Dal prologo
"Darren odiava gli imprevisti. E quei due bambini di appena più di un mese sdraiati nei loro trasportini davanti a lui potevano tranquillamente essere considerati un imprevisto. Spostava lo sguardo compulsivamente da uno all'altro. Dormivano entrambi, uno col pollice in bocca, l'altra a pancia all'aria e le labbrucce spalancate. Chiunque in quel momento avrebbe avuto la testa affollata di pensieri. Non lui. La tua mentre era semplicemente vuota."

- Come fai a studiare? – domandò Eren con sincero interesse, dopo aver evidentemente deciso che la sua vista non poteva trapassare il soffitto.
- Eh. – fece Reiner in tono disperato.
- Secondo me dovremmo scopare più forte di loro. Così, per fargli capire che se si sentono superiori non hanno capito un cazzo. –
Reiner rise genuinamente, mentre la tensione della giornata si allentava. Non ricordava nemmeno quando fosse stata l’ultima volta in cui Eren aveva fatto una battuta davanti a lui, e in un modo o nell’altro era una sensazione bellissima. Fece per rispondergli, poi notò la sua espressione incredibilmente seria.
[EreRei; and they were roommates]

Il ragazzo, come lo chiamano, ha talmente tanta paura che Jean può quasi sentire i battiti del suo cuore accelerare.
[Prostituzione forzata, Fuck or die, Non con. Scritta per il Writeptember, sul gruppo Facebook Hurt/Comfort Italia]

[BDSM] [Ereri] [side ErwinxArmin]
***
Tratto dalla storia:
Tutto era iniziato come iniziano sempre le questioni di gelosia: con una scintilla.
Con una fiammella, un innesco, un piccolo fuoco che mano a mano divora intere foreste. E inizialmente Eren non gli aveva dato peso, perché, dopotutto, cos’era mai una cena fra colleghi anche se i colleghi erano solo due e quella era già la terza quel mese?
Niente, appunto. Di che cosa doveva preoccuparsi quando Levi tornava comunque a casa da lui?
Neppure si era accorto di aver iniziato a tenere il conto.

Eren era estate.
Ti investiva come il caldo afoso di agosto, ma nonostante ciò lo seguivi in riva al mare e ballavi con lui fino all’alba.
Mikasa era inverno.
Bufera di riservatezza, eleganza dei rami spogli, bellezza dei monti innevati; quando sorrideva, era il giorno di Natale.
Sylvia era una brezza primaverile.
Fresca e rispettosa, per accorgerti di lei dovevi respirare a pieni polmoni; solo dopo capivi che era arrivata già da un po'.

[Eren✘Armin]
[Attack on Titan AU]
Mini-Long liberamente ispirata all'omonima opera di Bboong Bbang Kkyu "Hyperventilation".
Dopo nove anni dalla fine del liceo, Armin rincontra ad una rimpatriata il suo sofferto e non corrisposto primo amore. Due ragazzi completamente diversi, legati l'uno all'altro da un filo sottile quanto fragile, si ritroveranno ad affrontare sentimenti che per lungo tempo hanno lasciato sopiti nei loro cuori: forse, questa volta, riusciranno a farli sbocciare?

Arthur amava Merlin in modo totalitario, con un’abnegazione che trovava divertente e spaventosa in egual misura. Litigavano spesso eppure, ciò che li legava era così profondo, da far passare tutto in secondo piano. Erano complici e c'erano degli istanti in cui era sommerso da un'emozione così forte, da fargli mancare quasi il respiro. Avveniva quando guardava Merlin e riscopriva quella leggera fossetta quando sorrideva, o le pagliuzze dorate nei suoi occhi sotto la luce del sole, la morbidezza della pelle dei fianchi.
Sapeva che erano fortunati e felici eppure c'erano dei momenti in cui avvertiva Merlin...distante. Il moro a volte sembrava appartenere ad un’altra realtà, lo sguardo perso in dei ricordi di cui non lo rendeva partecipe.
Merlin gli stava nascondendo il suo passato e Arthur non riusciva a comprendere il perché.
Fino a quando non trovò quella valigia ricolma di lettere.
*Reincarnation fic*

E' venerdì sera e Bella sta rientrando a casa dopo una stressante giornata di lavoro. Non vede l'ora di rilassarsi sul divano, con una bella coppa di gelato per cena e una nuova puntata della sua serie tv preferita da guardare. Ma, approfittando di un semaforo rosso, un uomo armato sale nella sua auto e le ordine di partire.

«Marco, ti prego. Se torni in strada in queste condizioni finirai davvero all’ospedale con una polmonite. Ne parliamo dopo.» Cercò di avvicinarsi a lui ma gli sfuggì ancora ritraendosi.
«Non me ne frega un cazzo se finisco all’ospedale! Non ho bisogno di una crocerossina ma ho bisogno di te. Dimmelo! Tira fuori le palle e dimmi che mi vuoi come io voglio te.» Aveva smesso di tremare e i suoi occhi erano animati da una tale frustrazione che Riccardo dovette abbassare i propri per non cedere, e non li rialzò nemmeno quando un minuto dopo sentì le sue sneakers scricchiolare sul pavimento mentre si allontanava.

In un mondo post apocalittico dove tutto è arido, dal paesaggio al cuore delle persone, solo un ragazzo semplice e bambino riesce ancora a vedere i colori.
Edward è in viaggio insieme al fratello e due amici per recuperare un oggetto in una base militare. Durante una sosta per la notte, incontra una donna che gli chiede se vuole compagnia. Nella sua ingenuità fraintende le intenzioni della donna… regalandole una magica notte dove l’aiuterà a sentirsi di nuovo una persona viva, capace di vedere i colori che, ormai da tempo, si sono spenti nel loro mondo.

Tutto quello che voglio è stare al fianco dei miei amici. Al fianco di Eren. Come posso farlo se lui è sempre un passo avanti a me? Arriverà il giorno dove non riuscirò più a stargli dietro e lo perderò di vista... E rimarrò da solo.

È un'esplosione nel deserto ciò che unisce per sempre le vite di Levi Ackerman ed Erwin Smith, rispettivamente soldato senza fissa dimora e medico devoto alla propria professione, durante una missione in Iraq. Quando Erwin salva Levi da morte certa, ancora non sa che sarà proprio lui l'uomo che renderà reale il suo sogno di una vita: qualcosa che nessuno dei due ha mai avuto, e che entrambi desiderano più di ogni altra cosa al mondo.
Una famiglia. La più grande, stramba e unita delle famiglie.
Ci fu di nuovo una pausa, questa volta più lunga; tanto che la voce di Erwin tornò a riempire gli altoparlanti. - Posso dirlo io, se preferisci. -
- No. - Levi scosse la testa senza giustificare il suo silenzio, tornando a guardare in camera con quanta più intensità possibile; e per la prima volta da quando il video era cominciato, i dodici spettatori riconobbero in quello sguardo l'uomo che aveva combattuto mille guerre senza arrendersi. L'uomo che aveva cresciuto tutti loro.
- La priorità della nostra famiglia. - ogni parola di Levi era carica di forza distruttiva. - È sopravvivere. Assieme. -

Aidan odiava la pioggia. Soprattutto quando lavorava. Non era comodo stare ore su un marciapiede con un ombrello, o nel peggiore dei casi sotto un balcone, aspettando che qualche cliente passi per portarti al caldo della sua macchina o di un letto.
Quella notte stava accucciato sotto una tettoia, la guancia appoggiata alla mano e lo sguardo perso a osservare la pioggia, aspettando il prossimo cliente.

Questa storia ha partecipato al terzo contest del gruppo di facebook FSOF "C'era una volta o ci sarà" ed è stata premiata per la miglior frase "Io essere tuo, ma così tuo che non potrò più essere di nessuno".
Ciò che mi ha resa più felice è la giustificazione data dalla giuria. "E' davvero stupenda: in quattro parole ci sono amore, dedizione, fiducia, resa, stima, rispetto. C'è un mondo di cose non dette. E vale oro se uno lo sa fare quando scrive!!!"
Bene... non credo debba aggiungere altro e ringrazio chiunque leggerà...

Scott E Isaac
Il primo è reduce da una fin troppo fresca delusione d'amore; il secondo da una vita basata su un autostima che sembra valere per sé, per il prossimo, e per quello dopo ancora. Cosa succederà quando entrambi troveranno nell'altro lo sfogo dei propri problemi? Quando una semplice serata in discoteca si rivelerà essere il preludio di qualcosa di più di una conversazione disinteressata?
Come si sa, "il sesso cura tutte le ferite"...ma sarà vero anche in questo caso?