Recensioni per
Inktober 2019 - Faerie
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 117 recensioni.
Positive : 117
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/12/21, ore 14:23
Cap. 18:

Ciao, cara ^^ eccomi qui!
Non ricordo se avevo già letto di Duv e Kore, ma in realtà mi sembravano famigliari, soprattutto lui. In ogni caso, mi è piaciuto un sacco assistere a questa loro avventura. Oltre al fatto che invidio profondamente come tu sappia creare mondi e personaggi, sempre ben caratterizzati e diversificati, mi piace vedere come racconti ogni volta le diverse dinamiche famigliari a secondo che si tratti di coppie romantiche, madre-padre-figli, o fratelli/sorelle, anche se magari hanno solo un genitore in comune.
Questo viaggio che Duv e Kore hanno intrapreso sembra alquanto inquietante, per quanto affascinante. Per come sono fatta io, sarei già impazzita, considerando che odio gli ambienti bui e umidi. Però devo ammettere che un pochino ha finito per intrigarmi, più per il fatto che non c'è gente intorno, e che si respira un'atmosfera comunque di pace ahahah, vermoni che attaccano a tradimento a parte.
Vedo che alla fine Duv ce l'ha fatta a convincere la sorella nel tentare l'approccio col fungo: per fortuna che lei non si è fatta psichicamente male, e alla fine ha pure scoperto qualcosa di più su se stessa. Certo, al suo posto anche io sarei alquanto arrabbiata, comunque: stava a lei decidere in piena libertà se scoprire o meno i suoi poteri, ma va beh, speriamo sia un'esperienza che possa tornarle utile. Posso solo immaginare quanto debba essere sembrato strano percepire tutte quelle connessioni **

Complimenti come sempre e grazie per la bella lettura!
Ti mando un bacione!

Benni

Recensore Veterano
10/06/21, ore 14:39
Cap. 31:

Ciao!
Se non ricordo male, la principessa di questa storia è la stessa che una certa elfa con la passione per i gioielli ( e i furti) aveva cercato di derubare qualche tempo fa ehehe
Ricordo anche il divertente escamotage per non farsi arrestare e che ha, involontariamente, piantato il seme del dubbio nella nostra Lurene. Sposarsi come fanno tutte le brave principesse fa davvero per lei? All'inizio, la lady mi ha ricordato vagamente una Sansa Stark della prima stagione di Got (ma meno petulante ahahah): non sa niente del mondo, accetta passivamente tutto quello che viene deciso per lei e non si pone domande. Almeno fino a quel fatidico incontro.
È da apprezzare che Lurene, nonostante la sua completa inesperienza, abbia deciso ugualmente di tentare la sorte in nome dell'autodeterminazione (Fuck the marriage and fuck the king, yeah!😎) . Tutto molto bello, ma senza un piano, senza denaro né provviste, dubito sarebbe arrivata da qualche parte, probabilmente le guardie di suo padre l'avrebbero riacciuffata in un batter d'occhio e rispedita dal fidanzato. O, più probabilmente ancora, sarebbe finita nel Lago e annegata e fine della storia. Invece, ecco una botta di fortuna che una Sansa Stark si sarebbe sognata, visto che finiva sempre dalla padella nella brace ahahahah la nave appare come una visione spettrale, in stile Olandese Volante e mi è piaciuto molto il modo in chi hai rappresentato la scena, come ad esempio il dettaglio della lanterna che che alla principessa era sembrata il riflesso della luna sul lago. Quando il rampino afferra la barchetta ho percepito subito un senatore di pericolo: eccallà, ho pensato, ora la fanno prigioniera e chiedono un riscatto e tanti saluti alla fuga, alla ribellione e alla libertà. E invece, la strampalata ciurma, almeno per il momento, sembra composta da brave persone. La signora piratessa con l'accento romano mi ha fatta morire: "MA 'NDO VAI?". Ahahaha.
Sarebbe bello se Lurene potesse effettivamente unirsi a loro e solcare i mari (o i laghi) dando la caccia a pirati e tagliagole, in modo da avere una vita avventurosa e piena di sorprese come sognava. O magari si tingerà i capelli di rosa e si unirà ad una band punk al femminile.
Gran bella storia alla prossima!

Zob.

Recensore Junior
02/06/21, ore 11:39

Ciao, eccomi qui per la recensione... Mi fa piacere risentirti dopo diverso tempo, spero tu stia bene :)

Come ben sai, non sono un fan del fantasy ma tu stai riuscendo a coinvolgermi in ogni singola storia con il tuo stile semplice e scorrevole ma allo stesso tempo elegante... Credevo che, dopo Lantern, non potessi tirar fuori storie di quel livello e invece mi sbagliavo.

Adoro il modo in cui applichi i complessi psico-fisici che caratterizzano l'essere umano anche alle altre specie, mettendone in mostra un lato ''umano'' e comune a tutti gli esseri senzienti; il modo in cui hai descritto la psiche di Lorne è talmente cristallino che sembra di farsi una passeggiata tra gli intricati cunicoli dei suoi pensieri.

Molto ''virgiliano'' Lorne che, con un'intelligenza davvero sopraffina, ha calcolato davvero qualsiasi evenienza eccetto una: mi dispiace per la sua umiliazione, perchè un calcolatore del genere (lo si può vedere anche nella lotta dove prevede che l'avversario schivi le spadate pensando siano avvelenate e invece lui lo frega con le borchie dello scudo) avrebbe meritato un finale migliore; finale che, però, mi è piaciuto ugualmente perchè a sorpresa, perchè rimarca il matriarcato (che caratterizza molto i tuoi racconti), perchè mette in risalto un lampo di gentilezza in una regina solitamente crudele e manipolatrice.

Complimenti davvero, ci vediamo alla prossima anche se non so quando

Recensore Veterano
02/06/21, ore 08:41
Cap. 30:

Ciao!
Allora, sono tornata su Blind per un veloce ripasso, anche se ricordavo abbastanza bene la vicenda di Tek'ryn, della sua terribile famiglia e di come ha ottenuto i suoi poteri. Ancora una volta è stato interessante immergersi un questa cultura così assurdamente spietata, dove ogni aspetto è recolato da una fitta rete di alleanze e complotti e dove vige una rigida gerarchia matriarcale. Chiunque in questo mondo pensa solo al proprio tornaconto, al modo più facile per guadagnare potere e distruggere il prossimo, soprattutto se rappresenta anche solo una probabile minaccia. Tek'ryn é un personaggio affascinante, nonostante sia un bambino, è cresciuto in questo contesto egoista e cinico e in qualche modo lo ha introiettato. Ha passato la vita ad osservare gli altri, a smascherare tutta la corruzione dietro le loro maschere, grazie al suo potere. È sempre stato al suo posto, nell'ombra, fingendosi ignaro delle macchinazioni che sua madre e le sue sorelle portavano avanti su di lui. Questo suo atteggiamento remissivo gli ha permesso di avere abbastanza spazio per poter studiare la situazione, comprendere quali fossero le dinamiche del suo popolo e mettere a punto un piano. Un piano che è talmente ben costruito, ponderato in ogni sua parte che sconvolge l'idea che lo abbia ideato un ragazzino. Certo, Tek non è come gli altri bambini e il suo potere lo aiuta. Ma è sorprendente il suo atteggiamento così calmo e schietto durante tutto il dialogo con Seldphyn, che al contrario di lui è un mago potente, sicuro di sé e della propria posizione. Seldphyn però è abbastanza intelligente da sapere che in ogni momento qualcuno potrebbe tramare contro di lui e che gli equilibri che lo hanno portato al potere possano essere rovesciati in un attimo, a convenienza. La Matrona è una persona scaltra e calcolatrice e per batterla occorre ragionare come un vero drow.
Ho letto tutto il confronto tra Tek e il mago con gli occhi incollati allo schermo dello smartphone. Mi ha davvero catturata questo scambio di battute, assistere ad un vero e proprio duello di parole e ragionamenti. Seldphyn passa da un arrogante atteggiamento di superiorità al sospetto, poi quasi all'ammirazione verso Tek. Addirittura pensa che lo riempirebbe d'orgoglio che lui potesse essere suo figlio (non tanto perché inizi a nutrire affetto per Tek ma sempre per il proprio ego, ovvio). E poi tutta la parte dove mettono a punto il piano, calcolando ogni singola implicazione e conseguenza. Sembrava di assistere ad una partita a scacchi, ed è sempre affascinante leggere di due menti così acute che lavorano insieme, anche se ciascuno è spinto da motivazioni diverse. Tek ha imparato a sue spese che l'unico modo per scappare è seguire le regole del gioco che gli è stato imposto dalla nascita, è disposto a sacrificare anche un dito pur di mettere a punto un piano infallibile e mi auguro che finalmente possa godersi la libertà che si è tanto faticosamente guadagnato.
Il capitolo mi è piaciuto un sacco, vorrei proprio vedere la faccia della Matrona quando si accorgerà del tranello del figlioletto tanto bistrattato XD
Alla prossima, un caro saluto!

Zob.

Recensore Veterano
28/05/21, ore 00:13

Ciao! 

Dopo l'ultima tua storia che ho letto (quella sulla famiglia di draghi!) ero davvero indecisa se leggere il suo seguito o continuare a seguire l'ordine di lettua consigliato. Come avrai intuito, alla fine ho deciso di seguire l'ordine. E non me ne pento affatto, ho adorato questa storia.
E' davvero bellissima. E' breve, sì, ma offre davvero tantissimi spunti di riflessione. La prima cosa che mi ha colpita è il modo in cui la vita della protagonista, Gobeith, sia cambiata a causa del male e della violenza di Zsumoahis Toltsallu. Lei prima non aveva niente a che fare con le armi, la guerra o combattimenti vari. Era una persona pacifica, che dedicava la vita alla famiglia e al suo villaggio. Addirittura, sembra che il mondo della violenza e della morte non le appartenga per nulla: gli spiritidi sono più inclini alla leggerezza che a queste gravi mansioni. Il cambiamento di Gabeith, più per necessità che per altro, rappresenta già qualcosa di tragico. Lei è dovuta andare letteralmente contro la sua natura, tutto a causa degli yuan-ti. 
E a proposito degli yuan-ti, mi è piaciuta la descrizione che hai dato di Sszarek (molto sibilante come nome, perfetto per un uomo-serpente!). Viene descritto come un malvagio sì, ma onesto. Dai suoi ultimi pensieri prima di morire però, scopriamo che anche che ha tradito la sua stessa famiglia e addirittura, lui stesso reputa il suo "capo" un idiota borioso. Immagino che per raggiungere il potere sia necessario sporcarsi le mani, che ciò piaccia o meno. E poi, Sszarek fa davvero una morte... molto poco gloriosa. Ucciso, lontano da tutto e tutti, solo. Ma alla fine, fa davvero differenza? Che la morte sia piena di gloria o meno, che differenza fa? Anche a me Sszarek fa pena, esattamente come la fa a Gabeith. 
Inoltre, ho apprezzato molto che l'unico dialogo presente nel testo sia così importante e pieno di significato per la protagonista. Affondare è davvero una parola molto cara a Gabeith, che le fa tornare in mente il suo villaggio. Ed è molto bello che Gabeith durante tutto lo scontro abbia pensato al suo villaggio e ai fiori, ultimo ricordo di spensieratezza che davvero sa di casa. E mi si spezza il cuore al pensiero di questa paladina che per pura cattiveria è stata privata della possibilità di tornare alla sua terra. La frase poco prima della fine, poi, è davvero meravigliosa e carica di significato. Gabeith e Sszarek sono letteralmente agli opposti, ma la morte li accomuna. Si sono dati la morta a vicenda e se sono andati insieme. Trovo che sia un'immagine davvero molto profonda, anche molto forte se vogliamo, ma ricca di significato. 

Ho davvero apprezzato questa storia, dico davvero, mi piace moltissimo come scrivi e racconti dei tuoi personaggi. Sempre ben costuiti e mai banali, per è stato davvero un piacere leggere questa shot. Per questo ti ringrazio della lettura e, ancora una volta, ti faccio i miei complimenti. 

Ci vediamo, ciao ciao!

Recensore Veterano
26/05/21, ore 15:18
Cap. 29:

Ciao!
La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo il finale di questa storia è che, anche se non la si può definire appieno una storia d'amore, resta comunque una storia migliore di Twilight. 😂
Si parte con il classico dei classici: un villaggio raso al suolo dai cattivi di turno, i drow in questo caso, che schiavi o no pare abbiano proprio in antipatia gli elfi. Tanto da trucidare senza pietà donne e bambini, lasciati allo scoperto dall'assenza dei guerrieri, partiti per la caccia. I sopravvissuti, armati solo di tanta sofferenza e rancore, erano in un primo momento intenzionati a rispondere alla violenza con altrettanta violenza...per poi rendersi conto che, in effetti, non solo avrebbero ottenuto solamente altra morte, ma che il loro sacrificio non avrebbe fatto scomparire le ferite che si portavano dietro. E soprattutto, a chi sarebbe stato utile il loro immolarsi? Ai defunti no di sicuro. E il misterioso personaggio non umano che li ha tratti in salvo, anche se col ricatto, non ha proprio tutti i torti. Certo, di fronte ad una tale perdita è difficile mettersi l'anima in pace e guardare avanti, è più semplice sfogare la rabbia prendendosela se non con i diretti responsabili almeno con il popolo a cui solo alleati. Saelas però vede come una debolezza la presa di posizione dei suoi compagni, che preferiscono razionalmente tornare sui propri passi e impiegare la seconda occasione che è stata data loro per rifarsi una vita e magari onorare in altro modo i propri cari. Per lui invece la vendetta diventa un'ossessione e non c'è niente di peggio delle ossessioni per un cuore ferito.
Nella seconda parte del racconto, emerge il lato più umano di Saelas: l'elfo deve fare i conti con la sua perdita, a cui non riesce a rassegnarsi, tanto da sperare, egoisticamente, appunto, nel ritorno dell'amata, in qualunque forma. Il che lo rende subito una preda perfetta per la glaistig, che normalmente si limita ad ammaliare gli uomini (umani e non a quanto pare) col suo melodioso canto ed ucciderli a sangue freddo. In questo caso però non è la sua magia ad aver attratto l'elfo ma qualcosa di più profondo, che la fata non ha mai conosciuto. Forse la loro non sarà mai una vera storia d'amore (mancano i presupposti perché lo sia, perché in effetti Saelas è più un prigioniero che un amante) ma almeno ha risparmiato una gran brutta fine all'elfo. Chissà se ad un certo punto si renderà conto di essere stato ingannato, se proverà a fuggire o se morirà quando alla fata tornerà fame. O se, pur consapevole dell'illusione di cui è caduto preda, accetterà la dua sorte pur di restare nsieme a colei che crede la reincarnazione della sua amata.
Mi è piaciuta molto questa storia, come sempre sul finale la situazione si ribalta e mi aspettavo che subentrasse una qualche creatura assetata di sangue per chiudere in bellezza XD
Alla prossima, un caro saluto!

Zob.

Recensore Veterano
20/05/21, ore 15:17

Ciao e ben ritrovata!
Il personaggio di Lindsay mi è piaciuto molto, è una donna sicura di sé e del proprio fascino, orgogliosa delle sue radici e delle tradizioni del suo popolo. I Ffolk sono dunque creature in grado di manipolare le ombre, se ho ben capito, ma la nostra barda è un po' stanca di doversi accontentare di esibirsi per un pubblico che non sa apprezzare appieno la sua arte. In lei c'è un forte desiderio di rivalsa, di crearsi un futuro luminoso ed essere circondata da gente sofisticata e potente. Infatti Bert la deride per il suo progetto di farsi notare da qualche aristocratico facoltoso, ma in fondo Lindsay sa che per una col suo talento le strade da percorrere sarebbero innumerevoli. Ed ecco infatti che le viene presentata l'occasione di mettere i suoi poteri e il suo fascino al servizio di chi saprebbe valorizzarli. In effetti Uryatan a primo impatto risulta un po' inquietante, se fosse stato davvero un vampiro sarebbero stati guai (anche perché Lindsay evoca le ombre e non la luce, quindi i suoi poteri non avrebbero sortito molto effetto XD) . E invece è un tipo molto intrigante e misterioso e con una proposta davvero niente male: una sorta di tirocinio (visto che non si parla di pagamento, ma quello quando mai! 😂) che però potrebbe aprire una serie di opportunità per Lindsay e donarle anche una vita avventurosa ed emozionante. Tutto ciò che la barda cerca, insomma.
Interessante anche la questione del Piano delle Ombre, da cui la donna attinge il suo potere. Mi è piaciuta moltissimo la frase sul finale, quando dice che "le cose degne di nota dovessero essere terrificanti e pericolose, perché la bellezza non dovrebbe mai essere gratuita". È una frase che rispecchia molto bene la personalità forte di Lindsay, però mi chiedo se la ffolk non stia un tantino sottovalutando i sacrifici che potrebbe richiedere l'uso di quel potere e l'esplorazione del Piano delle Ombre. Sarà sul serio pronta a sostenere questo prezzo? E per quale genere di lavoro "nell'ombra" Uryatan ha bisogno del suo aiuto?
Ottimo lavoro come sempre, mi piace molto la caratterizzazione che hai dato a questi due personaggi.
A presto!

Zob.

Recensore Veterano
20/04/21, ore 22:51

Ciao, era da un po' che mancavo da questa raccolta ^^
Sono felicissima che in questo racconto si torni a parlare di mitologia anglosassone! Il sottobosco di creature fatate è davvero molto vario e sempre affascinante da scoprire. In questo caso, conoscevo la leggenda dei kelpie e mi è piaciuto molto come hai rappresentato la storia, sottoforma di fiaba per bambini ma dal finale tutt'altro che disneyano. Inizialmente si potrebbe quasi paragonare alla storia della Sirenetta, con la leggendaria creatura acquatica che per amore rinnega il suo elemento (perché "papà, ormai ho già sedici anni!"). Ho apprezzato anche i brevi interventi dell'autore onnisciente che distribuisce giudizi morali e ironici sulle scelte dei personaggi, dà alla storia un sapore "antico" e contribuisce ad aumentare l'atmosfera favolistica e sospesa che permea il racconto. Da lettrice, all'inizio non sapevo se fare il tifo per il presunto Kelpie o per la furba donzella: il primo all'inizio sembra davvero innamorato e il fatto che diventi schiavo per amore lo fa apparire come un personaggio ingiustamente torturato, insomma, un poveraccio che pensavo avrebbe fatto una brutta fine. Mentre la ragazza, se pur da ammirare per la sua furbizia, si rivela essere più interessata ai gioielli che al matrimonio in sé.
Alla fine, ecco l'atteso colpo di scena che ormai ho imparato ad aspettarmi ad ogni tua storia ahahah. E mi è piaciuto molto il modo in cui l'hai costruito, capovolgendo completamente il contenuto della storia. Tutti convinti come la ragazza furbetta che si parlasse di Kelpie, e invece i Kelpie non c'entravano proprio niente!
Morale: se vedi un Jason Momoa in riva ad un lago e non stanno girando Aquaman 2....gira a largo! It's a trap! XD
Mi é dispiaciuto solo di non essere riuscita ad aprire l'immagine allegata, adoro lo stile della disegnatrice!
Molto bella e originale come storia, complimenti davvero!
Ci si vede!

Zob

Recensore Junior
19/04/21, ore 20:52
Cap. 3:

Ciao, eccomi qui anche oggi.

Il titolo di questa one shot mi aveva sempre incuriosito, e mi chiedo perchè non abbia deciso di leggerla prima: l'ho apprezzata così tanto da rileggerla due volte!

Partendo dal presupposto che io ami qualsiasi paesaggio notturno sperduto e stellato (non posso farci nulla, verso le stelle ho un interesse e una passione come per poche altre cose), la descrizione del paesaggio, il modo in cui hai creato un climax crescente di suspense, il modo in cui hai tessuto con esso lo stato d'animo del bambino è stato incredibilmente coinvolgente.

Caratteristico questo Eremita, mi ha ricordato il ''Caron dimonio dagli occhi di bragia'' citato nell'inferno dantesco: se da una parte è al valico tra regno dei vivi e quello dei morti, dall'altro sembra avere un ruolo d'antitesi.

Bravissima anche nell'utilizzo del latino/volgare, non era per nulla facile ma sei stata bravissima!

See you next time ;)

Recensore Junior
11/04/21, ore 17:12
Cap. 2:

Hola, ormai da qualche settimana a questa parte il nostro scambio è diventato una parte fissa della mia routine del week-end, e non posso che rallegrarmene.

Pur non avendo troppo in comune nei generi seguiti voglio comunque dare un seguito alle tue storie, perchè sarebbe un peccato perdersi uno stile di scrittura così bello solo per qualche divergenza nei gusti; per questo motivo ho deciso di leggere ogni singola storia della tua raccolta.

Ebbene, queste tue storie sembrano essere il tuo punto di forza: in poche righe riesci sempre a descrivere divinamente scenari, caratterizzazione dei personaggi e dinamiche riuscendo ad imprimere sempre un finale ad effetto anche con una semplice frase.

Questa storia, in particolare, sembra più leggera rispetto a quelle lette in precedenza ma non manca comunque di momenti più ''angoscianti'' che aumentano la suspense: la descrizione del villaggio e del sentiero che ivi conduce, la narrazione della routine austera e monotona dei monaci, la contrapposizione tra il modo di essere di Gylas e quello di Sinyel e i rispettivi approcci alla vita monasteriale sono resi con un linguaggio che non disdegna parole più ''auliche'' ma che, allo stesso tempo, fa della semplicità un'arma che apre la visione della storia all'immaginazione di chi legge.

Che seccatura sto Monaco Maestro, ora uno non può più nemmeno stare nudo in un armadio? Ahahahahahahah
Battute a parte, il finale con il coming out di Gylas mi ha sorpreso e mi ha fatto esplodere in una risata fragorosa: mi è sembrata molto un'uscita alla Max di ''2 Broke Girls''; ciò che ho apprezzato del finale, però, è la contrapposizione del coming out al sigillo permanente sul portale del caos: in questo modo hai creato un finale ''agrodolce'' che, in realtà, potrebbe benissimo essere l'incipit di un'altra storia (spero di trovare un sequel in questa raccolta)

Che dirti, ogni volta che leggo una tua storia o un tuo capitolo non resto mai deluso... Alla prossima

Recensore Veterano
03/04/21, ore 23:50
Cap. 10:

Ciao cara, eccomi per l'abc, piacere d'incontrarti e d'intraprendere questa nuova avventura, e che avventura!

Da cove comincio? Piacendomi i gatti, questa storia l'ho adorata, ma non è stato solo quello, anzi è stato solo il punto di partenza!
Ho adorato il worldbuilding (si dice così? Oddio, lo spero, sennò scusamiiii) che sei riuscita a dimostrare in una semplice shot autoconclusiva, cioè... Essendo la prima volta per me, non so se tu abbia scritto, e nel caso pubblicato, altro su questi kittenfolk (oddio, ne posso avere uno?), egoisticamente lo spero perché sono delle adorabili palle di pelo (adesso me ritroverò sopraffatta da tanti gattini, aiuto! 😂) che dedicare loro solo una OS è troppo poco... Comunque, ritorno al punto sopra: per me che è stata la prima volta che t'ho letto, mi ci son trovata subito in quel mondo, con le descrizioni ma soprattutto con le tradizioni di quel popolo! Oddio piango! Uno di solito crea un mondo, con montagne, deserti, mari... E tot popoli... Ma dedicare tempo a creare le tradizioni di quei popoli, che non sono ovviamente nati nel momento in cui uno li crea, avranno una storia, dei miti, dei modi di dire alle spalle, quello un po' lo si lascia in disparte, considerato poco importante, forse? Non saprei... Fatto sta che mi son sentita parte di questa colonia in poco tempo, affascinata dalle loro storie e modi di dire (tanto va la gatta al lardo... 😂), dove li posso trovare?
Altra cosa che ho apprezzato parecchio è che hai saputo gestire benissimo le informazioni che davi... Gli scrittori, di solito, nel descrivere qualcosa scrivono subito, immediatamente 3mila e passa informazioni, tutte in una botta, che il povero lettore alla fine del capitolo ricorderà ben poco di quello che ha letto, invece il tuo modo di dosare le tradizioni e le descrizioni ha fatto sì che ci si ricordasse buona parte dei kittenfolk, quindi tantissimi complimenti per ciò 💖

Parlo poi di mrrush, il cui nome m'ha dato l'impressione essere Mr. Rush (adoro! 😍), grandissimo leader! Ha le doti giuste per esserlo, si fa rispettare e sa trascinare la tribù verso la salvezza, non dubito del motivo per cui è stato scelto come leader 😍
Così come ho adorato Tozzo, Ombra e Lanoso... Tutti rappresentano un elemento che sono presenti in simili gruppi, l'ottimismo e un po' la goffaggine di Tozzo (ho riso e allo stesso tempo m'ha fatto tenerezza quando è andato a sbattere contro il muro, poro cucciolo 🥺), la saggezza e molto spesso il dubbio della vecchia generazione di Lanoso e la "cattiveria" insieme alla furbizia di ombra 😍 che, guarda caso, sono i primi a rinsaldare gli animi della tribù mentre questa è in viaggio lungo il deserto 😍 me li hai fatti conoscere e adesso non vorrei più abbandonarli 😍

Sai qual è stato il bello? Leggendo, ho riprovato le stesse sensazioni di quando da bambina leggevo le witch e volevo essere una di loro, sentimento forse sciocco, lo so 😅 ma addentrandomi in questa corsa contro il tempo mi veniva voglia di correre insieme a loro, combattere il proprio istinto di riposare e riprendere fiato per non mollare, per arrivare all'agognata meta... Dove non sarebbe stato facile vivere, ma c'era questa piccola possibilità di salvezza che, diavolo, vuoi buttarla via? Certo che no!

Ho amato la magia di questo mondo, ho amato l'idea di sentirmi parte di un branco, e se capitasse di ritrovarci in un altro scambio, mi piacerebbe rivederli questi kittenfolk 💖 che son teneri anche se un po' bastardi, poveri giganti 🤣 (ma non sarebbero gatti altrimenti 😂)
Grazie per questa bellissima storia 💖 nu oiccarbba 😘

Recensore Master
03/04/21, ore 10:43
Cap. 25:

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena. Allora... la storia è carina. Questa gemmil, fatina dei denti, che dopo essere stata ripresa per l'ennesima volta dalla sua superiore viene spacciata. Allora lei decide che con il bene non si risolve niente e per vendicarsi invoca un demone. Questa oneshot mi ha dato la sensazione che fosse l'inizio di un qualcosa, di una long ad esempio e il finale, praticamente non concluso, me ne ha dato quasi la conferma. Ed è un peccato, perché se fosse stata una long sarebbe venuto fuori qualcosa di interessante, invece così ho avuto la sensazione che tutto accadesse di fretta, troppo di fretta.
A presto.

Recensore Junior
26/03/21, ore 22:42
Cap. 25:

Ciao, ci ritroviamo qui anche questa settimana :)

Mi perdonerai se ti ho chiesto qualcosa di un po' diverso, ma ero curioso di leggere una tua fan fiction di altro genere...

Devo ammettere che ''Teeth'' è un titolo molto ''incisivo'' ahahahahah (si, puoi picchiarmi dopo questa battuta pessima)...

A parte gli scherzi ho apprezzato il modo in cui, pur restando in tema fantasy, sia riuscita a dare un fondo di satira sul mondo reale a questa storia: potremmo tranquillamente fare un parallelo tra Gemmil e il caro buon compianto Fantozzi, con il suo dover implorare il megadirettore galattico qui impersonato da Melchil, che sembra ricalcare lo stereotipo della spietata donna (e anche uomo, ovviamente) in carriera che punta al prestigio mirando esclusivamente ai risultati...

Ammetto che sia una delle satire più ciniche che abbia mai letto in vita mia: l'operaio visto solo come un anello della catena di imballaggio destinato a produrre numeri senza poter al meglio esprimere il proprio arsenale tecnico, costretto a dover sempre chinare il capo ingoiando tutti gli abusi pur di sopravvivere (immagine resa benissimo dall'oblio cosmico che attenderebbe Gemmil in caso di licenziamento... Mi ha ricordato il licenziamento dei demoni in ''The Good Place'')...
Mi hai riportato alla mente diverse situazioni che mi sono capitate a lavoro.

Bello l'espediente narrativo dei demoni: credo sia la perfetta metafora per rappresentare i demoni con cui dobbiamo convivere ogni giorno o con i quali dobbiamo scendere a patti per sopravvivere nel mondo del lavoro (mentire sui prodotti per venderli, o chiudere un occhio sui controlli di sicurezza, corruzione...)...

Unica cosa che mi dispiace un po', se così si può dire, è il finale che sembrerebbe lasciar aperto uno spiraglio per scrivere un secondo capitolo (cosa che spero un giorno farai :D ) e che lascia molto all'immaginazione del lettore...

Sullo stile di scrittura, come sempre, ritengo tu abbia fatto un buon lavoro: è una lettura che scende giù come un buon bicchiere di vino e che favorisce l'immaginazione della vicenda...

Grazie ancora per aver accontentato la mia richiesta, a presto... Un abbraccio

Alfonso

Recensore Junior
21/03/21, ore 13:49
Cap. 13:

Rieccoci di nuovo, carissima.

Partiamo dal titolo: ho sempre avuto un certo debole per gli ossimori, e l'aver giocato questa figura retorica per collegare due storie (''Eyes'' e ''Blind'') la trovo una mossa azzeccata.

Non mi soffermo sul linguaggio, sul vocabolario e sulla grammatica perchè sarebbe solo un ripetersi su quanto tu abbia un'ottima capacità di espressione, ma ti faccio una menzione speciale sulla tua capacità descrittiva perchè, come nell'altra storia, ti sei dimostrata abilissima soprattutto nell'illustrare scene macabre di tortura; anzi, sulla scena del tatuaggio del ragno credo tu ti sia superata.

Per il resto hai fatto un ritratto speculare di quella che è anche la società reale: concittadini che si dividono per ideologie, sete di potere e di ambizione, inferiorità di genere (in questo senso mi piace come sia riuscita a trovare un equilibrio precario in cui i maschi sono lasciati liberi ma non troppo, l'ho trovato un coup de genie per spiegare al meglio la condizione di Tek'ryn).

Bravissima anche nel descrivere le anime dei familiari di Tek'ryn con immagini crude ma affascinanti, nel descrivere la freddezza e la facciata dei rapporti tra i vari componenti e nel rendere l'idea di quanto la Matrona sia davvero terrificante al punto da preferire quasi la cecità per abuso di potere al dover avere a che fare con lei.

Mi piacerebbe leggere qualcosa di diverso genere la prossima volta, se hai qualcos'altro perchè sono curioso di vedere come te la cavi con altre tipologie (io purtroppo, per ora, posso offrire solo la FF comica/introspettiva), ma ti devo riconoscere un vero talento nello scrivere dark/fantasy

Come storia è molto triste e, al contempo, molto cruda e terrificante e questo climax crescente di angoscia ti lascia in realtà un senso di impotenza e di empatia verso Tek'ryn, che ha sempre considerato quel mondo normale ma che allo stesso tempo è consapevole del fatto che ci sia qualcosa di sbagliato in quel modo di vivere, realizzando anche come la sua condizione di vita sia migliorata solo dopo aver scoperto le sue potenzialità per diventare mago... Mi ha ricordato per alcuni versi la storia di Pel di Carota e, soprattutto, FMA.

Alla prossima :D
(Recensione modificata il 21/03/2021 - 01:55 pm)

Recensore Junior
13/03/21, ore 19:47
Cap. 6:

Per metà della storia ho fatto fatica a comprendere quale fosse l'attinenza del titolo rispetto alla storia raccontata, ma a conti fatti devo dire che, seppur conciso, è un titolo perfettamente cucito; in effetti gli occhi sono il primo ''mezzo'' con cui spesso veniamo a contatto con qualsiasi informazione.

Non conosco l'universo a cui si rifà la tua fan fiction, ma devo ammettere che mi ha affascinato sin da subito: sei stata brava a creare una trama avvincente ed ordinata nella forma pur scrivendo un one shot.

Mi piace il linguaggio con cui scrivi, oltre ad avere un italiano davvero impeccabile dal punto di vista grammaticale sai sfruttare al meglio un dizionario che, pur non presentando espressioni auliche, è comunque ricercato e al contempo naturale; più in generale, il tuo stile di scrittura è tale da permettere una full immersion di immaginazione grazie alla quale si riesce a vedere ciò che descrivi (la parte che ho preferito di più, riguardo ciò, è stata quella in cui le sfere di luce entravano negli occhi di Azarzig).

Un punto di merito ulteriore è aver saputo dare una crescita ai protagonisti durante le battaglie con i Fati pur usando poche righe: questo è sinonimo di saper combinare al meglio sintesi e narrazione.

Tra i personaggi ho nettamente preferito Lauden, la cui caratterizzazione è straordinaria: un mix di astuzia che aumenta rigo dopo rigo, di malizia e di opportunismo grazie al quale riesce a sbrigliare anche le situazioni più ostiche contro personaggi sulla carta più dotati.

Non so se sia o meno volontario, ma la reincarnazione dell'anima fusa ai quattro elementi mi ha ricordato un parallelo con la trasmissione del potere dei Giganti in Attack on Titan, e questa è una reference che un fan accanito come me non può far altro che apprezzare.

Unico ''neo'', se così posso definirlo, ho trovato un po' forzata la scena in cui Yulis prende fuoco e non riesce a salvarsi (in particolare la storia dei riflessi rallentati; non essendo però esperto del genere, se mi confermi che le caratteristiche dei maghi sono proprio quelle ritratto la mia osservazione).

Mi hai da subito catturato lasciando in me un crescendo di climax e di suspense con un finale non affatto scontato, soprattutto perchè riesco ad interessarmi a qualcosa solo se ha una partenza esplosiva.

Non ti posso promettere una costanza nelle letture, ma sarò felice di leggere altro quando mi sarà possibile farlo... Bravissima!

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