È l’estate del 1920. Dopo secoli di attese e speranze disilluse, Merlin si è lasciato le rive secche di Avalon alle spalle. La guerra ha cambiato il suo modo di vedere il presente e il futuro, non c’è più spazio per il passato né per le preghiere: Arthur non tornerà. Il villaggio in cui ha deciso di sopravvivere si trova nella campagna londinese, un piccolo angolo di pace lontano dal caos cittadino, ma sarà proprio lì che la sua eternità prenderà una piega inaspettata.

A volte quando stai cadendo nel buio hai bisogno di una voce che ti indichi la strada. A volte però la voce è quella sbagliata.

Se chiedeste alla brava gente di Bradsbury chi sia Thomas Evans, quella vi risponderebbe che Thomas Evans non è che un giovane e capace dottore che vive tranquillo in un cottage arrampicato su una collina in compagnia dei suoi animali.
Direbbe questo perché nulla sa del nome che quel ragazzo si è lasciato alle spalle, dell’immensa magia a cui ha rinunciato né dei mille anni passati ad aspettare il suo re, l’uomo che amava, in nome di una profezia che non si è mai avverata e nella quale non crede più.
Alex Wright è un rugbista senza passato e senza ricordi, risvegliatosi ferito sulle rive di un lago. Un uomo solo che nessuno ha mai cercato, che certo non immagina di essere stato un re, né che un ragazzo dallo sguardo antico ha atteso il suo ritorno fin quando ne ha avuto il cuore.
Questa è la storia del loro ritrovarsi. Del loro riscoprirsi. Del loro innamorarsi. Tra fraintendimenti e sotterfugi, accese speranze ed indimenticate emozioni, animali cocciuti e vecchi attaccabrighe, sogni, incubi ed una voce misteriosa ad incombere da lontano, questi due ragazzi apparentemente distanti scopriranno di essere sempre stati l’uno la casa dell’altro, due metà, ora finalmente riunite.

{post5x13, sorta di postApocalisse, Merthur, 121/121 + epilogo}
Dal capitolo 85:
Gli sarebbe piaciuto come l’aveva pensato secoli prima, quando era morto fra le braccia del suo amico, non ancora consapevole che sarebbe tornato, con Merlin, sempre, sempre con lui.
In fondo, non aveva mai desiderato null’altro.

Arthur appartiene al Castello, ha soldi, una bella ragazza e una Ferrari. Merlin solo una borsa di studio per l'università di Camelot, un piccolo appartamento e la passione per la chimica. Diversi. E attratti inesorabilmente l’uno verso l’altro.
Eppure la strada per l'accettazione di se stessi è lunga e dolorosa. E la fiducia si deve costruire e ricostruire a morsi disperati.
WARNING: *CAPITOLO 5 "TEMPO" - PENULTIMO CAPITOLO* ----> Rating diventa ROSSO

Questa One shot costituisce il terzo capitolo della serie Semper Fidelis, alla quale da il nome
è notte, Arthur come sempre è tormentato dagli incubi, ma Emrys questa volta perde la pazienza

AU, l'ambientazione storica è praticamente invariata, ma Merlino è un pittore ed è assente il tema della magia.
Dal testo:
Si fermò a guardare veramente solo quando il suo sguardo fu catturato da quello attento e curioso di due occhi azzurri che sbucavano da dietro un cavalletto laterale, posizionati su un viso allungato e pallido, stranamente giovane, incorniciato da capelli castani.

Ciao a tutti! Modern Merthur, la mia prima fanfic su Merlin. Sono sul sito da un pò come lettrice e ho spesso recensito, mi chiamavo Reiko82 prima, ho dovuto cambiare per problemi con la mail.
Mi auguro che questa storia possa piacervi, scrivetemi pure per farmi sapere che ne pensate. L'idea l'ho tratta dalla visione di un film che amo, che non vi anticipo per non togliervi il piacere della lettura. Parte il quiz, tentate di scoprirlo da voi!
Due elementi fondamentali: cerco Beta Readers per scrivere anche in inglese, vorrei avere modo di conoscere altri/e fan della serie, la amo e voglio bene a tutti i fan. Dalla Storia:
"Era una sera molto fredda di dicembre quando lo rivide, di sfuggita, dentro un cinema."
"Per un attimo il cuore di Arthur parve fermarsi, insieme al tempo, e ad ogni singolo movimento o rumore intorno, ora il film scivolava sulla schermo con un suono ovattato, con un'eco sorda, distante anni luce da lui."
"La stava ancora baciando quando vide una figura dietro di loro, alta, slanciata, una sigaretta tra le dita, un lungo soprabito grigio scuro, e quello sguardo blu, che avrebbe riconosciuto tra mille ..."

-Dimmi di andarmene- gli aveva sussurrato.
-Io… voglio che ve ne andiate-
La bocca di Artù aveva parlato direttamente al suo orecchio.
-Dillo con più convinzione-
-Vattene via-