“Il tuo amico è distratto, se non si ripiglia lo decapito.”
“dagli tregua Derek, è in lutto per il suo futuro immaginario.”
“questo è troppo insensato anche per me. O mostrate utilità o ve ne andate entrambi.”
“Hale so che non sai che siano i sentimenti, ma il destino continua a mostrarmi tutto ciò che non potrebbe andare con l’amore della mia vita. Per cui vattene al diavolo, io me ne vado. Intanto non ti servo, un computer lo hai.”

È davvero troppo pensarci oggi sera, ma questo non può impedire al flusso costante di immagini felici che ti passano davanti agli occhi di ripresentarsi al tuo cospetto come un appuntamento fisso sotto i raggi della luna.
Ti vuoi illudere, e ce la fai anche bene: pensi semplicemente che sia colpa del silenzio, che non ti manca davvero così tanto, che ti mancano le attenzioni che ti dava ma non per forza la sua presenza specifica, e ti illudi talmente bene che per un attimo ci credi sul serio.  Ma non è così.  Il silenzio intensifica tutto ma non crea nulla.

L’unica cosa che stonava secondo Stiles era la mancanza di un membro del branco, che a causa della sua stupida testardaggine si era rifiutato di andare con loro condannando anche la sorella a un noiosissimo pomeriggio in sua compagnia. Ebbene si, Derek gli mancava quando non era presente, ma non per quale grandissima amicizia che li legava, ma perché per quanto scorbutico era un membro del branco, e il branco al completo era sempre meglio di un branco a metà.

Hai sempre pensato che un’amicizia come la vostra sia impossibile da replicare, impossibile da sostituire e anche solo immaginare, ma il passare degli anni ti ha insegnato che niente va mai nel modo in cui credi. Le relazioni, di qualsiasi tipo, si creano e si distruggono in pochi secondi. Basta solo accettarlo.

Sotto lo sguardo stanco, sotto le occhiaie di chi non riesce più a dormire a causa di incubi, incubi che altro non corrispondono che alla realtà di ogni giorno, c’era una persona fragile, una persona che vuole rimediare ai suoi errori ma sa di non poterlo fare. Una persona che è costretta a sbagliare ancora, e ancora e ancora.

"Ma per il momento va bene così, continui a far finta di niente, continui a sorridere ed appoggiarti a lui per qualsiasi cosa, continui ad ignorare le battutine e i modi gentili che riserva solo a te, per non illuderti troppo, ma sai che nel profondo ti sei già illusa da un bel po’."

" Blaise era pacato e silenzioso, ma la sua lingua velenosa che sapeva controllare il dono della dialettica lo rendeva pericoloso, Pansy aveva l’aspetto delicato del fiore di cui portava il nome, nonostante i lineamenti duri del viso e il fisico da bambina, ma il suo carattere forte avrebbe intimorito in poco tempo perfino i ragazzi del quarto anno, e infine Malfoy aveva quello sguardo di superiorità che nascondeva ogni sorta di simpatia per chiunque non riuscisse a leggergli dentro. La loro fusione, tra pregi e difetti, avrebbe dato vita allo studente a cui Salazar pensava quando aveva creato la casata di Serpeverde, e loro questo non lo avrebbero capito per molto tempo."
Questa è una storia d'amore e una storia di vera amicizia. E' uno strano modo di affacciarsi sull'universo Slytherin per rimanerne travolti, ponendo l'attenzione su personaggi poco conosciuti ma comunque incisivi. Se siete pronti a scavare nei pensieri di quella che (secondo me) è Pansy Parkinson, non dovete far altro che leggere le mie parole e dirmi che ne pensate.