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Autore: zia Molly    22/02/2012    9 recensioni
Nel 1980 nacque una delle sorelle Lestrange: Sofia, la primogenita Corvonero. Nel 1981 nacque la seconda: Marilisa la sorella Grifondoro.
Un colpo basso per la madre e il padre, sapere mentre si trovano in carcere, che le loro pargole non appartengono a Serpeverde.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Nuovo personaggio, Rodolphus Lestrange, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Tra cielo e terra



Passarono anni da quella tragedia, ma nonostante il tempo fosse passato non passavano ore e giorni senza che Sofia sentisse la mancanza di sua sorella, di sua madre e di suo padre.


Era notte fonda, gli occhi di Sofia erano serrati, la mente occupata a cercare di fuggire dagli incubi che la dominavano.
Nelle mura fredde del Lestrange Manor echeggiavano i forti rumori dei tuoni e il lampi filtravano i loro raggi dalle finestre, illuminando tutto il maniero a scatti, il rumore della pioggia si udiva chiaro, tamburellava sui veri rendendo quella notte così inquietante.
Sofia si rivoltava nel letto, il letto dei suoi genitori, era li che da diverse notti aveva incominciato a rifugiarsi, ad assopirsi pensierosa. Frank riposava nella camera accanto.
Nella sua mente una miriade di voce, sussurri. LE sembrava di impazzire, si sentiva sfiorare da dita che accarezzavano  la sua pelle morbida, spesso apriva gli occhi di scatto senza vedere nessuno, confermando che i sussurri che le invadevano la mente, non erano frutto dei suoi incubi, ma qualcosa di costante che animava le mura di quella camera.
Si svegliò di colpo, aveva il fiatone, come se avesse corso chilometri pur di fuggire da quell’angosciante situazione che la spaventava. Si guardò intorno senza notare nessuno.

Lentamente si alzò dal letto, rabbrividì quando i suoi piedi caldi toccarono il pavimento in pietra, freddo. Prese la bacchetta sul comodino e la accese poi guardandosi intorno si avviò verso la cugina per prendere del latte caldo.
I rumori dei tuoni la inquietavano leggermente mentre attraversava i corridoi di quel maniero, così grande, immenso, lei si sentiva così piccola accanto a quelle immense mura.
Arrivò in cucina, seguita da quei sussurri e da quella presenza che lei sentiva accanto a se, quella beffarda presenza che tormentava le sue notti e che la infastidiva terribilmente.
Entrò nell’immenso locale dove solitamente gli elfi si occupavano di cucinare e preparare, ora ciò non accadeva più, li aveva liberati tutti e lei, con l’aiuto di Matilde, una tata che aveva ingaggiato, si occupava di pulire il maniero e curare l’ordine e la pulizia. Forse sua madre non avrebbe mai approvato ciò, ma da quella guerra di alcuni anni prima, aveva capito l’importanza della libertà, aveva capito quanto era brutta la schiavitù.
Si avviò verso il frigorifero, prese del latte e lo versò nel bicchiere. Lo sorseggiava piano mentre si guardava intorno inquietata. Il tamburellare della pioggia condizionava i battiti del suo cuore, la luce dei lampi schiariva la sua ombra interra e il rumore dei tuoni le teneva compagnia.
Il latte la tranquillizzò appena e notò che i sussurri diminuivano delicatamente, svanendo nel silenzio della mensa. Ad un tratto però sentì muoversi qualcosa nella dispensa, udì dei passi.
Frank?!” lo chiamò, speranzosa che fosse lui “Matilde?” sperava che fosse uno dei due, ora quei giochetti incominciavano davvero a spaventarla. Nessuna risposta. Sofia, deglutì piano, poi poggiò il bicchiere sul tavolo e inforcando la bacchetta seguì i rumori. L’atmosfera si faceva sempre più umida e fredda, sentiva spesso accarezzarsi da brividi di paura, da dita fredde e invisibili. Sentiva un perenne fiato sul collo che le scostava i capelli di poco.

Seguendo i rumori intraprese un corridoio buio e a lei sconosciuto. Ma infondo anche se abitava in quel maniero da diversi anni, non aveva ancora avuto l’opportunità di esplorarlo tutto, era immenso, un labirinto dove era facile perdersi e non uscirne più.
I rumori si facevano più fitti in quel corridoio, privo anche di finestre. I rumori che provenivano dall’esterno vennero messi in secondo piano dal suo udito, esso si concentrava sui cigolii e sui sussurri che erano ricominciati.
Sofia … Sofia” era questo che dicevano, il suo nome e basta. Una voce serpentina e maligna, flebile, una serie di mormorii aberranti.
Arrivò infondo a corridoio e vide la porta di fronte a se aprirsi. Ciò la inquietò ulteriormente.
“Chi c’è??!!” urlò puntando la bacchetta di fronte a se e facendo un giro su se stessa, ma poi di nuovo quella voce!
“Sofia … Sofia …”  proveniva da dentro la stanza, la liscia ragazza ruggì di rabbia, era davvero stufa di quel giochetto. Entro in quella stanza. Buia. La porta si chiuse alle sue spalle, le tende impedivano alla luce della luna e dei lampi di filtrare, impedendole di vedere dove si trovava.
Si guardò intorno spaventata, era arrivata all’ipotesi che un demone abitava il maniero.
“Chi sei e cosa vuoi?!” urlò ancora puntando la bacchetta verso un luogo buio non definito.
In quel momento un odoro delicato attirò l’attenzione delle sue narici. Frutti di bosco. Un odore delicato, ma allo stesso tempo dolce e sfizioso.  
“frutti di bosco …” mormorò lei attonita, quello era il profumo di sua madre.
Seguì un ghigno.
mamma …” sussurrò Sofia incredula, spaventata, gli occhi umidi, nel buio essi sembravano apparire quasi visibili dato che erano umidi e brillavano alla luce della bacchetta.
Sofia si voltò di scatto, quel profumo invadeva l’aria rendendola così … familiare …
fece qualche passo indietro e urtò una scrivania, si voltò e analizzò col tatto il mobile, trovò una candela e la accese.
ora tutto era più nitido, riuscì ad accendere il lumino sullo scrittoio e poi si guardò intorno.
Una libreria era dietro lo scrittoio in quercia nera, la scrivania era al centro della stanza e su di essa c’erano miliardi di carte, firmate Bellatrix Black Lestrange.
Sgranò gli occhi. Era nell’ufficio di sua madre!
Erano anni che non vi entrava, forse dal giorno dopo il suo funerale.
Ricordava ancora l’ultima volta.
Entrò solo per lasciare una rosa sul tavolo, essa era ancora li, appassita ma c’era …  la prese tra le mani e la portò al petto, un petalo cadde interra. Sofia poggiò, con delicatezza il fiore dove era e poi raccolse il petalo.
Una risata isterica, inconfondibile echeggiò nell’ufficio. Sofia si voltò a guardare verso la finestra e si pietrificò.
Una figura sfumata, argentea la osservava da vicino la colonna in marmo nero in stile corinzio. I ricci isterici erano rimasti anche nel suo fantasma e lo sguardo inquisitore anche, lo sguardo superiore che riusciva a metterti in soggezione era li, coperto da un’espressione dolce, insolita sul volto del fantasma di Bellatrix, sua madre.

Sofia fece  qualche passo instabile verso il fantasma di sua madre, sperava che quello non fosse un sogno, anche se così poteva sembrare.
mamma ….” Mormorò senza respiro, il cuore era come una locomotiva, scandiva i suoi battiti e li rallentava dalla paura di svegliarsi e perdere l’immagine di sua madre e non rivederla mai più. Ma si ripeteva che quello non era un sogno era la realtà.
“Sofia …” sorrise Bella avvicinandosi a lei e porgendole la mano, Sofia alzò la sua per toccarla, ma incurvo il suo sorriso incredulo in una smorfia di dispiacere vedendo che esse si sorpassavano.
Bella si avvicinò a sua figlia e con un gesto impercettibile le accarezzò la guancia, inumidita da una lacrima solitaria, che emozionata scese veloce. Sofia non percepì il gesto, ma lo vide. Sua madre le era visibile sottoforma di fantasma.
“Mamma … rimani con me ti prego!” disse la ragazza guardandola negli occhi, quegli occhi spenti, ora mai grigi e non più neri, ma nonostante fossero morti, essi mantenevano comunque la loro profondità
“no … io sono morta e tu sei viva … tu meriti di vivere!” le fece un leggero occhiolino sorridendole
ma … che vita è senza di te! Senza Mary! … senza papà …”  mormorò la ragazza povandola a toccarla,  speranzosa che pian piano essa prendesse forma in un corpo, così da poterla riabbracciare, ma rimase delusa, quando la sua mano oltrepassò il suo corpo.
Sofia! Salazar! Li fuori hai una vita! Sei giovane e intelligente!  Hai quel tipo li… Franco … o come si chiama… e poi dovrai spiegarmi perché non me ne hai mai parlato!.. io Marilisa e Papà ti osserviamo costantemente … siamo con te” finì mormorando, dopo aver alzato la voce mentre parlava di Frank.
“mamma si chiama Frank e mi ama …” disse Sofia sorridendo, quanto le mancava la voce di sua madre, quanto le mancavano le sue risate, le sue urla ….
“è uguale un  mezzosangue rimane!!” esordì Bellatrix alterata
“ma mamma …. Sei ternata per farmi la paternale? “ chiese Sofia ancora sorridente, le mancava così tanto che avrebbe accettato anche un rimprovero pur di trattenerla ancora li con lei
Anche. … ma no … sono qui per dirti che devi vivere! Dopo la tempesta rinasce sempre il sole … Sofia, lascia vivere la mia anima in pace tra le fiamme dell’inferno senza che io mi rivolti nella tomba, dall’angoscia di vedere la mia bambina piangere per me …” assunse uno strano tono dolce dopo quello acido di prima e ancora una volta tentò di accarezzare la figlia, senza risultati tangibili.
“mamma … di a Mary che le voglio bene …” mormorò Sofia immaginando che quello fosse un addio, Bellatrix le sorrise e guardò alle spalle di sua figlia, la ragazza si voltò e scoppiò a piangere dall’emozione, nel vedere sua sorella che la guardava sorridente, un’espressione di pace in volto.
“Mary!!!!” urlò Sofia, d’istinto le venne da abbracciarla, ma quando si sentì gelare e sentì la pelle raffreddarsi mentre oltrepassava il fantasma, si rattristò nuovamente percependo il senso di distanza che c’era tra il mondo terreno e quello ultraterreno.
Marilisa le sorrise, un grandissimo sorriso solare.
Sofia!! Sorellona mia!” esordì il giovane fantasma accanto a quello della madre
Mary! Mi manchi tantissimo! La mia vita sembra non avere senso senza di te … mi manchi sorellina” disse arricciando la fronte e guardandola con sincerità
Anche tu Sofy … ma so che la vita ti ripagherà del dolore che hai provato un  giorno … e poi hai Frank che ti ama, ricambialo e vivi! Sorridi! Fuori il sole splende!” il fantasma di sua sorella con un gesto aprì la finestra e le tende volarono con un leggero vento che entrò insieme ai raggi del sole, l’alba di quel mattino sembrava aver fatto nascere una nuova vita, una nuova prospettiva. I raggi illuminavano i due fantasmi e li rendevano quasi trasparenti. Sofia si avvicinò alle due figure e piangendo appena, con gli occhi lucidi le osservò attentamente e tentò di fotografare quel momento nella sua mente.
mamma … Mary … ma fa male morire? Esistono davvero il paradiso e l’inferno? Voi dove siete! Dove potrò cercarvi quando vi raggiungerò!??” Domandò la ragazza provando a prendere le loro anime, con gli occhi lucidi accecati dai raggi caldi del sole, che pian piano asciugava le pozze d’acqua del temporale che era appena terminato.
è più facile che addormentarsi …” mormorò Bellatrix guardando verso il sole
“ci rincontreremo sorellina, tra molto tempo …”
“ma come potrò rivedervi!? Come farò a sapere che siete con me?
” chiese Sofia disperata, desiderosa che i due fantasmi rimanessero al maniero, li con lei
noi siamo qui” disse Mary mettendole una mano sul cuore e pian piano indietreggiando, svanendo tra i raggi del sole e dissolvendosi.
Sofia allungò la mano destra verso la sorella, nella sua mente il Flash della battaglia, quando lei cercò di fermarla con lo stesso gesto sulla sponda del lago nero appena ebbe inizio lo scontro, poi guardò la madre, Bellatrix le annuì piano per incoraggiarla e si scompari.
Sofia si asciugò quelle piccole lacrime di gioia, generate dalla felicità e l’emozione di averle riviste, poi sia affacciò alla finestra dell’ufficio di sua madre e guardò verso l’alba.

 Era un nuovo inizio quello, l’inizio di una nuova vita affiancata dall’amore dei suoi cari che abitavano nel suo cuore e vivevano nei suoi ricordi.




 
Fine
 

________________________

Cari lettori ecco a voi l’ultimo capitolo de “ LE DUE SORELLE LESTRANGE” …

Incomincio col dirvi grazie, un grande e caloroso grazie a tutti voi che mi avete seguito in questa avventura, e avete seguito le avventure di queste due ragazze: Sofia e Marilisa … e insieme a me avete visto un lato diverso del personaggio di Bellatrix, un lato che in Harry Potter non c’è … il volto e il cuore di una madre, un po’ bizzarra, pazza, mangiamorte e … che pian piano impara ad amare …
Già perché in questi 55 capitoli è questo che accade …
Nel primo capitolo Bellatrix è quella che tutti noi conosciamo, spietata, infame, cattiva, sadica … tutto fuorché una madre … ma pian piano impara a esserlo, impara cosa significa la parola AMORE … senza che lei se ne accorga si affeziona a ENTRAMBE le figlie, nonostante lei all’inizio era fossilizzata solo su Sofia, diciamo che si era quasi imposta di amare solo lei … ma impara grazie a Rodolphus a voler bene anche a Marilisa …

Che dire, la parola fine mi ha messo una certa tristezza … ma anche tanta gioia … sono felice perché beh… mi sono impegnata e h visto che la mia fantasia è stata premiata grazie alle vostre sincere e bellissime recensioni, che oltre a farmi sorridere, notando il vostro interesse nella storia, mi hanno anche aiutato a migliorare pian piano la mia tecnica di scrittura  ….

Vi ringrazio tutti cari lettori,
 Vi ringrazio per avermi spinto a rendere quella che era nata come una One-Shot una fan ficiton che narra una grande avventura …
Ringrazio particolarmente in recensori :Le rose di Versailles, ayumi_L, Federichicca, Bellatrixthewitch, Miss Nessuno, Wratch_ Cassandra_Black_Malfoy, martaluna555, Apple90, _Wolly_ ,WarriorOfLight , Sweetpoison e tutti gli altri (se ho dimenticato qualcuno scusatemi ma le recensioni fin ora sono 114) Ringrazio anche tutti voi cari Lettori che avete solamente letto … ringrazio anche voi che avete aggiunto alle seguite e ai preferiti! GRAZIE GRAZIE GRAZIE!

Bene la storia è terminata e … per chi vorrà continuare a seguirmi ci rivedremo tra le righe di una Sirius/ Bellatrix …. Sì è il mio prossimo progetto … ho già in mente la storia e posso dirvi che non sarà così lunga, ma posso garantirvi che sarà abbastanza intrigante e particolare da riuscire a travolgervi in essa ... rendendovi partecipi di quella che sarà una bizzarra "storia d'amore" .... se così la possiamo chiamare xD Non so dirvi nulla perché NIENTE SPOILER … ;) Alla prossima …

Zia Molly
   
 
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