Paula.
Ladra di brandelli di una vita d'altri, da cui è rimasta chiusa fuori.
Estranea a quel microcosmo invidiato e invidiabile che si è creato all'interno del numero 62 di Vivienstraat.
Un'ossessione sbagliata e morbosa per qualcosa che ha solo potuto vedere per sbaglio.

Non ho mai la forza di dirti di no. Che tu me lo chieda in ginocchio, stringendomi le mani, sussurrandomi dolcezze o semplicemente spogliandomi, appartengo alla tua volontà.
Non mi hai mai coinvolto in giochi di sottomissione, bondage, piaceri distorti, quelle cose che a te fanno ribrezzo, eppure tu sei il mio padrone. Dimostramelo, ti dico sempre, prima di prenderlo in bocca e lasciare che siano i gemiti a formulare le frasi che non dici.
Hai deciso di mettermi alla prova. Subdolo, sottile. Sai che faccio solo finta di avere un’anima, quando siamo tu ed io. Posso anche essere una persona, un ragazzo qualunque se stiamo in giro, se mi permetti di prenderti la mano, ma quando c’è il sesso tra di noi io non esisto.
Questa storia si è classificata prima al contest Lost in Perversion di Aleyiah.

Fingeva di non rendersi conto – o davvero per lui era normale? – che la sua lingua si muoveva in modo davvero osceno su quella caramella, accerchiandola, inumidendola e succhiandola forte in bocca, ritraendo le guance con espressione concentrata.