Gwen Chan, autore su EFP Fanfiction

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Gwen Chan

Membro dal: 16/01/09
Recensore Junior (152 recensioni)

Gwen Chan (o semplicemente Gwen) e la sua incapacità nello scrivere una presentazione decente. In semi-hiatus. Qualche volta mi piace tornare a bazzicare su questi lidi.

Rosa del deserto

Non era né bella né colta.
Né indossava ricche vesti, né esibiva elaborate acconciature.
Non aveva né la grazia di Isis, né l’intelligenza di Athena.
Striscia di terra che era ponte con il ricco oriente.
[Impero Romano; Oc!Antica Israele]

Inutile

Un passo, due passi, tre passi… cadde sulle ginocchia e vomitò l’anima.
Un colpo, due colpi, tre colpi… di lacrime perse la vista.
Un rantolo, due rantoli, tre rantoli…di dolore smarrì il respiro.
[24 marzo 1944-Massacro delle Ardeatine]

Parla, ascolterò

Israel non parlava mai del suo passato.
Perché raccontare, perché riportare alla luce quanto ogni giorno l'uomo tentava di scordare, di seppellire nel profondo del suo essere, sempre più giù, sempre più giù, là dove finiva il dominio della coscienza e iniziava il regno dell'Es?
Che fossero solo incubi, che almeno non hanno il potere di ferire il corpo. Voleva convincersi che le torture, le percosse, il freddo da far colorare di viola la pelle, la fame tanto viva da stringere le budella, gli osceni, folli esperimenti praticati su di lui non fossero mai avvenuti, che fosse stato tutto un orribile sogno.
[27 Gennaio-Giornata della Memoria]

Ananche

Monsieur Hugo lasciò sgocciolare il pennino, lo poggiò sul calamaio e si prese il mento fra il pollice e l’indice, socchiudendo gli occhi.
“E Claude?”
“Folle. Ci sono uomini che rifuggono a tal punto bellezza e amore da venirne infine travolti e distrutti.”

Feroce come una madre

Il grido di guerra di due sorelle infiammò gli animi, cancellando i dubbi e conducendoli contro le armate nemiche; con i fianchi protetti dal proprio vicino, ciascuno fece sibilare la spada nell’aria densa di polvere.
Nel 42 d.C due sorelle guidano la resistenza vietnamita contro l'occupazione dell'impero cinese.
[Seconda classificata a parimerito al Axis Powers' Contest-About History indetto da Rota]

Silence

È grigia Londra, opaca come il tuo cuore.
Nel silenzio ne senti ogni battito.
La città respira, gli atleti respirano, lo ascolti, ma il tuo respiro si è fermato.
Troppo a lungo si è fermato, quando le fiamme hanno bruciato le speranze olimpiche in una notte di settembre.
[In ricordo di Monaco 1972]

Sognando la Terra Promessa, di latte e miele

“Morirò, tra pochi istanti, pochi respiri.
Lo farò a testa alta e sulle mie labbra si poserà l’ultimo canto.”
Hannah tra poco morirà, Hannah ha perso.
[In memoria di Hannah Szenes]
Prima classificata al contest "Warnings and emotions" di adamantina
Vincitrice del premio stile
Vincitrice del premio lacrima
Prima classificata a parimerito al contest "Drabble e Flashfic contest" di dio-niso

Picture of memories

Se i colori avessero ciascuno un odore tipico, Zafkiel saprebbe riconoscere il freddo pigmento in cui ha intinto le dita.
E trova strano che un artista dell'Assiah abbia definito la pittura mestiere da ciechi, che dipingono memorie trasfigurate dal tempo, attinte nell'anima, dove ora lui ricerca i lineamenti della propria donna.

[Terza classificata al Flash contest/arte in ogni sua forma di Alex_J]

Defeat where the sun rises

Drabble premio per Rota e il suo secondo posto a un mio contest.
Sul ponte della nave ammiraglia presso Port Arthur specchia nelle iridi viola la propria sconfitta.
Credeva che la Russia, infinita distesa di gelide terre, avrebbe fagocitato quel piccolo arcipelago.

Tre gesti per consolare, tre gesti per perdonare

Il Generale Inverno avanza implacabile e, dopo la Rivoluzione, Ivan non è più lo stesso.
Kolchoz era la lurida prigione dove Ekaterina lavava le mani decorate di tagli con lacrime di ghiaccio.
Raggomitolò le ginocchia al florido petto mentre il respiro dell'implacabile Generale si intrufolava in ogni piega del corpo.
"Sorellona?"
La voce di Ivan era di timido bimbo in disperata necessità di perdono.
Oh Ivan, Ivanuchka, sua era la sciarpa che ora riscaldava la gola ricolma di tristezza dell'ucraina.

[Seconda classificata al Hurt/Comfort contest di adamantina]
[Vincitrice del premio stile]

Vita d'inchiostro

Questa è una storia che parla di vita, che parla della vita di una storia.
[Prima classificata al contest "La vita in cento parole " indetto da Oyzis]

Celtic dance of a fairy

Figlia dell'erba che cresce sui tetti della case coperte di polvere.
Selvaggia dai piedi nudi in frenetica danza sulle tenere corolle, da
mani forti sulla ruvida corteccia.
Eco di lande dove la terra dorme agitata.
Non rosso nelle vene, ma linfa di vetro.

Serenella

Un caffè pomeridiano e una coppa di gelato a piazza Navona, nella Roma dei primi anni Cinquanta.
C'è Roderich, musicista, che è fuggito dall'Austria dopo l'Anshluss.
C'è Alice, scappata dal proprio paese con l'amore sbagliato.
E c'è la voglia di ricominciare.

Aveva ancora il proprio accento. Se ne accorse mentre attendeva la tazzina di caffè pomeridiano a Piazza Navona, accompagnato da una coppetta di gelato alla vaniglia già in liquefazione sotto il sole di giugno, con la custodia del violino stretta fra le gambe. Quell'eco lontano di tonalità delle valli dell'Österreich ancora si insinuava nel suo italiano, se non proprio tanto stentato da essere incomprensibile, di certo non immune da imperfezioni.
Roderich Edelstein, il giovane seduto al tavolino, musicista innato, austriaco, i cui abiti lisi, nonostante l'aura distinta che difendeva un loro passato di lusso ed eleganza, retaggio della vecchia atmosfera viennese e Mitteleuropea, tradivano la non proprio fiorente situazione del portafogli, pieno più di polvere che d'altro. .
[Legata a "Dice che era un bell'uomo e veniva dal mare]

Gli uomini passano, le idee restano

Sono passati vent'anni, ma gli uomini continuano a lottare.
Perché le idee non muoiono mai e Lovino lo sa.
[Ricordo della strage di Capaci]

What it really means to be a country

Essere una nazione può diventare una tortura perché sul tuo corpo si manifesta il dolore di un Paese violato"
Pum pum pum
Ogni colpo è stato una fitta al cervello.
Ogni passo sul suo suolo pareva calpestarla.
Ogni grido le ha perforato le orecchie.

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