Un mondo vago, un momento indefinito: Thor, re di Asgard, e suo fratello Loki, ancora all'oscuro del proprio passato. Un padre scomparso che si è portato il segreto riguardante il figlio nella tomba.
Sentimenti di invidia e mancata rassegnazione, un orgoglio ferito e una verità scomoda che cerca di venire a galla.
Il dio del tuono che cerca di comprendere il dio dell'inganno, tentando di avvicinarlo a sé, senza successo.
Turbe familiari, sensazioni proibite e voglia di andarsene senza voltarsi. Chi avrà la meglio? Il cuore genuino di Thor o le spire malefiche della mente di Loki?

[Reboot | Spirk]
"Ricordava perfettamente quando aveva realizzato di amare il suo Primo Ufficiale… non ci aveva messo nulla ad abbracciare la sola idea di poter passare il resto della sua vita con lui. Sapeva che i vulcaniani erano compagni fedeli e che prendevano un solo compagno nella loro vita… un posto a cui far ritorno, una calma stabilità scelta in totale libertà…
Sorrise. Oh, quanto era stato stupido e ingenuo…"

Non andare su Scariff"
Una semplice frase su un biglietto firmato dalla persona che era seconda, nell'Impero, solo all'imperatore stesso.
Una frase che, probabilmente, avrebbe dovuto ascoltare, eppure, Krennic non l'aveva fatto.
Non era stato l'uomo a vincere, ma il soldato.
Non poteva tirarsi indietro di fronte ad una battaglia che lo riguardava direttamente per via del fatto che era stata innescata da una sua debolezza, un suo errore a cui voleva rimediare.
Il suo orgoglio l'aveva portato a scontrarsi con i Ribelli e, infine, a perdere.
Non era riuscito a fermare il furto dei piani della Morte Nera ed era perfino stato ferito dalla figlia dell'uomo responsabile di quella terribile situazione.
Perfino in quel momento in cui si ritrovava ad osservare l'arma che aveva coltivato come un fiore prezioso prepararsi a sferrare il suo attacco, anche in quel preciso momento, la sua mente era rivolta al suo fallimento e non al fatto che l'Impero, probabilmente, per mano del Gran Moff avesse deciso che, la sua morte, fosse una perdita accettabile.

Credeva di aver trovato finalmente la pace, ma ahimè il Gold Saint dei pesci Albafica scoprirà ben presto di essere piombato in un incubo della quale credeva di essere sfuggito.... sentiva di essere in trappola... intrappolato in qualcosa che ne anche lui comprendeva.

Amora ha fatto un incantesimo a Loki per rubargli una misteriosa magia, trasformandolo in un neonato. Ora solo Thor può assicurarne la protezione, mentre i Tre Guerrieri e Lady Sif cercano L'Incantatrice. Per proteggerlo dovrà nascondersi tra gli esseri umani e chiedere aiuto ai suoi amici Vendicatori. Da solo, con suo fratello il quale l'ha ingannato ancora una volta e probabilmente ha ucciso suo padre, potrà ripercorrere il suo passato e scoprire, forse, l'origine della malattia e la follia di Loki.
Dal testo:
"Osservò per lunghi attimi quella flebile lucentezza al dito di Loki e sorrise «Rotto, dimenticato, perso e sporco» emise una risata amara «Mi pare appropriato» gli baciò una mano e la strinse per riscaldarla dal freddo."
[POST TWD][PRE AoU]
[storia corretta e aggiornata]

(Dal primo capitolo)
La pace regnava come al solito alla dodicesima casa. La fragranza delle rose inebriava l'aria e si levava verso il cielo.
Tale profumo poteva incantare e trarre in inganno i visitatori, poiché esso era velenoso quanto il custode di quel luogo, il più isolato del grande tempio.
Persino la distanza tra la dodicesima casa e quella di Aquarius era stata ampliata e tutto ciò per evitare che lo stesso cavaliere di tale costellazione potesse rischiare la vita.
L'unico dunque a rimanere impassibile sotto l'aria aspra e dolce, di quella fragranza venerea, non era altri che il cavaliere più solitario e bello dell'intero Santuario: Albafica dei Pesci; l'unico in grado di sopravvivere in mezzo a tutto quel veleno.
L'unico a poter sopportare una vita di completo isolamento...forse.
(Storia suddivisa capitoli, uno per ciascun pairing, dedicata alle seguenti coppie: ManigoldoXAlbafica, CardiaXDegel, DefterosXAsmita.
Se dovessi aggiungerne altre lo scriverò.)

Dopo aver architettato un altro scherzetto dei suoi ai danni degli altri Cavalieri d'Oro, Manigoldo deve scontare una certa punizione impartitagli dal Gran Sacerdote... e chi potrebbe sorvegliarlo meglio di uno dei guerrieri più freddi, insensibili e inflessibili del Grande Tempio?

Premessa: Questo è un universo parallelo, in cui ne Asgard ne Jotunheim sono mondi stellari, ma terresti. Mondi in cui uomini, dei e mostri convivono, come in un unico pianeta. Asgard è la terra degli immortali, degli dei, Midgard il reame dei mortali che servono Asgard per loro scelta. Mentre Jotunheim è uno dei Regni Nemici che osteggiano la pace di Midgard e la gloria di Asgard.
Dedico questa Fanfiction a Callie_Stephanides, poiché quelle da lei scritte mi hanno spronato a scriverne di mie! Grazie!

"Mi hai detto che hai un dubbio, giusto?" Sussurro, evitando di incontrare i suoi occhi.
Voglio farlo, voglio farlo per lui ma soprattutto voglio farlo per me, ma tremo al solo pensiero.
"Si." Sussurra in risposta.
"Posso provare a chiarirti le idee..." Bisbiglio, non convinto delle mie stesse parole.
"E come?" Mi guarda incuriosito.
Sorrido per la sua innocenza.
Gli accarezzo una guancia, perennemente arrossata, per poi spostare la mano tra i capelli biondi.
"Così..." Sussurro guardandolo negli occhi blu, e, prima che possa rispondermi, appoggio la mano sul suo collo, avvicinando le sue labbra che, finalmente, si incollano sulle mie.
ATTENZIONE.
SLASH NARRY, OF COURSE! ♥
SE NON PIACE IL GENERE, NON APRITE.

(Storia in fase di revisione) Dal capitolo 42:
E non poté fare a meno di ricordare come non fosse riuscito a fare niente, di fronte alle ferite di Farbauti.
Era un bambino inesperto, all’epoca, ma questo non fece alcuna differenza.
Per alcuni istanti, si bloccò lo stesso.
Temendo di fallire una seconda volta.
Temendo di veder morire suo fratello – e stavolta per davvero.

Piccola nota: il rating arancione si riferisce a singole scene e non all'intera storia. Segnalerò quindi i capitoli un po' più 'forti'.

“Ciao!
Per chi non mi conoscesse, io sono il futuro marito di Louis Tomlinson.
No, non guardarmi così, presto diventerò famoso e tu ti pentirai un sacco per aver riso di me!
Non sputare su un mio tweet, probabilmente tra qualche mese pregherai per riceverne uno.
Sono Niall Horan, 17 anni, precario sia nel lavoro che mentalmente, e Tomlinster a tutti gli effetti.
Sì, potrei cominciare a parlare di lui e non smetterla più, ma la mia vita sociale me lo impedisce. Ne ho una anche io, che credete?
Okay no, non è vero, la mia vita sociale inizia su Twitter e finisce su Tumblr. Durante il tragitto, mi fermo su Facebook.
Ma ehi, l’unica cosa importante per me è lui, d’accordo?
L’oroscopo, i tarocchi, e tutti i presagi segnano che siamo compatibili.
In effetti, credo abbiano ragione.
Se faccio tardi a lavoro succederà qualcosa? Forse sì, forse no. Per sicurezza, mi alzo dal letto.
Good day, Los Angeles! x”
[Nouis • side!X/Niall • Zouis/Elounor mentions • fanboy!Niall • 24.3k]

[Lost Canvas] “Perché? Perché mai uno come te, un uomo senza macchia che serve la luce, si interessa tanto al suo acerrimo nemico?!” sbraitò lo Spectre.
Sorrise, il Cavaliere d'Oro. “Non sono privo di colpe come pensi” rispose, scorrendo con le mani sul ventre nudo dell'altro.
“E poi... Athena non ci ha mai proibito di passare dalla parte del nemico. Non sotto le coperte, almeno”

[Post-Avengers] Tony Stark è un miliardario, un playboy, un filantropo, un eroe. Ha un'adorabile compagna, un grattacielo a New York e una vita perfetta. Lo era, almeno, sino a una condanna lunga quaranta settimane.
Come Loki, principe caduto di Asgard, si annuncia sulla terrazza della Stark Tower in una cupa notte di febbraio, infatti, Tony già sospetta che niente sarà più come prima. Proprio niente.
(...) Culo secco è tornato. I capelli umidi sono appuntati con cura oltre le orecchie, gli occhi tradiscono appena la vergogna delle lacrime. È bravo a ricomporre la maschera, ma perde pezzi. Più lo conosce, più è facile rendersene conto. Più lo osserva, soprattutto, più cresce il fastidio dello specchio.
“Sei sempre convinto di non avere bisogno di niente, vero?”
Loki lo squadra quasi fosse sterco di piccione.
Sì, ho occupato il divano, culo secco, perché è mio. Che conti di fare?
Loki elude la domanda, gli dà le spalle e si avvicina alla vetrata. Lo fa spesso, anche di notte: guarda il cielo con occhi tanto trasparenti e puliti che mai li diresti occhi da assassino. Eppure Loki è anche quello: un assassino, un mostro, un ospite.
Un rompicoglioni (...)

In seguito agli efferati atti compiuti su Midgard, Loki viene spedito proprio su quell'infimo pianeta che aveva cercato di conquistare, mentre la sua famiglia spera che incontri qualcuno in grado di farlo cambiare, così com'era successo a Thor. E fin qua niente di nuovo.
Peccato che il biondo in questione non sia esattamente sprizzante di gioia al pensiero del suo fratellino consolato da una stupida midgardiana e per questo cerca di raggiungerlo sulla Terra, e mettersi a cercarlo in compagnia dei suoi allegri compari, i Vendicatori.
Ma Loki incontrerà la midgardiana in questione? Certo che sì, e a questo punto forse smetterete di leggere la storia, potendo già benissimo immaginare come andrà a finire.
Peccato che costei non sia né esattamente umana, né incline ad obbedire alle previsione del Fato, ma ha ben chiaro come vuole che vadano le cose... ma tanto sono cose che non v'interessano, vero?

Salve a tutti u.u
Torno a scrivere in questo fandom dopo un sacco di tempo e spero che il risultato sia di vostro gradimento *-*...
NARRY, WHAT ELSE?