Serie oro
La storia con Vegeta non è facile. Durante la crescita di Trunks, Bulma si trova a dover fare i conti con le difficoltà di avere un uomo che a tratti sembra intenzionato ad andare via per sempre. Le difficoltà del lavoro e della gestione dell'azienda si aggiungono al carico, rendendo la scienziata cupa e insofferente. Servirà un terzo elemento a smuovere la situazione, un incidente di percorso e la mancanza di un anello all' anulare della terrestre a far porre a Vegeta alcune domande...
In un certo senso ognuno si sceglie l’aguzzino che merita, si dice, e Vegeta si era scelto la sua. Bella, volitiva, volubile. Aveva sempre puntato in alto dopotutto...

La crudeltà non conosce regole, nè limiti.
Non si rinchiude in uno stretto codice di comportamenti stabiliti e imposti.
Non obbedisce alle convenzioni e agli stereotipi.
Il male potrebbe essere la morte o anche l'amore.
E' mutevole il male: è vita.

''Successe dunque, non perché la ragione era ottenebrata dal desiderio, bensì perché la ragione aveva lasciato spazio al vuoto già da tempo, che il Sayan male interpretò il colore degli occhi della ragazza, associandoli a un’altra persona:
“Perché hai smesso, 18?”
E tale fu il dolore che le recarono queste parole, pronunciate dal principe con la più totale freddezza, che Bulma invidiò davvero l’apatia che dimostrava Vegeta…''

Estratto dalla One shot:
[...M'avresti fatto impazzire, finché l'unico atto sarebbe stato quello di strapparti le misere vesti e sbatterti ovunque potesse rivelarsi un posto comodo!
Avresti cacciato via questo selvaggio e rude Saiyan...non penso!
Perché quando un Saiyan vuole qualcosa la ottiene. ]
Una piccola occhiata nella mente dello sprezzante Principe dei Saiyan.
Buona lettura!
Vostra Trish2805

One shot per Bulma e Vegeta, narrata da quest'ultimo in prima persona durante una notte di passione con la compagna. *Ai miei personaggi darò forma quasi reale, quindi sconsiglio la lettura a chi è delicato e se siete minorenni. cit. Quando sono arrivato sulla Terra, ho pensato a tutto ma non a questo. Ecco perché lei mi appartiene, perché è pericolosa nel suo DNA, riesce ad entrare dentro, a spezzare, a farsi strada dentro di me, mi è piaciuta la sua intelligenza, la sua determinazione, la sua caparbietà. Deve essere mia, ha trovato i miei punti deboli e ha vinto, se la lascio andare muoio e dopo non si torna indietro.

Vegeta odiava le feste.
No. Non era propriamente corretto: Vegeta odiava le feste che organizzava Bulma.
O meglio, per essere ancora più precisi, Vegeta odiava le feste che organizzava Bulma dal profondo del cuore.
Ma puntualmente, per qualche oscura ed arcana ragione che neanche lui era riuscito a spiegarsi, si ritrovava sempre invischiato in qualche "seratina fra amici" -come la chiamava lei- che immancabilmente sfiorava il preoccupante numero di partecipanti che avrebbe potuto popolare un pianeta di discrete dimensioni. Ovviamente, provare a dissuadere sua moglie dal festeggiare in grande stile qualsiasi cosa (compresa la prima cacca, parola e passo di Trunks) era possibile quanto convincere Goku a seguire una dieta o quanto aspettarsi di vedere Piccolo ballare un walzer viennese con il Maestro Muten.
In parole povere, non aveva la minima possibilità di vittoria. E lui lo sapeva, eccome se lo sapeva!