Film > Pirati dei caraibi
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Autore: _Luna_    23/12/2011    5 recensioni
Avete visto il quarto film di pirati dei Caraibi? Bene. Dimenticatelo!
Jack allora la fissò negli occhi e domandò « Mi stai cacciando? » Sbuffò irritata e mentì, dicendo che gli avrebbe fatto preparare una stanza. Quando andò da Mery, però, si raccomandò che il signor Sparrow avesse una camera al pian terreno, quindi lontano da lei e da James « Oh, e Mery? Assicurati che tutti i gioielli e le cose di valore siano chiusi a chiave » abbozzò un sorriso ma di Jack Sparrow poteva fidarsi ben poco. Quando tornò in cucina, notò con preoccupazione il volto interessato di James alla vicenda che gli stava raccontando Jack: « E allora, presi due…»
« Ah! Ma come si è fatto tardi! James, a letto, Jack…la cameriera ti porterà in camera tua » Prese per mano il figlio che però non aveva alcuna intenzione di andare a letto « James, andiamo, domani finirà la storia delle tartarughe marine »
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Un po' tutti, Will Turner
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La strana brigata arrivò finalmente sulla Perla Nera e lì vi trovarono la ciurma di pirati che aveva combattuto con Will ed Elizabeth l’ultima volta. Barbossa li aveva “gentilmente” ospitati per tenere d’occhio il vecchio Jack, ma anche per essere meglio informato sulla ricomparsa anticipata del capitano dell’Olandese Volante. Diede ordini per allontanarsi il più possibile da Chevalle: non era ancora il momento di battagliare « E ora, se volete seguirmi…» li condusse nella stessa stanza dove Elizabeth, tanti anni prima, aveva tentato di ucciderlo. Ora, la stessa, non era così avventata, ma si teneva ben stretto James, che ancora guardava, diffidente, il suo vero padre. Una volta che tutti – i Turner, Jack e capitan Barbossa – si furono accomodati, ad Elizabeth venne in mente che una riunione di pirati non era certamente il luogo adatto per suo figlio.
« Vogliate scusarmi…» prese il bambino per la mano e, appena vide Gibbs, disse « Puoi occupartene, per favore? » non era esattamente la persona più adatta, ma tra i pirati, lo preferiva senza dubbio a Pintel e Ragetti. Lui fece cenno di si, ma James era di tutt’altro avviso, anche se Gibbs lo affascinava, in quanto amico e salvatore di Jack Sparrow « Mamma! Non vorrai lasciarmi qui! Voglio sapere cosa dite con Jack! » 
« James, no » aprì la porta per tornare dentro « Gibbs… potresti raccontargli quelle storie di pirati che ti piacciono tanto… » almeno questo glielo doveva. Rientrò nella stanza e vide Will che aspettava con occhi bramosi il suo ritorno.
« Mi sei mancato » gli sussurrò all’orecchio, mentre si sedeva.
« Bene, ora che non abbiamo più mocciosi tra i piedi, dovremmo meglio appurare la situazione » sentenziò Barbossa, dando da mangiare alla scimmia « Signor Turner, ci può spiegare come mai è di nuovo qui? A portare guai. A far venire a miss Turner le palpitazioni. A infastidire tutto il mondo con la sua presenza? »
« Chiedo il permesso di parlare, nonnetto rammollito. Prima di parlare, vorrei dichiarare la mia estraneità a qualsiasi cosa mi riguardi » anticipò Jack, alzandosi e risedendosi non appena ebbe completato la frase.
« Siediti e taci »
« Tia Dal…Calypso non si è spiegata bene… non so cosa voglia…. Non ho capito »
« Ciò non mi sorpr…» tentò di dire Jack, ma ad un’occhiataccia acida di Barbossa, tacque.
Will riprese a parlare « Mi ha sostituito… non dovrò più portare le anim…» nemmeno quella volta il capitano riuscì a terminare, perché Elizabeth gli saltò addosso. Dopo essersi scambiati qualche smanceria, continuò « E’… in pericolo, se può esserlo una dea… non mi ha detto altro » Sebbene Barbossa e Jack mostrassero la loro sufficienza, Elizabeth gli strinse la mano, non troppo forte « Fammi capire, sei stato con lei per dieci anni, hai parlato con lei e non hai capito cosa fare… tipico dei Turner » Il capitano della perla, avendo deciso che la situazione di Will non era poi tanto interessante, si tolse un po’ di sporcizia da sotto l’unghia « Bene, ora passiamo avanti, Jack, vuoi degnarci di una spiegazione, quello Chevalle è riuscito a prendere le carte…?»
L’altro ghignò « Non sapeva che le avessi recuperate, era venuto lì solo perché voleva vedere Will perché lui è l’unico a poter parlare con Calypso, vuole riportarla alla sua forma umana… credo »
« Davvero posso parlare con Calypso? » si domandò Will, provocando ancora sufficienza generale.
« Comunque le mappe sono al sicuro »
« Dove? »
Si picchiettò la testa, ripetendo « Al sicuro »
« Vorresti gentilmente indicarci la rotta? » i due capitani salirono sul ponte e Jack accarezzò il timone con sguardo maniacale « Portami all’orizzonte » virò leggermente verso destra, allontanandosi dalla casa di Elizabeth e dalla costa.
Intanto, lei e Will si erano ritirati sottocoperta a parlare. Lei si sedette sulle scale, provando a non sentirsi in imbarazzo, senza però riuscirvi « Dovevamo essere noi due soli, sulla spiaggia » sussurrò.
« Già, ma a tutto c’è rimedio » replicò Will, accarezzandole con delicatezza la mano « Chiudi gli occhi… senti le onde? Vedi i gabbiani? La sabbia sotto i piedi? La salsedine nei capelli? Senti le mie mani sul tuo viso…»
« Senti le mie labbra sulle tue » lo baciò con passione, come non aveva mai fatto, passandogli una mano tra i capelli. La sua fame di lui non sarebbe mai stata sazia, doveva rimanere così per sempre. Quando smisero di baciarsi, le dita si incrociarono e lui la cinse in un abbraccio « Mi sei mancato »
« Anche tu. Sono stati anni infernali. Credevo di non farcela poi pensavo a te. Sapevo che ti avrei rivista, sapevo che mi avresti aspettato. Lo sapevo. Lo so »
Si fece coccolare per qualche altro minuto « E’ stata dura, quando mi hai lasciata e ho scoperto di aspettare James mi è crollato il mondo addosso » Will non fiatava, ma continuava a tenerla tra le braccia, poi Elizabeth parlò « Non è da me, non lo so fare »
« Cosa? »
« La sdolcinata… non so come si faccia, non so dirti quello che provo »
« Noi siamo per il combattimento, noi siamo per una proposta di matrimonio con le spade puntate alla gola » le baciò la testa « Non siamo i tipi da sdolcinatezze »
« Ti amo » si scambiarono un nuovo bacio « ora, credo che dovremmo salvare James dalle storie del signor Gibbs » si presero per mano, certi che quel legame non si sarebbe più sciolto.

N.d.A. Saaaalve, scusate l'attesa e scusate la domanda, ma... tutti quelli che commentavano questa fanfiction sono spariti? Su, fatevi sentire :D Il prossimo capitolo verterà su un episodio del passato ( inventato da me, spero vi piaccia ) voi intanto recensite questo capitolo!
Alla prossima e Buon Natale
Luna

   
 
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