Salve mondo sono tornata muahahah... ok basta!
“A che serve?” sibilò una voce nella sua testa, “Perchè farti ancora male Artù? Perchè piangere altre lacrime inutili su un’altra tomba vuota?”
“Ho bisogno di vederlo!”
“Non ci sarà più nulla da vedere, l’hai perduto Artù! L’hai perso nel momento esatto in cui hai chiuso gli occhi ed esalato l’ultimo respiro cullato dal suo abbraccio.”
“Non è vero!” ringhiò, “Lui è mio! E’ ancora mio! Sempre mio!”
“Gli hai detto “addio””
“No!” esclamò inghiottendo l’ultimo dono,
“Mostrami il mio amore!” gridò al cielo freddo di Samhain...

Merlino è innamorato di Artù, ma ha un piccolo, scottante problemino: ogni volta che si eccita le cose intorno a lui prendono fuoco.
Artù decide di aiutarlo affrontando la questione di petto. Dentro un fienile.

Arthur Pendragon è ciò che il dizionario definisce come il perfetto Alpha, a parte per un piccolo particolare: odia gli Omega e non ha alcuna intenzione di averne uno come compagno. Merlyn Emrys è un Omega assolutamente sui generis: odia gli Alpha e non ci pensa nemmeno lontanamente a piegare la sua esistenza alla volontà boriosa ed arrogante della razza dominante. !ATTENZIONE AU OMEGAVERSE!
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...L'imprinting funzionava tipo “colpo di fulmine”: dopo quello niente diventava più importante di stare con il proprio compagno, cercarlo, volerlo in maniera quasi ossessiva.
Era come innamorarsi ma a dieci volte la velocità. Un appartenersi rendendosi conto di potersi trasformare in tutto ciò di cui l’altro aveva bisogno: un protettore, un fratello, un amico o un amante.
Non c’erano soppressori che tenevano: la chimica industriale era sconfitta dalla più forte chimica tra le Specie. Il desiderio diventava bisogno, che a sua volta diventava dominio.
Se avesse rivisto Arthur era quasi certo, vista la reazione ormonale dei loro corpi al loro primo incontro, che l’imprinting sarebbe seguito a breve ed a quello il Legame.
L’unica cosa che Merlin non voleva.
In nessun dannatissimo caso...

Un’amicizia bella e vera, che dura da quasi vent’anni. Diciotto compleanni passati insieme.
Ogni compleanno un regalo straordinario. Ogni compleanno una sorpresa. Ogni compleanno una ferita.
Essere il miglior amico di Arthur Pendragon, significa questo per Merlin.
È essere parte di qualcosa di speciale, eppure a volte sentire che quell’affetto che li lega è come una condanna.
Una condanna a vita alla quale però Merlin non si sottrarrebbe mai.
Perché Arthur è il miglior amico che si potrebbe desiderare e non è colpa sua se Merlin si è innamorato di lui.
Questo finché, poco prima del suo ventiduesimo compleanno, Merlin non trova, per caso, uno dei folli regali di Arthur, un regalo che cambierà tutto, nel bene e nel male.

Arthur lo guardò per un istante, e stava per dire qualcosa quando iniziò a diffondersi per il locale il beat inconfondibile di "Sexyback" di Justin Timberlake e lui saltò in piedi.
"Balliamo" disse, e non era un invito, sembrava quasi un ordine.
"Sai che non ballo, Arthur" rispose rassegnato l'altro.
"Ma stasera lo farai. Su, fai un bel sorso e andiamo."

Adesso, mentre si trascina verso l'acqua immobile, non riesce a non pensare al libro che ha in mano. Lo apre sulla pagina consumata ed una lacrima cade sulle parole scritte in nero. Quando Merlino aveva promesso di finire la poesia con calma un altro giorno, non poteva sapere che non avrebbe più avuto modo di pronunciare quelle parole. [Spoiler Serie 5] In cui Merlino insegna davvero della poesia ad Artù.

Gentili signori e dame virtuose
vogliate godere del povero canto
d'un menestrello di cui 'l Re dispose
per far le cose di cui non mi vanto.
Ma, Cielo!, portate in casa i bambini!
Voi, o pulzelle, voltate gli orecchi!
Andate al pozzo a riempire i catini
ché quel ch'i' ho da dir può lasciare secchi!
[contiene linguaggio colorito e tematiche a carattere sessuale]

Partecipa al 500themes_ita con il prompt Stella cadente.
Ambientazione vaga, prima della quarta serie.
Un momento di tenerezza nascosti dal buio, nel cuore della foresta. Calore, un sacco di dolcezza e una stella.

Breve raccolta incentrata sul principe di Camelot e le figure materne.
Credo che il rapporto di Arthur con le madri sia una cosa per cui valga la pena riflettere. Ma è un progetto senza particolari pretese, articolato in cinque racconti, tra loro separati e autoconclusivi (tranne il primo, diviso in due parti per ragioni di trama).
Essendo stato abbozzato ancora nel 2009, non tiene conto dei fatti successivi la prima stagione del telefilm, anche se, risistemandolo ora, ho potuto usare qualche informazione che allora non possedevo. In definitiva, potrebbe essere considerato un “What if?”.
* I STORIA: Ygraine, la madre di Arthur (I-II parte)
“Vorrei conoscere mia madre.” Disse Arthur una sera.
(...) “Esiste un incantesimo che può trasportare le persone nel tempo.”
[La fic fa parte della serie ‘Lady Ygraine: The Queen of Camelot’, ma non ha legami con le precedenti storie e può essere letta a sé stante]
* II STORIA: Hunith, la madre di Merlin
“So di non essere niente per voi.” Premise la donna, riprendendo a parlare; Arthur le lanciò un’occhiata fugace. “Ma da quando il destino del mio bambino si è unito al vostro, anche voi siete diventato un figlio per me.”

Si stava stancando di lei.
Questa era la paura che attanagliava Hermione, mentre si lavava di dosso la spossatezza della giornata di lezioni per prepararsi al suo incontro con Draco. [...]
Si stava stancando di lui.
Questa era la paura – no, il dubbio – che attanagliava Draco, mentre si dirigeva al suo appuntamento con la Mezzosangue. Oh, e va bene, la paura, una fottuta ed insopportabile paura. E non gli piaceva avere paura.

Merlin si volse un istante, il mezzo sorriso che addolcì le sue labbra non raggiunse i suoi occhi dorati. La sua voce uscì morbida e implorante.
“Lasciami, Arthur”.

Lo so, penso, a quello c’ero arrivato anche io: ma d’altra parte quelle mutande erano una cosa che nessuno avrebbe avuto l’ardire di aspettarsi dal mondo.
Se sei una persona tranquilla, fin troppo tranquilla, quasi paranoica, l'inaspettato ti costringe sempre a improvvisazioni tra cui non sai bene come districarti. E Arthur è una variabile impazzita.

[Partecipante al The One Hundred Prompt Project] Merlin al parlato al Drago senza assicurarsi se Arthur fosse realmente svenuto. E adesso, in quella stanza, ne pagherà le conseguenze.

“Per più di sei secoli ho vissuto nel segreto, nascosto nell’ombra, solo al mondo… fino ad ora. Sono un vampiro e questa è la mia storia”

ULTIMO CAPITOLO - CAP 1: ringraziamenti "Obsession"
Hermione Granger. Un nome, una garanzia. Quali aggettivi collegate a questo nome? Sinceramente. Non voglio altre prese in giro, decisamente non le tollero più.
Sapete che vi dico? Hermione Granger si è stancata. Mi volete diversa? Perfetto. Sarete accontentati. Non osate lamentarvi, poi, se quello che vedrete non vi piacerà. (cit. Cap 1)