Desideroso di capirci qualcosa ma consapevole che l'altro non volesse essere distratto dalla sua bizzarra attività, Midorikawa sollevò a sua volta l'arto destro e lo avvicinò al torso di Hiroto, quasi come se pensasse che imitarlo potesse servirgli a capire.
[HiroMido]

Quando fu di fronte all'edificio, Gran toccò l'entrata con la mano. Chiuse gli occhi, pronunciò un'antica formula magica nella lingua arcaica. La Porta si aprì. L'interno si presentava come uno spazio infinito, oscuro. Cerchi nebulosi aleggiavano lenti, illuminandosi.
Senza alcuna paura, benché fosse uno spettacolo a lui sconosciuto, il principe fece un passo avanti. Una misteriosa forza lo risucchiò all'interno. La porta si richiuse.
Per un attimo, al demone sembrò di perdere conoscenza.
[HiroMido - AU]

[Contesto: Videogioco Inazuma Eleven 2]
Ritrovarsi, per la seconda volta, in quella orribile situazione. Quella era la vera punizione riservata a chi falliva alla Aliea.

Fuusuke era quasi certo che il fidanzato non fosse serio, benché una presa in giro del genere fosse strana persino per un imbecille del suo calibro. Più che altro perché era sicuramente consapevole di rischiare la vita, scherzando su una cosa del genere.
Sia mai, comunque, che lui si lasci sfuggire l'occasione di bisticciarci, così si alzò e lo osservò dall'alto in basso, imbronciato. Haruya sosteneva lo sguardo con sicurezza.
[BanGaze]

- Ma guarda. Sembra che tu sia caduto vittima delle tue stesse tecniche... - constatò sottovoce Kiyama, seppur in parte stordito a sua volta.
- S-spengo gli incensi e le candele! - balbettò Ryuuji in tono stanco, prima di chinarsi appena verso destra e allungare il braccio per prendere una stecca color mogano.
Hiroto gli afferrò il polso, dovendo a causa del movimento inarcare appena la schiena e far aderire il petto contro quello dell'altro.
- No, lasciale bruciare - mormorò, senza staccargli gli occhi di dosso.
[HiroMido - AU, lievi accenni di tematiche delicate]

Infine, proprio alla scena clou del film, Hiroto puntò la tv col ditino.
- Sorella - la chiamò, con voce piuttosto incerta.
Hitomiko distolse lo sguardo dallo schermo, nonostante quella parte le interessasse molto.
- Dimmi, Hiroto. -
- Perché quei due si stanno baciando sulla bocca? - domandò innocentemente lui.
L'adolescente non poté che sorridere alla curiosità del fratello minore.
[Hiroto + Hitomiko, accenni HiroMido]

- Hiroto, quando eri piccolo, cosa volevi essere da grande? -
L'uomo dai capelli rossi, seduto su una sedia davanti al tavolo del salotto di casa, distolse lo sguardo dal giornale che stava leggendo e lo rivolse al compagno, appena uscito dalla cucina con due grandi tazze di tea tra le mani.
[HiroMido]

[Questa fan fiction partecipa al contest “Let’s go have some craic” di Caffelatte e Bloody Alice]
Qualcun altro, invece, non si mosse di un millimetro.
Nascosto all'angolo della strada, dietro la parete di un negozio di vestiti, questa persona, la cui apparenza era quella di un adolescente, corrucciò la fronte e assottigliò gli occhi, quasi fosse insospettito da qualcosa; le iridi grigie brillarono per un istante, assumendo una colorazione arancione-dorata.

- Ho fatto un sogno - esalò infine Haruna, avanzando per la via con passo allegro, con le mani dietro la schiena.
Yuuto, che aveva sempre camminato al fianco della sorella, si voltò leggermente per guardarla. La ragazzina teneva lo sguardo fisso sulla stradina, sorridendo.

Erano passate parecchie settimane dall'esilio della Gemini Storm. Il loro padre aveva già cacciato tutti i membri della squadra di secondo rango, dopo che questi erano guariti dai malori causati dall'allontanamento forzato dal meteorite.
Ma, a differenza degli altri, Reize, dopo il normale periodo di convalescenza, aveva iniziato a comportarsi in modo strano.
[Gran/Reize]

Lituania sentì chiaramente una vena ingrossarsi sulla fronte, nell'osservare Polonia che, canticchiando, continuava a girare allegramente per casa con in mano quella fotografia.

Stava girando a caso, senza nemmeno pensare a dove stesse andando, reggendo tra le mani una torcia per orientarsi tra i corridoi, quando sentì una voce provenire da oltre la porta di una camera. Qualcuno stava cantando e, benché lo stesse facendo sottovoce, il silenzio della notte gli permetteva di udire abbastanza bene.
[Endou + Hiroto. Non illudetevi, l'accenno HiroMido c'è comunque XD]

- Non è per il fatto che sembri una donna. È proprio come ti comporti - gli spiegò, mentre cercava di calmare la bambina.
Midorikawa fissò l'uomo, intuendo che, questa volta, non lo stava prendendo in giro. - Come mi comporto? - chiese poi, arrossendo imbarazzato.
- Come una madre, intendo. -
[HiroMido + nuovo personaggio + comparsa di vari personaggi, tra cui Fuyuka Kudou]

Midorikawa si girò sul fianco sinistro, poi si mise a pancia in su. Poi si girò sul fianco destro e, infine, tornò nuovamente nella posizione precedente
Osservò per qualche secondo il soffitto oscurato dalla notte, successivamente si mise a sedere, sospirando.
Accese l'abat-jour, arrendendosi all'evidenza: anche quella notte non sarebbe riuscito a chiudere occhio.
[HiroMido]

E invece era successo.
Tuttavia, un po' per testardaggine, un po' per dovere, si era recato lo stesso gli allenamenti. In fondo, lui era pur sempre uno dei capitani più forti della Aliea; se si fosse fatto sopraffare da qualche linea di febbre non avrebbe mai potuto sperare di poter conquistare il mondo, no?
[Gran/Reize + Ulvida]