1956. L’Inghilterra è carica di terribili presagi che precedono uno dei periodi più oscuri della storia della magia.
Lea Coxes frequenta il suo sesto anno ad Hogwarts, quando fa la sua comparsa Tom Riddle, nuovo enigmatico professore di Difesa Contro le Arti Oscure.
Tra segreti e rivalità, amori nascosti, sbagliati o semplicemente illusori, Lea si troverà a fare i conti con scomodi sentimenti, e il desiderio insostenibile di scoprire cosa si celi sotto la maschera affabile e apparentemente perfetta del nuovo professore.
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Lea non capì bene cosa volesse fare al principio, poi sentì le sue mani fredde, le dita di ragno, inserirsi piano tra i nodi dei suoi capelli e districarli dalle ultime forcine. Maneggiava le ciocche come fossero fili di un telaio, come se fosse nato per ordire e disfare trame.
Tutti i capelli le si riversarono sulle spalle nude, mentre anche l’ultimo sostegno della sua acconciatura veniva rimosso. Sollevò lo sguardo, interdetta, mentre Riddle le spostava leggero una ciocca vicino alle clavicole.
Il suo profumo le riempiva le narici: sapeva di sottobosco e pelle di serpente, frutti selvatici, e lo strisciare lento di una fiera tra i rovi.
Storia in fase di revisione

Luhan nemmeno si rende conto di essersi incantato. E’ bellissimo, sembra arte pura. Il suo respiro si fa pesante, e non può affermare che sia per la paura.
Il ragazzo ha un’espressione tra il divertito e il sadico, e Luhan si risveglia dai suoi pensieri solo quando gli soffia sulle labbra. Il suo alito sa di arnica montana.
“Mettila così…” mormora, la voce suadente, roca ma dolce.
Un centimetro li divide.
“Tu sei il bello…” il suo respiro gli solletica il labbro superiore, facendogli socchiudere gli occhi come se fosse perso in un luogo che non esiste, dove ci sono solo lui e il ragazzo che ha di fronte, “e io sono la bestia.”
[In revisione. Primi 4 capitoli modificati]

Quel ragazzo, di fronte a lei...quel ragazzo dal sorriso contagioso e il viso di un angelo, non era altri che un demone. [...]"Sai, non abbiamo re qui a Neverland. E anche se ce ne fosse uno, quello sarei io. Però... visto di che pasta ti sei rivelata, tu potevi essere la regina perfetta... potevi."
Lei stessa aveva avuto, anche se per poco, la sensazione che quello fosse il suo mondo perfetto. Aveva volato su un oceano infinito, ascoltato i canti delle sirene, aveva visto le fate dei boschi e aveva giocato con gli altri bambini portati sull'isola dopo di lei.
Tutto questo però era successo prima che le sirene, una volta vicine, tentassero di affogarla; prima di scoprire che alcune fate creavano con la loro luce sentieri nascosti che conducevano a dirupi senza fine, solo per il gusto di vedere i bambini precipitare nel vuoto; e, soprattutto, prima che l'Ombra si facesse violenta, non appena uno di loro provava a lasciare l'isola.

[STORIA INTERATTIVA - Conclusa]
Dal testo:
- Tua l’idea, tua la proposta – insistè Serpeverde, ignorando l’occhiata seccata di Godric che sembrava invitarlo a lasciar in pace la loro amica.
- Io credo che potremmo inviare una lettera a ciascun mago e strega inglesi, stare a vedere chi si presenta, e nel frattempo elaborare ognuno delle prove. Non so bene quante, ma dovrebbero essere un numero sufficiente per mettere in luce ogni aspetto che i nostri studenti dovrebbero avere … -
- Dodici -, sentenziò Rowena, - come dodici furono le fatiche di Ercole. Le distribuiremo in tre turni da quattro prove, una a testa, e al termine di ogni turno elimineremo coloro che non convincono nessuno dei presenti – concluse.
I tre annuirono, per poi congedarsi.

La vita non ti sorride quando sei un Magonò, e il giovane e irriverente Silas lo sa bene, tra Burrobirre, lavori ingrati ed elfi domestici più ricchi di te. Ma se sei un Magonò e ti ritrovi con il soffio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato sul collo?
È ora di scoprire cosa si può fare senza magia e cosa si può fare con, cosa si può fare da soli e cosa si può fare insieme a qualcuno, specie se quel qualcuno è un mago brillante e vanitoso come Alec Kingsman.

-INTERROTTA MOMENTANEAMENTE-
"Lui se n’era andato via, lasciandolo solo, con una promessa che pareva già essere stata infranta, ma quel bambino non voleva crederci. Sapeva per certo che prima o poi sarebbe tornato. Sapeva che non avrebbe distrutto la loro promessa. Sapeva che l’avrebbe rivisto.
E chissà chi era. Chissà perché era andato via senza dire una parola. Chissà se, tornando, lo avrebbe riconosciuto. Chissà… lui, per ora, poteva solo sperare che uno di quei giorni, in quella grande Londra vittoriana, avrebbe di nuovo incrociato i suoi occhi grandi e quello sguardo profondo, che per pochi istanti, colorava i cieli grigi di quell'immensa capitale sempre in lacrime."
{BaekYeol} -e tutti i miei amati pairing