più quel magico sorriso, nulla sarebbe mai stato più importante di quella mano che stringeva caldamente la sua.
Ormai era certa dei suoi sentimenti e, in cuor suo, era sicura che non solo avessero finalmente raggiunto Natsu ma che, quest'ultimo li ricambiava con la stessa intensità.
Ed allora più nulla importava, gelosie, esami, nulla poteva più preoccuparla.

“Naaaaatsu!!!! Sono esausta ralleeeeeeenta!!”
“aahhh muoviti Lucyyy!! Devi mangiare di meno sei decisamente fuori forma!!!”
“coooooooooosa??? Stupida testa calda vieni che ti uccidoooo”
 
 
Che la luna scomparisse, o il sole e le stelle si spegnessero; no, a loro non sarebbe di certo importato.
Un ragazzo di fuoco ed una maga delle stelle potevano riempire da soli il proprio cielo.
E insieme, il cielo per loro non sarebbe mai stato buio.  



Mi ripeto per la centesima volta XD ma grazie a tutti per essere giunti fino alla fine :) 
   
 
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