Recensioni per
Quel che resta del sogno
di Iris02059

Questa storia ha ottenuto 121 recensioni.
Positive : 121
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 [Prossimo]
Recensore Junior
30/05/24, ore 16:50
Cap. 15:

Questo capitolo è pieno di rimandi alla prima stagione di SNK che mi hanno fatto proprio gongolare! La mamma di Moses prima di tutto: sei stata proprio brava a farci affezionare a lui e a mostrarci chi c'è dietro a quel misero braccio mozzato che è praticamente il biglietto di ingresso a tutta la serie. 
I momenti di baldoria continuano a essere quelli che preferisco, insieme alle spedizioni fuori dalle Mura, e trovare entrambe le cose in un solo capitolo mi rende sempre felice! Il particolare di Levi che disdegna le bevute in compagnia e che a sua volta è considerato strano perché ordina solo tè è delizioso, come anche la descrizione che Hange fa di Amelia: non diresti mai che un fuoco d'artificio come lei possa avere una vena poetica e un po' sentimentale, e invece l'alcol gliela tira fuori tutta in modo tenero e buffo insieme. Anche l'esercitazione ha la stessa atmosfera goliardica e divertente, che ho molto apprezzato e mi ha fatto sorridere in più punti. Menzione speciale per "posso concedere il “lei”, ma il “sissignora” mi mette ancora i brividi… ": come non capire Amelia? XD
Passando ad aspetti un po' più seri, ho apprezzato il rispecchiamento fra Erwin e Amelia, l'amarezza che Erwin prova verso se stesso e verso la "menzogna" della propria vita. Anche l'introspezione di Levi mi è piaciuta: il senso di distacco verso gli altri, ma anche fra l'anima ("a patto che tutti loro ne possedessero una": bellissimo questo scetticismo) e un corpo che sembra agire di volontà propria, l'approccio pragmatico alle proprie capacità e il fastidio verso il desiderio di emulazione che queste suscitano negli altri. Mi piace che lui non appaia fiero o orgoglioso di quello che è o che sa fare, ma prenda il proprio modo di essere come un semplice dato di fatto che è così e basta.
"Si fotta la tua delusione e riprova; se restassi senza gas fuori dalle Mura perché hai voluto imitarmi -male- e finissi masticata da uno di quegli stronzi, Sopracciglia me la farebbe pagare per il resto dei suoi schifosissimi giorni.": questa battuta in particolare mi è sembrata proprio azzeccata! La critica non è dovuta tanto al fatto che Amelia lo stia imitando "male", ma è un'esortazione a non esporsi a rischi inutili per imitare lui: se qualcuno morisse per cercare di imitarlo, se ne sentirebbe colpevole. Molto IC, mi è proprio piaciuto.
Il modo in cui hai trattato il famigerato "Ackerbond" e il rapporto con Kenny, da un lato, e con Erwin dall'altro mi è sembrato bilanciato: hai fatto percepire percepire la forza di questo potere oscuro che agisce come una forza autonoma, ma senza estremizzarla fino al punto di schiacciare e annullare la volontà del personaggio: "E' così, vero ragazzo? Lo senti. Sì, l'uomo lo sentiva; forse non l'avrebbe mai compreso fino in fondo, ma lo sentiva." 
Il racconto della spedizione e dei combattimenti è coinvolgente come sempre, con Amelia perseguitata dal ricordo di Leo. Quando ho letto il nome di Ilse mi sono esaltata! Ecco perché mi hai chiesto se avessi visto l'episodio dedicato a lei! Immagino che la ritroveremo :)
Sempre riguardo alla spediizione, mi hanno colpito i pensieri di Amelia quando si trova sola con il soldato morente: mi piace che lei non sempre abbia sentimenti nobili, e che in questo caso provi un certo distacco verso quest'uomo, quasi un risentimento per il fatto di trovarsi lì con lui anziché con qualcuno di cui potrebbe importarle di più, ma che al tempo stesso sia tormentata dal ricordo di Leo e che continui a soffrire per averne causato la morte.
La nomina di Erwin a Comandante è stato un altro di quei momenti di esaltazione, insieme alla notizia della caduta del Wall Maria: cominciamo a entrare nel vivo degli eventi che conosciamo e della ricerca di risposte da parte di tutto il Corpo di ricerca. Inutile dire che mi sono entusiasmata!
Ultima osservazione, poi chiudo perché questa recensione sta venendo veramente lunga: la struttura circolare chiusa da una sorta di epilogo è simile a quella che hai già usato in altri capitoli e continua a piacermi molto.
Grazie per questa bella lettura e alla prossima!

Nuovo recensore
26/05/24, ore 16:16

Aspettavo davvero con ansia questo capitolo. Devo dire che non hai deluso le attese. Anzi, come sempre, sei riuscita a creare un capitolo coinvolgente specialmente sul piano emotivo, che viene voglia di leggere e rileggere. Un tuo grandissimo punto di forza sono le immagini forti che descrivi e che comunicano tantissimo e sono sempre occasione di spunto e di riflessione per il lettore. Il tuo stile pulito specialmente in queste fasi della trama sono una boccata di ossigeno e sono un piacere da divorare, in particolar modo se si ascoltano i soundtrack che ci proponi ad inizio capitolo. Ci hai abituato al tuo stile narrativo molto dinamico, scorrevole ed emozionante. Qui non manca nulla. Mi devo ripetere, é incredibile come tu riesca ad essere originale quando descrivi le parti della trama principale. Brava perché nonostante la tragicità degli eventi, in questo capitolo traspare sempre speranza. Nonostante le morti, il lutto, l orrore, l'amore resta parte integrante delle vicende. Una forza come dice Amelia. Anche i personaggi canonici sono inseriti molto bene nel contesto della spedizione e penso che questo sia stata la cosa più difficile perché il lettore conosce già le loro azioni, eppure è tutto nuovo. Avevo già notato nei capitoli precedenti, il modo in cui rendi Mikasa. Una resa fedele, ottimale e adoro come rendi Mikasa agli occhi di Amelia. Come Amelia vede il legame tra lei ed Eren, la conversazione con Erwin. Ed ecco il fil rouge, l amore. Mikasa che è pronta a non seguire gli ordini pur di salvare Eren; Erwin che vuole salvare Amelia e cambia la predisposizione del suo schieramento. La parte finale della spedizione a mio avviso è molto poetica. Le riflessioni di Amelia su Petra e gli altri membri della squadra di Levi. Il ricordo su Dita Ness è delicato e al contempo straziante. Il tutto è un vortice di azioni, lutti, sentimenti, con i quali riesci a districarti ottimamente. Giù il cappello inoltre per come hai descritto l intera 57 esima spedizione, una parte che ha evidenziato una cura per il dettaglio pazzesco. Da quello che ho letto, visto che sono fresco di rewatch di Aot, credo che tu ti sia studiata nel dettaglio ogni scena dell anime. Specialmente l ordine preciso in cui vengono lanciati i razzi di segnalazione. Dettagli che al lettore non possono che fare piacere. Complimenti davvero, adesso non vedo l ora di leggere le parti legate a Stohess. Come sempre leggere la tua fan fic risulta essere una esperienza fantastica. Al prossimo capitolo.

Nuovo recensore
26/05/24, ore 11:16

Ecco, ci siamo! Aspettavo questo capitolo con un misto di trepidazione e tristezza, poiché siamo ad uno degli eventi più drammatici della storia. Leggere la 57esima spedizione dal punto di vista di Amelia ci regala un punto di vista nuovo e del tutto diverso, perché non solo è un original character, ma anche una veterana; perciò partecipa agli eventi con una maturità e un’esperienza che le nuove reclute non possono avere. A differenza dei ragazzi della 104esima divisione, Amelia è ben conscia del vero obiettivo della spedizione, lo condivide, ed è determinata a fare ciò che deve essere fatto in nome del sogno che lei ed Erwin condividono.

Le riflessioni di Amelia sul cambio di posizione della sua squadra all’interno della formazione, cambio deciso da Erwin, secondo me in questo capitolo assumono un senso ancora più profondo e significativo. Il Comandante potrà essere un uomo complicato, calcolatore ed in lotta contro i suoi demoni interiori, ma in questo caso fa un grandissimo atto di amore nei confronti di Amelia. Di fatto, consapevole che il nemico attaccherà (e secondo me ha anche un’idea del punto dove attaccherà, anche se non lo dice ad Amelia), Erwin muove le “pedine” (le varie squadre della formazione) per garantire ad Amelia una posizione più sicura. Questo è l’atto d’amore più intenso e puro che un uomo come Erwin possa fare, proteggendo Amelia come può senza impedire alla donna di svolgere il suo dovere (anche perché non avrebbe senso: Amelia è un elemento preziosissimo nel Corpo di Ricerca e un ottimo soldato, per cui non c’era né motivo né mezzo per non farle prendere parte alla spedizione - ecco, forse solo rompendole le gambe, se vogliamo seguire lo stile di Levi 😂).

Ho amato le interazioni tra Amelia e i membri della sua squadra, perché era da un po’ che non le vedevamo e mi mancavano, e perché ognuno di loro si riconferma un elemento importantissimo nella vita della donna. In particolare Otis, con la sua grande intelligenza e sensibilità, che in questo capitolo risplende. Mi è piaciuta moltissimo la complicità e l’intesa tra loro due, il loro modo di comunicare con uno sguardo. Tra l’altro, pur essendo entrambi original character, e Otis un personaggio “secondario”, sono così ben delineati e caratterizzati che in incastrano perfettamente nel quadro canon della 57esima spedizione.

Arrivo al lato emotivo (che, non lo nascondo, è quello che più temevo). Mi chiedevo come Amelia avrebbe reagito all’ecatombe della 57esima, e ho trovato ogni suo pensiero, reazione e sentimento coerente con il suo personaggio. Non me la sarei mai immaginata a scoppiare in lacrime, o a reagire d’istinto; mantiene la stessa “freddezza” che le abbiamo visto in altre scene simili nei capitoli precedenti. Tuttavia, noi sappiamo da dove arriva la sua apparente durezza, e sappiamo anche che queste morti ovviamente la toccano nell’anima. Ho amato tantissimo la parte dedicata Ness, il ricordo di quando le avevano regalato la cavalla Charette (questa scena mi era rimasta molto impressa quando l’avevo letta nei primi capitoli, perché l’avevo trovata molto affettuosa). E, oh, quando Amelia dice ”E infine Amelia pensò, con la gola chiusa dal pianto, che avrebbe voluto che Dita Ness fosse seppellito insieme a Charrette. 😭😭😭

Infine, una cosa che mi ha colpito davvero tanto in modo positivo è il modo in cui Amelia si relaziona con Mikasa in questo capitolo. Mi piace molto come sembri comprendere la ragazza, anche se ancora non la conosce bene; è come se rivedesse una parte di lei in Mikasa, e nella relazione tra Eren e Mikasa un riflesso della relazione tra lei ed Erwin. Non voglio mettere a confronto le due situazioni, perché sono molto diverse, però esistono alcune similitudini, e Amelia ha un’onestà intellettuale ed una maturità che le permette di coglierle. Amelia avrebbe potuto relazionarsi a Mikasa come una mera superiore, facendo leva sulla gerarchia militare ed impartendole ordini precisi; invece, coglie i sentimenti della ragazza e come essi si riflettano sulle sue azioni avventate, ed agisce di conseguenza. Mi riferisco a quando le ordina di badare ad Eren sul carro; è un momento che mi è piaciuto tantissimo.

Grazie per questo bellissimo capitolo, alla prossima <333

Recensore Junior
16/05/24, ore 12:47

Ciao! Questa volta anch'io come te e ti lascio una recensione che abbraccia più capitoli. Ho tardato così tanto rispetto all'ultima volta che ho commentato perché leggere scene di sesso esplicite è una cosa che mi imbarazza un po', quindi diciamo che questi capitoli hanno messo un po' alla prova la mia pudicizia da educanda. Ma ho fatto bene a perseverare! Andiamo con ordine.
Per il capitolo 11 credo che non potessi scegliere titolo più azzeccato. La serie di "se" che percorre tutto il capitolo lo permea di un senso di rimpianto e di sospensione che mi è molto piaciuto e che mi sembra si accompagni molto bene con "Maestro! Come facevano quegli uomini…", ritornello che continua a incalzarci anche in seguito e che amplifica e sottolinea la presenza costante di Erwin. Mi sembra anche che istituisca un parallelo fra Amelia ed Erwin, visto che i "ritornelli" di entrambi i personaggi riguardano il rapporto con il rispettivo padre. 
Della relazione fra Erwin e Amelia, che è in primo piano anche nei due capitoli successivi, ho apprezzato la problematicità: giustamente, non la presenti come un semplice dato di fatto o come qualcosa di perfettamente normale, ma dai spazio ai dubbi della protagonista, che si rende perfettamente conto che una relazione fra un superiore e una sottoposta è fuori luogo e potenzialmente dannosa per le carriere di entrambi. 
Passando ai capitoli successivi, la storia della libreria chiusa dalla Gendarmeria è un ottimo spunto per la tematica della libertà di pensiero e della repressione, che spero torni a emergere anche in seguito, perché trovo che sia uno degli spunti di riflessione più interessanti di AoT e che siano davvero poche le ff dove se ne parla.
Mi sono molto divertita a leggere le reazioni di Hange e degli altri alla scoperta della relazione fra Amelia ed Erwin! Come sempre sei brava non solo nelle parti più drammatiche e violente, ma anche nel restituire momenti quotidiani e leggeri come questo.
Una cosa che ho apprezzato molto è modo in cui hai rappresentato il difficile rapporto fra Levi e la sessualità: mi sembra credibile che lui la viva così male e sia così inibito; oltretutto, questo funziona bene in contrapposizione a Erwin, che invece hai reso più sereno e disinvolto da questo punto di vista.
Riguardo ad Amelia, mi piace che sia messa in primo piano la sua inventiva e che sia così determinata nel migliorare il funzionamento dei dispositivi di manovra tridimensionale. Sono proprio curiosa di vedere Levi farle da cavia!
Grazie come sempre e a presto ☺️

Nuovo recensore
08/05/24, ore 15:23

Siamo arrivati ad un momento estremamente delicato ed emozionante, perché la 57° spedizione è uno dei grandi momenti di svolta dell’opera. Assistere a tutti i preparativi da “dietro le quinte” (ovvero, dal punto di vista privilegiato dei veterani) crea un’atmosfera nuova, e da un certo punto di vista tesa. Ovviamente personaggi come Erwin, Amelia, e tutti i piani alti del Corpo di Ricerca hanno obiettivi e teorie precise su cosa vogliono davvero ottenere dalla missione; mi è piaciuto moltissimo il monologo interiore del Comandante, e come sempre sei bravissima a raccontare il contrasto tra la sua fredda determinazione e il suo tocco di umanità che, nonostante tutto, non riesce a spegnersi. Le riflessioni su quanti altri sottoposti dovrà condannare a morte in nome del suo sogno, e come non esiti a farlo nonostante il senso di colpa per la loro sorte, sono ancora più drammatiche se viste nell’ottica della tragica 57° spedizione.

Il dialogo tra Amelia ed Eren è un bellissimo momento; inoltre, fa emergere molti punti in comune tra i due, o meglio: tra le idee di una giovane Amelia che, tuttavia, ha vissuto moltissime esperienze che l’hanno sia fatta maturare, sia segnata nell’anima, senza però perdere la sua passione che la spinge a seguire il sogno che condivide con Erwin.

Infine, la lettera di Petra è stata straziante. Perché ci fai soffrire così??? (e pensa, io non sono nemmeno una fan di Petra). In ogni caso, ottimo lavoro, perché chiude il capitolo con quell’ulteriore tocco di amarezza tipico di AOT. (Non voglio nemmeno pensare a quando arriveremo alla 57° vera e propria; meglio iniziare a preparare i fazzoletti!)

Grazie per questo bel capitolo <3

PS: mentre leggevo la descrizione dettagliata di Otis (e della sua treccina) non riuscivo a smettere di sorridere!!

Nuovo recensore
03/05/24, ore 23:13

Non ti mentirò, aspettavo con ansia il tuo aggiornamento e per fortuna è arrivato. Questo è stato un capitolo intenso, non tanto nell'azione ma quanto nelle emozioni, nei sentimenti e nelle riflessioni dei personaggi coinvolti. Per l'ennesima volta, brava per come riesci a far calare il lettore nell'atmosfera di Aot, laddove invece tanti autori finiscono col proporre storie trite e ritrite, e personaggi perbenisti e stereotipati che perdono di credibilità; invece tu riesci a cogliere al meglio il mondo di Isayama.
Come ho detto a più riprese, ora che sei dentro i fatti della storia canon riesci comunque a tirare fuori alla perfezione una grande originalità! L’inzio del capitolo mi ha fatto venire i brividi, questo flashback di Erwin bambino, una delle scene più significative dell'opera; e tu l’hai resa benissimo, con una abilità e una freschezza notevole, brava! Nella prima parte di questo capitolo hai reso centrali le riflessioni di Erwin, le su elucubrazioni, i ricordi, i suoi pensieri sul futuro; muoversi nella mente del Comandante non deve essere stato facile, ma sei riuscita a rendergli giustizia, con la giusta complessità e le tante sfaccettature del personaggio ( che tu hai rappresentato giustamente in chiave tragica, nell’accezione greca del termine).
Questo è un capitolo che mi piace definire “dell'attesa”: la 57esima spedizione è alle porte e il climax che sei stata in grado di creare è pazzesco e agita, per così dire, il lettore, che non vede l'ora che si aprano le porte e i soldati partano per la missione. Direi che ormai è universalmente riconosciuto che il modo in cui rendi le spedizioni del Corpo di Ricerca è più unico che raro, e io non vedo l'ora di godermi la lettura della 57esima (sono molto curioso per il modo in cui la renderai).
Cambiando argomento, ho trovato il dialogo tra Erwin e Amelia giusto, e a tratti anche commovente: è bellissimo il momento in cui capiamo che persino uno come Erwin ha dei limiti, che vuole tenere al sicuro Amelia, che anche lui, in fondo, ha una sua fragilità e una sua umanità. È commovente anche la parte in cui per un momento il Comandante pensa ad una possibile convivenza tra il suo sogno e una vita serena con Amelia; Erwin è più empatico di quanto si possa pensare, ma allo stesso stesso è un grande Machiavelli pronto a sacrificare la propria umanità (e anche altro) pur di ottenere ciò che vuole… e a coronare ciò ci sono le parole di Amelia, che ha colto tutto questo e vuole “custodire” l'umanità del Comandante.
Adesso mi voglio soffermare su Eren: adoro come lo rendi agli occhi di Amelia! Il modo in cui si rapportano, il dialogo che hanno, l’oscurità che lei coglie in lui mentre fanno da sfondo le prime trasformazioni mal riuscite di Eren.
Le righe finali, beh, quelle invece sono una pugnalata al petto: hai riprodotto la famosa lettera di Petra al padre in modo incredibile. Non me lo aspettavo e, a parte averla riletta più volte, trovo che sia stata un'idea brillante; hai saputo mettere per iscritto una cosa simile in maniera magistrale, e non era per nulla facile.
Apro una piccola parentesi a proposito delle musiche che scegli, sempre bellissime: Song of Ancients nella versione di Nier Replicant è particolarmente azzeccata, e leggere questo capitolo ascoltando questa ost mi ha davvero emozionato.
Quindi, se i prossimi capitoli non saranno delle digressioni, ormai siamo alla 57esima spedizione; spero che tu possa aggiornare il più presto possibile, l’hype è a mille! Grazie come sempre per condividere questa bellissima storia.

Recensore Junior
30/04/24, ore 12:51
Cap. 10:


Comincio dalla fine, perché l'ho trovata bellissima, dolce e straziante. Che Leo non avrebbe fatto una bella fine era intuibile, ma farlo finire così, beh, wow. Il modo in cui Amelia tenta invano di confortarlo cantando mi ha fatto venire in mente quella stessa poesia di Pascoli che ho tirato in ballo per Annie e Armin qualche giorno fa (adesso la vedo ovunque come il prezzemolo), e il fatto che gli altri soldati la lascino fare, lasciando che il canto sia di conforto per loro stessi, mi è piaciuto molto.
Sempre riguardo al finale, sono curiosa di vedere quale sarà l'esito delle preoccupazioni di Sadis riguardo alle teste che cadranno e come farà Hange a recuperare la sua posizione di caposquadra.
E, procedendo a ritroso... nemmeno stavolta Amelia è riuscita a vedere Levi combattere! 😆 Quando lei è rimasta indietro ho subito gongolato: "Oh, dai, che questa è la volta buona! L'unico che può tirarla fuori da questo guaio a questo punto è lui, ehehehe". Ovviamente ci ho preso, ma solo per metà! Ho adorato, come sempre, il dialogo fra lui e Amelia, e questa volta ho trovato particolarmente azzeccato il modo in cui il sarcasmo di Levi serve a coprire la proccupazione e la compassione. 
Un'altra cosa che mi è rimasta impressa è la descrizione della notte che scende sul paesaggio non toccato dall'uomo: bellissima! Suggestiva e molto precisa al tempo stesso.
Ah, e poi finalmente sappiamo come ha fatto Amelia da bambina a vedere quel gigante! La rabbia che le è nata dentro quel giorno l'ha portata dove si trova ora, e si ricollega bene al fatto che la ragazza non sarebbe disposta a tornare nelle mura neppure se si scoprisse che non c'è nulla da scoprire. La motivazione che la spinge continua a essere paragonabile a quella di Erwin, ma stavolta ci ho visto (non so se a ragione o a torto) anche un pizzico del fervore disperato di Eren, che devo dire non stona affatto.
Come mi pare di averti già scritto riguardo a un altro capitolo, mi hai suscitato una grande curiosità nei confronti degli anomali: perché sono diversi dagli altri giganti? Provano sentimenti? Pensano? Sono felice che tu abbia messo ad Amelia questa pulce nell'orecchio e spero che questo la porti ad approfondire la cosa, magari insieme ad Hange.
Belle, come sempre, le scene di battaglia che ti tengono col fiato sospeso e quelle di vita quotidiana fra commilitoni, sempre vivaci e fresche. Ho apprezzato anche i dubbi su se stessa in cui Amelia si dibatte. Probabilmente ha ragione, nel giudicare troppo avventata la scelta di dividere a coppie i soldati, mentre scambia per mancanza di fiducia lo zelo di Erwin nell'assicurarsi che sopravviva: lo stesso zelo che intravediamo alla fine, quando, potenzialmente disobbedendo a Sadis, sembra sul punto mandare in suo soccorso Levi,  che però è già partito a razzo. Ne consegue che non sapremo mai cosa stesse per dirgli Erwin: forse in realtà voleva fermarlo? Forse voleva andare lui stesso? Questa incertezza aggiunge profondità alla situazione e mette voglia di leggere oltre.
Alla prossima e grazie per questa storia che diventa sempre più bella! ☺️

Recensore Junior
17/04/24, ore 11:05

Questo capitolo mi è piaciuto proprio tanto! 😍 Le riflessioni di Sadis, il rapporto fra Amelia e Levi e fra lei ed Erwin che sta pericolosamente prendendo una forma triangolare (sbaglio?), il flashback sulle margherite, l’atmosfera generale del Corpo di ricerca data con il contributo non trascurabile dei personaggi secondari, i papaveri e il “tatuaggio” che lasciano, il combattimento che come ormai sai apprezzo sempre… proprio tutto! Forse la cosa che ho preferito è il modo in cui Amelia riesce a tenere testa a Levi: adoro gli scambi di battute sarcastiche! Interessante la trovata di impedire ogni volta ad Amelia di vederlo combattere: quale sarà la sua reazione quando finalmente accadrà?
Alla prossima! 😊

Nuovo recensore
09/04/24, ore 19:56
Cap. 40:

AAAAAA la scena smut di questo capitolo resterò incisa nella mia memoria nei secoli dei secoli; come ti ho anticipato, la trovo assolutamente geniale! È una cosa così da Erwin, non fatico a pensare che la scoperta della chiave e, di conseguenza, la reale possibilità di trovare tutte le risposte che cerca da sempre abbiano acceso in lui svariati istinti, ad ogni livello psicologico e fisico! Credo che tu abbia descritto il Comandante alla perfezione attraverso un momento intimo ed eccitante, ed in generale apprezzo moltissimo quando le scene di sesso raccontano qualcosa dei loro protagonisti attraverso l’atto in sé, perciò complimenti (e applausi, e già che ci sono aggiungo anche una piccola ola)!

So che è un dettaglio minore, ma ho davvero apprezzato l’inaspettata presenza di Jed (della serie, chi non muore si rivede!)! Mi piace molto quando personaggi che avevamo dimenticato ormai decine di capitoli fa tornano improvvisamente in scena, perché regala un senso di continuità alla narrazione, e sono quei piccoli dettagli che trasmettono tutta la cura che dedichi al worldbuilding della tua storia.

Ma arriviamo alle parti succose! Leggere gli eventi canon dal punto di vista di Amelia e, di riflesso, dei veterani, mette la storia originale sotto tutta un’altra luce però, allo stesso tempo, perfettamente allacciata la tua fanfic. Mi sono esaltata tantissimo durante il dialogo precedente al processo, dove hai sviscerato le varie congetture e poi il “piano” che porterà il Corpo di Ricerca ad assicurarsi la custodia di Eren. Dal punto di vista narrativo, la trovo una scelta brillante perché ci racconti tutto senza dilungarti sulla famosa scena del processo che tutti conosciamo.

Inoltre, abbiamo i primi approcci tra il Corpo di Ricerca come tu ce lo hai fatto conoscere ed Eren, Mikasa ed Armin; sono molto curiosa di scoprire il seguito, e di leggere Amelia (e i suoi compagni) interagire con le nuove reclute!

Ancora complimenti per questo capitolo davvero denso di eventi e super interessante! Non è facile gestire la mole di fatti che Isayama comprime in poco tempo, ma trovo che tu ci sia riuscita davvero molto bene e trasmettendo una prospettiva fresca e del tutto in linea con la tua storia e i tuoi personaggi!

Alla prossima <3

Ciao! Mi riallaccio a quel che ti ho scritto riguardo al capitolo precedente: hai saputo raccontare gli eventi di No regrets da un'angolazione diversa, inserendoti sul materiale di partenza senza stravolgerlo, e mi sembra che tu abbia gestito in modo equilibrato i salti temporali. Ho trovato molto divertenti la reazione di Flagon all'impugnatura rovesciata di Levi e lo scambio fra Amelia e Moses, ma anche Hange che si esalta e Isabel che strazia le orecchie di tutti.
Riguardo alla spedizione sotto la pioggia, torno a dirti che mi piace come scrivi le scene di battaglia! Qui si sente bene l'atmosfera di angoscia e di sospensione, che culmina nella famosa scena di Erwin che stringe con la mano la lama di Levi, incalzata dal solito e ormai minaccioso "Ma papà, l'hai visto?". Mi è piaciuta molto la scelta di chiudere il cerchio con il capitolo precedente ripetendo la sua scena iniziale. In questo modo la parte che segue, che sviluppa il rapporto fra Erwin e Amelia, sembra quasi un epilogo.
Bel capitolo! Grazie per la lettura e alla prossima :)

Ciao! Ripercorrere gli eventi di No regrets da una prospettiva diversa è molto piacevole. Già solo veder entrare in scena Levi per me è una goduria e tu l'hai introdotto in modo molto credibile (e divertente: "Ehi! Io sono più alta do quel tizio!"). Tra i personaggi meno ovvi mi fa tanta tenerezza Flagon, ma sappiamo come finirà. Del capitolo nel suo complesso ho apprezzato soprattutto la struttura a flashback e il dialogo fra Amelia ed Erwin a fine capitolo: Amelia è perspicace e ha non solo capito la disperazione degli abitanti della città sotterranea, ma anche intuito la natura della missione di Levi, Furlan e Isabel ed è preoccupata per Erwin. Bella l'intesa che lei ha sviluppato con lui, al punto da intuirne i piani e completarne le frasi: "Ma loro ancora non lo sanno". Sembra una sfida a chi la sa più lunga!
Grazie per la bella lettura! A prestissimo :)

Nuovo recensore
07/04/24, ore 15:32
Cap. 40:

I miei complimenti per un capitolo meravigliosamente bilanciato e molto intelligente, scorrevole come sempre, dinamico e di una originalità incredibile; fai immergere il lettore nei fatti della storia canon con una disinvoltura notevole.
Quello che ho apprezzato di più è il fatto che tu sia riuscita a rendere tue le vicende note del manga/anime; il rischio, come spesso accade in diverse fan fic che decidono di intraprendere il filone della trama principale, è quello di fare uno sterile copia e incolla aggiungendo esclusivamente il proprio personaggio. Qui invece si evince una grande intelligenza narrativa, perché non solo non sei cascata in un errore simile, ma hai anche offerto scene inedite di fatti che i lettori conoscono: la scelta che sia a Amelia a prendere la chiave di Eren, la riunione del Corpo di Ricerca con Armin e Mikasa (entrambi resi bene tramite i pensieri e le riflessioni di Amelia).
Il punto di vista esterno che offri su tutte queste cose è davvero interessante; non solo, ci dai anche il punto di vista del Corpo di Ricerca su Eren. Ho trovato giusto il modo in cui hai voluto gestire il processo, l'inserimento di Eren nel Corpo di Ricerca e i piani di Erwin per la prossima spedizione (che sarà poi quella del gigante femmina giusto?); hai voluto esplorare tutto quello che Isayama ha voluto tenere dietro le quinte e hai permesso al lettore, che conosce i fatti, di vederli da una prospettiva nuova, fresca, diciamo aggiornata, senza però uscire dal Canon, come per esempio quando Erwin comunica certe informazioni soltanto Levi, Hange e Amelia, in quanto sospetti che dopo la caduta di Shiganshina qualcuno si sia infiltrato nel Corpo di Ricerca … giù il cappello.
Come sempre, anche le scene erotiche ti riescono molto bene, senza particolari o fronzoli smielati e manieristici; sei diretta e questo mi piace molto, descrivi le scene per quelle che sono, molto fisiche ma anche dal grande coinvolgimento emotivo. Ho notato anche un dettaglio molto accurato, ossia il fatto che sia Hange a suggerire di prendere a calci Eren durante il processo, funzionale per ottenerne la custodia; mi pare di ricordare che sia stato proprio l'autore a dirlo, vero?
La parte in cui ogni cosa viene vista dal punto di vista di Eren, invece, è semplicemente geniale: come vede Hange, come gli si presenta Amelia dopo il processo, quando gli ricresce il dente. Un gioco narrativo molto apprezzato che ci permette di seguire il pensiero di Eren, descrivendoci il suo punto vista in modo originale.
Come ho sempre detto, nel corso dei 39 capitoli che vanno a comporre questo primo arco narrativo (chiamiamolo un gigantesco prologo), hai inserito i personaggi non canon in maniera perfetta dentro la trama di Aot; ora, in questa seconda parte, sono i personaggi canon che si sposano bene nell’intreccio della tua splendida storia. Un altro capitolo ricco, entusiasmante, che non ti fa vedere l'ora di leggerne un altro.

Recensore Junior
04/04/24, ore 02:43

Ciao! Proseguo la lettura dopo un po’ di tempo che l’avevo iniziata (con le long a volte mi perdo un po’ per strada).
Che bello leggere un altro capitolo ambientato fuori dalle mura! Mi è piaciuta in particolare l’attenzione dedicata ad Hange e al suo desiderio di scoprire la verità sul mondo esterno e sulla natura dei giganti; in particolare, cosa rende anomali i giganti anomali? Se non mi sbaglio, su di loro l’opera originale non dà una spiegazione, quindi sono proprio curiosa di vedere se la tua Hange ne troverà una. È interessante anche il suo strano turbamento, che immagino e spero preluda a ulteriori approfondimenti su di lei.
L’accenno a Lovof apre la porta agli eventi di No regrets, e anche qui la mia curiosità aumenta 😉
Mi piace anche la naturalezza con cui fai interagire i veterani, che nell’originale tendenzialmente muoiono subito dopo essere stati presentati.
Il ricordo ricorrente di Amelia continua a ripetersi come un presagio e a proiettare su di lei una certa inquietudine: in quali circostanze avrà visto un gigante in passato? Per quale motivo, esattamente, suo padre le ha detto quelle parole? È bello che le risposte non ci siano ancora.
Alla prossima!

Nuovo recensore
22/03/24, ore 13:35
Cap. 39:

WOOOO! Non vedevo l’ora di leggere questo capitolo, è stato fantastico e, da un certo punto di vista, insolito, poiché adesso si entra nella trama principale e la sensazione è quella di iniziare una nuova stagione!

Il picco di adrenalina è così alto che, per un attimo, mi sono quasi dimenticata dei piccoli “eventi collaterali” che sono legati alla battaglia di Trost, in primis la cattura dei “dolcissimi” (sì, Hange li definirebbe così) Sonnie e Bean. In questo senso, ho apprezzato davvero tantissimo tutta la cura che hai dedicato a descrivere gli esperimenti di Amelia e Hange, il perfezionamento delle trappole e, infine, il lampo di genio nel tentare di catturare i due esemplari nonostante la tragedia in corso a Trost. È un evento che sia nell’anime, sia nel manga, passa così in sordina che, onestamente, io stessa stavo rischiando di dimenticarlo; perciò apprezzo davvero tantissimo come tu lo abbia costruito piano piano in questo capitolo, dato che è la conclusione naturale dell’intermezzo “ingegneristico” e sperimentale sulle precedenti cavie Cicatloni e Albert.

Ammetto però che il momento che mi ha fatto venire la pelle d’oca è stata la corsa disperata del Corpo di Ricerca verso le mura, perché ci racconti molto bene ed in prima persona il “click” che scatta durante la spedizione, quando i soldati si rendono conto che è successo qualcosa. Il modo in cui i giganti smettono di attaccarli, per rivolgere l’attenzione verso nord e iniziare a correre, è stato davvero d’effetto.

Infine, hai creato un meraviglioso prequel durato ben 39 (39!!!!) capitoli, che personalmente trovo uno più bello ed azzeccato dell’altro. Quello che mi è piaciuto è il modo in cui sei riuscita a caratterizzare e raccontare i veterani durante questi lunghi anni, l’evoluzione del Corpo di Ricerca stesso, le strategie, le piccole e grandi sfide politiche. E soprattutto, l’atmosfera di amara speranza verso il futuro e verso tutto ciò che si trova al di fuori delle mura; dico “amara” perché il senso di colpa e sofferenza per la morte di così tanti soldati è qualcosa che non passa mai in secondo piano, purtroppo.

Credo che la routine fatta di spedizioni, ricevimenti, addestramento e vita quotidiana all’interno del Corpo di Ricerca mi mancherà molto, e ora provo un senso di nostalgia verso tutto quello che ci stiamo lasciando alle spalle. Allo stesso tempo, non vedo l’ora di scoprire il resto (lo so, lo dico spesso, ma questa volta più che mai!).

Complimenti per aver creato una storia emozionante, bellissima, ben strutturata e pensata, scritta in modo meraviglioso, e che spesso mi ha ispirata a scrivere a mia volta.

Grazie per questo fantastico capitolo e, ora più che mai, non vedo l’ora di scoprire il prossimo <3

Recensore Junior
18/03/24, ore 02:30

Ciao! Ho divorato questo capitolo e voglio lasciarti un'impressione a caldo, anche se magari un po' sconclusionata. La missione ricorda molto quella di No regrets e ti trascina via freneticamente in un turbine di azione e violenza che è AoT in piena regola. Sei stata brava a uccidere senza pietà i tuoi personaggi! Ho trovato interessante vedere che Amelia reagisce alla morte dei suoi compagni in modo diverso rispetto al Levi di No regrets: mentre lui aderisce alla causa con scettico pragmatismo, lei vi si dedica con convinzione. Ho trovato efficace in questo senso l'ultima parte. In contrasto a tutto questo mi sono sembrati azzeccati sia il sermone del cultista delle mura sia l'avvertimento a non uscire dalle mura che ricorre nel testo. 
Mi è piaciuto anchecome hai fatto interagire fra loro Erwin, Hange e Mike, con quel tocco di umorismo che fa sempre bene.
Grazie per questa storia e al prossimo capitolo!

[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 [Prossimo]