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Autore: Tsuki_94    24/10/2011    2 recensioni
“Senti, bambino, quanti anni hai?”
Il ragazzino si fermò, con la bocca ancora piena, e fece segno con le dita.
“Quanti sono?” chiese a Miry non riuscendo a contare.
“Ha nove anni” rispose lei. Solo nove anni.
“Oooooh allora sei più grande di me!”
Un amore che ha inizio ad una tenera età ma che potrà svilupparsi solo quando i due protagonisti saranno più grandi e saranno alla ricerca del loro posto in questo ingiusto mondo.
Lual, principessa ingenua, ancora un po' bambina ma degna del suo titolo regale; Aster, capo dei ribelli interessato alla propria libertà e a quella dei suoi simili, considerati poco più che selvaggi. Anche lui era un "selvaggio". Un selvaggio dal cuore di miele che mangia miele.
Presto entrambi si ritroveranno, forse riuscendo a capire che niente e nessuno, né il re, né le loro origini, può vietar loro di stare insieme e di amarsi.
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WILD HONEY








Capitolo 17: Happiness
 
 
 
 


 
“Ehm… quanto costa?”
“Per il salvatore del paese nulla!” sorrise il vecchio commerciante “Se vuoi davvero far colpo però ti consiglio questo” e gli avvicinò un altro oggetto.
“Lei è sicuro di non volermi far pagare questa roba?” chiese sbalordito il giovane.
“Assolutamente! Prendilo e vai, presto!”
“La ringrazio infinitamente!” il ragazzo si inchinò e uscì di corsa dal negozio.
 
 
 
 
 

 
 
“Non essere così agitata Lual!”
“Non riesco a farne a meno, Kya…”
Lual andava avanti e indietro per la sala principale, ansiosa.
La regina aveva invitato anche tutti i bambini e Irie alla reggia, per vivere con lei e Lual. La felicità dei bambini si sentì fin nei giardini.
“Vuol dire che non vivremo più in quella brutta casa, papà?”
“No, Gil, non ci vivrete più.. e io potrò finalmente starti vicino come si deve..” aveva sorriso Irie al figlio.
Ma Lual rimaneva agitata. Sembrava che Aster, il giorno prima, non avesse capito cosa fosse realmente successo. La ragazza che amava aveva ucciso il padre e lui non aveva battuto ciglio! Ed era sempre stato lui a coinvolgere in quella faccenda, sin da quando si erano conosciuti da piccoli. Il loro stesso incontro dei tempi dell’infanzia aveva sconvolto la vita di Lual fino a quel momento e lui nemmeno se n’era reso conto. Per questo Lual era nervosa. Cosa avrebbe fatto? Amava ancora Aster ma se lui non era in grado di capire questo suo stato d’animo, forse allora non ne valeva la pena.
Passarono le ore e Aster ancora non arrivava. Lual giocò a palla con i bambini e a scacchi con Kail, conversando anche insieme ad Irie, la regina nel frattempo ricamava serenamente mentre ogni tanto Kail le faceva un massaggio alle spalle.
Si fece sera e tutti si prepararono per la cena.
Lual era nelle proprie stanze. Si era fatta un lungo bagno caldo con essenze profumate e aveva appena finito di indossare uno dei suoi abiti preferiti, azzurro, lungo, un po’ aderente, scollato, senza strass o altri particolari pacchiani. Voleva essere al massimo della forma per festeggiare con i suoi amici quelle grandi conquiste che erano la libertà e la felicità. Con i capelli ancora un po’ umidi si avviò verso la propria scarpiera e cominciò ad osservare le diverse paia di scarpe. Sembrava tutto così normale.
“È successo davvero qualcosa ieri? È solo un sogno? Ora, scendendo in sala per cenare troverò solo mia madre e mio padre ancora vivo?” si chiedeva tormentata.
Ancora non si era riprse del tutto dallo shock, nonostante la vicinanza delle persone a cui teneva di più. Quella notte aveva avuto gli incubi, aveva sognato più e più volte la stessa scena, la sua spada d’argento splendente macchiarsi del sangue del padre.
Chinò il capo, sentendo le lacrime venirle agli occhi. Poi bussarono alla porta.
“Ah… sì! Un secondo!” balbettò, asciugandosi in fretta le lacrime che stavano quasi per scendere.
Corse alla porta e l’aprì.
“LUAL!”
Aster le fu addosso, avvolgendola con le sue braccia ambrate e soffocandola con il buon profumo dei suoi capelli, sciolti. Miele?
“Aster.. tu..”
“Scusami per il ritardo! Mi dispiace, ho fatto il possibile, io…”
“T-tranquillo… vieni ti lego i capelli”
Lo fece sedere sul materasso, mettendosi in ginocchio dietro di lui, cominciando a sistemargli i capelli. E per qualche minuto tra i due ci fu il completo silenzio.
Lual per un po’ si incantò nell’accarezzare i capelli lunghi di Aster, finché li legò con un nastrino blu.
“Allora… come… va?”
“Bene.. i bambini sono contenti di essere venuti a vivere qui..” rispose fredda Lual.
“Non intendevo solo quello.. tu come ti senti?”
“Me lo chiedi solo ora?!”
Lual si spazientì, scese dal letto e Aster la seguì.
“Lual, aspetta! Ascoltami!” Aster la bloccò per un braccio.
“Tu non hai capito nulla! Nulla!”
Aster l’attirò a sé e lei scoppiò a piangergli sulla casacca.
“Ho capito invece Lual.. l’ho capito tardi, ma ci sono arrivato.. perdonami”
Lual pianse ancora qualche lacrima, poi Aster le alzò il viso prendendole il mento e la baciò, dopo non aver potuto farlo per molto tempo. Era come la prima volta, dolcissimo, e il profumo dei suoi capelli al miele invase la mente di Lual.
“Mi sei mancata…”
“Anche tu..”
Lual gocciolava dai capelli e dagli occhi. Piangeva ancora, ma finalmente il suo era un pianto di gioia.
“C’è ancora una cosa che devo fare però” aggiunse Aster.
“C-cioè?” domandò Lual.
Col senno di poi, Lual si dette della stupida per non averlo capito prima. Era vestito in modo elegante, aveva quel profumo di miele inebriante, gli occhi che brillavano, un’aria tutta nuova, non più quella del ragazzino selvaggio con cui aveva giocato da bambina.
“Mia dolce Lual..” disse inginocchiandosi “ci ho pensato tutta la notte e forse anche più… forse era un desiderio che nutrivo già da prima ma che reprimevo dentro di me..”
Lual si portò le mani alla bocca, stupita più che mai, rossa sulle guance.
“Ciò che abbiamo passato però mi ha aperto gli occhi.. sei colei che amo.. desidero averti in sposa..” e mostrò un diamante, luccicante alla luce della luna filtrante dalla finestra.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Le campane suonavano armoniosamente per tutto il regno. Ogni via era tappezzata di ghirlande e petali di rosa e fiori di ciliegio.
“Noooo, non andartene Aster!” Gil si lamentò abbracciando il giovane uomo.
“Devo, Gil, mi aspetta una lunga luna di miele, non posso fare attendere la mia sposa, capisci?” rise Aster, seguito da Lual, che lo prese dolcemente sottobraccio.
“Gil” disse Lual avvicinandosi al viso del piccolo “Presto avrai un cuginetto”
E lasciando il bambino a bocca aperta, dopo aver salutato la regina, Kail, i bambini e tutto il popolo, Lual e suo marito Aster, i futuri sovrani del regno, partirono per godersi la loro nuova felicità.
 
 




 
 
 
OMMIODDIO O___O è finito!! Accidenti!! >.< come vi sembra? Spero di aver accontentato le vostre aspettative! E ricordatevi dei missing moments che mi appresto a postare nei prossimi giorni, completeranno la storia come si deve… forse è il caso di salutarvi tutta triste solo a quel punto XD vi ringrazio per le eventuali recensioni, ma ringrazio anche tutti i lettori che seguono la storia! Grazie di cuore
^^
  
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