Plot 01: Ballo del Ceppo. Harry è disperato e si scontra
con Malfoy per il corridoio. Da lì comincia la catastrofe perchè Harry, da buon
Grifondoro, ha l'insana idea di scherzare con Malfoy e Malfoy, da perfetto
Serpeverde non capisce l'ironia... o sì? *** Da cosa nasce cosa: altre due
situazioni after Ballo del Ceppo!
Plot 02: I Grifondoro non sono solo coraggiosi, ostinati e
pieni di humour… sono anche determinati a mantenere e proteggere i propri cari.
Sempre.
Notes: Cap conclusivo, un po’ meno divertente rispetto
agli altri per i temi trattati. Ebbene, visto che all’unanimità avete chiesto
il sequel vi do una brutta notizia: ve lo beccate tutto per intero! XD
E sapete che significa? Che mi dovrete sopportare per
chissà quanto! XP
Questo perché la fic è intitolata in realtà ‘The Case’ ed
è una trilogia formata da tre trilogie (di tre cap ciascuna) di remake del IV,
V e VI libro.
La prima trilogia intitolata per l’appunto ‘Gryffindor’s
Case’ è narrata dal punto di vista di Harry Potter e parla di te
caratteristiche dei Grifondoro (humour, ostinazione e determinazione) di tre
modelli: Harry, Sirius e il Trio.
Ovviamente poteva mancare la corrispondente controparte
Serpeverde? XD Ma no ovviamente!
Ed infatti la seconda trilogia, remake del V libro, è
intitolata ‘Slytherin’s Case’… ma ne parleremo più avanti delle sue
caratteristiche quando e se leggerete i nuovi tre cap… ^.^ (qst anche per
l’ultima trilogia… ^_^)
Notes 02: ricordo che qst ficcyna si svolge al IV anno di
Harry, durante il Torneo Tremaghi, e che cercherò di rendere più veritiero
possibile il passo (ai limiti possibili e ovviamente con perdonata licenza,
stilistica o meno XD). Ricordo anche che è una slash, una HxD per la
precisione.
Buona lettura!
Mrs Lay ^o^
.
Gryffindor's Determination
.
… Il Serpentese, la capacità di parlare ai serpenti, da
molto tempo è considerata un’arte oscura. In verità, il più celebre conoscitore
del Serpentese dei nostri giorni è niente meno che Voi-Sapete-Chi in persona.
Il Serpentese infatti, secondo i nostri esimi esperti, è una caratteristica magica fortemente votata al lato Oscuro, una caratteristica che mai ci saremmo immaginati di ritrovare in Harry Potter, il Bambino-che-è sopravvissuto. C’è da chiedersi per quale motivo Silente non abbia mai svelato al pubblico mago questa capacità del Campione di Hogwarts.
Sempre per i nostri esimi esperti, che hanno creduto
lecito dire che probabilmente la sua sceneggiata nella Torre Nord era
probabilmente un modo come un altro per ricevere attenzione, anche la sua
relazione con Draco Malfoy, suo coetaneo, figlio di Lucius Malfoy e di
Serpeverde, sia un’altra mossa alla ricerca di pubblicità.
Harry Potter, inoltre, è accertato che ha stretto amicizia
con molti ‘individui sospetti’ come un ex professore di Difesa contro le Arti
Oscure che poi si è scoperto essere un lupo mannaro, poi l’amicizia alquanto
discutibile con un mezzogigante qual è Rubes Hagrid.
Lupi mannari e giganti sono creature violente, spesso
malvagie… che questa sua inclinazione a queste amicizie possa essere collegata
in qualche modo con la sua capacità di parlare con i serpenti? (ci è stato
riferito da fonti assolutamente certe che Harry Potter ha usato il Serpentese
per parlare con un serpente, questo incrementa i nostri dubbi).
Albus Silente dovrebbe non essere di parte per la nomina a
campione di Harry Potter: non è escluso che per desiderio di fama e vittoria
Harry Potter non ricorra alle sue capacità di Arti Oscure.
La vostra affascinantissima Rita Skeeter per la ‘Gazzetta
del Profeta’
- Io la uccido -
- Malfoy per una volta ha ragione -
- Ron, non ti ci mettere anche tu. E, Malfoy, non dare
corda a quell’arrampicatrice sociale: la Skeeter vuole solo fare notizia -
- Granger, a ME non piace che quella serpe da strapazzo
usi il MIO Harry per fare notizia -
- C’è un limite a tutto, Herm, e la Skeeter l’ha superato
-
- Ucciderla sembra una buona soluzione? -
- Hai ragione, Granger, mi limiterò a strapparle la sua
lingua biforcuta -
Harry Potter distolse lo sguardo dall’articolo di giornale
della ‘Gazzetta del Profeta’ per posarlo sui suoi due migliori amici e il suo
ragazzo, esordendo in tono estremamente leggero: - Per la cronaca, IO ho una
lingua biforcuta. E sono IO lo squilibrato -
Draco Malfoy inarcò un biondo sopracciglio, tagliuzzando più
finemente l’articolo in tanti pezzettini di carta che andavano a sparpagliarsi
per terra e sul tavolo: - Non è una cosa da scherzare, Harry. Io la uccido sul
serio. E ho un buon motivo per farlo -
Hermione Granger sbuffò, prendendo il bacon: - E come pensi
di fare? -
- Può sempre occultare il cadavere della Skeeter nella
Foresta Proibita, autoschiantarsi facendo finta di aver avuto una colluttazione
con un qualcuno invisibile… ha funzionato con Crouch, figurati se non funziona
con lei. Si potrebbe persino chiedere consiglio a Krum - ridacchiò Ron Weasley
al disopra dei suoi biscotti al cioccolato che stava divorando con gusto -
Voglio dire, la Skeeter ha anche l’abito in pendant con l’erba… -
- Ron! - Hermione si voltò verso l’amico, aggrottando le
sopracciglia irritata - Non crederai ancora che sia stato Viktor! Non avere
grilli per la testa! - improvvisamente Hermione si bloccò a metà della
ramanzina che voleva fare, come folgorata da un’illuminazione celestiale - Ho
uno scarabeo per la testa… uno scarabeo per a testa… - cominciò a ripetere a
bassa voce.
Draco la guardò come se fosse pazza: - Grilli? Scarabei?
Che cos’è, ottava piaga d’Egitto? -
- Shhh - lo zittì Ron - Che magari adesso Hermione si
calmerà e non mi farà la ramanzina… -
In quel momento Hermione scattò in piedi, facendo quasi
soffocare Neville con il caffè, esclamando: - Ah! Cel’ho in mano!passerà un
mucchio di guai! - prese la borsa e corse fuori dalla Sala Grande, sotto lo
sguardo sorpreso di metà di questa.
Ron sembrò del tutto tranquillo, come se ci fosse
abituato: - Herm, ricorda che tra dieci minuti abbiamo l’esame di Storia della
Magia! - e tornò a sgranocchiare un biscotto al cioccolato.
- Come mai così tranquillo, Weasley? - domandò Draco,
forse il più stupito di tutti.
- È normale. Probabilmente le è venuto in mente qualche
strano emendamento per la Liberazione degli Elfi Poveri Abbruttiti e Ignoranti
-
Harry ridacchiò: - Bell’idea controbattere la società
anti-diritti degli elfi domestici con gli scarabei… -
Draco scosse la testa e cambiò argomento: - Comunque, che
cosa farai? Sei libero fino a pranzo… continuerai ad esercitarti con gli
incantesimi? -
- Ovvio che lo farà - interloquì Ron, in tono saccente -
Cosa vuoi che faccia altrimenti? -
Draco gli rivolse un’occhiata malfoyesca: - Non l’ho
chiesto a te, Weasley -
Harry gli diede un colpetto sul braccio: - Finiscila Draco
- disse, e Malfoy distolse lo sguardo da Weasley e i suoi propositi omicidi,
momentaneamente.
La McGranitt entrò in quel momento nella Sala Grande e si
diresse a passo spedito verso Harry: - Potter, i campioni si riuniscono nella
saletta qui accanto dopo colazione - disse fulminando con lo sguardo Malfoy
come se volesse pietrificarlo o come qualsiasi chioccia guarderebbe una faina
che cerca di impossessarsi di uno dei suoi dolci pulcini.
Malfoy, da brava faina o furetto qual sia, ricambiò lo
sguardo della professoressa, impassibile, come se la sfidasse a prenderlo di
peso e buttarlo nel suo legittimo tavolo di Serpeverde per allontanarlo dal suo
valoroso Grifondoro preferito.
Ma quell’idilliaco scambio di fraterni sguardi fu infranto
dallo sputacchiare del succo di zucca di Harry: - Cosa? Ma la prova comincia
stasera! - esclamò allarmato.
- Lo so, Potter. Ma i famigliari dei campioni sono stati
invitati alla prova conclusiva del torneo, questa è solo un’occasione per
salutarli - e si allontanò.
Harry aveva la bocca aperta dallo stupore.
Non era possibile che fossero i Dursley… e di certo -
anche se non voleva altro - non era Sirius. glielo aveva ribadito nelle cinque
lettere che gli aveva spedito solo ieri.
- Non si aspetta mica che arrivino i Dursley a fare il
tifo per me, vero? - domandò Harry per poi sorridere - Non credo che i miei
occhi desiderino vedere Dudley con i pon pon a gridare ‘Forza Harry Sei tutti
noi’ -
Ron e Draco ridacchiarono.
- No di certo - continuò a ridacchiare Ron - Magari i
genitori di Malfoy - rise apertamente.
- Non contarci - rispose tranquillo Draco - Non penso che
mio padre e mia madre ardiscano nell’abbracciarti e augurarti buona fortuna
quando sono certo che non desiderino altro che un qualche drago ti divori - poi
ghignò - E sinceramente, Harry, io per primo non sono ancora pronto a chiedere
la tua mano - il ghigno si fece più pronunciato poi baciò castamente Harry
sulle labbra - A dopo - e se ne andò, soddisfatto.
Ron era orripilato: - Oh, Merlino…. Non ho davvero sentito
quello che ho sentito, vero? - Harry non rispose. Aveva le guance scarlatte.
- Harry? -
*
Harry stava camminando per i corridoi con il battito del
cuore che diveniva ad ogni passo più accelerato. Mancava poco all’uscire dal
castello e dirigersi nel campo da Quidditch - pardon, ex Campo da Quidditch -
per la terza ed ultima prova del torneo Tremaghi.
In fondo non era nemmeno tanto agitato in confronto alle
due prove precedenti: la prima prova era stata tremenda perché metà scuola gli
era contro, un drago lo stava aspettando oltre una staccionata e lui aveva solo
la speranza di ricordarsi una formula in tasca e ultimo, ma non meno
importante, Ron non gli parlava.
Nella seconda la situazione era ancora più disperata
perché non aveva la minima idea di come fare a restare in apnea per un’ora
sott’acqua, aveva litigato con Draco e Sirius e Dobby gli tendeva
l’Algabranchia.
Ora, alla vigilia della terza prova, si sentiva molto più
tranquillo: sapeva tutti gli incantesimi che aveva imparato, aveva appena
mangiato con metà famiglia Weasley, aveva appena ricevuto l’ultimo gufo di
Sirius - un’artistica zampata di fango, ma Harry aveva apprezzato comunque - e
non aveva litigato con nessuno.
Gettò uno sguardo alla sua sinistra, eccolo il suo
ragazzo, Draco Malfoy, camminare accanto a lui e guardare di fronte a sé
fissamente, preso forse dalle sue stesse paure.
Desiderò di vincere. Di vincere per Draco. Di vincere per il sorriso che sarebbe comparso
sul suo viso.
Di vincere per Ron e Hermione che lo avevano aiutato
immensamente nel corso del Torneo. Per la famiglia Weasley che l’aveva
sostenuto sempre. Per Sirius che aveva rischiato molto a trasferirsi in quella
squallida caverna e vivere di topi per essergli vicino e per aver firmato
l’armistizio con Draco. Per Hagrid anche, perché doveva dimostrare qualcosa.
Draco improvvisamente lo trattenne, prendendolo per le spalle
e guardandolo seriamente con quei magnifici occhi grigi: - Mi raccomando,
Harry, stai attento. Torna tutto intero, se non è chiedere troppo -
- Tranquillo, Draco - sospirò Harry. Stessa
raccomandazione da almeno due ore.
Draco però non era per niente tranquillo. Non ci riusciva
proprio.
Era l’ultima prova del torneo, l’ultima occasione per
Voldemort di ucciderlo.
Non lo rassicurava il fatto che non si era trovato nulla
su Crouch… e se la ‘spia’ dall’interno potesse sabotare in qualche modo la
prova? Harry era da solo all’interno del labirinto senza possibilità di
chiedere o ricevere aiuto… e se fosse morto avrebbe potuto sembrare
semplicemente un incidente, uno di quegli incidenti di percorso che designava
come vittima uno dei temerari campioni del torneo.
Era così semplice far passare tutto come un incidente…
così semplice…
- Draco? Tutto ok? -
Draco si riscosse alla voce apprensiva di Harry. Gli occhi
del Grifondoro erano calmi, di quel placido verde smeraldo che spesso guizzava
per il nervosismo, lo fissavano così intensamente da far sembrare a Draco che
tutto il mondo si concentrasse lì.
Gli accarezzò la guancia dolcemente e Harry per un istante
chiuse gli occhi per meglio godere di quell’affettuoso contatto: - Come mai sei
così calmo? -
- Mi sono preparato molto per questa prova - rispose il
moro - Inoltre ho avuto il sostegno di tutti e poi… poi ho te vicino, no? Non è
un buon motivo per essere tranquillo? -
La sincerità di Harry spiazzò per un istante Draco ma poi
lo abbracciò mentre le gote arrossivano di piacere per quell’inaspettata e
dolce ammissione.
- E tu come mai tu sei così agitato? - domandò dal suo
petto Harry. Alzò il viso per vedere quello del Serpeverde, rimanendo però
saldamente abbracciato.
In realtà sapeva perché, erano gli stessi motivi per i
quali erano preoccupati tutti.
Harry cercò di non pensarci, cercando di focalizzare tutta
la sua agitazione nella determinazione di riuscire.
Doveva solo essere concentrato e calmo, doveva essere sicuro
di farcela, quello era il primo passo per essere decisi.
Harry si strinse di più a Draco: - Non ti devi preoccupare
troppo, Draco. Sei veramente troppo apprensivo! - ridacchiò.
- Non sono ‘troppo’ apprensivo, Harry - replicò Draco poi
sbuffò - Non abbassare a guardia, mi raccomando -
- Lo so -
- Stai attento -
- So anche questo -
- Non buttarti nelle tue imprese da eroe -
- Mel’hanno già detto -
- Niente cretinate -
- Draco, sei veramente ripetitivo -
- Non farti del male -
- Non sono mica masochista -
- Non farti ammazzare -
- Draco… non ti pare di esagerare? Sembra quasi che mi
prepari per andare in guerra! -
- Non sottovalutare la cosa -
- E tu non sopravalutarla -
- Harry… -
- Sì, DRACO? -
- Ci starai attento? -
- DRACO! - esclamò Harry esasperato. Rise forte -
Smettila! Ho recepito il messaggio! Ma ora devo andare, Draco, manco solo io! -
fece per andarsene quando l’altro lo trattenne - Dr… -
L’altro ghignò: - Non me lo dai nemmeno un bacio? - cercò
di calmarsi e di tenere sotto controllo l’ansia che provava.
Harry baciò frettolosamente le sue labbra ma appena cercò
di andare Draco lo trattenne nuovamente: - E ti sembra un bacio quello? -
Harry sorrise ma cercò di divincolarsi: - Sono in ritardo,
Draco! -
- E allora sbrigati a baciarmi come si deve, Potter! -
Harry si sporse e baciò profondamente Draco in un bacio
che era tutto meno che frettoloso o l’essere innocente: le loro lingue si
trovarono subito e violarono le loro bocche scambiandosi il bacio più
passionale che si fossero mai scambiati.
Si persero istanti che parevano ore a baciarsi, presi nel
vortice di quelle sensazioni meravigliose di essere così vicini come mai prima,
cercando di resistere quanto tempo possibile fino a che non si staccarono,
leggermente ansanti, trovandosi in una posizione successiva a quella solita del
bacio: con le mani di Draco avevano armeggiato con la maglia di Harry mentre
quelle di Harry avevano scompigliato completamente i capelli biondi del biondo.
Si guardarono, registrando quel cambiamento nel loro
rapporto, le gote rosse, gli occhi illanguiditi e l’indecisione se darsi una
sistemata o mandare tutto al diavolo e cedere al desiderio.
Ma si sentì lo scalpiccio dei passi che si avvicinavano,
infrangendo quello scambio di sguardi e ricordando ad entrambi l’incombenza
della prova e di essere ancora nel mondo e non in una qualche strana dimensione
interiore dove esistevano solo loro.
Loro due e il loro amore.
Harry sorrise timidamente, senza sapere esattamente cosa
dire, se sentirsi lusingato o imbarazzato dallo sguardo sensuale di Draco: -
Devo andare… -
Draco mugugnò, non fidandosi della sua voce, ma le sue
braccia fecero resistenza alla tentata fuga di Harry, indeciso se lasciarlo
andare o coinvolgerlo nuovamente in un bacio a labbra aperte e che si
prospettava essere decisamente più spinto di quello precedente.
Si morse il labbro inferiore per resistere a quella
tentazione e annuì distrattamente lasciandolo correre verso il Campo da
Quidditch.
- Draco! - lo chiamò Harry, voltandosi - TI AMO! - gridò e
il grido rimbombò per i corridoi prima che Harry si voltasse nuovamente e
scomparisse oltre la visuale di un sorridente Draco.
*
Harry corse fino a raggiungere la tenda e prima di entrare
prese fiato e si sistemò nervosamente pensando a quell’inaspettata e piacevole
svolta.
Mai come in quel momento rimpianse di essere un campione.
Si voltò un’ultima volta verso la scuola, sospirando prima
che Ludo Bagman uscisse dalla tenda e lo afferrasse per il braccio: - Harry!
Temevo che… cioè… temevamo che… ma meno male che sei qui! - sembrava
estremamente sollevato dell’arrivo dell’ultima campione e lo trasse dentro la
tenda.
Dentro c’erano già Cedric, Fleur e Victor in un angolo che
parlavano con i rispettivi presidi e dall’altro lato c’era Caramell, la
McGranitt, Hagrid, Piton e Malocchio Moody.
Alla sua entrata Caramell gli andò incontro,
abbracciandolo come se fosse stato suo nipote e Malocchio gli fece
l’occhiolino.
Si sentì un profondo rumore di scalpiccio e Harry colse
quel momento in cui tutti uscirono per raggiungere Silente. Il vecchio preside
lo trasse la parte e lo fissò con determinazione negli occhi: - Harry… -
Harry annuì: - Lo so, professor Silente - tentò di
sorridere ma le labbra lottarono per far giungere una parvenza di felicità nel
viso tirato di nervosismo.
Tutta l’ansia che avrebbe dovuto provare in quel giorno e
negli immediatamente precedenti gli arrivarono in un attimo e si chiese
seriamente che cosa avrebbe pensato la gente se lui avesse tirato in aria le
scintille rosse appena subito dentro il labirinto.
Non sentì quasi le parole della McGranitt, almeno
preoccupata quanto lui, e fu quasi un sollievo quando ai campioni fu concesso
di uscire dalla tenda.
Di fronte a lui c’era il campo da Quidditch
irriconoscibile con muri e muri di siepi alti almeno sei metri per tutto il
perimetro, dall’altra parte, anche proprio sopra di lui, c’erano le tribune che
ospitavano tutta la popolazione scolastica inglese, le delegazioni delle due
scuole straniere e i parenti, tutti schierati con le rispettive squadre.
Non si concentrò a guardare cosa avvenisse nelle tribune,
troppo preso a ripetersi tutti gli incantesimi e controincantesimi che aveva
imparato ultimamente.
Solo quando si rese conto di saperli tutti tirò un sospiro
di sollievo mentale e alzò lo sguardo.
Bagman aveva già cominciato a presentare la prova al
pubblico ed era arrivato al punto di presentare i quattro campioni: - … per
primi partiranno il signor Cedric Diggory e il signor Harry Potter, entrambi
della scuola di Hogwarts! -
Harry fu veramente molto stupito allo sentire le altissime
e innumerevoli grida di apprezzamento che si alzarono dalle tribune e fu spinto
da questo ad alzare gli occhi e guardare anche lui in alto: metà delle
gradinate erano occupate da Hogwarts che si dividevano tra striscioni per Diggory
e altri - decisamente più numerosi - per Harry Potter.
Eccoli in prima fila la signora Weasley e Bill che gli
battevano forte le mani, Hermione e Ron con gli stendardi di Grifondoro, Draco
Malfoy e alcuni serpeverde che Harry aveva conosciuto ultimamente grazie al suo
ragazzo che alzavano il pugno in cielo e scoppiavano dei piccolo fuochi
d’artificio che andavano a formarsi la parola ‘Harry Potter Campione’, e poi
tutti gli altri, con striscioni e grida di incoraggiamento.
Che stupido, si diede Harry sorridendo.
Come aveva potuto dubitare del sostegno dei suoi amici?
Come avrebbe potuto abbandonare la spugna quando tutti lo incoraggiavano?
E come non sorridere e riprendere coraggio nel guardare
Draco, il suo Draco, così preoccupato ma allo stesso tempo così fiducioso in
lui?
- Partirà per secondo il signor Victor Krum dell’istituto
Durmstrang - Hermione battè le mani - E per ultima la signorina Fleur Delacour
per l’accademia Beauxbatons - altri applausi, questa volta fu Ron a battere le
mani con inaspettato vigore, Hermione lo fulminò con gli occhi. Bill sorrise
alla giovane francese.
- Al mio segnale… Harry, Cedric… uno, due… tre! -
E Harry fu nel labirinto.
*
Harry era frastornato. Confuso. Addolorato.
Si sentiva così stanco fisicamente e psicologicamente che
avrebbe potuto dormire su quella scomoda sedia nell’ufficio di Silente. Ma
Silente non era del suo solito avviso perché lo stava accompagnandolo,
tenendolo saldamente per il braccio, verso l’infermeria.
Accanto a lui, con la lingua che di tanto tanto gli
lambiva la mano, c’era Felpato, con i suoi enormi occhi neri che lo fissavano
con comprensione.
Le voci dell’infermeria si sentivano fin lì, nel
corridoio, e si poteva riconoscere chiaramente le voci di Molly Weasley, Draco
Malfoy e Madama Chips intrecciarsi in una cacofonia litigiosa.
A Harry sentì stringere il cuore ad avvertire la voce di
Draco e si rese conto che quello che desiderava in quel momento era sdraiarsi
sul letto ed essere abbracciato dalle calde mani di Draco Malfoy, come essere
cullato.
Silente aprì la porta e il brusio di voci si placò,
rivelando Molly, Draco, Bill, Hermione e Ron attorno a Madama Chips,
infastidita, apparentemente pretendevano che l’infermiera dicesse loro che cosa
era successo a Harry e dove fosse.
Tutte le teste si voltarono verso i nuovi tre venuti e
Molly gridò, inconfondibilmente sollevato e preoccupato allo stesso tempo: -
Harry! - e fece per corrergli incontro.
Ma prima che Silente potesse avere il tempo di frapporsi,
prima ancora che Molly giungesse da Harry, persino prima che Harry potesse
rendersi conto di cosa stesse succedendo, Draco corse da lui e lo strinse a sé,
con violenza, con forza, con disperazione.
E Harry si aggrappò a lui, sentendo forte come non mai il
desiderio di scoppiare a piangere al ricordo degli occhi vacui di Cedric e del
suo ultimo grido prima di morire.
Non si curò del dolore delle ferite provocate nel
labirinto e nel cimitero, desiderava quell’abbraccio più di qualsiasi cosa.
Voleva calore umano.
Ma non riusciva a piangere, si era formato dolorosamente
un groppo alla gola che non andava giù e un peso sul cuore.
Era stanco.
Così tanto che non riusciva nemmeno a piangere la morte di
un suo amico, la delusione di aver scoperto un seguace di Voldemort in un
professore, il dolore di aver parlato con i suoi genitori, la forza della
disperazione nel pensare a Voldemort e al taglio che gli aveva fatto Codaliscia
sul braccio.
Silente interruppe l’abbraccio e le parole di Draco, un
torrente di parole di cui Harry non ne capì nemmeno mezza. Sapeva solo che
Draco era preoccupato, che aveva chiesto cosa fosse successo, che chiedeva se
stava bene, che gli diceva che doveva curarsi le ferite, che gli diceva tante
cose.
Il preside mise una mano sulla spalla di Harry e disse,
con voce autorevole e decisa: - Vi prego di lasciar riposare Harry. Oggi ha
vissuto esperienze dolorose e terribili e io l’ho costretto a riviverle per me
poco fa: potete rimanere con lui, ma vi prego di non fargli alcuna domanda
finchè non vorrà rispondere. E di certo, vi pregherei vivamente di non
fargliele questa sera -
Molly si tormentò le mani e annuì, Draco non distolse lo
sguardo da quello di Harry, gli occhi grigi straordinariamente acquosi.
- Preside… - intervenne Madama Chips, semplicemente
scandalizzata da un cane nella sua infermeria - Mi potrebbe spiegare che… -
- Il cane rimarrà con Harry - Sirius scodinzolò,
avvicinandosi a Harry - Le assicuro, Madama Chips, che è molto educato - poi si
rivolse a Harry - Ti lascio qui, tornerò più tardi. Dormi - e uscì.
Madama Chips lo aveva afferrato e tratto ad un letto
vicino, proprio accanto a quello in cui giaceva il vero Malocchio Moody, con la
gamba e l’occhio finalmente al loro posto.
- Starà bene? - la voce di Harry era uno gracchiare.
Incolore. Gli sembrava di essere estraneo a tutto, come se fosse separato dal
resto del mondo da una patina invisibile e impalpabile.
Fu Madama Chips ad aiutarlo a indossare un pigiama e
quando aprì le tende tutti i suoi amici e il suo ragazzo erano lì a fissarlo,
preoccupati e pallidi, si sedettero attorno al suo letto, non sapendo bene che
dire o che fare.
Solo Draco non seguì il loro esempio e andò vicino ad
Harry, in piedi: - Riposa… - tentò di sorridere ma gli riuscì solo una piccola
smorfia stentata e si dovette mordere subito il labbro.
- Mettiti giù Harry, - rincarò con voce dolce Hermione -
sarai sfinito -
- Devi prendere la pozione - disse Molly, sorridendogli
dolcemente e gli porse un calice contenente del liquido viola - Ti assicurerà
un sonno senza sogni -
Harry la prese come un automa e bevve tutto il contenuto
in pochi sorsi. Molly lo aiutò ad abbassarsi e prima di scivolare
nell’incoscienza sentì la stretta della mano di Draco e le sue labbra che
premevano sulla sua fronte, poi, fu tutto buio.
*
Il cane stava uggiolando ringhiando e una cacofonia di
voci era tutto attorno a lui, le più vicine che sussurravano, le più lontane
che gridavano con strilli sempre più vicini.
Harry si sentiva ancora intontito dalla pozione che aveva
dovuto bere e non aprì gli occhi, desiderando solamente sprofondare in un altro
lungo e ristoratore sonno.
- Se non abbasseranno le voci lo sveglieranno - sussurrò
qualcuno accanto a lui.
- Che cosa sarà successo ora? -
- O se ne stanno zitti o li faccio a pezzi - questa voce
era vicinissima a Harry, proveniva dalla persona che gli stava tenendo la mano
- Stupido Caramell… sta litigando con la McGranitt - Draco lasciò la mano a
Harry per raggiungere Molly e Bill, in piedi.
Le porte si aprirono di scatto ed entrarono Caramell e la
McGranitt entrambi molto alterati. Caramell domandò subito: - Dov’è Silente? -
- Non è qui di certo qui, Cornelius, questa è l’infermeria
- ribattè seccamente e a voce bassa Molly.
- Ma può sempre provare a cercarlo nel vaso da notte o
sotto qualche materasso - aggiunse Draco glaciale.
- Malfoy! -
In quel momento entrò anche Silente, decisamente
contrariato: - Che sta succedendo? Perché ci sono queste persone? Minerva, non
avrebbe dovuto… -
- Ha! - strillò lei, con il cappello storto e le guance
rosse - Non ce ne sarà davvero più bisogno, Albus! Il ‘caro’ Ministro se ne è
occupato -
Harry scattò a sedere senza che nessuno se ne fosse
accorto e inforcò subito gli occhiali: non aveva mai visto la McGranitt così
adirata, Caramell così oltraggiato, Silente così minaccioso…
Intervenne Piton con il suo tono strascicato: - Barty
Crouch è stato baciato da un Dissennatore, preside. Non parlerà più -
- Io glielo avevo detto che bisognava aspettarla, Silente!
- gridò la McGranitt - Avevo detto che lei non avrebbe mai permesso che fosse
baciato ora… ma il ministro… -
Caramell esplose: - Signora! Fino a prova contraria sono
IO il Ministro della Magia e IO prendo le decisioni nel Mondo Magico! Stavo solo
agendo come protettore dell’incolumità dei maghi e delle streghe! - poi si
asciugò la fronte imperlata di sudore e continuò - Comunque non vedo dove sia
questa grande perdita… dopotutto era responsabile di parecchie morti… -
- Non potrà testimoniare, Cornelius - ribattè pacato
Silente.
- Testimoniare cosa? Silente, era un pazzo psicotico che
credeva di seguire gli ordini di Voi-sapete-chi quando è EVIDENTE che chiunque
la pensi così deve essere mandato al San Mungo speditamente… -
Draco dece qualche passo avanti: - Che cos’ha detto? -
Caramell parve sgonfiarsi dopo quella replica decisa e
minacciosa ma non disse nulla in risposta o in sua discolpa.
Prese la parola Silente: - Voldemort ha riacquistato i
suoi poteri, Cornelius. È tornato, più forte e potente che mai -
Caramell parve per interminabili secondi pietrificato
dalla sorpresa.
- Io, Minerva e Severus abbiamo sentito la confessione
sotto Veritaserum di Barty Crouch - continuò Silente - Ci ha raccontato tutto
nei minimi particolari: la sua fuga da Azkaban, il piano per infiltrarsi a
scuola, le sue mire su Harry Potter, il vero piano di Voldemort: tornare in
vita -
Caramell fissò Silente per un lungo istante poi i suoi
occhi presero una sfumatura di scherno, come se credesse che tutto quello era
uno scherzo e sorrise: - Andiamo Silente… non crederai davvero che… su, un
grande mago come te non può davvero credere ad una stupidaggine del genere! -
Draco di nuovo fu quasi pronto a balzare su Caramell e
ridurlo in poltiglia ma saggiamente la signora Weasley gfli mise una mano sul
braccio per fermarlo, ma comunque non si trattenne nel dire: - Che diavolo sta
dicendo? Si rende conto delle idiozie che sta dicendo? Stiamo parlando di Harry
Potter! Lo stesso Harry Potter che… -
- Si calmi, signor Malfoy – lo redarguì pacatamente
Silente. Draco gli lanciò un’occhiata rancorosa. Ma come, non diceva nulla per
discolpare Harry? – Harry lo ha visto. Voldemort è tornato, aiutato da Crouch
sotto le sembianze del professor Moody. Mi duole riconoscere che non me ne sono
mai accorto… -
Caramell sorrise, come se trovasse tutto ciò un bellissimo
scherzo: - Silente… -
- Lei ha letto gli articoli della Skeeter, non è vero
ministro? – le teste di tutti i presenti, compresa quella del cane, si volsero
istantaneamente verso la persona che aveva pronunciato quelle parole. Trovarono
Harry seduto comodamente sul letto, sveglio.
Molly e Draco gli furono subito accanto, chiedendogli come
andasse. Harry sorrise leggermente ma continuò a fissare Caramell negli occhi
fino a che il ministro non abbassò gli occhi, leggermente a disagio, per poi
nascondere quell’imbarazzo con un briciolo di insolenza e si rivolse
direttamente a Silente per replicare: - Mi hai taciuto su molte cose riguardo a
Potter, Silente. Serventese? Attacchi? Incubi? Disturbi mentali? –
A quella montagna di accuse il cane cominciò a ringhiare,
minaccioso, scoprendo i denti e preparandosi a balzare addosso a quella foca
con la bombetta di traverso e Draco strinse i pugni, avanzando lentamente.
Harry si schiarì la gola, per bloccare entrambi i suoi difensori anche se a
dire la verità sentiva il bisogno di vedere fatto a ho visti! – si stava
cominciando ad alterare – Macnair! –
- Lavora al ministero! È stato scagionato da tutte le colpe!
-
- Avery! Nott! Tiger! Goyle!…
Malfoy! -
Draco voltò la testa verso di lui al menzionare quell’ultimo
nome e Harry si concentrò a fissare Caramell ghignare: - Sono stati tutti
scagionati! Tutti! Hai letto quei nomi nelle cronache dei processi! Silente,
Potter sta inventando sempre più bugie colossali per mascherare il suo vero
scopo! –
- E quale sarebbe, Caramell? – chiese con voce
inaspettatamente calma Silente. Ma chiunque si era accorto che stava per
perdere la pazienza.
- Attirare l’attenzione su di sé! Essere famoso! -
- TACCIA IMMEDIATAMENTE! – gridò furiosa Molly Weasley
proprio nell’attimo in cui la McGranitt gridava – IDIOTA! Cedric Diggory e Crouch! Cosa
crede che sia successo? Siano caduti in un fosso? -
- Non vedo come possa essere dimostrato il contrario! –
gridò ugualmente arrabbiato il ministro, rosso in viso.
- Voldemort è tornato – ripetè per l’ennesima volta
Silente, in tono definitivo – Accettalo e operati affinchè possiamo non
ripetere gli errori del passato. Per prima cosa sarebbe meglio destituire i
Dissennatori dalla custodia di Azkaban… -
- Che cosa diavolo dici, Silente? – urlò Caramell –
Destituire i Dissennatori da Azkaban! Ma che ti passa per la testa? – ormai non
si curava più di controllare le sue parole.
Harry era allibito. Era davvero questo il ministro bonario
e paterno che lo aveva sempre aiutato e vezzeggiato? Corrotto dal potere fino a
quel punto?
Harry non prese parte alla conversazione che seguì – anche
se sarebbe stato più opportuno parlare di recriminazioni e assalti – ma pensò a
quello che aveva passato quel giorno, da quando aveva letto l’articolo della
Skeeter fino a quel momento. Un giorno intenso, ricco di delusioni e dolori.
E ora Caramell non gli credeva.
Non gli credeva.
Non gliene importava niente se Caramell fosse un
deficiente o solo un ambizioso idiota con gli occhi foderati di prosciutto, era
il pensiero che Caramell non avrebbe fatto niente per avvertire la popolazione
magica, allertare la difesa, prendere provvedimenti… stava per cominciare una
vera e propria guerra magica senza esclusione di colpi e lo stesso ministro
della magia cosa faceva? Ridacchiava come un deficiente, accusava tutti di
essere dei ricoverati al San Mungo… non gli credeva. Non avrebbe fatto niente.
Sperò che almeno l’influenza di Silente potesse smuovere
le acque… altrimenti che cosa ne sarebbe stato di tutti?
Voldemort… Voldemort aveva distrutto molte famiglie quando
era al potere, spazzando via ogni suo avversario che gli ostacolasse il suo
cammino, uccidendo e sterminando, seminando terrore… e ora che era appena
risorto già i dissidi erano comincianti. che cosa sarebbe successo quando la
situazione sarebbe degenerata?
Harry alzò gli occhi quando Caramell uscì sbattendo la
porta, rivolgendo le sue ultime parole a Harry.
Evidentemente avevano litigato fino a quel momento.
Harry cercò istintivamente gli occhi di Draco, che da
quando Harry aveva gridato il nome si suo padre nell’elenco dei mangiamorte non
aveva parlato, e lo trovò con i pugni serrati a fissare Silente ma nell’istante
in cui sentì su di sé lo sguardo del suo ragazzo si voltò e si avvicinò a lui.
- Come stai? – domandò dolcemente, accarezzandogli i
capelli.
- Guarirò – sorrise Harry, più sollevato, per poi
rabbuiarsi subito dopo – Draco io… -
Ma in quel momento Silente parlò, cominciando a
distribuire le occupazioni in giro.
Harry si morse il labbro.
*
Erano seduti sotto l’ombra ristoratrice di una quercia,
con la schiena appoggiata al tronco, e fissavano in silenzio il lago. In
lontananza si sentivano risate sommesse degli studenti, seduti anche loro sotto
qualche albero o a giocare sotto il sole.
Erano giorni in cui tutti avevano un nuovo ed appetitoso
argomento su cui dibattere, senza che a Harry importasse poi molto, e
fioccavano le teorie, le supposizioni, i dubbi, ma stranamente Rita Skeeter non
scrisse nessun articolo di malcelata perfidia.
Quel giorno sarebbero dovuti tornare a casa con il treno e
dire arrivederci alla scuola per le vacanze estive e un addio-non-proprio-addio
anche ai ragazzi e ragazze delle due delegazioni straniere venute a Hogwarts.
Harry si scostò leggermente dalla spalla di Draco alla
quale era appoggiato per poter fissare il suo ragazzo, i suoi capelli di luna,
i suoi occhi meravigliosi, la sua espressione intenta a leggere un complicato
volume di pozioni che lo stava prendendo parecchio. Non si domandò come quello
potesse essere possibile, ma d'altronde Draco non si sarebbe mai letto con la
stessa partecipazione un volume di Trasfigurazione.
Uhmmm… ripensandoci nemmeno Harry lo avrebbe fatto, forse
Hermione era l’unica persona in grado di trovare qualsiasi libro appassionante,
che sia lì’ultimo romanzo babbano o i ‘Diecimila Modi per Tagliare le Radici di
Una Mandragola’.
Decisamente.
Al ricordò delle sensazioni suscitate dal bacio prima
della sua terza prova lo sguardo di Harry si fissò sulla camicia bianca che il
serpeverde portava era sbottonata di almeno tre bottoni e lasciava intravedere
parte della pelle bianca del petto, improvvisamente arrossì.
- Harry? -
Harry girò il viso per incontrare gli occhi grigio
tempesta di Draco e sorrise timidamente: - Sei così preso dal tuo libro che mi
stai ignorando… - ridacchiò.
Draco ricambiò il sorriso e strinse la sua presa sul
fianco di Harry: - Non potrei mai, ma potrei ripensarci quando diventerai
vecchio e petulante –
- Che gentile… - Harry fece una piccola smorfia, poi si
rabbuiò, leggermente preoccupato. In quei giorni non era riuscito a chiedere a
Draco se fosse o meno arrabbiato con lui per nominato il nome si suo padre tra
i mangiamorte presenti alla resurrezione di Voldemort… certo, Draco non aveva
mai negato di sapere che suo padre era effettivamente un mangiamorte né che lo
odiava ma Harry era ancora titubante. In fondo era pur sempre suo padre.
- Draco? -
- Uh? – rumore di una pagina che veniva sfogliata.
- Senti… per quanto riguarda tuo padre… io… - strinse la
sua mano sulla camicia di Draco, in cerca di sicurezza – Io… non… -
Draco chiuse di scattò il suo libro di pozioni e lo lasciò
cadere dal grembo, compiendo quei gesti il cuore di Harry si strinse un poco e
si ritrasse dall’altro, preoccupato. Allora non si era sbagliato…
- Mi dispiace – disse invece inaspettatamente Draco.
Harry fu preso così alla sprovvista che passò qualche
secondo con la bocca spalancata dallo stupore: - C-cosa? –
- Mi dispiace – ripetè Draco stringendo convulsamente i
pugni.
- Per cosa? -
- Per mio padre – quelle parole furono quasi un ringhio –
Non avrei mai… ti ha fatto qualcosa, vero? -
- C… no… io… -
- Merlino quanto sono stato stupido! – Draco scagliò un
pugno contro l’erba. Si sentiva inutile. Che aiuto aveva dato a Harry?
Cos’aveva fatto per aiutare il suo ragazzo? Niente.
E Harry aveva incontrato faccia a faccia Voldemort e i
mangiamorte e suo padre.
Improvvisamente il senso di frustrazione e rabbia e
impotenza lo sopraffece: chissà cosa Harry aveva dovuto subire quando era al
cospetto di Voldemort, non gli aveva chiesto niente di quella notte, se Harry
avesse voluto gliene avrebbe parlato lui stesso, ma Draco non avrebbe nuovamente
rinnovato il dolore che Harry aveva provato.
Eppure aveva detto di aver visto i mangiamorte oltre a
Voldemort.
Suo padre.
- Stupido? Non ti capisco, Draco – scosse la testa Harry –
Io credevo che… insomma ho detto a Caramell, anche se non mi ha creduto, che
tuo padre era un mangiamorte e lo so che non avevo alcun diritto di farlo e mi
dispiace, in fondo tu ami tuo padre ma… -
- Ma che accidenti stai dicendo? – domandò incredulo Draco
– Harry… io non amo mio padre. Lo odio per tutto quello che ha fatto. Mi ha
plasmato fin da quando ero un bambino e anche adesso vorrebbe continuare a
farlo! Ti ricordi cos’ha detto quando ci siamo messi assieme? ‘Lui morirà,
Draco, e se non sarà il lord oscuro allora sarò io ad ucciderlo’! credi che io
gliel’abbia perdonato? E cosa pensi che abbia fatto non appena Voldemort è resuscitato?
Mi ha inviato una lettera che evito di farti leggere con l’imposizione di
tornare al manor e dimenticare la mia ‘sbandata’. Come se quello che provo per
te fosse un passatempo allegro! -
- Stai correndo molti rischi, troppi, a stare con me –
disse tristemente Harry. Ora Voldemort era tornato e Draco era uno dei più
esposti, non avrebber mai permesso a chiunque di toccarlo, dovesse morire lui
al suo posto.
È una promessa.
Draco lo prese per le spalle: - Harry io ti amo, capito?
Non ti lascio. Non avresti dovuto tacere su mio p’adre, lo so che era un
mangiamorte e immaginavo che una volta che fosse tornato Voldemort sarebbe
corso da lui, come un cagnolino – rise senza allegria – Lui ha avuto
possibilità di scelta. Sarebbe potuto non andare quando Voldemort tornò,
avrebbe potuto invocare la protezione di Silente, avrebbe potuto fare migliaia
di cose ma invece ha scelto di tornare dal suo padrone. Io scelgo te -
Harry lo abbracciò, chiedendosi quale miracolo sia mai
avvenuto nella sua vita nel fargli conoscere il suo ragazzo: - Grazie, Draco –
L’altro ricambiò il suo abbraccio: - Ce la faremo assieme,
Harry. Assieme –
E Harry giurò.
Nessuno avrebbe toccato Draco. Mai.
A costo di dover morire per salvarlo, a qualsiasi costo
Draco doveva vivere ed essere felice.
A qualsiasi costo.
- Ehi, ecco dove vi eravate cacciati -
Draco e Harry si staccarono e si voltarono verso Ron.
Draco replicò: - Sei venuto a spiare, Weasley? –
- Figurati. Andiamo, dobbiamo salutare Fle… cioè, gli
altri e poi prendere il treno – disse e s’incamminò verso la scuola.
Harry e Draco si sorrisero poi quest’ultimo si alzò in
piedi, pulendosi i pantaloni eleganti e poi tese la mano a Harry che l’afferrò
subito, sorridendo.
Lo giurò, niente e nessuno.
Mai.
To be Continued… in ‘Slytherin’s Case’ di prossima
pubblicazione! ^^
Notes: Direi un gigantesco grazie a tutti coloro che mi
hanno lasciato una recensione allo scorso cap e a tutti i precedenti. ^^
Scusate per il ritardo, la lunghezza spropositata del capitolo e il finale,
leggermente orribile (ok, tolgo anche il leggermente), non mi riusciva proprio
di finirlo… ehm… è troppo chiedervi di lasciare una recensioncina anche a
questo? XD Vi risponderò nel sequel!
Thanks to: (scusate se non ho molto tempo per rispondervi
meglio… -..-)
NamiTheNavigator, giulia, Mimi88, mille, nox, baby,
Wichita Kid. grazie tantissime! Bax! ^^
..:Dreamy:.. purtroppo non in tempi brevi, ma poi alla
fine sono arrivata, no? XD bax!
nora. Assolutamente! Non mi permetterei mai… ma non so se
poi sarà un’arma a doppio taglio quest’idea del sequel! ^.^ Comunque grazie
tantissime per i complimenti! Bax!
Stè_Wormy. Niente
sollevatrice, Stè, non credo potrei sopportare un’orda di lettori imbestialiti,
soprattutto se sei tu a comandarli… uhm… ma dovrei aggiungere un ‘forse’! ^.-
Bax!
magicforever. La lemon ci sarà, per ora sarà un
susseguirsi di passi che la porteranno, diciamo solo che se la vogliono
prendere comoda, ma già a questo cap c’è qualche ‘miglioramento’… man mano che
si andrà avanti il rating cambierà. ^^
bax!
fairy81. fairy! Ma che
fine mi hai fatto? È da tantissimo che non ti sento! ç.ç (Approfitto di questo
spazio per mandarti il mio grido disperato) Comunque grazie tantissime per il
commento e spero veramente che la mia famosa mail ti sia arrivata… bax bax!
mistica. Tesoro! ^^ spero che questo ti sia piaciuto anche
se il mio adorato Sirius non è comparso se non sotto forma di cane… -.- Peccato…
bax! Tvttb!
Elanor. Elly! ^^ ufff… sono ancora nella fascia decente quindi?
Spero che con questo cap non abbassi ancora di più… -..- Era giunto il momento che
il mio personaggio preferito in assoluto facesse la sua meravigliosa entrata e quindi,
visto che ero parecchio in tema di ‘fedeltà al libro’ ho preferito renderlo come
era nei libri, ostinato, arrogante, deciso, e con il suo solito carattere… insomma,
a primo impatto non ho mai creduto che Sirius aprisse le braccia a Draco chiamandolo
‘figlio mio’ e dando direttamente la sua benedizione… nah, troppo grifondoro e testardo!
^^ (sembra un complimento… ndSirius) (Ma certo! ^^ ndLay) Sìl, sto proprio parlando
di ‘Lo strano caso del Dottor Jeckill e Mister Hyde’ e con la sua rispettiva contorta
parodia e storpiatura… Ah! Il mio fulgido raggio di sole! *.* (Lay parte per il
suo quotidiano paradiso astrale temporaneo) (e poi si chiede perché le do dell’idiota…
ndNeurone) (chiudi il becco, antipatico! XP ndLay) In effetti nelle mie altre fic
mi prendo fin troppe libertà nelle mie fic… con questa ho voluto tornare ‘alle origini’,
ovvero al libro e renderlo dal mio punto di vista… pardon, da quello di Harry, e
rivisitare le scene clou… ^^ (poverina… sono anni che sto cercando di dirle che
deve essere ricoverata al manicomio… ndNeurone_sconsolato) (Lay lo guarda male.
Neurone se ne va via furtivamente) (non ha tutti i torti ndElly) (Già…
ndPersonaggi) (Bè? Cos’è, una persecuzione? -.- ndLay) (no, una crociata per
internarti… ce la faremo! NdNeurone_con espressione_decisa_vestito come un
templare_con_i_personaggi e_Elanor_attorno_ad_un
fuoco_con_le_spade_in_mano_a_pronunciare il loro giuramento) (ok, adesso mi
cominciate a fare paura… O.o ndLay)
Ma perché una coda è più scenica! (non dire che stavi
ridendo come una pazza quando l’hai scritto… ndHarry) (… no, l’hai già detto tu…
ndLay) (CHI OSA RIDERE DI HARRY? NdTom) (eccolo… ci mancava anche lui… ^^
ndLay) Perché ‘la dolce caduta’ di Harry ti ricorda il film? Ah, ma perché è
troppo ridicola per non poter essere riportata! XD (NON OFFENDERE HARRY, RAZZA
DI BABBANA! NdTom) (mezzosangue, prego e, Tom? Non farmi arrabbiare
ndLay_con_ghigno) (gulp… ndTom) La
scena dell’ ‘e strinse Harry a sé’ è stata un richiamo troppo forte (Lay si
asciuga le lacrime ripensando a Sirius che cade oltre il velo) (… BWAAAAAAAAHH!
Ç_____ç ndLay) (BWAAAAAAAAAH! Ç_____ç ndElly) Hop preso alla lettera il tuo
consiglio sulla ripetitività, ma non so se ci sono riuscita a trattenere le mie
dita impazzite… quindi… bè, che ne dici? Grazie tantissime per il commento
pieno di complimenti e scusa per il ritardo con cui ti dovrò mandare la mail ma
ho avuto parecchi impegni ultimamente, che ovviamente ti racconterò! ^^ Bax
bax!
James_Prongs e Moony*. Grazie
tantissime e…la tentazione era troppo forte! (e chi ne dubitava) Scusate se vi
trascuro ma tanto le risposte ve le ho già date a voce non so più quanto tempo
fa! XD Bax bax!
Kira. Anche tu usi le ore di informatica? ^^ Lo so che
esce dappertutto ultimamente ma sai, non ci riuscirei mai a frenarmi, fosse per
me… *.* Ok, vado che altrimenti ti lascio in iperventilazione, dopotutto avevi
anche ragione, no? ^^ Bax bax!
Nadeshiko. La mia Nade-chan! XD Assolutamente! Ma purtroppo
io ho anche buone ragioni, mica come te che hai sfornato delle ficcy
bellissime! ^^ (a prop, ancora grazie! ^^) Il mio Neurone purtroppo non mi
abbandonerà mai, temo (hai anche il coraggio di essere dispiaciuta? -.-
ndNeurone) (Nade… mi presteresti il piccone? Anzi… lo rimando nel Nun! NdMiss)
(schiocco di dita. Il neurone è scomparso) Bax bax! ^^
ysal pax. Ti capisco
benissimo, chi potrebbe resistergli ? XD ^^ Ma io sono di parte… Bax bax!
Empire. All’infinito ? oddio… non mettermi mai in mente
strane idee…! ^^ Bax bax e grazie!
Alla prox!
Mrs Lay ^o^