*Dal testo*
-Ti stai sbagliando - gli rispondo, anch'io con un sorriso, - Harry e io siamo solamente amici. Va bene così.
-Sei cieca per caso? - dice ironico, poi mi guarda pensieroso.
-Che c'è?
-Va bene - dice, più a se stesso che a me. Prende la sua sedia e la avvicina alla mia, fino ad avermi a venti centimetri dal suo viso. [...]
-Adesso girati di scatto. Veloce.
Faccio come mi dice, e guardo di nuovo verso il tavolo da biliardo. Harry si è alzato dal bordo e ci guarda serio, anche un po' incazzato. Stringe i pugni, e Niall segue la direzione dei suoi occhi di ghiaccio per capire il perché di quella reazione. Sento Zayn ridere.
-Cosa sta guardando?
-Noi. Sta guardando noi - balbetto, continuando a reggere il suo sguardo. Non ha nessuna intenzione di distoglierlo.
-Sbagliato - dice Zayn, e mi giro verso di lui. -Sta guardando te. Come al solito.

Kate è intrappolata nel corpo di Harry Styles.
Harry, invece, inizia ad esplorare le sue nuove curve femminili.
e Louis? beh, Louis guarda e ride.

"Posso farti una domanda?" chiese Louis levandosi gli occhiali da sole e mostrando quei suoi dannatissimi occhi.
"Dimmi" sospirai evitando di fissarlo.
"Se non ci fossero regole, obblighi, schemi da seguire e padri rompi cazzi.. lasceresti che io ti baciassi? Qui, davanti a tutti?" chiese poi puntellandosi con i gomiti sul tavolino sudicio di quel bar.
A quel punto non potei evitare di fissarlo e quegli occhi, ancora una volta rischiarono di farmi cedere.
Non mi resi neanche conto della nostra pericolosa vicinanza.
"Probabile..." sussurrai.
E lui era così vicino, così dannatamente vicino che avrei potuto specchiarmi nei suoi, e forse l'avrei anche baciato se da quella porta non fosse entrato, neanche a farlo apposta, mio padre.

Questa non è la classica storia dove i One direction sono famosi o cose del genere. No, non è così. Parla di una ragazza che ama correre con le auto e che odia il suo nemico, Zayn Malik.

- ZIAM . Dal primo capitolo -
“Ragazzi avete perso, poche storie, lo dovete fare” dice il riccio incrociando le braccia sul petto.
“Ma Harry, cerca di ragionare!” lo supplico.
“No way Liam!” mi risponde, non vuole sentire ragioni.
“Harry ha ragione, non avreste dovuto scommettere, adesso vi tocca” si intromette Niall.
“Ma..” fa per parlare Zayn.
“Niente ma, a partire da oggi, per i prossimi trenta giorni, voi due siete una coppia” afferma Lou sorridendoci. Io e Zayn ci guardiamo senza aprir bocca, consci del fatto che ogni nostro tentativo di lamentela sarebbe inutile.
“Ah, e non dimenticate le condizioni che abbiamo posto..” ricorda Niall allegro e in quel momento penso di odiarlo, speravo nessuno se ne ricordasse.
“Dovete tenervi per mano, non potete negare la vostra relazione, e.. ”
Ecco sta per dirlo, penso.
“Vi dovete baciare in pubblico. Ma baci veri, con la lingua, tanta lingua.”
Tutti e tre ci fanno un sorriso a trentadue denti. Ci godono gli stronzi.
“Possiamo evitare quest’ultima parte?” chiedo esitante all’idea di baciare Zayn.
“No!” risponde Harry oltraggiato dalla mia proposta.
“Che sei scemo? È la parte più divertente della scommessa!”
“Posso immaginare lo sia per voi..”

Il suo Orgoglio, la sua Sicurezza, erano andati tutti a puttane. Come Lui.
A Jonah sembrava che le ossa si frantumassero ad ogni spinta, dal bacino fino alla gabbia toracica. Ne sentiva le schegge danneggiare i tessuti nervosi, intaccare i muscoli e squarciare le vene.
Stava morendo.
Jonah stava cadendo a pezzi.
 
      
Perchè Jonah e Daniel, nella vita reale, non si possono vedere. Perchè Diciassette e Trentadue, al Green Daisy, sono amanti immorali. 
Perchè scoprire che quei numeri - quelle maschere - nascondono la stessa persona è già, di per sè, sconvolgente.
Ma, soprattutto, perchè Jonah/Diciassette ha tante cose da nascondere - anche troppe - e Daniel/Trentadue non ha alcuna intenzione di lasciarlo andare.

- Malik, mi stai scartavetrando letteralmente le ovaie - sospirai poggiando le spalle al muro, visto che il talebano mi aveva incastrato tra lui e la parete.
- Lo so che ti fa piacere Jo - soffiò sulle mie labbra. Una scossa mi percorse la spina dorsale
- Togli il tuo muso dal vicino al mio, Osama - dissi a denti stretti

---Cerco una babysitter disponibile per tutto il giorno/sera. Due gemelli maschi, di quattro anni. Deve avere esperienza con i lupi mannari. Deve essere umano. No pedofili. No ragazzine adolescenti. Paga trattabile.---
Postata inizialmente su 'Archive of Our Own', quella che vi propongo qui su Efp è una traduzione, che spero possa essere all'altezza della storia originale.
Ovviamente tutte le recensioni ed i commenti li tradurrò e li manderò all'autrice! (Tutto ciò con il consenso dell'autrice ovviamente.)
Buona lettura! :D

"Shine,una rossa 21enne irlandese, abbandonando Dublino dove studia per la laurea in Psicologia, si ritrova catapultata a Londra per seguire il suo migliore amico di sempre, Niall ed il suo cuore che è stato rubato da..."
*Dal capitolo 7*:
“Tu cosa ci fai qui?” chiedo con un largo sorriso
“ Ti aspettavo…” ricambiando il mio gesto
“Come diavolo facevi a sapere che sarei arrivata ora?”
“Non lo sapevo. Mi sono seduto e ho detto: “ok, conto fino a dieci, se non arriva me ne vado” e sei arrivata.” Parla avvicinandosi sempre di più a me
“E a che numero sei arrivato?” domando curiosa.
“2720, ma potevo continuare…”
Much love!!
Holkay xx

«Cosa ci fai qui? Bradford non è una bella città.»
«Mi sono trasferita oggi..»
In tutta risposta Zayn diede un forte pugno al tavolo, spaventandomi.
«Dimenticami Roxy, non sei la ragazza giusta per me.»
Quelle parole mi distrussero, cominciai a piangere silenziosamente mentre cercavo di non guardarlo in viso, sapendo che quegli occhi ambrati mi avrebbero fatta innamorare ogni singola volta.
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«Cos’ha il gruppo di Malik che non va?»
Questa volta fu lei a ridere.
«A primo impatto non hanno niente che non va, sono praticamente perfetti. Ogni ragazza della scuola perde la testa per almeno uno di loro durante l’anno, ma sono solo degli stronzi.»

Ero sicuro che quel ragazzo fosse gay. Il modo in cui si muoveva, come gesticolava, il modo in cui osservava le mie labbra mentre parlavo. Non gli occhi, non il naso, le labbra. E quel leggero scintillio nelle sue iridi appena mi aveva visto, lo avevo notato. Ed ero convinto che, nello spogliatoio, si fosse chinato in quel modo apposta.
Ma scossi ancora la testa, pensando che magari erano atteggiamenti involontari e non sapeva ancora di essere irrimediabilmente e palesemente gay. Forse toccava proprio a me farglielo scoprire.
Perchè quando io ero attratto da qualcuno, facevo di tutto per farlo diventare mio.
Ed io ero fottutamente attratto da Tomlinson.