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Autore: Nikyblack    02/03/2012    4 recensioni
Questa storia è ambientata otto anni dopo la fine di Hogwarts. Voldemort è stato sconfitto e tutti i Mangiamorte arrestati. Hermione si ritroverà da sola a crescere il frutto del suo amore per Draco, aspettando che lui venga rilasciato.
Nota: i personaggi possono risultare leggermente OOC.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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madre bambina 1
Madre Bambina
 
Torno da scuola entro in casa
e ti vedo stanca.
Torno da scuola entro in casa
e ti vedo stanca.
 
Sono appena tornata da scuola. Anche oggi mi ha riaccompagnato a casa Elisa, la nostra vicina di casa che viene a prendere sua figlia. Appena entro dalla porta vedo la mia mamma di spalle davanti al calendario nel quale da sei anni ogni sera tracciamo una croce sul giorno appena passato. La mia mamma ha le spalle curve, è sempre stanca in questo periodo.
 
 
Mamma non stai mai ferma
hai sempre tanto da fare
ma appena mi vedi,
mi vieni ad abbracciare.
Mi vieni ad abbracciare!
 
 
Non stai ferma un attimo, sei sempre impegnata a fare qualcosa. Cucinare, sistemare, giocare con me, uscire, portarmi in giro. E non ti riposi mai. Ma non capisco il perché. Hai appena visto che sono arrivata, e mi corri incontro abbracciandomi e prendendomi in braccio. Mi dai un dolce bacio sulla guancia e io mi accoccolo a te. Sento il tuo cuore battere forte. Lentamente mi rimetti a terra e io rimango un attimo a guardarti.
 
"La mia Alya è tornata da scuola. E' proprio una bambina stupenda. Capisce tutto al volo. Da come mi sta guardando ora mi sta rimproverando il fatto che non mi riposo mai, come mi dice sempre. Ma io non ce la faccio a stare ferma. Ho bisogno di muovermi e di non pensare. Sono sei anni che faccio questa vita, e non posso mollare tutto ora. Ormai manca poco. Solo altri quattro giorni."
 
Poi mi siedo, ti allontani,
e con gli occhi di oggi
penso come sarai domani.
Domani.
 
 
Mi siedo a tavola e continuo a guardarti mentre finisci di preparare il nostro pranzo. E provo a immaginarmi come sarai tra qualche anno. Sicuramente bella come adesso. Con i tuoi capelli sempre a boccoli che ti cadono liberi sulle spalle e che ti leghi sulla testa quando sei impegnata a fare qualcosa di veramente importante. Il mio istinto di bambina mi dice che i tuoi occhi torneranno a sorridere di nuovo, che perderanno quel velo di tristezza che spesso riesco a leggervi dentro. Sicuramente sarai più felice di ora in futuro, sento che c'è qualcosa che ti manca. Ma non capisco cosa.
 
"Guardo Alya che mangia e continuo a chiedermi se non senta il bisogno di avere anche un papà oltre che una mamma. E' ancora piccola, ma non mi ha mai chiesto come mai tutti hanno due genitori e lei soltanto uno. Ha anche conosciuto solo due dei suoi numerosi zii. Mi hanno allontanato tutti quando hanno saputo che aspettavo lei. Hanno osato definirla la "figlia del diavolo". Non l'hanno mai voluta conoscere. Solo Ginny mi è rimasta vicino, oltre la mia famiglia. Harry, Ron, Lavanda... tutti gli amici di scuola, tutti a lasciarmi sola nel momento dove avevo più bisogno di loro. Ho anche lasciato il corso di Auror e per andare avanti ho iniziato quello di medimaga due anni dopo che Alya è nata. Ora lavoro solo la mattina, e in casi speciali o nei giorni dove ci sono molte urgenze, anche il pomeriggio. E Ginny viene a prendersi cura di Alya. Quelle due si adorano letteralmente... ma come si fa a non adorare quel faccino furbo, con quegli occhioni dolci? e poi tutti quei boccoli dorati le stanno d'incanto! Mia figlia, il mio tesoro più prezioso. Devo riuscire a darle il meglio della vita. Per questo ho preso la mia decisione."
 
 
E guardo e vedo i tuoi passi passare.
E guardo e vedo le tue mani pregare.
E guardo e vedo i tuoi occhi pensare.
E vedo che tu guardi me.
E guardo e vedo i tuoi giorni cambiare.
E guardo e vedo la tua bocca parlare.
E guardo e vedo il tuo cuore ballare.
E vedo la tua stella brillare.
E vedo la tua stella brillare.
 
 
Nel pomeriggio eccoci al solito nella nostra stanza, quella dove dormiamo assieme. L'abbiamo arredata insieme. E' piena di giochi, di pupazzi e di nostre foto. Ma anche piena di segreti. Non mi hai mai permesso di aprire il tuo cassetto, quello che è sempre stato chiuso a chiave e che so che quando ti chiudi in camera tu apri e guardi. Cosa nascondi la dentro? Ora mentre credi che io sono addormentata ti vedo camminare per la stanza. Hai la faccia triste, i tuoi passi sembrano nervosi, qualcosa ti preoccupa. Poi ti vedo fermarti e seguo il lento movimento delle tue mani che si uniscono come in preghiera. Chiudi gli occhi e rimani così per un poco di tempo. Poi riapri gli occhi e ti avvicini alla foto di noi due assieme al mare, di sera a guardare le stelle, quella sera mi hai fatto vedere la costellazione del Dragone, dove si trova la stella da cui io ho preso il nome. Vedo i tuoi occhi farsi pensierosi, forse stai ripensando anche tu a quel giorno. Riesco a leggere diverse emozioni nei tuoi occhi limpidi. Piano piano ti giri verso di me e ti accorgi che non sto dormendo. Sorridi e ti avvicini. Vedo che tra le mani tieni una collana con un anello appeso come ciondolo. La metti al collo e ti avvicini a me. In questi giorni sono cambiate molte cose, le nostre giornate. Siamo molto più spesso a giocare assieme, molto più spesso a parlare e scherzare. Sento che in questo momento il tuo cuore è felice almeno quanto il mio. Perché siamo assieme. Stiamo bene assieme mamma, ma a te manca qualcosa, e forse anche a me. Vedo che guardi l'anello appeso al collo e vedo i tuoi occhi che brillano di ricordi passati, sento il tuo cuore battere più veloce, e dalla finestra vedo una stella che brilla più delle altre. Ho sempre adorato il pomeriggio quando di inverno si vedono le stelle. Questo ricordo legato all'anello ti rende felice. Ne sono contenta!
 
"Sono le sei di un pomeriggio invernale non molto freddo. Alya si è addormentata sul nostro lettone. Piano piano mi alzo e mi metto a camminare per la stanza. Sono nervosa. Ho paura di aver preso la decisione sbagliata. Non riesco a togliermi dalla mente il suo viso, ho paura di sapere come reagirà dopo aver avuto la notizia. Non mi è mai stato permesso di scrivergli, nemmeno per una cosa così importante. Starà bene? O è impazzito come tutti? Sto facendo davvero una cosa giusta? Alya cosa dirà? Forse se prego un poco avrò le idee più chiare. Voglio solo la felicità della mia bambina e anche la mia. Lo rivoglio.
 Lentamente riapro gli occhi e mi avvicino alla foto mia e di Alya scattata a mare, in piena notte mentre guardavamo le stelle. Le ho dato il nome di una stella appartenente alla costellazione del Dragone, la costellazione di Draco. Lei non sa che significato può avere, ma è una cosa che mi è venuta spontanea fare appena me la sono ritrovata fra le braccia... Ha gli stessi occhi, e gli stessi capelli. Da me ha preso il carattere, da lui tutto l'aspetto fisico, tranne per fortuna la carnagione, non è pallida, ma normale, rosata. Che dirà appena la vedrà? Forse ormai dopo sei anni non si ricorda più neanche di me, forse ha scordato tutto. Perché pensare a questo fa così male? Forse è meglio non dire niente ad Alya, non voglio farla soffrire. Mi giro a guardarla e vedo che mi guarda, allora non dormiva! Le sorrido e piano piano mi avvicino a lei. Nel frattempo da un cassetto del tavolo ho preso la mia collana, con l'anello che mi ha regalato lui anni fa. La metto al collo e sento un senso di calore invadermi. Sorrido e mi siedo sul letto. Abbraccio mia figlia e me la tengo al petto un poco. Dietro di noi la finestra aperta dalla quale si vedono le prime stelle."
 
 
 
E guardo e ti canto, tu sei la più bella.
Tu madre bambina, tu madre e sorella.
Poi ti guardo negli occhi e c'è un'altra stella.
E c'è un'altra stella.
 
 
Insieme sul letto a cantare e a giocare. Adoro questi momenti con te. Sei la mamma più buona e bella. Sei sempre presente e oltre che da mamma mi hai fatto anche da sorella maggiore. Non mi hai mai fatto sentire la mancanza di avere un papà. Anche se molte volte sono stata sul punto di chiederti dove fosse il mio. Ma forse ti avrei reso triste chiedendotelo. Quando ho chiesto alla zia Gin lei mi ha detto che la costellazione del Dragone ti ricorda lui. Per questo hai scelto per me il nome di una stella? Ogni volta che ti guardo negli occhi oltre me vedo il riflesso di un altra stella che per te è stata importante, e mi sento felice di non essere la sola in quella grande costellazione. Grazie Mamma, ti voglio bene!
 
"Dopo aver cantato, giocato e cenato, siamo di nuovo sul nostro letto. Tutte e due con un libro in mano. Ha preso la mia passione peri i libri. La vedo tranquilla. Poso il mio libro e me la prendo in braccio.. sento che questo è il momento migliore per parlarle. Prego con tutto il mio cuore che vada tutto bene e, dopo averle dato un bacio sulla testolina bionda, la siedo davanti a me e inizio a parlarle."
 
- Alya, la tua mamma ti deve dire alcune cose importanti, prometti di ascoltarmi buona buona?-
 
- Va bene, ma aspetta un attimo- si alza e si dirige verso il cesto dei pupazzi, si mette e cercare li dentro e torna stringendo tra le mani un pupazzo che le ha regalato Gin: un piccolo serpentello bianco a cui io, con un incantesimo, ho cambiato il colore degli occhi per farli assomigliare a quelli di Draco. Alya si risiede davanti a me, con il serpente addosso. Sorrido pensando al significato che ha per me quel gesto. E' sempre stato il suo pupazzo preferito, da piccola senza di lui non si addormentava. E il mio pensiero vola subito a Draco, e a come sarà felice di saperlo. Forse.
 
-Mammaa, mammma? ora puoi parlare eh - i miei pensieri vengono interrotti dalla vocina di mia figlia che mi guarda in attesa. Le sorrido e inizio il mio lungo discorso.
 
-Certo amore, scusa ero sovrappensiero. Allora... hai presente il calendario dove ogni sera tracciamo un croce sul giorno trascorso?- Dopo un cenno affermativo della testolina bionda presi forza con un sospiro e continuai -Bene... tutte quelle croci hanno un significato preciso, tempo fa ti ho detto quante dovevamo metterne vero? e ormai ne mancano poche...- venni interrotta da Alya che con voce saputella diceva - Per l'esattezza ne mancano solo quattro- Guardai la sua faccia seria e concentrata e scoppiai a ridere.
 
-Esatto Alya. Ora voglio raccontarti una lunga storia, ma devi ascoltarla tutta prima di dire qualsiasi cosa ok?- parlai con voce dolce, guardandola negli occhi.  Lei annui e i suoi occhi si fecero attenti e curiosi.
 
- In tutti questi anni non ti ho mai parlato di tuo papà. Anche tu ne hai uno ovviamente, e sono rimasta stupita del fatto che tu non abbia mai fatto domande su di lui. - mi interrompo un secondo e vedo che i suoi occhi si sono velati di tristezza, le faccio una carezza sul faccino e lei decide di parlare.
 
-Non ho mai chiesto niente perché non volevo farti diventare triste. Ma la zia Gin mi ha detto che lui ti voleva molto bene e che il mio nome me lo hai dato perché la stella che lo porta si trova nella costellazione dove c'è anche la sua stella. E' vero mammina??-
 
La mia Alya, che tesoro, mi si erano inumiditi gli occhi, non aveva mai fatto domande per non fare stare male me. E quella pazza di Gin che non mi ha detto che le ha raccontato delle cose. Mi faccio forza e rispondo alla domanda di mia figlia, che continua a guardarmi in attesa.
 
-Si amore, è vero. l'intera costellazione del Dragone è la sua stella. Ti ho dato questo nome così potevate essere vicini anche se siete molto lontani. La vuoi vedere una foto?- le chiedo un poco titubante, non so se sia una cosa saggia mostrargliela. Mi sorride tutta contenta ed emette un versetto tutto di gioia. Mi alzo dal letto e mi dirigo al mio cassetto, quello che tengo chiuso a tutti. Prendo l'anello appeso alla collana e con quello faccio scattare la serratura del cassetto. Ne tiro fuori una foto vecchia di almeno sette anni. Fu scattata l'estate subito dopo la fine di Hogwarts. Eravamo a mare, in Italia. Lui aveva una piccola casetta su un'isola piccolina vicino la Sicilia. E' stato il mese più bello che abbiamo passato prima che tutto iniziasse ad andare male. Mi dirigo verso il letto e mi ci siedo. Porgo la foto ad Alya che la guarda meravigliata, abbagliata da tutta la bellezza di suo padre.
 
-Mammina, ma è tanto bello papà- Papà... lo ha chiamato papà....Sento un tuffo al cuore e mi si inumidiscono gli occhi... faccio una fatica enorme per non fare cadere una lacrima. Le do un buffetto sulla guanciotta rossa. -Si chiama Draco il tuo papà- Sorrido. Adoro pronunciare il suo nome
 
-Drago?!? come il Dragone! mamma papà è un drago???- Rido e la osservo divertita, lei invece mette il broncio capendo che sto ridendo di lei. -Amore, si chiamo DraCo, con la "C" no con la "G"... capito?-
 
Annuisce seria e si mette a guardare di nuovo la fotografia. Ha uno scintillio troppo bello negli occhi la mia Alya, sembra felice, ma ad un tratto il suo visino si fa triste e mi chiede -mammina, posso tenerla io la foto di papà?- la guardo e mi viene una fitta al cuore. Ha gli occhi lucidi e una lacrima scende leggera sul sul volto. Gliela asciugo e le do un bacio, me la accoccolo contro il petto e poi finalmente le rispondo -Certo amore che puoi tenerla. Anzi se fai la brava e ascolti tutto quello che ti devo dire te ne faccio vedere anche delle altre, ok piccola?- lei annuisce contro il mio petto e non alza gli occhi dalla fotografia, si mette più comoda e quando è tranquilla io inizio a parlare con voce dolce, ma anche tanto triste.
 
-Tempo fa a scuola io e Draco ci odiavamo, non andavamo per nulla d'accordo. Io ero nella casa dei Grifondoro, lui in quella dei Serpeverde. Io e lui non ci conoscevamo, ma ci odiavamo lo stesso. Avevamo idee diverse. Ma al mio ultimo anno qualcosa cominciò a cambiare. Mi accorsi che Draco si comportava in modo odioso per motivi che tu non potresti capire, e così poco a poco, con una scusa molto stupida, iniziai ad avvicinarmi a lui e a conoscerlo meglio. In breve tempo riuscimmo a stabilire un rapporto di amicizia, di nascosto a tutti, solo la zia Gin sapeva tutto e mi aiutava. Dopo poco tempo questo rapporto divenne qualcosa di più importante e finimmo col metterci assieme. Solo poche persone lo sapevano. Era una cosa pericolosa perché se qualcuno della sua famiglia fosse venuto a saperlo saremmo stati in pericolo di vita. Amavo moltissimo tuo padre, piccola mia, e lui amava molto me. più di una volta abbiamo rischiato di rovinare questo rapporto per colpa di persone che non riuscivano a capirlo, ma alla fine siamo riusciti a rimanere assieme. I miei due migliori amici, Ron ed Harry, te ne ho già parlato, non sapevano niente e dovevo fingere anche con loro. Ma mi andava bene. Alla fine della scuola andammo in vacanza insieme. Al mare. - mi fermai per riprendere fiato e per permettere ad Alya di assimilare tutte quelle notizie.
 
Lei sorrideva alla foto e poi alzò il visino verso di me, e si avvicinò fino a darmi un bacino sulla guancia. Era il suo modo per dirmi che aveva capito e che mi voleva bene. Che angelo di bambina.
 
-Mamma ma papà allora perché non è più con te? non ti vuole più bene?- il suo faccino ora era triste.
 
-Fammi continuare, ancora non ho finito. Dicevo... dopo questa vacanza ognuno è dovuto tornare alle sue occupazioni.. io ho iniziato il corso di Auror insieme ai miei amici, lui invece iniziò un "corso" che mai avrebbe voluto fare, il corso per diventare mangiamorte. Io mi opposi con tutte le mie forze a questo, non volevo che lo diventasse, e nemmeno lui voleva, ma se si rifiutava rischiava la vita, lo avrebbero ucciso, e così Silente gli consigliò di fare come gli ordinavano i suoi genitori, ma nel frattempo di fare la spia per il nostro lato. Draco accettò, sapendo in questo modo di mettermi al sicuro dagli attacchi dei suoi compagni. E iniziò così la sua vita da spia. Io ero sempre in ansia, ci potevamo vedere pochissime volte. Ma mi andava bene saperlo vivo. Durante le vacanze di Natale, le prima passate fuori della scuola, ormai diplomati, ci incontrammo e passammo una settimana nella casa al mare. Fu in quel momento di pace che abbiamo concepito te. Ma ancora non lo sapevamo. Verso la fine di Gennaio si svolse la grande battaglia contro Voldemort, dove Harry Potter batté Voldemort e salvò il mondo magico, ma queste storia la conosci già. Subito dopo la battaglia furono catturati tutti i mangiamorte e furono processati. Anche tuo padre fu catturato con essi. E dopo tre giorni fu sottoposto al processo. Silente testimoniò per lui dicendo che aveva fatto la spia per noi, ma il Wizengamot lo dichiarò colpevole lo stesso e lo condannò a sei anni di carcere ad Azkaban. Silente fece il possibile ma non riuscì a fare revocare la pena. Così Draco è in carcere da sei anni, senza la possibilità di vedere nessuno e di ricevere notizie dal mondo fuori.-
 
Non mi ero accorta di stare piangendo fino a quando le mani delicate di mia figlia si poggiarono sulla mia faccia ad asciugare quelle scie salate che bagnavano il mio viso. Mi diede un bacio e mi si strinse contro.
 
-Non piangere mamma, se no mi metto a piangere anche io e mi sono ripromessa di non farlo mai-
 
La abbracciai più forte e la riempii di baci e poi ripresi il discorso da dove lo avevo lasciato.
 
- Quando la condanna di Draco fu effettiva io caddi in uno stato di depressione, iniziai a mangiare molto di più e a stare sempre giù. Nessuno se ne spiegava il perché, solo Gin che sapeva mi fu vicina e mi tenne d'occhio, fino a capire che non stavo male solo per Draco, ma anche perché ero incinta. Aspettavo te, la figlia mia e di Draco. Da quel momento mi sono ripresa e ho continuato a vivere perché avevo un motivo. Certo ero giovane per avere un figlio, ma era mio e di Draco e mi hai dato la forza di andare avanti. Cercai in tutti i modi di fare sapere a Draco che aspettavo nostra figlia, in modo da dargli un motivo valido per resistere là dentro senza diventare matto, ma ogni volta che provavo ad andare là non mi facevano entrare e tutte le lettere che spedivo tornavano regolarmente indietro ancora chiuse. Quindi Draco non ha mai saputo di avere una figlia meravigliosa come te. Ancora non lo sa. E questo non è giusto. Mi dispiace Alya, avrei voluto che tu avessi una famiglia normale come tutte le bambine, invece non è stato possibile. Anche tutti gli amici, appena saputo che aspettavo la figlia di Draco Malfoy, mi hanno allontanata e lasciata sola. E tu sei dovuta crescere solo con me e la zia Gin.-
 
Alya stretta a me scosse la testa e poi con voce tranquilla iniziò a parlare.
 
-Ma tu sei la mamma migliore del mondo e ti voglio tantissimo bene, anche alla zia Gin. Con te sono sempre stata bene...anche senza un papà.- poi si ferma e guarda ancora la foto. -Quindi le croci che ogni sera mettiamo sul calendario indicano quanto manca all'arrivo di papà?- i suoi occhi brillavano di gioia, era felice.
 
-Si amore, fra quattro giorni il tuo papà uscirà da Azkaban e sarà di nuovo libero...ma- non riuscii a finire la frase che Alya si alzò e iniziò a saltare sul lettone urlando di felicità che il suo papà sarebbe tornato. Il mio viso si fece più scuro. E se Draco una volta libero avesse deciso che di noi non gliene fregava niente io come lo avrei detto ad Alya che ora era così contenta? le avrei spezzato il cuore. Ma non potevo essere triste ora. Ma forse era meglio avvertirla prima che c'era questa possibilità.
 
-Alya torna seduta che ti devo dire un'altra cosa.- Lei ubbidiente, si sedette e mise il serpente in braccio a me. -Piccolina, non è detto che papà torni qui con noi. Non sappiamo cosa gli è successo in questi anni. Non posiamo saperlo perché non ci danno sue notizie. Potrebbe anche essere diventato pazzo, o aver perso la memoria, mi spiace piccina, ma non essere così felice, è tutto ancora un punto interrogativo. Lo sapremo fra quattro giorni quando andrò a prenderlo.-
 
-Ma io vengo con te vero mammina??- mi guardava con il suo visino dolce e con gli occhioni da cucciolo. Non riesco a dirle di no quando fa così.
 
-Se fai la brava si. Però mi devi promettere che mi aspetterai fuori, non è posto per i bambini quello, ok?-
 
-Promesso mammina! ma dobbiamo anche andare a comprare qualcosa per papà. posso fargli un regalo? ti preeeeegoooooo maaammiiinaaaaa-
 
-e va bene piccola peste, puoi portargli un regalo, ma solo se fatto da te! ha più valore.-
 
-un bel disegnooo siiii- e Alya iniziò a saltellare sul letto tutta felice. Fino a quando ad un certo punto non si fermò di colpo. -Mamma, ma allora se papà torna a casa io non posso dormire più con te e quindi mi devi comprare una stanza tutta per me, vero?- non lo stava dicendo con aria triste, ma la sua era una semplice constatazione... e in effetti aveva ragione. Ma meglio aspettare.
 
-Poi si vede diavoletta, ora fila in bagno a lavarti i denti e poi andiamo tutte e due a nanna. E' tardi.-
 
 
E mentre Alya correva scalza in bagno io con un colpo di bacchetta incorniciavo la foto di Draco che avevo dato ad Alya e segnavo una croce nera sul calendario. Ora si che eravamo pronte a dormire.
 
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I tre giorni successivi volarono in fretta. E la mia confortevole casetta si ritrovava con colori, matite e pennarelli sparpagliati da tutte le parti. Alya aveva preso sul serio la questione del disegno. E non sembrava particolarmente sconvolta dal fatto che avrebbe potuto vedere suo padre per la prima volta in vita sua e sempre nel giro di cinque minuti essere bellamente rifiutata come figlia. Io ero agitatissima, ma cercavo di nasconderlo, non volevo pensare al giorno dopo. Era troppo vicino.
All'alba delle dieci di sera mi alzai dal divano per andare in cucina a vedere se Alya stava ancora disegnando. La trovai con la testolina ricciuta appoggiata al tavolo che dormiva profondamente, un pastello ancora nella mano destra chiusa a pugno e una gomma da cancellare nell'altra. In quel momento provai un moto di tenerezza incredibile.
 
La sollevai piano piano e la misi nel lettone al calduccio. Sorrideva! Tornai in salotto e sistemai i colori e tutte le altre cose sparse sul tavolo. Presi in mano il disegno e rimasi sorpresa. Alya aveva disegnato noi due con Draco in una casetta in riva al mare e un cagnolino tutto nero. Che disegno tenero!! Lo rimisi sul tavolo e mi avvicinai al calendario. Misi l'ultima croce su di esso e mi misi a letto accanto la mia bimba. Mi sentivo agitata. Da domani la mia vita sarebbe cambiata, o in meglio o in peggio. E insieme alla mia anche quella di mia figlia. Del mio tesoro più prezioso. Decisi di non pensarci più e mi addormentai semi beata coccolata dal tepore del letto.
 
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Angolo dell'autrice:

Salve mie care! :)
Questa storia non sarà molto lunga, saranno al massimo cinque - sei capitoli.
Pubblicherò una volta alla settimana, possibilmente di mercoledì.
Spero che sia di vostro gradimento!
Al prossimo capitolo
Nikyblack

  
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