La pena che prova non ha più confini: se stesso, il Navigator, l’idea che Abel non avrà mai lo stesso sguardo imbarazzato e confuso che hanno i suoi compagni quando entrano in questo ufficio, consci solo a metà di ciò che li aspetta.
[Comandante Cook/Navigator]

Non parlare non significa non provare emozioni.
Non provare emozioni non significa non soffrire.

-Abel mise i palmi sul suo petto, cercando di allontanarlo per scappare dal bastardo tentatore, quando sentì la presa attorno alla vita farsi più stretta e i suoi palmi premere maggiormente sul petto. "Principessa, dove credi di scappare? Prima dammi un bacio."-

LONG SOSPESA // Esiste Dio? Se esiste, è sordo e se mi sente, non mi vede. Così sono finito qui, dalla strada ai cessi di una scuola. Sempre e comunque sguazzo nella merda. Avete voglia di ascoltarmi? Bene. C'è spazio. Questa è la mia vita, questa è la mia storia.
[Levi POV]
Dal cap. 15:
Eravamo solo io e lui, io ed Erwin, in quella stanza scura – sì, sono tornato sui miei passi. Mi guardava, gli occhi fissi nei miei, c’era qualcosa sul tavolo… Carte, o qualche altra cazzata, documenti. Non me ne sbatteva una mazza; feci solo caso al suo completo grigio scuro con la cravatta color perla che faceva davvero schifo e molto matrimonio cattolico, al suo pomo d’Adamo che sobbalzava troppo e allo sguardo che non smetteva di essere fisso.
“Levi, possiamo fare un patto.”

[Questa storia partecipa a “Ispirandovi alle immagini” contest indetto da AoKise92 e Sara.1994 sul forum di efp.]
Missing moment precedente l’inizio del fumetto americano. Dal testo: “Ti prego? TI PREGO?!? Ma sono completamente impazzito!?!” Non che Ethan risultasse molto razionale in quel frangente, anzi: la razionalità era passata, aveva suonato il campanello con tanto di ‘dlin-dlon’ ma nessuno le aveva aperto, quindi se n’era andata.

Un piccola vendetta di Abel per il comportamento sempre impetuoso di Cain, eheh
_ Rivolgendo alla meravigliosa creatura di fronte a sé uno sguardo a metà tra l’interrogativo e l’offeso, ricevette in risposta un sorriso dolce e un sussurro seguito da una piccola lappata sotto il mento.
- “Tu non puoi toccare.”- _

Uscendo dalla doccia, posò lo sguardo sul nastro e sorrise tra di sé: l'idea gli era venuta testando la resistenza dello strato adesivo sulla sua pelle. Pensando poi automaticamente ad Abel, non vedeva l'ora di gustarsi la sua faccia implorante desiderio appena il suo piano si fosse attuato come sperava.
(CainxAbel)

“ Posso confidarmi con te?” chiese d’un botto il biondo, scompigliandosi la chioma ricciola con la mano.
Deimos sbarrò gli occhi, preso alla sprovvista: da dove gli usciva tanta confidenza tutta d’un getto? Prima riusciva a stento a parlargli, e adesso gli chiedeva una cosa che, di solito, si fa tra confidenti. E loro a malapena si conoscevano.
(Deimos/Ethos)

Questa parvenza di sogno svanisce in fretta ed io mi accorgo solo adesso di essere completamente avvolto nelle coperte di un letto, anzi del mio letto, in uno squallido appartamento, mio anch'esso, mentre la mia sveglia gracchia "Sympathy for the devil" dei Rolling Stones.
Sono presenti OC.
[Pairings: FruK, RusGre,AustriaUngheria ed altri]

Incatenato alla monotona quotidianità di un'esistenza condotta tra molto lavoro e pochi svaghi, Arthur Kirkland era convinto di essere un ordinario giornalista nella vivace Londra del 1969. Cambierà idea quando, trovatosi ad indagare su una serie di sanguinari omicidi, scoprirà di essere molto più coinvolto rispetto a qualsiasi altro normale essere umano. Figure arcane e millenarie vengono alla luce, ed un fosco complotto viene svelato.
[Personaggi principali: Inghilterra, Francia, OC!Scozia, OC!Irlanda, Russia, Prussia, Sud Italia, altri.]
[Pairings: FrUk, a sorpresa.]

A Meridian, il principe Phobos fa una pausa dal manipolare sua sorella e il vagare nella sua corte dei Mormoranti. Con lui, fa una pausa anche il capitano della guardia, Cedric, abbandonando per un po' la sicurezza della principessa e la caccia alle Guardiane. Naturalmente, sotto ordine dello stesso Phobos. Il loro intrattenimento inizia e finisce nella camera da letto reale.
(E io faccio schifo con le presentazioni, comunque è stata scritta per il p0rnfest di fanfic_italia e ciò dice tutto. Raccomandata ai feticisti dei capelli lunghi.)

Siamo in un mondo del lontano 2300 (d.C.), consumato, deturpato, prosciugato dall'avidità umana. La gente soffre, i popoli del mondo affogano nella miseria. Si scopre che nel giro di un secolo e mezzo si erano formati assemblamenti di rivoltosi, intenti a prendere le redini del mondo, che avevano approfittato del momento di decandeza per venire allo scoperto, diventando milioni. Serve un'alleanza, un'alleanza mondiale, per sopprimere la ribellione e dimostrare che l'uomo è ancora degno di poter essere parte della Terra.
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Quando la morte arriva improvvisa, non si pensa che ad un modo per sfuggirle. Un barlume di speranza quasi impercettibile, solo frutto della mente fragile dell’uomo. Si vorrebbe riavvolgere il nastro di una vita intera o di pochi attimi, aver voluto fare altre scelte, aver voluto svoltare in strade diverse. L’interruzione di un sogno appena cominciato, embrionale e apparentemente ancora senza un senso. Gli occhi vuoti, morti, guardavano il cielo grigio di Mosca, come se ancora quei corpi inermi volessero librarsi in volo come l’anima, che li aveva lasciati nel momento in cui una pallottola di piombo aveva trapassato il petto.