SonounaCattivaStella, autore su EFP Fanfiction

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SonounaCattivaStella

Membro dal: 07/08/10
Recensore Junior (173 recensioni)

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

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(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)

«Con gli occhi di qualcuno che sogna, quel corvo disse: “Le cose perdute non tornano mai più.”»
-Kuroshitsuji

"I look inside myself and see my heart is black."
-Rolling Stones, Paint it black

«Più una luce è intensa, più è oscura la sua ombra, così il contrasto renderà la luce ancora più splendente.»
-Kuroko no Basket

Fino a poco tempo fa qualcuno mi ha fatto credere di non essere altro che un'ombra, un puntino nero disperso in questo immenso mondo.
Ci ho creduto, a quelle parole. Per molto tempo ho creduto di non poter essere abbastanza per questo mondo, di essere sbagliata e fuori posto.
Oggi sono semplicemente me stessa, una ragazza dalle mille sfaccettature che guarda il mondo da dietro la lente della sua macchina fotografica.

"Talvolta vorrei essere qualcun'altra. Poi mi rendo conto che l'unica cosa che non ho mai provato è essere me stessa."

Scrivo perché amo farlo. Mi ha sempre fatto stare bene impugnare la penna e riempire le pagine bianche dei miei quaderni. E da quando ho scoperto di riuscire a trasmettere un po' dei miei sentimenti a chi legge ciò che scrivo...
non ho più smesso.
Leggo quantità industriali di libri ed è grazie a quelle parole scritte nero su bianco se sono diventata anche migliore di ciò che ero prima.
Leggere, come scrivere, mi aiuta ad evadere dalla monotonia di questa vita perché le parole scritte sono in grado di trasmettere più di quanto una immagini.

"Un lettore vive 1000 vite prima di morire. L’uomo che non ha mai letto ne vive solo una."

Adoro tutto ciò che riguarda il mondo degli anime e dei manga. Per il momento seguo Demon Slayer, Fairy Tail, Kuroko no Basket, Kuroshitsuji, Inazuma Eleven, Attack on Titan e vari manga yaoi.
Sono entrata da poco nel bellissimo fandom di Genshin Impact e ne sono rimasta invischiata fin sopra i capelli ~~Hoyo, non smettere mai di darmi nuovi husbandi da amare e shippare insieme, please~~

OTP preferite: RenKaza, WrioLette, AoKise, SebaCiel, RanMasa, e alcune Threesome come la improbabile AkaRenHaku, RanTakuMasa, AoKiKaga e AoKagaKuro.

«In fondo, sono solo un diavolo di maggiordomo.»
-Sebastian Michaelis

Grazie della visita, anima silenziosa

Il marchio del demone

Ciel se ne stava a mollo, dentro la vasca da bagno, già da un po'.
«Sebastian.» Gli bastò pronunciare quel nome affinché il suo maggiordomo si materializzasse nella stanza, dal nulla.
Si avvicinò al suo padrone e cominciò a bagnare i capelli antracite che Ciel portava lievemente più lunghi del solito. Una volta finito, Sebastian lo aiutò ad alzarsi per uscire fuori dalla vasca e passò ad asciugare accuratamente ogni singola goccia d'acqua. Quando finì anche con quel compito, Ciel si incamminò verso la grande stanza da letto invitando il suo maggiordomo a seguirlo in silenzio.
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Il bacio della morte

Il posto era di discrete dimensioni, diviso in grosse porzioni di terra sulle quali svettavano le lapidi di pietra illuminate solo dai raggi lunari. Mo Guan Shan si addentrò nella zona più antica, quella che ospitava tombe centenarie che più nessuno andava a visitare. Alcune erano state distrutte totalmente, altre risultavano lievemente aperte per via del naturale logoramento della pietra. Mentre se ne stava ancora lì a guardare la tomba vuota, uno rumore di rami spezzati lo fece letteralmente saltare in aria. Appena si girò per tornare indietro, si ritrovò faccia a faccia con un'entità che era apparsa dal nulla alle sue spalle.
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Emergency

Eren non riusciva più a capire cosa stesse succedendo. Un attimo prima era a bordo del suo motorino, diretto a casa dopo un'estenuante giornata passata tra le mura dell'università, e quello dopo... non riusciva a ricordare.
«Veloci! Dobbiamo fare presto o il ragazzo non ce la farà!»
Quelle furono le ultime parole che Eren riuscì a percepire tra il fischio delle sue orecchie e il suono squillante della sirena di un'ambulanza. Poi l'oblio lo colse a braccia aperte, nero e viscoso come la pece e soffocante come la morte.
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Per invertire

Harry cercava di memorizzare ciò che stava leggendo sul libro di Incantesimi, tuttavia delle piccole annotazioni scritte con l'inchiostro di una penna avevano attirato tutta la sua attenzione. Aveva preso quel libro in biblioteca, con la speranza di trovare qualche approfondimento utile per redigere il suo tema, ma era stato più il tempo perso a leggere quelle scritte fatte a mano che quello speso a cercare effettivamente gli argomenti interessati. Continuò a sfogliare le pagine del libro per vedere quali altri segreti celasse, finché tre piccole parole lo incuriosirono più di tutto il resto.
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Tra inferno e paradiso

Aziraphale si muoveva agitato sullo sgabello nero del piccolo bar del locale dove aveva deciso di passare la serata. Da un mese a quella parte aveva scoperto il grazioso "Eden", un locale dalle luci soffuse, l'aria vintage e che proponeva piccoli spettacoli d'altri tempi. E proprio lì, su quel palcoscenico di discrete dimensioni, aveva conosciuto l'uomo più bello e sensuale del pianeta: Crowley.
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Una lezione... interessante

In una giornata universitaria qualunque, Kagami continuava a guardare la lavagna su cui il professore stava scrivendo già da un po', imponendosi di prestare attenzione alle scritte bianche e alla spiegazione. Strinse le labbra e corrugò le sopracciglia, cercando di non farsi scappare nemmeno mezzo sospiro. Quando aveva accettato quella che ai suoi occhi, inizialmente, era sembrata un'innocente scommessa per ravvivare il loro rapporto, non si immaginava assolutamente di finire in quel modo. Eppure se lo sarebbe dovuto aspettare dopo aver visto Aomine sorridere serafico, gli occhi luccicanti di malizia.
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Amori liceali

L'intera scuola guardava e borbottava, incredula di fronte a quella coppia inattesa. Tutti sapevano che Ciel era il ragazzo di Sebastian e che tra questi e Claude non scorresse buon sangue per via di diverse scazzottate avvenute in nome della gelosia. Proprio per quello gli altri studenti li guardavano con tanto d'occhi mentre si sorridevano e si scambiavano delle effusioni tutto fuorché romantiche. Che Ciel si fosse bevuto il cervello durante le vacanze estive e avesse ceduto alle insistenti proposte che Claude gli avanzava un giorni sì e l'altro pure?
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In esilio

Edward non negava che lasciare l'unico e vero amore della sua vita fosse stata la cosa più dura e dolorosa della sua esistenza - forse più della sua transizione da umano a vampiro -, ma aveva preferito l'esilio all'egoistica voglia di restare accanto a Bella, mettendola costantemente a rischio.
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Nella tela del ragno

Norihito guardava il suo corpo nudo riflesso allo specchio, con sguardo spento. Sperava che i suoi ricordi potessero sparire nel nulla senza lasciare traccia. Ma più pensava, più si attaccava morbosamente alla sua memoria per rivivere quei momenti nei minimi dettagli, più i suoi ricordi restavano nitidi e impressi a fuoco nella sua mente.
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Concedetemi un ballo

Ofelia guardava il cielo stellato poggiata alla balaustra del sontuoso balcone della Villa dove si stava tenendo un elegante ballo di gala. Stretta nel suo abito da sera, si sentiva ancora più goffa e a disagio di quanto già non fosse. Decise di rientrare per cercare una sedia vicino al sontuoso buffet, decisa a sedersi per non alzarsi fino alla fine della serata. Nel rimettersi eretta e girarsi per tornare verso la grande sala, Ofelia inciampò nei suoi stessi piedi. Tuttavia, anziché finire contro il duro pavimento, si ritrovò con la faccia premuta contro qualcosa di marmoreo, ma ricoperto di stoffa pregiata.
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Addio al celibato

Gajeel camminava irrequieto all'interno del suo piccolo appartamento. A grandi falcate, come un leone in gabbia, percorreva avanti e indietro il perimetro della cucina. I suoi amici sarebbero arrivati entro pochi minuti e lui era indeciso più che mai tra il barricarsi in casa, fingersi disperso o, semplicemente, mandarli a fanculo non appena questi si fossero presentati alla sua porta. Da quando lui è Levy avevano annunciato la data del matrimonio, quegli scalmanati non avevano fatto altro che organizzare quella serata: l'addio al celibato.
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Necklace of rope

Coriolanus avanzava con passo lento tra le macerie del Distretto 12. Improvvisamente, una casa completamente intatta si stagliò davanti ai suoi occhi. Era una dimora povera e umile, quasi anonima, ma lui la riconobbe subito: la casa di Lucy Gray e dei Covey. Si incamminò nuovamente per le vie del Distretto 12 finché, stavolta, non si trovò davanti l'albero delle impiccagioni.
«Vedi, piccola, questa collana di corda me la sono costruita da solo, ma non sono stato io a metterla attorno al mio collo.»
Possibili spoiler per chi non ha letto l'ultimo libro "Ballata dell'usignolo e del serpente"
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Sei solo un moccioso

Levi guardava furioso il ragazzo che aveva appena sbattuto contro la fiancata liscia della macchina, mentre lo proteggeva con il proprio corpo da una raffica di proiettili sparati proprio nella loro direzione. Aveva distolto lo sguardo dal giovane Jaeger per un dannatissimo secondo, per avere sotto controllo ogni singolo movimento proveniente dall'ambiente circostante, e quel moccioso di Eren ne aveva approfittato per attaccar briga col figlio della famiglia Kirschstein che aveva intercettato una volta uscito dalla discoteca più popolare della zona.
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Di pizzo e rossetto

Aomine continuava a guardare le lancette dell'orologio che portava al polso, spazientito. Sbuffò per l'ennesima volta quando vide che Kise non era ancora uscito dal suo camerino e alzò parecchie volte il sopracciglio nel vedere che il set si stava riempiendo, piano piano, di grandi e morbidi cuscini, leggere piume bianche e candele profumate. Aveva uno strano presentimento e rimase a bocca aperta quando il suo ragazzo arrivò sul set.
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Can we pretend?

"Possiamo semplicemente fingere che sia stato tutto un gioco?"
Jian Yi era scappato via dalla casa di Zhan Zheng Xi dopo aver avanzato la pretesa di dimenticare tutto, affermando che il suo era solo uno scherzo, una sua solita burla. E mentre correva a perdifiato sotto la pioggia, gli occhi gli si riempirono di lacrime e un bruciore lancinante lo colse al petto.
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