Recensioni per
Quel che resta del sogno
di Iris02059

Questa storia ha ottenuto 117 recensioni.
Positive : 117
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
11/11/23, ore 09:46

Questo capitolo è la bellissima conclusione a tutta questa parentesi dedicata allo studio dei giganti; e si nota come hai voluto chiudere molti temi per, allo stesso tempo, aprirne altri.
Ma andando con ordine: tutta la prima parte è stata sì curiosa ed emozionante, ma a differenza del precedente capitolo, con un tono più “dark”; dopotutto ormai il tempo stringe, e anche i soldati devono venire a patti con l’imminente abbattimento di Cicatloni e Albert. Mi è piaciuto che, dopo giorni e giorni di contatto ravvicinati, l’iniziale paura e rabbia nei confronti dei giganti sia sfumata in una sorta di “accettazione”, per non dire curiosità; tralasciando Amelia e Hange, che ci sono proprio affezionate ai due esemplari. Al di là degli esperimenti, mi piace come hai raccontato le dinamiche e l’amicizia tra Amelia ed Hange: prima di questa “mini-saga” (perdonami, passami il termine, ma non saprei come altro chiamarla!) sulla cattura dei giganti, era da tanto che non avevamo dei momenti così intimi tra le due.

Ho adorato la serata alla taverna! Anche qui, era da parecchio che non avevamo un’uscita di gruppo, e anche se inizia con toni cupi (da parte di Hange, soprattutto), è stata super divertente e, che dire, mi mancava proprio! La povera Petra che viene presa in giro senza pietà è stato uno spettacolo diabolicamente piacevole a cui assistere, ammetto che ho sghignazzato tra i denti!

A quel punto Amelia ebbe pietà dalla ragazza e rise, fingendo un'allegria che non provava e cercando di ignorare la sensazione di disagio che stava crescendo dentro di lei. << Siamo un po' tutte innamorate di lui, vero? >> - eh Amelia, come darti torto! 😂

L’ultima parte del capitolo mi ha colta di sorpresa in modo positivo, perché non mi aspettavo il grande ritorno di Shadis! È bello rivederlo, soprattutto perché è un personaggio che ha avuto un grande peso nella tua storia. Ma quando ha iniziato a parlare dei nuovi cadetti (che tutti conosciamo) ho iniziato proprio a fremere sulla sedia, che dire, non vedo l’ora di scoprire il resto, anche perché l’850 è ormai dietro l’angolo!

Concludo con le riflessioni finali di Levi proprio a fine capitolo, le ho trovate molto interessanti, come se finalmente stesse iniziando ad interrogarsi non solo sui suoi sentimenti, ma su ciò che essi rappresentino, e chi sia davvero Amelia per lui. Credo sia un passo molto importante per una persona come Levi, e che apre la strada ad un “continuo” nel loro rapporto che adesso facciamo ancora fatica a delineare, ma che potrebbe esserci.

Davvero un bel capitolo, alla prossima!

Recensore Junior
01/11/23, ore 18:48

L’intro del capitolo, il flashforward se vogliamo, è molto triste. La verità é che per quanto Erwin non l’abbia avuta facile quando è stato il suo turno, credo si possa dire che Hanji nel suo periodo da comandante l’abbia avuta anche peggio, ma non penso che se ne potesse rendere pienamente conto. In ogni caso non è così impensabile che si sentisse anche in parte schiacciata da un eventuale paragone con il suo predecessore.
Nella storia originale non c’era che Levi che potesse metterla davanti a questo fatto in una maniera simile, non che l’abbia mai davvero fatto che io mi ricordi. In questa tua versione c’è anche Amelia, che proprio per i suoi trascorsi con Erwin si poteva pensare davvero che credesse Hanji non all’altezza di quel paragone. Era così? O era un momento di fragilità a parlare? Hai deciso di non dirci cosa pensasse davvero Amelia quando Hanji l’accusa di averlo pensato, e dato che è solo un piccolo episodio un lettore non ha elementi per immaginarselo nel contesto di quell’era.

Tornando alla narrazione del presente della tua storia, ci racconti di un successo tanto aspettato e meritato, un successo dal retrogusto amaro perché come sempre ha comportato un certo numero di vittime, per quanto basso, ma senza dubbio un traguardo raggiunto brillantemente. La tua narrazione, sempre buona, di queste scene scorre tra momenti di azione veloce e attimi di riflessione su motivi che ritornano con costanza nelle tue pagine, una ripetizione che sembra una condanna per certi personaggi a dover rivivere ancora e ancora le stesse sofferenze e successivamente gli stessi sensi di colpa e la riflessione umana sul proprio essere.
È da insensibili essere felici per un piano ben riuscito, anche se ha comportato vittime? È concesso perdersi in un breve piacere e lasciare da parte il resto? Se te le concedi queste cose, sei una brutta persona?
Non posso certo averla io una risposta a questa domanda, nessuno ce l’ha, per assurdo nemmeno l’autore di un personaggio, credo. Si può solo assistere a certi momenti di crisi esistenziale, raccontarli con il distacco necessario e accettarli come debolezze umane che tuttavia sono parte dell’esistenza di ognuno di noi, sebbene applicate (fortunatamente!) a contesti diversissimi da quelli dei tuoi personaggi.
Davo in un certo senso per scontato che con Levi non sarebbe finita lì, anche se non mi sono immaginata molto perché è un argomento su cui non voglio speculare nella mia testa, voglio solo godermi il leggere quello che hai da dire tu. Per il momento poi trarre conclusioni è assolutamente prematuro, c’è solo un fatto che mi pare notabile: per il momento, al di là del fatto che poi Levi e Amelia riescano a tener fede all’ultima risoluzione presa, c’è una netta divisione almeno nella testa di Amelia tra “noi”, lei ed Erwin, e “l’altro”, Levi. È come se ad attrarla soprattutto ci sia questa sorta di umanità che sente che lei ed Erwin non hanno e che invece Levi ha, al di là dell’apparenza.
Con uno s’intende, si ritiene alla pari su certi argomenti, l’altro invece lo mette su un piedistallo, teme che potrebbe cambiare opinione se la conoscesse per la sua noncuranza per il prezzo che la loro causa esige.
Continuo a leggere con curiosità come ti sbroglierai in questa situazione, avere già un capitolo lì che mi aspetta è sempre una bella sensazione!

Nuovo recensore
29/10/23, ore 17:19
Cap. 32:

Ho trovato questo capitolo molto interessante. Specialemente perché hai analizzato e approfondito una parte del manga\anime davvero particolare. Il più delle volte ci si concentra sull azione, i giganti come pericolo per l umanità. Ci si focalizza sull aspetto meramente horror \spaventosa della cosa. Dietro però ci sono degli studi, degli approfondimenti, degli esperimenti. Il tutto lo hai reso in modo genuino e molto originale. Ho apprezzato la varietà di esperimenti che vengono fatto da Amelia e Hangie, le menti più scientifiche del nostro gruppo. Ci hai riportato ai primi capitoli di Aot, quando Hangie racconta ad Eren gli esperimenti eseguiti sui giganti catturati. Come ti ho detto spesso, da quando leggo i tuoi capitoli trovo il tuo personaggio sempre molto ben inserito nella trama madre. Non mancano come sempre momenti più leggeri che a io avviso vanno a snellire la vicenda. Se fosse sempre tutto terribilmente tragico si perderebbe quel senso di realtà e concretezza. Complimenti per aver ideato vari tipi di esperimenti su Cicatiloni ed Albert, uno più originale Dell altro. Dalla musica alla lettura. Fino al riferimento ad Ilse e questo elemento l trovo giustissimo. Il fatto che davanti a questi due giganti vengano ripetute le parole proferite dal gigante che ha ucciso Ilse. Ed ecco che ritorna l episodio di Ilse e racconti bene l impatto che ciò ha avuto sul gruppo specialmente su Amelia. Sul fronte sentimentale, abbiamo un apparente ravvicinamento tra Amelia ed Erwin. La dinamiche a tre la rendi sempre molto bene, interessante, con una carica erotica forte, intensa mai volgare. In un intreccio di pensieri, flashback emozioni che emergono. Il dubbio che aleggia è se Erwin sia al corrente della tresca tra Levi e la nostra protagonista. Sembra quasi che se lo aspetti o che lo sappi. Nell intimità che ci descrivi tra Erwin e Amelia , ho trovato giusto l inserimento di un flashback che riguarda una scena di sesso tra Levi e lei. Come se il tutto fosse un grande intreccio, un vortice. Credo che tu, una volta di più, abbiamo creato il terreno per un qualcosa di ancora più grande ed intenso tra i tre. Sei molto brava a contestualizzare la storia di Amelia e le sue vicende sentimentali e non, in quelli che sono gli eventi di una serie come Aot e non credo sia facile, specialemente ora che siamo molto vicini ai fatti di Trost del 850. Come sempre attendo i tuoi aggiornamenti con ansia perché questa è una storia davvero molto bella.

Nuovo recensore
18/10/23, ore 18:55
Cap. 32:

Tutta la prima parte del capitolo, dedicata agli esperimenti su Cicatloni e Albert, è stata allo stesso tempo divertente e super interessante! Mi è piaciuto moltissimo come hai descritto la reazione degli esseri umani alla presenza dei giganti: in primis, il clima che aleggia a Trost, tra cittadini (giustamente) spaventati, e altri curiosi che si appostano fuori dal cancello del quartier generale nella speranza di riuscire a sbirciare qualcosa! Penso che sia un sentimento davvero molto comune quello di essere attratti dal pericolo, come fa notare Nile Dok (che, a proposito, ha già i primi capelli bianchi per il timore che la figlia maggiore diventi una futura recluta del Corpo di Ricerca).

Però mi soffermo soprattutto su come hai descritto i diversi sentimenti dei soldati: dai più entusiasti e curiosi (Hange e Amelia in prima fila), a chi si limita a svolgere il proprio dovere anche se vorrebbe essere altrove, a quelli che non vedono l’ora di ferire i giganti per il puro gusto di vendicarsi. E arriviamo proprio agli esperimenti più fisici e violenti, ai quali molti soldati reagiscono provando nausea, se non addirittura quasi pietà. Mi è piaciuto moltissimo come tu lo abbia sottolineato, perché denota proprio la differenza tra esseri umani che, nonostante tutto, davanti ai mostri che hanno ucciso moltissimi loro compagni, non riescono comunque a cedere alla crudeltà e anzi, restano spinti da quella curiosità verso ciò che non conoscono, marchio tipico del Corpo di Ricerca.

Mi piace molto che tu abbia pensato a tanti esperimenti diversi, dal cibo alla musica, dagli stimoli visivi fino alle letture, ed è stato allo stesso tempo divertente e affascinante assistere a tutte le varie prove e tentativi. Emerge proprio lo spirito del Corpo di Ricerca in tutto e per tutto, e la voglia di trovare risposte e nuove conoscenze.

Il momento tra Amelia ed Erwin è stato un bel riavvicinamento, sia a livello emotivo (quando parlano nel cortile del quartier generale, e sembrano capirsi al volo), sia fisico, durante la scena di sesso. Che, tra parentesi, trovo sia una delle più belle ed intense che tu abbia scritto in questa storia. Tuttavia, mi resta il sottile dubbio che Erwin abbia intuito, o comunque subodorato ciò che c’è stato tra Amelia e Levi; potrebbe essere così, oppure no, ora è presto per dirlo, ma ho questa sensazione.

Sono curiosa di scoprire il resto! Alla prossima!

Nuovo recensore
04/09/23, ore 15:25

Il “continuo” tra Amelia e Levi era un piccolo tarlo che mi portavo dietro dallo scorso capitolo; difficile che, una volta “rotti gli argini”, i due si riuscissero a fermare. Allo stesso tempo, ed è una cosa che mi piace molto, Amelia resta sempre fedele a se stessa e vive il sesso con Levi con una “spensieratezza” (passami il termine, non saprei come altro esprimere il concetto) che deriva proprio dalla caducità del mondo in cui vivono. Oggi ci sei, sei un corpo, una mente e un mix di emozioni e sentimenti, e domani potresti essere una poltiglia umana nella bocca di un gigante: quindi, perché negarsi la passione e le esperienze?

Mi piace molto come lei resti sempre consapevole dei suoi sentimenti, sia verso Levi sia verso Erwin; nei confronti del Capitano, ho come l’impressione che sia confusa dalla situazione stessa piuttosto che da ciò che desidera da lui. D’altra parte, Levi sembra la persona che, tra i due, ha più difficoltà a mettere a fuoco quello che sta succedendo, quello che prova e quello che vuole davvero. E di certo, la presenza (fisica e non) di Erwin tra i due non aiuta. Mi piace molto come racconti questi rapporto di rivalità/rispetto/invida/rivalsa tra il Comandante e il Capitano; anche perché è così complesso che le parole non sembrano sufficienti, quindi è giusto che siano le sensazioni e i pensieri a parlare per Levi (e considerando le capacità oratorie del Capitano, forse è anche meglio così 😂)

Forse Levi inizia a provare per Amelia dei sentimenti che non sa nemmeno riconoscere né esprimere, eppure che non riesce ad ignorare. Il momento in cui si avvicina a lei per “proteggerla” dai due giganti che hanno catturato mi ha fatto davvero molta tenerezza.

Il momento della cattura di Cicatloni e Albert mi ha fatto provare una nostalgia terribile; e il racconto dei banditi-cannibali di Hange mi ha fatto tornare dritta ai primi tempi della serie. Un po’ me lo aspettavo, lo ammetto, ma leggerlo ha fatto tutto un altro effetto ed è stato bellissimo.

Tutta la scena di combattimento mi è piaciuta moltissimo (ti riescono sempre in modo magistrale), però questa l’ho percepita in modo diverso dal solito. Innanzitutto, grazie alla collaborazione tra il Corpo di Ricerca e la Guarnigione: è sempre molto interessante quando inserisci nuove dinamiche e punti di vista. Vedere finalmente le trappole in azione è stato pazzesco, e ho seguito tutta la scena trattenendo il respiro!
E mi è piaciuto moltissimo il contrasto tra la gioia di aver finalmente realizzato un obiettivo così importante e l’amarezza di aver perso cinque compagni, cinque vite umane spezzate che nessun successo militare potrà mai riportare indietro. La frase lapidaria di Levi “Dillo alle loro famiglie” è terribile e vera allo stesso tempo, riportando tutta la narrazione nello scenario fragile e sempre in bilico tra la vita e la morte tipico di AOT.

La scena finale tra Amelia e Hange che festeggiano, urlano, ballano, saltano (con Levi ed Erwin che le guardano dall’uscio, della serie “… oook, facciamo finta di non aver visto niente” - sono morta dal ridere!) è stata divertente e commovente allo stesso tempo, e cozza in modo doloroso con quella ad inizio capitolo. Due lati diversi di un’amicizia che, nonostante tutto, prosegue da tanti anni, nei momenti belli e in quelli più bui.

Un capitolo davvero molto ben reso, complimenti! Alla prossima!

Nuovo recensore
02/09/23, ore 15:23

Eccoti tornata con la tua storia, come sempre all altezza delle aspettative. Attendevo con ansia il tuo aggiornamento. Capitolo molto armonico, ben strutturato, come sempre sembra di leggere un libro. Descrizioni ricche, stile snello, narrazione perfetta in base al contesto. Un capitolo intenso sia sul piano emotivo sia su quello Dell azione. Partiamo dal piano emotivo che fa da fil rouge nelle vicende di questo episodio. La scena iniziale, l avvicinamento tra Levi e Amelia, il legame tra i due, la descrizione perfetta del rapporto che hanno. Il vortice di sentimenti che portano sempre ad un denominatore comune per entrambi ossia Erwin. L evoluzione inevitabile del triangolo, portato ora ad livello rinnovato, più intenso e concreto. Devo ammettere che hai reso perfettamente e non era facile, Levi sul piano sentimentale. Trovo la sua profonda fragilità e umanità azzeccata al contesto. Che dire poi delle scene di azioni, sempre ben descritte, cinematografiche, al cardiopalma. La cattura dei giganti e l easter egg di Cicatiloni e Albert mi ha fatto sorridere ed é stato molto apprezzato. Per non parlare di come rendi Hangie. I dettagli che ci offri sulla cattura dei giganti, già nello scorso capitolo, sono davvero molto interessanti. Ho trovato fantastico l inizio e il conseguente salto narrativo che ci fai fare. 5 anni dopo in un contesto ben diverso, ma con Amelia sempre al fianco di Hangie. Hai già sperimentato questo stile narrativo e lo approvo. Nel rapporto tra i nostri tre personaggi ormai ci stiamo avvicinando un piano sempre più concreto e diciamo carnale, che trovo giusto, accompagnato da una certa tensione emotiva che fa da sfondo e da intreccio nelle azioni dei tre. La chiusura con il dialogo tra Erwin e Amelia é semplicemente incredibile ed emozionante. Apro una parentesi sulle scelte musicali che ci proponi. Rileggerò parti del capitolo ascoltando le tracce che ci suggerisci. Considerando che conosco già le musiche di Nier, credo che una narrazione accompagnata da una base musicale simile non possa che rendere ancora più fruibile il tutto. Why di Lies of P mi riprometteró di riascoltarla proprio davanti al tuo testo. Stessa cosa per il soundtrack di dark souls. Come sempre non vedo l ora di andare avanti con la tua bellissima storia. Mi raccomando aggiorna presto.

Ciao Iris. Wow, questa digressione è stata tosta da leggere. Ammiro davvero tantissimo il modo in cui ha reso inquietante e profonda la pazzia di Mark/Gustav. Per quanto mi è sembrato di capire, è come se entrambi fossero diventati la stessa persona. Quando Mark ha assunto dentro di sé la parte di Gustav che "rispondeva" a tono alle domande e che non si faceva intimorire da niente, lui è diventato Gustav. Però è anche come se Gustav fosse intrappolato dentro di lui. Incredibile, un disturbo di personalità perfettamente incastrato con il contesto di aot e delle scene raccapriccianti che giustificano la pazzia di Mark (che poi diciamocelo: chi è che tra di noi ne uscirebbe sano da una vista del genere?). Il cervello di Mark ha provato a difendersi creando una realtà illusoria, ma fragile perché impossibile da sostenere in presenza delle altre persone, nella società. Si capiva sin da subito che c'era qualcosa che non andava in Mark, che le sue risposte effettive non erano quelle nella sua testa. E alla fine non so se volontariamente o in preda ad una delle sue allucinazioni, ha scelto la morte. Con questa digressione hai messo in luce tutta la miseria del mondo di aot, la vera natura di un uomo quando si trova dinnanzi alla morte. Grazie per averla scritta ed averla scritta così bene!
A presto <3

Nuovo recensore
24/08/23, ore 14:44

Hey Iris! Ho ripreso "Quel che resta del sogno" dall'ultimo capitolo che avevo letto, il 20, per essere sicura di ricordarmi tutto. Ho appena concluso la lettura del 21 e ti lascerò una recensione per ogni capitolo che leggerò in seguito. Cercherò di essere breve visto che questo è un capitolo risalente a più di un anno fa, ma ma vorrei comunque lasciare il mio commento.
Come ricordavo, il rapporto tra Amelia e Levi mi sta piacendo sempre di più. È scritto davvero bene, lasci intendere le emozioni giuste e i loro pensieri senza descrizioni esplicite e questo rende la lettura molto scorrevole, intuitiva. Da quello che ho letto mi è sembrato di capire che qualcosa accadrà tra Levi, Amelia ed Erwin (ovviamente mi basterebbe leggere il seguito per sapere) e, mettendomi nei panni di una persona che legge per la prima volta questo capitolo il 22/07/2022, credo che sarà molto interessante scoprire come hai voluto far tendere i rapporti tra di loro.
Per quanto riguarda le scene di combattimento, sono sempre immersive e ben dettagliate. "Ordinate" credo che sia l'aggettivo migliore e anche il modo migliore per descrivere un combattimento, a meno che non lo si voglia rendere volontariamente caotico.
(p.s: quanto ho riso per Roger l'opossum! Hahaha )
(p.p.s: è già passato più di un anno da quando hai pubblicato questo capitolo. Il tempo scorre troppo in fretta. )
Ci sentiamo presto! <3

Recensore Junior
10/07/23, ore 22:00
Cap. 30:

Finalmente grazie al diario di Ilse si arriva alla decisione di pianificare di catturare finalmente questo benedetto gigante, e siccome lì nessuno è uno sprovveduto lo si fa da veri professionisti. Che sono anche stacanovisti e vagamente folli, ma che vuoi, in fondo arruolarsi nel corpo di ricognizione non è per chi è del tutto sano di mente a prescindere! Mi è piaciuta questa certosina preparazione, così come mi è piaciuto il lato umano della faccenda, sia per ciò che concerneva come questi soldati si curano l’uno degli altri in tante piccole cose, sia la parte prettamente più cervellotica che riguarda i protagonisti e le loro riflessioni sul tema dell’umanità, un ritorno perpetuo del soggetto su cui si riflette, ed è assolutamente comprensibile il perché.
Anche in coda all’altro capitolo ci si poteva chiedere quanto Amelia sarebbe riuscita ad andare avanti rispetto a certi dilemmi morali che contraddistinguono il suo rapporto con Erwin, qui ce l’hai spiegato ancora meglio, e con una sfumatura in più, che riguarda la comparazione con il terzo elemento di questa dinamica, che qui a sua volta riflette sul soggetto.
È un po’ difficile - e tuttavia allo stesso tempo facilissimo - riuscire a tirare le fila di quello che è successo tra Levi e Amelia. Da una parte sono anni che la tensione monta tra loro e prima o poi il tappo doveva pur saltare, dall’altra avevo come l’impressione che tra loro potesse anche esserci quella sorta di passione mai espressa, che magari a posteriori ti fa rimpiangere di non aver ceduto ad essa, ma in fondo guardandoti indietro riesci bene anche a ricostruire tutte le buone ragioni per cui è rimasta chiusa nei tuoi desideri. Anche le modalità del loro incontro ti fanno riflettere.
Si potrebbe pensare che Amelia soprattutto tra i due potesse provare una sorta di reticenza nel pensare che comunque, anche se in modo tutto loro, è legata a Erwin da un vincolo che farebbe presumere una sorta di clausola di fedeltà. Levi è inebriato dalla consapevolezza che sta seguendo i suoi desideri senza sentire che qualcosa che non sia la una volontà lo stia spingendo, eppure la sua lealtà nei confronti del comandante non è certo minore di quella che Amelia prova per Erwin.
Ci si poteva aspettare un incontro breve, clandestino, un po’ psicologicamente sofferto. E magari questa parte arriverà dopo e ce la racconterai in futuro, ma per il momento tutta la vicenda è parsa assolutamente naturale, certo con delle riflessioni di contorno da parte di Amelia soprattutto che comunque non sono del tutto nuove. E forse, il fatto che siano arrivati così improvvisamente a questo, magari era dovuto anche al suo stato in quel momento, come se la stanchezza per i giorni passati interamente a lavorare avesse fatto cadere una sorta di filtro che in quel momento non aveva la forza di tener sù.
Il particolare di come la cosa finisce e del nome che sfugge dalla bocca di entrambi tuttavia la dice lunga sul fatto che il grande assente, in verità, è stato più presente di quanto non si possa immaginare, sarà interessante vedere come questa vicenda si dipanerà adesso che è stato fatto un passo così decisivo.
Ritornando all’inizio del capitolo, mi ha fatto riflettere il concetto sull’uso della parola. Personalmente soffro di una discreta fobia per i serpenti, tanto che mi da fastidio anche vederli in foto o in televisione, sebbene sia ben lontana dall’isteria in questi casi. Tuttavia, mi è stato chiesto una volta che guardavo un film con un grosso serpente parlante, come ce la facessi a guardarlo senza che la mia fobia s’innescasse, e io ho detto che puoi pure avere paura di qualcosa, ma quando questa parla e dimostra di avere un intelletto con cui puoi rapportarti e ragionare, che paura puoi mai avere? Mi è sembrato qui che il concetto potesse essere esteso anche a Hanji e ai giganti, e anche se un po’ ovviamente la vicenda la conosciamo, sono curiosa di vedere come ce la racconterai.

Nuovo recensore
03/07/23, ore 17:55
Cap. 30:

Un capitolo perfetto, armonico in tutte le sue parti. Un giro di boa importante non solo nelle vicende legate alle spedizioni del Corpo di Ricerca, ma una svolta incisiva anche sul piano delle relazioni sentimentali. Dopo tanta attesa, l argine si è rotto, inevitabile giusto e reso benissimo. Il rapporto tra Levi e Amelia arrivato ad un climax pazzesco, culmina in tutta la sua intensità nel momento, a mio avviso più giusto. La tensione che, di capitolo in capitolo sei riuscita a creare attorno alla loro diciamo relazione, è al suo picco e il tutto risulta essere molto naturale quasi inevitabile. A fare da sfondo la vicenda di Ilse. La trama principale del manga che torna dirompente. Siamo nel 849, tra un anno abbiamo Trost. Il dialogo e il confronto tra Amelia e Erwin, il tema bellissimo che hai saputo riprendere e fare tuo Nell universo di aot ossia quello del significato delle morti. Il valore di queste morti, se della persona rimarrà soltanto un nome che progressivamente sarà destinato ad essere dimenticato. Erwin sta perdendo gradualmente la sua umanità. Sempre più presente la sua ossessione quella che lo porterà fino a Shiganshina. Una Amelia che dopo i fatti legati ad Ilse e al gigante semi senziente, credo che abbia iniziato a cambiare prospettiva. E non può che vedere in Levi un sostegno maggiore rispetto ad Erwin. Nonostante tutto, i tre restano legati l uno all altro. Parlando del diario di Ilse, ho apprezzato molto come descrivi il gigante, un essere che parla, che vorrebbe compiere una data azione ma è come se fosse bloccato, vorrebbe fermarsi, ma scatta qualcosa e non riesce a fermarsi. Vedendo la puntata di Ilse ho percepito proprio questo. Inoltre grazie per aver dato spazio e risalto ad una parte della storia che Isayama non va ad approfondire più di tanto. È ovvio che l idea che un gigante potesse parlare è comportarsi in maniera quasi senziente, merita un approfondimento. Immagiamo lo shock che i soldati del corpo di ricerca possano aver provato. In questa storia riesci a dare spiegazioni ulteriori e fornirci degli approfondimento dove la storia madre risulta essere carente. O comunque cerchi di fare chiarezza, magari ponenedoti tu stessa certe domande e cercando di riempire dei buchi di trama. Grazie per questo. Geniale la parte che vede Hangie e Amelia immerse nei calcoli e nello studio per cercare un modo per catturare i giganti. Anche qui ci regali qualcosa che l autore non ci ha spiegato. Effettivamante catturare un gigante non deve essere stato facile. Sicuramente dientro è servito uno studio per poter creare certe armi per la cattura. Ci vedo molto bene Hangie che non mangia e non dorme per giorni per cercare una soluzione. Ritengo inoltre, che tra i personaggi, diciamo secondari per questa storia, tu Hangie la renda benissimo. Le scene che riguardano lei strappano sempre un sorriso proprio come nel manga\anime. Passiamo alla scena clou tra Amelia e Levi. Scritta bene, armonica, dalla forte carica erotica, giusta visto il modo in cui hai sviluppato la trama. Credo che rendere Levi in certi contesti sia pressoché impossibile, non a caso si leggono delle Fan Fiction su quel pover uomo da far accapponare la pelle. Tu invece, sei stata molto realistica. Cogliendo quel lato più umano, fragile, ma allo stesso tempo deciso. Se dovessi immaginare Levi in certi contesti, lo immaignerei proprio come hai fatto tu. Non vedo l ora di leggere i prossimi capitoli per capire il modo in cui andrai a sviluppare questa relazione ormai possiamo dire a 3.

Nuovo recensore
27/06/23, ore 23:51
Cap. 30:

(vorrei urlare ‘aaaaaaaaaaaaaaa’ per dieci minuti, ma sono in una recensione pubblica, quindi cercherò di darmi un contegno)
Ehm. Ahm. Dunque… *si schiarisce la gola*

Ok, inizio dal pezzo forte del capitolo, e il taccuino di Ilse Lagnar aspetterà, per una volta!
Che dire? Non me lo aspettavo, ormai non ci speravo nemmeno più, sono sincera; poi, quando il momento si stava avvicinando, mi sono detta “vabbé, mo’ si daranno un bacio della buonanotte e basta, ma figurati…” E INVECE!
Mi sa che non te l’ho mai detto, ma le scene smut ti riescono sempre molto bene, e questa non fa eccezione! Ma soprattutto, mi è piaciuta tanto la spontaneità di Amelia e Levi, e come tutto accada in modo naturale, e anche “imperfetto”, nel senso che non c’è nulla di patinato, né di artefatto: sono semplicemente due persone che, finalmente, si saltano addosso dopo aver represso la tensione sessuale per anni!
Mi ha fatto molto sorridere che Levi, anche in quel momento, pensi alla pulizia e all’igiene e che si attizzi perché Amelia si è lavata, perché è proprio da lui! E soprattutto, mi è piaciuto molto come hai reso Levi: per nulla aggressivo, o violento o che so io (come viene tante volte rappresentato, come ci siamo dette) ma anzi, persino un po’ imbarazzato all’inizio.
Ho percepito tanta passione mista a una dolcezza di fondo, e mi è piaciuto che Amelia abbia notato la fiducia del Capitano nei suoi confronti: in effetti, per uno come lui, abbassare le difese in questo modo è un vero e proprio atto di fiducia.
Tanti complimenti anche per vari sex-talks!

D’accordo, torniamo alla prima parte del capitolo. Premetto che le riflessioni dei soldati su Ilse e sulla sua morte mi hanno davvero spezzato il cuore; ho immaginato il terrore di Ilse, che ha vissuto per giorni fuori dalle mura, da sola, sapendo di dover morire in modo orribile, e nonostante tutto dedica i suoi ultimi sforzi a raccontare la sua incredibile scoperta ai posteri… è davvero straziante.
Vorrei che Amelia si vedesse attraverso i “nostri” occhi: io non trovo nulla di egoista, né di calcolatore nei suoi sentimenti. Ma spesso noi siamo i peggiori giudici di noi stessi.
Quando ammette che avrebbe fatto domande quell’anomalo, proprio come ha fatto Ilse, dimostra semplicemente la vera natura del Corpo di Ricerca: la volontà di trovare la verità su quel mondo, come lo desidera anche Erwin, e tutti gli altri. Anche a discapito della propria vita.

Mi è piaciuta molto la parte in cui progettano come catturare un gigante: sei stata abile a mettere insieme i vari progetti iniziali di quelle che poi saranno, un giorno, le trappole che useranno conto Annie! In effetti, tutta la loro ricerca ingegneristica sarà pur cominciata da qualche parte, no?

In conclusione, davvero un bel capitolo, e (per me) con un twist inaspettato in cui speravo tanto! Non vedo l’ora di scoprire il resto!

Recensore Junior
11/06/23, ore 13:02
Cap. 29:

L'inizio del capitolo è una riflessione coerente che si può applicare a molte delle decisioni che si prendono quando una storia romantica inizia. Presi nella perfezione iniziale che la forza di certi sentimenti causano si è decisamente permissivi, o distratti addirittura, da certi tarli che sembrano piccoli e insignificanti rispetto ad altro. Ma quando l'ubriacatura iniziale passa, certi particolari diventano più visibili, le riflessioni che ti fanno fare sempre più lucide, più coerenti. Nella peculiarità del rapporto tra i tuoi due protagonisti, per il contesto in cui sono inserite queste riflessioni, sono state razionalizzate con più facilità, ma alla fine i nodi arrivano anche per Amelia, e come biasimarla? Tuttavia non sembra ci possa essere un altro modo per amare e avere una relazione con un uomo come il Comandante se non accettando questi chiari scuri che lo contraddistinguono. Ci sono ragioni più grandi di loro, di tutti in fondo, la domanda é quanto si possa sopportare alla lunga.
La storia adesso è proseguita abbastanza dall'essere arrivata al punto in cui si intreccia con fatti conosciuti, mi ha divertita il siparietto che ruotava intorno al prototipo di thunder spear e ho apprezzato la ricostruzione precisa sul ritrovamento del diario di Ilse Langar, ho avuto questa forte sensazione di deja vù sin dal momento in cui descrivevi Mike sul tetto a fare di vedetta mentre addentava quella specie di galletta, mi hai catapultato subito nella scena facendomi intuire di cosa stessi parlando.
Approvo anche l'head canon di un Levi meglio conosciuto come "l'omino bianco del corpo di ricognizione" 😂
Credo scusa, ma 'sta stupidaggine la dovevo dire!
Facendo un piccolo salto indietro, mi ha divertita il dialogo che fai fare al tuo terzetto sull'apprezzamento dell'arte, il modo in cui Amelia si sforza di non dire chiaro e tondo che Levi è di fatto ignorante. Che non ci sarebbe niente di male, perché per l'appunto è una persona intelligente che semplicemente è cresciuta in un contesto che ha necessariamente sacrificato quell'aspetto della vita per lui. Mi ha fatto sorridere quel siparietto perché a chi non è capitato, specialmente nel discutere certe tematiche sociali, di fare quel pensiero sentendo le opinioni di qualcuno e di trovarsi però a non poter usare quella giustificazione nei confronti di questi perché sarebbe suonato maleducato? È un concetto un po' lungo da spiegare su cui non voglio addentrarmi qui perché andrei totalmente fuori tema, ma se la mia chiave di lettura è giusta su quello che hai scritto (e magari non lo è, vai a sapere), penso che tu abbia capito esattamente di che sto parlando.
Sei riuscita a inserire nel contesto di una situazione mondana percepita dai più come una fardello da affrontare con mal celata insofferenza, ma della cui necessità politica non c'è dubbio alcuno, certe riflessioni sugli equilibri dei tuoi tre, un discorso tuttavia ancora in divenire che per quanto interessante mi lascia senza troppe riflessioni da fare al momento, anche se colgo l'occasione per riallacciarmi a un dettaglio che mi hai detto nella risposta alla recensione al capitolo precedente.
Capisco benissimo il convergere su un personaggio piuttosto che su un altro quando ci si mette a sviscerare la psicologia di questi, a me fa esattamente lo stesso effetto quando esamino i levihan in quello che scrivo. Spesso trovo che sia più necessario parlare di Levi che di Hanji, in ultima analisi credo che sia perché è un personaggio così complesso da richiedere molta più attenzione nell'esplicarlo, e non perché Hanji non abbia a sua volta la sua dose di profondità. Magari gli altri personaggi risentono anche molto del fatto che di loro si è parlato solo di una frazione del tempo dedicato al Capitano, quindi capisco bene perché il tuo processo mentale "rotola" verso certi argomenti, piuttosto che su altri.
Interessante come hai gestito la faccenda della volontà di catturare un gigante da parte di Hanji, del modo giustamente e comprensibilmente refrattario del Comandante di negarle di farlo e del fatto che poi alla fine è Levi che fa cadere la goccia che eventualmente farà traboccare il vaso. Hanji è sempre quella che capisce Levi, che lo traduce in un certo senso a volte, ma in fondo è una strada che va in due direzioni quella della loro comprensione, della loro amicizia, anzi, direi. Mi piace che ce lo fai notare in certi piccoli particolari.

Nuovo recensore
07/06/23, ore 20:05
Cap. 29:

Con un fischio e un botto, il melone esplose in mille pezzi, spargendo vernice rossa tutt'attorno a prendendo in pieno la giovane donna, camicia di cotone appena stirata e alta uniforme comprese; - ho personalmente sofferto per la camicia appena stirata. Sul serio. Complimenti ad Amelia per il sangue freddo, io li avrei fatti tutti quanti esplodere come quel melone!

Finalmente, il grande ritorno dei ricevimenti! Mi erano mancati un sacco, davvero. Lo hai descritto benissimo, molto divertente e come sempre interessante. E sì, il figlio di Von Rett è proprio un asino: ma dico, come ti viene in mente di vendere la collezione di acquerelli?! Mi sento male io per quei poveri quadri, andati per sempre.

La cosa che preferisco dei ricevimenti è che sfrutti l'occasione per descrivere le dinamiche politiche interne con una naturalezza incredibile, creando un mondo complesso e coerente, del tutto credibile. Sono tra i momenti che più apprezzo nella tua fic (forse perché io personalmente amo il world building così approfondito) e lasciano trasparire tutta la cura e attenzione che metti in questi dettagli. Inoltre, mi piace tantissimo vedere i personaggi dell'esercito interagire e muoversi in situazioni così formali e diverse dal "classico" campo di battaglia.

<< Credo che dovremmo intitolare questi incontri gli Inutili Ritiri dei Vecchi Tromboni >> guardò Erwin con la coda dell'occhio << sempre che non consideri anche me un vecchio trombone. >> - ho riso molto! Il generale in pensione Lacroix si è appena guadagnato un posto nel mio cuore! (e, oltre alle sue frecciatine, è descritto come un vero eroe - e lo è, anche solo per aver provato a salvare quanta più gente possibile a Shiganshina).


Riguardo ad Amelia/Erwin/Levi. Forse è proprio il momento giusto per far emergere tutte queste riflessioni. Ho trovato molto interessante come hai raccontato la soddisfazione, il piacere quasi "maligno" che prova Erwin nell'esercitare una qualche forma di controllo su Levi, pur non comprendendo fino in fondo la natura del loro legame. Lo trovo molto umano: avere potere su qualcuno è incredibilmente esaltante, quasi una droga, soprattutto su una persona così speciale e ammirata come Levi. Ok, non è bello, magari non lo racconteresti ai quattro venti durante un ricevimento ma... è così. E tuttavia, Erwin lo considera comunque un suo pari. In questo ci trovo tutta l'umanità del Comandante: un altro uomo, forse, consapevole di questo "vantaggio" avrebbe sfruttato Levi come una mera arma (secondo lo stesso principio per cui il clan Ackerman è stato creato), e fine.

Ho percepito l'inizio di un distacco tra Erwin ed Amelia, tanto non detto e dubbi, i quali alla fine sono normali considerando che la loro relazione va avanti da un po' (se non sbaglio, ormai sono due/tre anni?). Allo stesso tempo, mi piace molto come ti sei presa il tempo per ripercorrere ed analizzare i sentimenti tra loro, il grande rispetto e il rapporto paritario, nonostante i lati più oscuri, contorti e complicati l'uno dell'altra, i quali però vengono compresi e - per ora - accettati.

Levi invece mi sembra il più fragile dei tre, teso verso Amelia, incatenato ad Erwin, "intrappolato" in questi sentimenti e sensazioni che non riesce a comprendere e nemmeno ammettere a se stesso. Inoltre, la sua fiducia in Erwin e nei compagni, insieme alla sua paura dell'abbandono sono sempre molto commoventi. è impossibile non empatizzare con lui.

<< Ehi, qualcuno ha visto i miei escrementi? >> Amelia, che stava pulendo una pesca, se ne ficcò un pezzo in bocca. << … Sai, penso che dovremmo cambiare il nostro saluto. >> - sono scoppiata a ridere! Io la amo. Propongo di fare una raccolta "le 100 frasi di Hange da rileggere quando sei giù di morale", direttamente prese dalla tua fic.

La parte finale del capitolo è stata emozionante e sorprendente. Non avevo capito che fossimo arrivati al taccuino di Ilse Lagnar (a ripensare a lei, e a come l'avevi raccontata nei capitoli precedenti, ho provato anche un po' di tristezza) e sono rimasta davvero di stucco. Sono curiosa di scoprire le reazioni del Corpo di Ricerca (e soprattutto di Hange) quando lo leggeranno!

Grazie per questo bel capitolo!

Nuovo recensore
04/06/23, ore 17:34
Cap. 29:

Ho letto tutto di un fiato questo capitolo,
molto interessante, molto ben strutturato. Dinamico, intenso e come sempre ben scritto. Aspettavo con ansie certi collegamenti con la storia madre e in questo capitolo non hai deluso le attese. È la prima volta che descrivi una scena che ritroviamo anche nel manga\anime e ho provato una certa emozione. Amelia inserita perfettamente nel contesto, il tutto azzeccato. Descrivi una scena fuori dalle mura, poi troviamo Hangie che insiste per catturare un gigante, Mike sul tetto lancia l allarme e ti rendi conto di ritrovarti proiettato Nell episodio assestante del taccuino di Ilse. Sei stata molto brava a descrivere queste scene, perché sei riuscita a renderle tue, inserendo in maniera impeccabile Amelia. Siamo ormai nel 849 e a breve avremo i fatti che tutti conosciamo, se questo è un assaggio, resto davvero impaziente di calarmi totalmente nelle vicende già note, ma riviste con gli occhi della nostra protagonista. Sono partito a commentare la parte finale del capitolo perché ritengo giusto rendere omaggio a questa scelta stilistica che hai adottato. Nel corpo centrale del capitolo, credo che ci sia stato un ulteriore upgrade nel rapporto tra i nostri tre protagonisti. Ho apprezzato il fatto che tu abbia voluto approfondire i pensieri dei tre. L Erwin sempre piu calcolatore, un Amelia che prova sempre di più questa cocente voglia di sapere e spingersi oltre, Levi che teme di esporsi troppo con entrambi. Un tuo grandissimo punto di forza è la descrizione sempre dettagliata di certi tipi di scene. Che siano matrimoni, spedizioni, ricevimenti presso dei nobili, la cura per il dettaglio, il registro sempre azzeccato in base al contesto, il ritmo della narrazione giusto a seconda del momento. Insomma quando leggo i tuoi capitoli è come se mi immergessi in un libro vero e proprio. Scena che ho apprezzato tantissimo, è quella nel corso del ricevimento nella villa, quando abbiamo il gioco di sguardi tra i tre. Amelia che guarda Levi, Erwin che si rende conto della scena e Dell impercettibile irrigidimento di Levi. Erwin assomiglia sempre di più a quello che siamo abituati a conoscere nel manga. Freddo, calcolatore, pronto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Amelia che rappresenta la vera e autentica mediazione tra Levi e il comandante, è spinta da un sentimento profondamente egoistico, ossia sapere a discapito di tutto o quasi, perché preserva, comunque, un lato umano. Perciò la nostra protagonista è come sospesa in una sorta di limbo, punto di incontro tra questo due uomini. Levi rappresenta il lato più umano, se vogliamo più fragile, nella sua dimensione introspettiva. Erwin è il politico, macchiavellico, che sta pian piano perdendo la sua umanità. Insomma hai creato una rete complessa e ben strutturata tra i tre. Ora ci troviamo in una sorta di equilibrio, ancora, tra i tre. Sono curioso, come questa relazione, possa svilupparsi, visto che ci stiamo avvicinando ai fatti del 850. Grazie per condividere con noi questa storia così intensa e ben costruita, purtroppo merce sempre più rara nel mondo delle fan fiction odierne.

Recensore Junior
25/05/23, ore 13:39

L'apertura del capitolo spiazza un po', ti ritrovi in avanti di diversi anni, per qualche rigo la protagonista delle tue digressioni diventa un personaggio di cui sì, hai parlato di tanto in tanto, ma che sicuramente non è al centro della storia che stai raccontando.
(Per inciso, ma com'è che ultimamente state tutti scrivendo sulla morte di Hanji? Perché volete farmi rivivere il trauma? Ovviamente scherzo, ben venga l'auto terapia in queste cose, io ancora sono indietro nelle fasi del lutto in questo caso, sono quasi gelosa del modo salutare in cui lo state affrontando voi altri!)
Alla fine il senso di diverse tue scelte stilistiche all'interno di questo capitolo credo di averlo inteso, e funziona molto bene: i salti temporali mettono facilmente in comparazione lo stadio dei sentimenti dei tuoi protagonisti - Levi e Amelia in particolare qui, lasciando per un attimo Erwin da parte - in vari momenti decisivi del loro rapporto, così come alla fine funziona aver cominciato la narrazione concentrandoti su Hanji, che sembra quasi essere la sola, in quei momenti di gioia a ridosso del matrimonio, ad avere una chiave di lettura azzeccata sulla dinamica del tuo terzetto, e per giunta vede aria di tempesta gravare su di loro. A prescindere dal fatto che conosciamo già tutti quello che riserva a questi personaggi la storia originale, che Hanji abbia ragione? Staremo a vedere.
Altra cosa che sono abbastanza curiosa di capire, continuando a leggere, è la ragione per la quale di punto in bianco hai deciso di portare la narrazione così avanti, se è un'occasione solo legata a questo capitolo per farci capire quanto l'incomunicabilità grava su di loro e li farà tentennare per anni e anni, o se d'ora in avanti sarà una costante. Di certo è un dato interessante che la tua Amelia ci sarà, nel lontano 854, il che mi fa intendere che questa storia l'hai pensata molto a lungo termine e la cosa mi piace.
Dato che ormai è un po' che parliamo tramite recensioni, mi permetto stavolta di farti un appunto. Non esattamente una critica, e lo so, a giocare sulla semantica a volte sembra che vuoi prendere in giro la gente, ma seriamente, non è una critica, giusto un'osservazione che mi sento di farti anche per la stima reciproca che credo di poter dire sia tra noi abbastanza assodata a questo punto.
In occasioni precedenti ti ho accennato che il modo in cui in certi contesti ripeti certe frasi o citazioni mi piaceva perché metteva in risalto un modo un po’ ossessivo di pensare e ripensare dei tuoi protagonisti in momenti di fragilità del loro vissuto. In tutta onestà tuttavia devo ammettere che in altri casi, per quanto abbia capito che magari volevi semplicemente riportare alla memoria dettagli importanti passati che magari il lettore poteva aver dimenticato, mi sono risultati un po' troppo ripetitivi, più che un giusto riportare alla mente un dettaglio utile, un'interruzione del flusso del tuo racconto.
Te lo dico solo adesso, per questo capitolo specifico, perché finora a mio parere queste interruzioni non hanno mai rappresentato un difetto di per sé. Siccome sai scrivere, cosa non così necessaria in fondo per chi si mette a buttare giù una fan fiction ma comunque apprezzatissima quando si trova, te lo puoi permettere di giocare con il tuo stile. In questo capitolo però, che è già molto frammentato di suo, erano un ulteriore stacco che mi ha occasionalmente fatto venir voglia di saltare qualche rigo a piè pari per non perdere il filo del discorso. Non l'ho fatto, ma la tentazione l'ho avuta, e ho comunque preferito rileggere tutto a qualche giorno di distanza per accertarmi che avevo colto ogni sfumatura.
Accantonata quest'osservazione, che spero davvero non ti dispiaccia troppo, in questo capitolo hai dato una bella scossa alle vicende personali dei personaggi, sempre in equilibrio tra la tragedia che non possono evitare e il godersi le piccole cose della vita, ma soprattutto nella dinamica tra il tuo trio. Mi è piaciuto anche l'accenno alla non simpatia di Amelia per Petra, non ho capito al momento quanto la cosa sia reciproca, dovuta probabilmente al fatto che Amelia ha probabilmente annusato nell'aria la cotta che Petra ha per Levi, e volente o meno, forse è un po' territoriale già in questa fase.
Per il momento hai sviscerato molto e bene i punti di vista di Amelia e Levi in questa situazione, ma di Erwin sappiamo poco, eccetto qualche cenno. Credo che il suo punto di vista, quando ce lo vorrai dare, sarà in qualche modo forse il più interessante.