«Il primo oratore della giornata, il signor Tony Stark.»
La voce al microfono è forte e pizzica gli occhi, le palpebre, le ciglia. L’eco di quelle parole, però, è fioco, il loro significato flebile. Indistinguibile.
Tony avanza di un passo, sale, bum bum bum i passi contro il legno, il battito di un cuore che ora non pulsa più. Si aggrappa al leggio e le nocche sbiancano tanto è violenta la stretta: si sente come un sacerdote alla Messa, vasta è la distesa dei suoi fedeli, così ampia che si perde il conto degli ombrelli neri dopo il primo centinaio di volti a lutto.
In verità vi dico, potrebbe cominciare, e gli sembra così comico da sentirsi spezzato a metà per il dolore.

[Fallen Son: The Death of Captain America]

L'Eroe.
Suo padre Howard gli aveva sempre parlato di Steve Rogers come l'Eroe.
Quello con la E maiscola, quello perfetto, invicibile e valoroso.

Lui non amava, non poteva amare, era troppo egoista, troppo egocentrico – quante volte glielo avevano detto? – se però avesse potuto, ormai ne era certo, avrebbe dato tutto sé stesso unicamente a Steve (ma forse l’aveva già fatto e non se ne era accorto fino a quel momento).
[Post Civil War]

[Avengers - Steve/Tony]
Tony Stark odiava se stesso. Più di quanto non lo odiassero tutti i suoi nemici, che erano molti.
Tony Stark era ricco, era intelligente, era un uomo affascinante e, negli ultimi tempi, era diventato anche estremamente potente, più di quanto non lo fosse mai stato. Eppure niente di tutto ciò che aveva, che era tanto, era quello che voleva veramente.

Comics: Marvel.
Pairing: Steve Rogers/Tony Stark
Steve sobbalzò un pochino all’udire quella voce proprio dietro di sé, talmente era concentrato nella sua scrittura. Ripose piano l’oggetto sul tavolinetto di fronte al divano e si alzò, com’era buona educazione fare.

“Hai sentito la novità?” chiese.
“Novità? Non sapevo neanche ce ne fosse una.”
“Siamo diventati genitori.”
Steve lo fissò con sguardo sconvolto, non capendo che diavolo stesse dicendo – anzi, blaterando; eppure, rifletté il Capitano, non sembrava ubriaco.
Storia ispirata ad un contest organizzato da The Rainbow Side of Marvel (pagina di facebook)

Tony Stark poteva vantarsi di riuscire a fare molte cose, dal costruire un computer in grado di interagire fino al programmare e progettare un'armatura che lo ha reso poco meno di un supereroe.
Ma se c'è una cosa che non sa fare, quella è cuocere le uova.
{ SteveTony }

Fandom: The Avengers
Pairing: Steve Rogers/Tony Stark
La discussione, pressoché senza via d’uscita, sta andando avanti da una buona mezz’ora, e Steve sta cominciando ad averne abbastanza. Se almeno andasse un po’ avanti, sarebbe anche costruttiva. Ma così è soltanto uno spreco di tempo.

Pairing: Steve Rogers/Tony Stark
Ora è là fuori che lo aspetta, controllando ogni due minuti l’orologio, diventando un po’ nervoso man mano che il tempo scorre. È un nervoso positivo, in un certo senso, che nasconde una leggera ansia nel vederlo. Meglio, nel trascorrere una serata solo con lui. È questo che gli ha promesso.

_Thanos era riuscito a trionfare, aveva conquistato le sei Gemme dell'Infinito ed era riuscito nel suo intento di spazzare via metà della popolazione dell'universo, ora, poteva finalmente riposare.
Era ritornato su Titano ma, al suo arrivo, si era ritrovato a fronteggiare una situazione estremamente inaspettata.
Sapeva di essersi lasciato alle spalle dei nemici che avrebbe dovuto affrontare di nuovo, ma sapeva bene anche di averli lasciati sfiancati e, difficilmente, si sarebbero ripresi abbastanza per rappresentare una reale minaccia.
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I personaggi all'interno della storia sono Thanos e Dottor Strange, proprio perch・sar・piuttosto cruda sotto certi aspetti, sconsiglio la lettura a chi ・un po' pi・sensibile.
Nel caso in cui, invece, vogliate proseguire, vi auguro buona lettura.

[Pg: Pietro Maximoff/Quicksilver. Ambientata in "The Avengers Vol. 1", #104.]
Durante una missione, Pietro, dopo un violento litigio con sua sorella gemella Wanda, viene gravemente ferito da una Sentinella.

“Ed io ho bisogno di lei, solo di lei!”
Vacilla Pepper, tutto il freddo controllo e la ferrea determinazione scricchiolano davanti agli occhi scuri di Tony.
“Ho bisogno di lei oggi, ho bisogno di sposarla!”
Stringe i pugni, spinge il groppo in fondo alla gola e nasconde le lacrime tra le ciglia.
Infine sorride, come se quel sorriso non le costasse tutte le sue forze.
“Allora torni presto, illeso”

Pairing: Steve Rogers/Tony Stark
L’esatto istante in cui riapre gli occhi vede tutto confuso, e la stanza sembra stargli roteare attorno così velocemente che non distingue nulla, se non colori sbavati ovunque. Quando sbatte le palpebre un paio di volte le cose vanno meglio. O peggio, dipende dai punti di vista.

"..non riusciva a compiacersi della venerabile compagnia di cui quel giorno il grande salone era gremito, poiché sapeva sin troppo bene quale fosse la grande occasione per cui essi li onoravano della loro presenza: la sentenza che il Padre degli Dei avrebbe dovuto emettere contro i crimini del suo stesso figlio."

Comics: Marvel
Pairing: Steve Rogers/Tony Stark
Quella sera, la neve gli piace finanche di più, se possibile. Perché con la scusa della bufera ha convinto tutti gli altri Vendicatori a sgombrare la sala riunioni un po’ prima del solito, e lo ha fatto in maniera così sottile che nessuno ha avuto da obiettare qualcosa al riguardo, neanche Steve, lì in mezzo il più difficile da convincere, senza dubbio.

Ma Wanda, ti assicuro: sei la cosa più bella che esista.

Dal testo:
Tony aveva sempre voluto visitare il Wakanda, dubitava che inviando una richiesta formale alla corte reale gli fosse accordato il permesso di oltrepassare i confini di stato, ma evidentemente qualcuno dall’altra parte del mondo desiderava conoscerlo tanto quanto lui voleva mettere gli occhi sul vibranio di persona.

Dal testo:
-E poi la gente dice che i miracoli di Natale non esistono.

Chiudi gli occhi così forte che potresti farti male, ma non t'importa.
Ormai la guerra é finita, il nemico n'é uscito vincitore, la vita ha perso contro la morte.