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Autore: lisa76    22/10/2011    8 recensioni
La guerra è finita, Hermione torna dopo un anno di assenza, ma è cambiata e non è la sola. Un segreto sta per essere svelato ... tanti ricordi e tante mezze verità verranno alla luce.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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<< Una storia intricata, non c'è che dire. Però ti ha detto che ti ama, perché hai paura di dirgli di Leo? Pensi che non lo accetterà? >> chiese Andromeda mentre si versava una nuova tazza di The.

<< Non lo so perché ho paura. Davvero non lo so. Pensavo di farcela, ma quando me lo sono trovata davanti mi sono tremate le gambe. Se non fossi scappata. Se fossi rimasta alla Tana lui sarebbe venuto a prendermi. Questo continuo a ripetermi. La paura però non passa. Forse ormai so solo scappare. >> disse Hermione fissando sconsolata la sua tazza ancora piena.

Raccontare ad Andromeda di loro gli aveva fatto male e bene al tempo stesso.

Era stato tutto così strano. Era cominciato con il bisogno di dimenticarsi di tutto. Di cercare un oblio che Draco era riuscito a darle quella prima sera. Poi piano piano si erano conosciuti, veramente, andando oltre i pregiudizi, le distanze, le incomprensioni arrivando infine a scoprirsi del tutto. Rimanendo solo Hermione e Draco, due ragazzi, cresciuti troppo in fretta per colpa di una guerra che si erano trovati a combattere. E Draco ed Hermione si amavano a dispetto di tutto e tutti.

Ricordava ancora la prima volta che aveva capito che non era più solo una cosa fisica.


Erano nella “loro stanza” quella che appariva sempre quando si trovavano nella stanza delle necessità. Una stanza in un certo senso asettica. Senza colori, bianca e candida. Nessun rosso o verde a ricordargli le loro casate, nessuno oggetto particolare babbano o magico a ricordargli la loro diversa origine. Solo quell'enorme letto a baldacchino. La stoffa leggera che lo ricopriva lo faceva apparire più simile ad una nuvola che a qualcosa di terreno. Su quella nuvola loro erano solo loro. Si ritrovavano, si cercavano e in fondo si amavano. Lei era appena entrata, in anticipo come sempre. Il fatto che in realtà fosse in perfetto orario non avrebbe impedito a Draco di negare veementemente il suo ritardo.

Erano gli altri che erano in anticipo, i Malfoy arrivavano sempre all'orario giusto.

La prima volta che glielo aveva detto lei gli era letteralmente scoppiata a ride in faccia. Il broncio di Draco per quella sua evidente mancanza di rispetto era scomparso non appena lo aveva attirato a se per la cravatta sussurrandogli che poteva anche crederci, se proprio ci teneva, ma che in quel momento voleva solo baciarlo. E lui si era lasciato baciare e l'aveva ricambiata con trasporto. Era ferma al centro della stanza persa in quei ricordi e nella contemplazione della loro stanza. << Mi sei mancata terribilmente >> gli aveva sussurrato lui ad un orecchio mentre la abbracciava da dietro e le sfiorava il collo con le labbra sottili. Lei aveva sorriso di quei suoi slanci sempre più frequenti e rigirandosi tra le sue braccia gli aveva circondato il collo guardandolo con un sorriso malizioso che aveva imparato da lui. << Se dici queste cose Malfoy qualcuno potrebbe pensare che tieni veramente a me >> lo aveva istigato evitando le sue labbra che si erano protese per baciarla. << Tu dici Hermione? >> gli aveva risposto lui cercando di nuovo di baciarla. << Dai quest'impressione Draco >> aveva risposto prontamente lei inclinando il capo. << Allora sarà come dici tu, visto che sai sempre tutto >> era stata la sua replica prima di riuscire finalmente a baciarla e lei si era lasciata andare a quel bacio e a quella nuova consapevolezza. Si ormai tenevano l'uno all'altra.


<< Credo che tu sia qui per smettere di farlo o sbaglio? Sei tornata qui per lui. Per dirgli di suo figlio. Hai già preso la tua decisione. Non ci sarà mai un momento giusto o sbagliato per dirglielo Hermione. Mio nipote ha perso tanto in questo anno. La madre, la casa, gli amici. Io credo che ritrovare te e conoscere il piccolo Leo lo renderanno felice. Gli ridarebbe una famiglia. Siete giovani, questo si, ma Leo è qui. È parte della vostra vita. E comunque vada tu non sei sola ragazza mia, hai Harry e Ginny, i signori Weasley e diamine hai me e Teddy. Sei piena di persone che ti voglio bene e adoreranno tuo figlio. Io lo amo già alla follia. Stai tranquilla. Vai da lui e parlagli. >> le disse infine Andromeda.

<< Io non posso. Leo ha bisogno di me, lo devo allattare, io … >> disse svelta la ragazza, mentre l'altra si accigliava.

<< Hermione basta. Basta scuse. Leo non si sveglierà per un po' e se proprio temi di non riuscire a tornare in tempo posso insegnarti come mettere il tuo latte nel biberon e posso darglielo tranquillamente io. Ho una certa esperienza con i bambini piccoli, non credi? >> le rispose divertita Andromeda.

La ragazza era terrorizza, ma la signora Tonks sapeva che andava solo spronata. Aveva già preso la sua decisione, doveva solo convincerla a portarla a termine il prima possibile. Non che le dispiacesse la sua compagnia, ma sapeva meglio di chiunque altro che una famiglia deve stare insieme. Hermione aveva già negato a Draco fin troppo di quella famiglia era ora che anche lui ne facesse parte attivamente. Andromeda era più che certa che il nipote sarebbe stato felice di sapere del figlio. Si meritava un po' di felicità anche lui. Lo ricordava rigido e composto davanti alla tomba della madre. Anche lei era andata al funerale di Narcissa. Lo aveva guardato da lontano. Con che cuore ci si presenta ad un nipote che nemmeno si conosce il giorno del funerale di sua madre.?. Harry e Ginny erano con lui. Molly gli aveva a lungo parlato di quella strana amicizia che era nata, nessuno sapeva come, tra la sua unica figlia e l'ultimo dei Malfoy. La prima volta le era parsa preoccupata dalla cosa, poi piano piano anche in Molly aveva prevalso il senso materno verso quel ragazzo che aveva perso tutto e tutto insieme.


<< Non credo che sia cattivo. Ginny non gli sarebbe così amica se lo fosse, poi è sempre così triste. Chissà quanto ha sofferto. In fondo sono contenta che Harry lo abbia accolto in casa loro. Penso che sia stato un bel gesto. Penso che sia una buona cosa per il futuro di tutti >> le aveva detto una sera Molly mentre la aiutava a riordinare la cucina dopo una numerosissima cena alla Tana a cui Andromeda aveva partecipato col piccolo Teddy. Draco non era venuto, nonostante fosse stato invitato. Ginny aveva detto che non si sentiva bene, ma lo sguardo stranito di Harry le aveva chiarito che era solo un modo carino di Ginny per dire che si era rifiutato di andare. Lei quel nipote non lo conosceva. Aveva voluto bene a Narcissa, era sua sorella, ma quando lei aveva scelto l'amore alla purezza del sangue anche Narcissa le aveva voltato le spalle. Ora però era tutto cambiato e Andromeda mordeva il freno per non precipitarsi dal ragazzo che ormai era la sola famiglia che gli restava insieme al piccolo Teddy.

<< Lo credo anch'io. Mi piacerebbe conoscerlo, ma non so come reagirebbe se mi avvicinassi a lui. >> aveva ammesso Andromeda mentre aiutava Molly la quale si era girata verso di lei e le aveva sorriso.

<< Non disperare Andromeda, magari in futuro vi avvicinerete. >> le aveva detto convinta.

E Andromeda ci sperava, sperava di ritrovarlo quel nipote così lontano e sconosciuto. Magari se tutto fosse andato come sperava tra i due ragazzi, anche lei avrebbe avuto la sua occasione per avvicinarlo e finalmente ritrovare la sua famiglia.

<< Vai da lui Hermione. Vai a parlare con Draco >> le disse seria.

Hermione parve ancora più spaventata, gettò un occhiata alla culla di Leo come a cercare in quel bambino di appena pochi mesi la forza di fare ciò che andava fatto. Evidentemente la trovò perché quando i suoi occhi incontrarono nuovamente quelli di Andromeda vi era una nuova determinazione in essi.

<< Mi spieghi come posso preparati un biberon, non si sa mai, non vorrei che gli venisse fame prima del mio ritorno >> disse regalandole un piccolo sorriso.




Ginny stava preparando la cena, la ragazza era brava quasi quanto la madre con gli incantesimi domestici in più le piaceva decisamente tanto occuparsi di quella casa, della sua casa.

Harry e Draco si erano chiusi in un mutismo ostile, persi ognuno nei propri pensieri e nelle proprie congetture, entrambi in attesa che qualcosa accadesse.

Qualcosa infatti avvenne il campanello suonò e tre teste si girarono verso il corridoio che conduceva all'ingresso. Contemporaneamente si alzarono e si diressero alla porta. Ginny davanti a tutti.

Hermione gli sorrise imbarazzata dalla soglia di casa, mentre Ginny si spostava velocemente per farla entrare. L'attesa era stata anche più breve di quanto la piccola Weasley si era immaginata, certo era un bene, visto la brutta aria che tirava tra i due ragazzi che le erano alle spalle.

<< Hermione! Dove sei stata? >> chiese Harry facendosi avanti più prontamente degli altri due.

<< Dovevo sistemare alcune cose. >> rispose lei torcendosi le mani. Gli occhi fissi in quelli di Draco che rigido osservava la scena da qualche passo indietro.

<< Tutto a posto? Ti serve aiuto per qualcosa? >> chiese nuovamente Harry ansioso di scoprire cosa stava succedendo.

<< No è tutto sistemato. Ora … ora devo parlare con voi. >> disse la ragazza a disagio.

Ginny fece presto strada agli altri verso il salotto. Harry afferrando Hermione per la mano se la trascinò dietro mentre Draco li seguiva in religioso silenzio. Almeno esteriormente, dentro era un boato di pensieri. Era tornata. Tornata subito. Non era scappata. Era lì e Potter la trascinava in salotto.

Quando si furono tutti seduti l'attenzione generale fu su Hermione che sembrava sempre più a disagio. Draco non aveva fiatato. La osservava appoggiato al camino, a tradire il suo nervosismo solo la mano destra che contraeva senza quasi rendersene conto. Harry invece era veramente ansioso, glielo leggeva negli occhi. L'unica che sembrava calma era Ginny. Quell'anno l'aveva resa più donna, più adulta, questo vedeva Hermione nei suoi occhi e ancora una volta si pentì di esserseli persi tutti quei cambiamenti e si chiese mestamente se la sua fuga li avesse in qualche modo velocizzati.

<< Ecco io … Harry io non so tu quanto sappia di me e di … Draco, ma devi sapere che noi... ecco noi abbia avuto una relazione. È iniziata al sesto anno >> disse la ragazza sentendosi in dovere di fare quella premessa.

<< Ginny ce lo ha detto oggi >> disse Harry non potendo tradire un po' di delusione, gli aveva taciuto tanto della sua vita la sua migliore amica.

<< Ah ok >> disse imbarazzata Hermione, già non l'aveva presa bene, quello che sarebbe seguito lo avrebbe steso.

<< Dunque c'è una ragione in realtà perché me ne sono andata così. Una ragione che mi ha spinto ad allontanarmi. Dovete capire che io vi voglio bene, a tutti voi, ma quando ho preso quella decisione ho dovuto mettere le mie esigenze davanti a tutto anche a voi. Io ero confusa, ero triste. Pensavo non ti avrei rivisto mai più o se lo avessi fatto tu saresti stato sposato con Astoria. >> disse concentrandosi su Draco. Il quale non fece apparentemente una piega. Non l'avrebbe interrotta era venuta a raccontar loro la sua verità e lui voleva conoscerla quella verità.

<< Io non potevo, non potevo restare qui, non dopo quello che avevo appena scoperto. Ero troppo confusa, troppo spaventata. Avevo bisogno di allontanarmi da tutti e di riflettere. Avevo bisogno dei miei genitori e così ho pensato di andarli a cercare. Purtroppo come sapete ho potuto fare ben poco per loro. Una volta giunta là però non avevo il coraggio di tornare. Avevo paura di ciò che avrei trovato tornando, di cosa avreste detto di me e di quello che mi stava accadendo. Così ho preferito procrastinare la partenza. Fino ad ora. Fino a quando ho capito che dovevo dirvi cos'era accaduto. >> disse con lo sguardo rivolto al pavimento.

Ginny non riuscì a trattenersi oltre. La sua amica se ne era andata perché le era accaduto qualcosa, qualcosa che non aveva voluto dir loro. Qualcosa che l'aveva in qualche modo sconvolta e spaventata.

<< Cosa … cosa ti è accaduto Hermione? >> chiese con voce tremante dando così voce agli interrogativi degli altri due.

Hermione le sorrise, un sorriso dolce, che sapeva di antico, di confidenza ritrovata e di affetto.

<< Ricordi il giorno prima che partissi Gin? Ricordi quando mi hai trovata al ruscello? >> chiese mentre l'altra annuiva, quel giorno era stampato a fuoco nella memoria di Ginevra, quel giorno aveva in qualche modo cambiato la sua vita.

<< Ero al ruscello per pensare. Pensare e assorbire quanto avevo appena appreso. Decidere cosa fare. Cosa fare di me e del bambino che nasceva dentro di me. >> disse congelandoli tutti sul posto. Per un attimo la sua mente tornò a quel pomeriggio di giugno di un anno prima.


Ron si era addormentato sul divano, dopo aver ingurgitato tanto di quel cibo da fare concorrenza ad un esercito e finalmente lei poteva concedersi un momento di solitudine. Da giorni un dubbio la assillava, aveva fatto ricerche e trovato in un libro di Molly quello che le serviva. Facendo attenzione a non svegliare Ron o attirare l'attenzione degli altri occupanti della casa, salì al piano superiore e si rinchiuse nel bagno. Seduta sulla vasca cercò di racimolare tutto il coraggio che le serviva per eseguire quell'incantesimo. Quell'incantesimo che le avrebbe cambiato in modo drastico l'esistenza. Dopo alcuni momenti decise che non poteva aspettare. Meglio sapere si ripeteva come un mantra. A bassa voce pronunciò l'incantesimo sperando di non commettere errori. Pochi istanti dopo una piccola pergamena le apparve davanti agli occhi. “GRAVIDANZA IN ATTO. DATA DEL CONCEPIMENTO 2 MAGGIO” riportava il piccolo foglio e la sua vita cambiò.

POSTO PICCOLO:

Ciao!!! Partiamo dalla fine, dubito che mamma Row abbia creato un incantesimo che fa da test di gravidanza, ma visto che ce lo abbiamo noi babbani perché no? Per chi non lo avesse notato, sarete pochissime lo so ma meglio puntualizzare, la data del concepimento coincide con l'ultima battaglia o almeno con la data che ho trovato io ;) 

Hermione ha vuotato il sacco sul piccolo Leo! Non tutto, ma almeno ora sanno della sua esistenza. 

Il prossimo capitolo (che sarà anche l'ultimo) ci saranno le reazione dei tre.

Vi dico l'ultimissima cosa: non ci saranno seguiti, spin off o missing moment. Non sono nelle mie corde. Io una storia la penso in un certo modo e così la scrivo, con il suo inizio e la sua fine. Mi spiace ma questa finirà il prossimo capitolo, se vi è piaciuta fin ora spero che vi piaccia anche la conclusione, ammetto di essere piuttosto debole negli epiloghi e vi confesso che mi mandano ogni volta in crisi. Qui in particolare non ci sarà epilogo, la storia finirà e basta. 

Dopo questo sproloquio degno di un comizio, vi lascio e vi abbraccio tutte una ad una ringraziandovi per avermi sopportata fin qui.

Grazie a tutti quelli che hanno commentato e che hanno letto. 

Al prossimo fine settimana!

Un bacione Lisa 

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HARRY POTTER:
OLTRE LE APPARENZE

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.


   
 
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