Recensioni per
Anatomia della Leggerezza
di Jailer
Ed eccomi qui! |
_"[...] sono tutti troppo pallidi perché sia l'India”, mi fece notare Blanca annoiata_ |
Francese... tutt'ora, pur avendolo fatto alle medie, proprio non riesco a sopportarlo. Questo è un mio difetto, eh sì. |
Sto ricamando ritardi su ritardi, perdonami. Ho ripreso l'università da ieri e devo riabituarmi all'idea, asd. Sai cosa stavo notando -e mi piace troppo, troppo, troppo?- che la maggior parte dei 'fine pezzo' (non so chiamarli. Ovvero ogni volta che finisci e c'è un asterisco.) è colma di rimpianti/nostalgia/amarezza. Sono piccole frasi, perle di Manigoldo che dissemina, e che ti fanno partecipe di tutta la sorte burrascosa e gioconda che avrà dinanzi a lui per tutta la vita.
È splendido il pezzo in cui Manigoldo pensa alla sua armatura -e quanto gli è costata. Perché ho la netta sensazione che non centrino solo rappresaglie e guerre, ma anche Blanca? Cioè... come fosse un 'percorso' la sua morte... per poter poi arrivare ad essere accettato dall'armatura? Sigh-. È una specie di monologo dolce-amaro con quell'ironia che ti verrebbe da piangere -e piangere non dal ridere, ma proprio piangere- se non fosse che, ehi, è Manigoldo. E allora ritrovi la superficialità solo pensando a lui, ma se ti ci fermassi un attimo vedresti che non è poi così superficiale quel che è, quel che gli è successo, cosa gli succederà... (Mi sarò spiegata? Mh...)
Ah, una scena vivida nei miei occhi (con tanto che io né a Messina, né ad Atene sono mai stata) è stata quella dei due 'monumenti'. La prima -la statua- un po' ipocrita... quella da dove proviene Manigoldo, l'altro -Il Santuario in lontananza, che vede non appena sbarca nella città- meno ipocirta poiché non lo benedice e lui ringrazia. È stato più decente.
Mi è piaciuta proprio quest'ultimo termine. Qualcosa come 'per sua decenza, con tutto ciò che passai da lì in poi, almeno parve capire che non era proprio il caso mi salutasse'.
Sai, quando hai scritto di 'stranieri in terra straniera' ho pensato troppo alla chiusura mentale che avevano i Greci CONTRO ogni popolazione esterna. E, bene o male, era così più t'addentravi nei meandri della città. Se già a Messina i ragazzini di strada erano trattati come topi... in un paese straniero dev'esser ancor peggio. Perché lo spaesato diviene anche l'agile-furbo-povero ragazzo.
Ti dirò, comunque la parte finale è una manciata d'ironia sprezzante e bellissima.
Questa frase è ORO: 'Andiamo, andiamo. Concetemi una risata. Andiamo, andiamo.' Ciao Manigoldo, sei proprio tu, ancor di più e sempre così. "Andiamo" che dovrebbe essere una volontà quasi sconfortante del cammino tortuoso che ne conseguirà... piegato ad un'altra volontà: quella d'irridire i propri guai. Il proprio 'cammino'. Awh.
Complimenti ancora e di nuovo,
Giò.
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Io ho sempre più paura della tua storia perché sta andando tutto troppo bene, per i miei gusti e considerando il genere di racconto ^^' |
Dunque... dunque ho trovato davvero adeguata la pista che hai scelto per far attraccare al 'suo destino' Manigoldo. Alla Grecia... ad Atene. |
Messa così, tutto sommato m'è sembrato il modo migliore in cui Manigoldo potesse lasciare quella banda, voleva andarsene ed è stato accontentato, costretto a farlo neanche per colpa sua; due piccioni con una fava! Però allora mi chiedo ancor di più come farà Blanca ad andarsene visto che sembra andare tutto bene, stanno lasciando quel posto e sono insieme (relativamente), quindi temo davvero il trucco sotto... ^^' anche se per ora non hai mai tirato tiri (?!) troppo mancini... quindi spero di non dover temere eccessivamente lo sviluppo ^^ |
Ecco qua... io non voglio avere buon'occhio sulle cose angst, ma che balle. (Ottimo inizio di recensione, come sempre, ah!) |
Osta, già ci viene anticipato che Blanca morirà?? |
Ebbene, eccomi qui! |
Blanca mi piace proprio. Okay, non è un ottimo inizio di recensione, ma... sì, Blanca mi piace proprio. Blanca non è il tipico cliché della tipa 'che sembra maschiaccio, ma alla fine è una strafiga lo stesso, una ragazzina intraprendente, priva di paure e senza ripensamenti'. No. Lei ci si è trovata, lei fa il meglio che può, e sa anche che non è la meglio. Sta agli ordini del Rosso e cerca la scusa perfetta per restare 'finché Rosso non avrà più bisogno di lei' e la scusa perfetta per andarsene... fra i gitani e quella Spagna dimenticata. (E infatti Blanca mi aveva troppo fatto ricordare i luoghi spagnoli! E El cid. Okaay... va bene. Considerando che Manigoldo ricorderà quella terra per la figura di Blanca... sapere che un cavaliere è spagnolo, magari non lo farà tentennare, ma gli farà rimembrare quella ragazzina che amava. Perché sì, dai, in questo capitolo si vede come incosciamente -e non- si ritrova innamorato. Di quegli amori poi spezzati dalla vita che conducevano, ma forti e possenti anche solo per questo. Un legame sancito dall'amarezza e dal malcontento, dalla volontà di scappare... ma di andare dove?) |
Ciao, perdona il gran ritardo -oggi finalmente ho dato l'esame. Non senti anche tu le campane in festa? Io sì, per davvero.- e...awh, ho visto tre aggiornamenti quindi te li recensirò uno dopo l'altro perché sono troppo felice. |
Ok, rettifica alla recensione precedente: anche Blanca ha il suo perche'. E anche lei vorrebbe trovare qualcosa di 'altro' |
OhMmioDdio... |
Ho così tante cose da scrivere, che spero di non perdermi qualche pezzo nel mentre penso... |