Recensioni per
Quel che resta del sogno
di Iris02059

Questa storia ha ottenuto 117 recensioni.
Positive : 117
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
11/02/24, ore 21:56

Ci hai lasciati appesi con lo scorso capitolo, dopo il pathos incredibile che ci hai fatto vivere, come era giusto che fosse. Penso, che tutti quelli che seguono la tua storia, abbiano fatto la medesima riflessione, ci siamo questo è il capitolo dove i nodi vengono al pettine e così è stato. Parti subito con una spedizione fuori dalle mura. Come al solito, descrizioni ottime, piene, esaustive, cinematografiche al massimo. Scene veloci, al cardiopalma. Siamo alla fine del 849 e questa, come ci spieghi tu saggiamente, è l ultima spedizione Dell anno. La prossima avverrà ad inizio del 850 e immagino che sarà il giorno dei fatti di Trost. Siamo in un momento di svolta pazzesco. Da una parte i fatti della storia madre, si stanno per materializzare e già, nello scorso capitolo, ci hai dato un assaggio di ciò, dall altra la vicenda sentimentale dei nostri tre personaggi. Hai diviso magistralmente i dialoghi fondamentali tra i tre. Tutti e tre, in momenti diversi, si parlano a vicenda. Hai saputo regalarci dei dialoghi stupendi tra Amelia ed Erwin, Amelia e Levi e infine Erwin e Levi. Per stessa ammissione di Erwin, questo per lui, è l unico modo di amare Amelia. Non si nasconde e parla con franchezza, Erwin ama Amelia ma a suo modo, ammette di voler esercitare un controllo psicologico e in parte anche fisico sul triangolo che è andato a crearsi. Brava perché saper rendere e costruire le dinamiche complesse di un triangolo di questo genere è davvero difficile e sei riuscita magistralmente a rendere tutto in maniera molto naturale e spontaneo. Grazie perché hai creato un personaggio come Amelia, che è libera di scegliere. Alla base di tale rapporto metti sempre in primo piano la scelta, la libertà. Lei, da sempre la descrivi molto libera e passionale, non prova vergogna per ciò che ha fatto, non si strugge, non prova sensi di colpa. Sa scendere a patti con se stessa. Ti ringrazio per questo perché troppe volte si leggono, purtroppo fan fic nelle quali la donna, per un motivo o per un altro è assogettata all uomo, in un etica maschilista ignorante, che fa rabbrividire. In questo intreccio di dialoghi, dove appunto si cercano di raccogliere i cocci, per quello che è accaduto, la frase che ho apprezzato di più è quella di Levi, quando dice che ama Amelia proprio perché è lei. Nessuna promessa, nessuna certezza per il futuro, ma lui vuole lei. Un sentimento forte, intenso, genuino. Una dimensione totalmente diversa rispetto a quella di Erwin. Brava per come riesci a porre su due piani diversi questi due uomini che amano la stessa donna. Ho trovato la scena in cui Erwin e Levi si parlano di grande delicatezza, anche grazie al contesto che hai saputo creare. La mattina dopo l accaduto, Amelia che ancora dorme. Erwin che si siede ai piedi del letto e Levi che in piedi sta per lasciare la camera. Sempre in questo contesto, ci regali un Levi molto introverso, osservatore, sensibile. Grazie, perche riesci davvero a cogliere l essenza di un personaggio davvero complesso. Come ti ho detto più volte, da lettore del manga e spettatore dell anime, il tuo Levi è molto fedele all opera originale, caratterizzato molto bene, davvero complementi. Mi aspettavo che i dialoghi che hai costruito, non portassero ad una resa dei conti. Credo che sia normale e il tutto molto umano. Partiamo dal presupposto che spesso un groviglio di situazioni complicate, in materia di relazioni amorose, non sono neanche risolvibili e magari soltanto il tempo è in grado di portare un vero cambiamento, ma queste sono solo supposizioni da lettore. Come sempre, non vedo l ora di leggere un nuovo capitolo, grazie di regalare a questa fandom una storia così bella e intensa. Una menzione speciale alle ost musicali che hai scelto, tua peculiarità che apprezzo tantissimo. Intanto da quello che capisco sei una grande fan di Full Metal Alchemist e una giocatrice, presumo dei Souls, tra cui Bloodborne, che semplicemente adoro. Giù il cappello per la scelta dell ost di Lady Maria, davvero per veri intenditori del genere. Capitolo formidabile, alla prossima.

Nuovo recensore
10/02/24, ore 14:24

Ho aspettato e, allo stesso tempo, temuto questo capitolo; il vissuto emotivo era tanto da elaborare, importante e pesante, perciò non sono proprio riuscita a farmi un’idea sulla direzione che avrebbe preso la “relazione a tre” dopo, insomma, quel momento.

il discorso di Erwin è stato tanto amaro quanto realistico, l’ho trovato terribilmente in character ed è stato proprio ciò che mi ha fatto sospirare con amarezza. Lui si analizza, si conosce, ha deciso, e sa che potrà amare Amelia solo nel modo in cui ne è capace; non solo, è in grado di dirlo e ribadirlo, come Amelia è in grado di comprenderlo e accettarlo. Tuttavia, tra le sue parole mi è sembrato anche di leggerle altro (potrei sbagliarmi e anzi, se così fosse dimmelo pure, ci mancherebbe!): come se Erwin, consapevole dell’attrazione e dei sentimenti di Amelia verso Levi, avesse orchestrato il rapporto a tre come “regalo” per Amelia (quando dice “ho voluto darti piacere”), per permetterle di vivere un momento di intenso con entrambi gli uomini, e lo abbia fatto con il modus operandi tipico di Erwin: esercitando il controllo su di loro. Insomma, per farla più breve: non credo che Erwin, di sua iniziativa, avrebbe sognato né architettato un rapporto a tre; il desiderio nasce nel momento in cui coglie l’attrazione fisica e mentale di Amelia verso Levi, e scommette sui loro sentimenti sia per gestire il tutto a livello emotivo, sia per dare alla donna che ama una cosa che lei desidera.

Il confronto finale tra Erwin e Levi mi ha sorpresa in modo positivo, perché non me lo aspettavo e, lo ammetto, un po’ ci speravo. Non è un momento che porta ad una risoluzione definitiva, certo, perché quale soluzione può esistere? Nessuna. è come se Erwin, in un certo senso, tastasse un po’ il terreno per capire se Levi possa essere un degno compagno per Amelia, forse più degno di lui? Tuttavia, a livello umano, vacilla; in fondo lui ama Amelia, la vuole al suo fianco in quell'inferno, in virtù di un sogno a cui nessuno dei due può rinunciare.

Levi, ah, è un casino, poveraccio. Mi è piaciuto molto come vada dritto al punto, secco e senza esitazioni. Vuole Amelia, punto. Ho l’impressione che, tra i tre, sia quello che possa uscire più segnato da tutto ciò che è successo; in fondo, nonostante tutto, resta l’”amante” (ok, scusami per il termine argh, ma ci siamo capite), il terzo, quello “in più” tirato in mezzo nelle scommesse di Erwin, e nel bisogno di umanità di Amelia.
Però noi sappiamo cose che loro non sanno (risata malvagia in sottofondo) e alla luce di ciò, trovo che tu stia costruendo il rapporto tra Amelia e Levi in modo davvero interessante, ben pensato e significativo anche in vista del futuro.

Infine, aprire il capitolo con una spedizione fuori dalle mura mi ha fatto scendere la lacrimuccia, perché sento che sarà l’ultima. è come se si stesse chiudendo un’era (di nuovo, loro non lo sanno, ma noi sì).

Davvero un bel capitolo, alla prossima <3

Recensore Junior
09/02/24, ore 13:23

Mi piacciono sempre molto i tuoi racconti di spedizioni fuori mura, sono sempre dinamici e adrenalinici; riesci poi a inserirci dentro molto delle dinamiche di comportamento dei personaggi noti - come il perenne rapporto di fastidio/affetto tra Petra e Oluo - e di quelli tuoi - Otis ormai me lo immagino benissimo nella mia testa - che rendono il racconto completo e interessante a più livelli. C'è la tragedia e c'è l'attimo di respiro, un po' d'ironia che non guasta mai, i piani per il futuro; c'è la vita insomma, in tutte le sue molteplici realtà.

Il tempo è passato, c'è stato tempo per riflettere, forse anche troppo. Alla fine sono arrivati i chiarimenti, a tu per tu e sempre rigorosamente in coppia. Troppo difficile discutere in presenza di tutti, è anche comprensibile, e dopo tutto anche il ragionamento di Amelia, quando nota che probabilmente se gli altri due hanno discusso è affar loro cosa ne sia venuto fuori, è anche giusto.
Amare Erwin in questo contesto è difficile, puoi arrivare fino a un certo punto, poi arrivi a un muro di solida pietra che non puoi valicare, men che meno buttare giù. Per quanto si possa tentare, cosa si può davvero fare se qualcuno ha plasmato la propria vita su un ideale, e a sua volta questo ideale é basato sull'espiazione di un peccato? Quando qualcuno si impone di avere un controllo ferreo su tutto per mantenere questo ideale, ritagliandosi a fatica un piccolo angolo di umanità, ovvio che il fatto che lo ami non può e non sarà mai abbastanza.
Non è facile nemmeno se il personaggio lo spogli di questo "peccato originario" e lo metti in un contesto in cui non vive in un mondo simile, perché a mio parere rimane in lui comunque quell'istinto a essere spietato, a non guardare in faccia nessuno per ottenere quello che vuole. Una vena non dico di cattiveria - perché Erwin Smith non è di per sé una cattiva persona - ma almeno deleteria se non addirittura pericolosa se messa su una brutta strada.
Delle sue buone qualità del resto Amelia lo sa, sa che sotto sotto Erwin è anche altro, potenzialmente, ma che la sua priorità sarà sempre mantenere il controllo totale su tutto per concentrarsi sui suoi fini, inclusi i suoi sentimenti e possibilmente anche quegli degli altri. E se non può controllarli, forse meglio quasi non averli mai assecondati, se non provati del tutto.
In questo capitolo c'è una sorta di presa di coscienza di questo fatto da parte di Amelia, che, come hai descritto tu benissimo, prova un soverchiante senso di sconfitta, ma credo che in fondo queste cose le sapesse già da un po' a livello inconscio. Motivi di disagio che portavano a questa realizzazione ce ne sono stati anche in precedenza.
Sull'altro fronte, Amelia ha paura di essere mal giudicata e si sente quasi in colpa nei confronti di Levi, non sa nemmeno bene lei perché e in effetti devo dire che condivido il dubbio, ma capisco il sentimento che la pervade. Forse per lei è persino dovuto alla sua più che legittima curiosità di sapere se tra Erwin e Levi ci sia mai stato un chiarimento, e se c'è stato cosa ne sia venuto fuori.
Ho avuto la strana idea che ognuno di loro in un certo senso abbia l'impressione che quando si tratta degli altri due, lui/lei è un'entità di troppo, che s'infila in qualcosa che non compete loro: forse anche questo sta alla base del fatto che una conversazione chiarificatrice a tre non è, e forse mai sarà, possibile.
Il chiarimento tra i due uomini c'è stato e per quanto mi riguarda lo aspettavo da tempo. È stato interessante, potrei riassumerlo in breve nel fatto che a prescindere da tutti i contorti ragionamenti che Erwin fa per assecondare il suo ferreo modo di vivere, Levi ci vede attraverso in un certo senso, per lui le cose sono sì complesse, ma anche molto semplici. Forse non c'è un modo per definire quello che prova per Amelia. Lo prova e basta, probabilmente come fai dire a loro è la cosa migliore e il massimo che si possa provare in quel contesto.
Hanno parlato di una fiducia reciproca in fondo mai messa in dubbio, non di molto altro; Erwin ha sfoderato la sua risata da crisi di nervi colma di amarezza che mi sembrava di poter vedere perché l'abbiamo vista in effetti. Sai quando: hai perso un braccio, ma che caspita ridi, maledetto!
Amelia potrebbe avere di meglio di entrambi loro, credono, probabilmente invece no e nemmeno lo vorrebbe. Erwin invece, sotto sotto, molto sotto, vorrebbe disperatamente liberarsi da questa mania di controllo. E Levi, a suo tempo, lo capirà.
Non hanno davvero risolto nulla, quindi aspetto con curiosità il proseguimento. 👏👏👏

Recensore Junior

Faccio una sorta di digressione anche io stavolta nel recensirti, perché in fondo non ho molto da aggiungere specificatamente sui piccoli episodi che ci racconti. Sono coerenti, sono ben raccontati, ho capito quello che ci vuoi dire, almeno credo. L'eroe è qualcosa che diventi tuo malgrado e non perché ti senti di esserlo, e se c'è un pregio è che in questa storia eroi almeno per me non ce ne sono proprio, ci sono solo esseri umani, con le loro debolezze e la loro visione necessariamente limitata, che si sono arrabattati a cercare di migliorare la condizione del loro mondo come potevano e sapevano, anche con un certo spirito di abnegazione, va loro riconosciuto. Nessuno di loro ci è riuscito, anzi, spesso hanno fatto solo danni, eppure la poesia di questa vicenda fantasticamente umana sta proprio in questo.
La distinzione eldani buoni/eldiani cattivi mi ha sempre fatta un po' sorridere perché mi richiama un concetto da una parte infantile, dall'altro invece mi stringe un po' lo stomaco al pensiero di cosa può arrivare a fare la propaganda di una nazione quando è fatta a tappeto come quella marleyana.
Non che si possa mettere in dubbio che gli eldiani storicamente ci abbiano messo del loro nel farsi odiare collettivamente dal resto del mondo, questo è fuori discussione. Ma come la storia di AOT ci racconta, quando c'è l'impatto con la realtà e si tirano le somme con il fatto che tra il proverbiale bianco di un eldiano buono e il nero di uno cattivo c'è un'infinita scala di grigi (che si applica anche a chi eldiano non è), l'impatto con questa semplice realtà ti apre un mondo di sgomento per quello che sei riuscito a fare nel nome di un'ideologia che ti è stata talmente tanto bene inculcata da diventare parte di te. E se qualcosa è parte di te, come lo estirpi davvero?
Banalmente è una riflessione che può essere applicata anche al lettore di AOT: per un centinaio di capitoli abbiamo visto la versione degli eldiani di Paradis, abbiamo vissuto le loro difficoltà, i loro eroici sacrifici, li abbiamo visti morire per i loro ideali e per la riconquista della loro libertà, abbiamo avuto in antipatia chi remava contro questi fini... e poi Giapponese Sadico ci ricorda della scala di grigi, che anche le peggiori azioni spesso hanno un senso se non una giustificazione, che il mondo è un brutto posto, per tutti senza eccezione alcuna.
E magari non è facile all'inizio, ti devi sforzare perché ci viene naturale prendere le parti di qualcuno e quando la vicenda si ribalta è un vero tumulto interiore. Io, per dire, a quel punto ho smesso di leggere il manga dicendomi che quando sarebbe finito se mi fosse andato avrei letto tutto insieme, e francamente meno male che mi è andata di finirlo perché mi sarei persa una gran bella storia.
Molto interessante questa digressione, e non metto in dubbio che sia assolutamente necessaria sapendo a che punto della storia stiamo arrivando.
Per quanto invece riguarda la pausa della tua vicenda principale dopo il colpo di scena, da lettrice il mio commento è tipo: 😱, mentre dal punto di vista di una che scrive a sua volta è: suspance! 👍👍👍

Nuovo recensore

Ci hai lasciato con un capitolo che era una bomba e quindi, davanti alla digressione, il mio primo istinto è stato mangiarmi la tastiera; però devo ammettere che serviva un capitolo “di passaggio” per prendere un respiro ed elaborare tutto ciò che è successo, ed iniziare a tastare l’acqua con i prossimi nuovi personaggi che vedremo nella tua storia.

Ora, io ho un amore smisurato per i Guerrieri e quindi, la prima parte dedicata a Reiner ha, allo stesso tempo, sciolto e spezzato il mio povero cuore. Sono davvero molto, molto felice che tu abbia aperto la porta ai “ragazzi” parlando di lui, in un momento in cui è pieno di sogni e speranze. Ma quello che più mi piace è come traspare l’orgoglio di Reiner per aver ereditato il suo Titano, la felicità di partecipare al piano per il recupero del Fondatore, l’impazienza di diventare un eroe. Stride e fa male pensare che, di fatto, stia per andare in guerra e che sia un bambino-soldato. Insomma, su Reiner potrei scrivere un trattato, e ancora non mi basterebbe, ma tutto ciò per dire che hai reso il suo sguardo da bambino sul mondo in modo molto coerente, poetico, trasmettendo tutta la tristezza della sua condizione (tristezza di cui lui non può rendersi conto, ma che noi lettori percepiamo, perché conosciamo la storia). È tutto bellissimo, e se in futuro vorrai regalarci altre digressioni sui Guerrieri, io ballerò di gioia e saltellerò sulla sedia!

È molto divertente avvicinarci ai ragazzi del 104° Corpo Cadetti in un momento in cui Annie sta letteralmente prendendo a calci Eren! Sia perché c’è sempre qualcosa di diabolicamente piacevole in un Eren preso a calci, sia perché tra tutti scegli un momento che “passa in sordina” nell’anime e nel manga ma che avrà un’importanza fondamentale. Insomma, adoro tantissimo il modo in cui ci presenti momenti apparentemente casuali, ma che non lo sono per nulla; anzi, sono il frutto di una grande cura e attenzione nello sviluppo della tua storia, e si vede.

I dialoghi li ho trovati molto divertenti e in character ma, soprattutto, ho amato il velato battibecco tra Annie e Reiner. È così che loro comunicano: senza parole, con sguardi, piccole frecciatine… gestire un personaggio come Annie non è facile, e in questa introduzione secondo me hai reso benissimo il suo tono, i suoi pensieri, e anche i suoi dubbi. Mi piace tanto che tu ti sia concentrata su di lei, e sul rapporto che inizia a creare con Eren.

Questo capitolo è stato davvero bellissimo, non era qualcosa che mi aspettavo e mi ha sorpresa, emozionata, e non vedo l’ora di scoprire il resto!

Nuovo recensore

Ci siamo lasciati con un capitolo pazzesco. Vero giro di boa della trama alla luce dello sviluppo del rapporto a 3 dei nostri personaggi. Devo dire che ho letto in maniera approfondita, nel corso dei capitoli, la progressione, del legame intimo ed emotivo di Erwin, Levi e la nostra Amelia. Era giusto che il culmine di tale legame ci fosse a Mitras nel contesto che hai magistralmente creato. Ho trovato il tutto terribilmente maturo, naturale e coerente con la linea che hai dato in precedenza alla trama. Trovo il tutto corretto e soprattutto grazie perché rendi Amelia libera di scegliere e questo è un aspetto fondamentale ed è importante saperlo cogliere. Non voglio divagare, però vista la portata del capitolo precedente volevo sottolineare quanto io lo abbiamo apprezzato. Dopo aver raggiunto il culmine di questo climax, ecco che arriva una delle tue bellissime digressioni. Adoro le tue digressioni. Fantastica quella nella quale si parla degli amori e sentimenti di alcuni dei nostri personaggi, giù il cappello per quella in cui il nostro protagonista è un soldato. Ora questa, che arriva al momento giusto. Quando mi sono reso conto che nella parte iniziale si parla di Rainer, non nego di essermi emozionato. Ci parli di Liberio, ci riporti nei contesto Dell ultima stagione di aot, in particolare mi hai fatto tornare alla mente una delle puntate più belle in assoluto per me. Mi sto riferendo alla puntata di flash back dei guerrieri scelti, con protagonista Rainer e il suo percorso per diventare il gigante corazzato. La quotidianità con la madre, le condizioni in cui vivevano. Hai reso tuo e personale le vicende, offrendo degli spunti davvero interessanti mentre fai riflettere liberamente il tuo personaggio. Rainer che non ricorda il momento in cui diventa gigante, le sue riflessioni, i pensieri che indugiano sul padre, il suo ruolo come guerriero scelto. Mi ha stretto il cuore quando il Rainer bambino pensa ai suoi 13 anni di vita e ritiene che sia una infinità di tempo. Ora volevo soffermarmi sulla parte dedicata a Zeke. L ho trovata molto azzeccata, anche qui il grande punto di forza è far immergere il lettore nei pensieri del tuo personaggio. Zeke che pensa se mai incontrerà il padre formato gigante una volta a Paradis. Leggendolo mi è scappato un sorriso dolce amaro. Che dire poi della scena che vede protagonista il 104 corpo reclute che si allena. Davvero complimenti per come stai rendendo i personaggi canonici. Da Eren a Mikasa da Armin ad Annie. Si nota che hai analizzato nel dettagliato l opera del Maestro. Si nota anche che non ti sei soffermata sulla visione dell anime ma hai letto attentamente il manga. Anche perché ho colto che, a volte, hai inserito alcuni elementi che troviamo solo nel manga. Vedere i personaggi che siamo stati abituati a conoscere lungamente, devo dire che fa piacere, perché sono descritti in maniera magistrale. Complimenti per il tema, che fa da fil rouge, all intero capitolo, ossia essere un eroe. Come al solito, attraverso le tue sequenze, sempre intense e cinematografiche, crei, una armonia tra le parti e rendi il tutto molto fruibile. Una menzione d onore va al termine torturabili, complimenti per la citazione colta e ricercata. Le ost che ci proponi sono azzeccate e fare una lettura attenta del tuo capitolo, ascoltando, tali musiche, non fa che evocare meglio le scene che crei, sempre molto reali. Complimenti, una altra digressione riuscita alla perfezione.
(Recensione modificata il 14/01/2024 - 11:04 pm)

Recensore Junior
10/01/24, ore 00:31

Giapponese Sadico non si è inventato nulla che non si sia già sentito: un regime assolutista che sfrutta una religione (che in questo caso pare più una setta) per imporre usi, costumi, cultura, espressione artistica, così da sottomettere all’obbedienza e al pensiero unico un popolo intero. Una dinamica che abbiamo visto e continuiamo ancora a vedere in certi posti del mondo, quindi è facilmente comprensibile.
Amelia tutto sommato ci conferma che ha fatto bene a mollare le velleità artistiche per il Corpo di Ricognizione, una come lei ne avrebbe ricavato solo frustrazioni e potenzialmente guai. Meglio semplicemente andarsene in giro per musei se vuole coltivare il suo lato artistico.
Trovo che la tua ricostruzione dell’opulenza della Capitale, in netto e anche drammatico contrasto con quello che c’è nei territori periferici, sia descritta in maniera interessante. Anche all’interno dell’evento mondano a cui questi tre partecipano, in cui i ricchi e privilegiati danno sfoggio di una serie di bassezze varie, un dettaglio pare ovvio: di risorse in Eldia ne avrebbero abbastanza che se queste fossero distribuite un pochino più equamente, probabilmente tutti riuscirebbero a vivere dignitosamente.
È anche logico pensare che il pensiero dei tuoi protagonisti rispetto a certe ingiustizie sociali sia esattamente quello che ci racconti, specialmente per quanto riguarda Levi, che come fai dire ad Amelia sa bene quale sia la condizione di chi si trova al lato più opposto possibile di quell’agio.
Il tuo ragionamento in verità era più riferito al suo approccio sentimentale, in generale al suo rapporto con gli altri. Un contesto difficile in cui venir su, esattamente come pensa Amelia, ti porta a difendere le parti più sensibili di te stesso dietro qualche barriera. Anche se lei ha l’impressione che c’è buona probabilità che Levi li seppellirà tutti se si tratta di forza e abilità di combattere, quel genere di forza poco può aiutarti nell’evitare sofferenze interiori.
Percepisce che ha un suo equilibrio, ha l’impressione che non dovrebbe violarlo, ma a questo punto direi che non è più possibile tornare indietro, e che in fondo è prerogativa di Levi e nessun altro scegliere se permettere a qualcuno o qualcosa di bucare la sua corazza. Dal canto suo, lui stesso ci descrive quella sorta di oblio a cui riesce ad abbandonarsi sia nei confronti di Erwin che di Amelia, dettaglio che secondo me la dice lunga in questo senso.

Parecchi capitoli fa, ancor prima che tra lei e Levi qualcosa accadesse, Amelia aveva immaginato, e per certi versi desiderato durante un rapporto con Erwin, che ci fosse qualcun altro con loro, e che l’altro potesse essere proprio Levi. Tutti i segni portavano esattamente a una risoluzione simile da tempo, eppure non mi aspettavo comunque che succedesse per forza.
Leggendo sulle prime magari non ci fai troppo caso, ma quando arrivi alla fine ci rifletti un attimo e magari torni indietro a rileggere qualche dettaglio che può esserti sfuggito anche nella prima parte di questo capitolo, e c’è un fatto che salta subito all’occhio: per quanto possa negare, e sarebbe stato strano non l’avesse fatto, Erwin da l'impressione di aver pianificato tutto, con una certa meticolosità anche nelle tempistiche in cui ha messo in moto tutto.
Rientra perfettamente nella natura del personaggio, niente da obiettare: il perfetto giocatore di scacchi che sa prevedere come reagiranno ad ogni sua mossa i suoi avversari, qualcuno così ricettivo nel capire cosa passa nella mente di chi ha davanti che può permettersi di usare questa capacità di leggere gli animi come una risorsa a suo beneficio, a volte come un’arma. Questo lo rende uno spettacolare comandante, ma in questo caso anche un inquietante manipolatore.
Magari non lo fa con cattivi intenti, forse addirittura non aveva esattamente in mente quella fine specifica di questa tensione tra loro, questo glielo voglio concedere al tuo Erwin. Forse persino questo modo di controllare chi ha davanti ce l’ha così radicato in se stesso che non può sfuggire a queste dinamiche nemmeno nelle sue faccende più personali, ci sta che questo intendesse negando che fosse un suo piano alla fine. Comunque il disagio mi rimane.
L’ha presa alla larga, scegliendo bene il momento giusto per dire ad Amelia che sapeva di lei e Levi, buttandola lì come se fosse una casualità che quella questione fosse uscita fuori proprio in quel momento, ma lasciandosi abbastanza tempo prima di quel viaggio, in cui guarda il caso ha deciso di portare loro due e nessun altro. Un mese in cui Erwin ha volutamente creato questo clima di frustrazione e di cose dette a metà. Se all’inizio avevo pensato che il suo negarsi fisicamente potesse essere il suo modo di reagire al tradimento, adesso mi sembra ovvio che sia stato solo per condurre Amelia a un certo stato d’animo, culminato nella scena del bagno.
Nel giro di poche ore Amelia chiede a entrambi di fare l’amore con lei, quasi usando le stesse parole e la stessa gestualità, con lo stesso passionale trasporto: si potrebbe credere che da spettatore del suo proporsi a Levi Erwin avrebbe potuto offendersi, pensare che dopo un desiderio frustrato da settimane lui o un altro a quel punto non avrebbe fatto differenza per Amelia chi le avrebbe tolto quella voglia.
Certo, l’altro è Levi e quindi il concetto non si applica, ma la sua fermezza anche in quei momenti mette nuovamente in risalto che mentre Levi è senza parole almeno in un primo momento, persino più del solito, Erwin invece è sempre perfettamente padrone di se stesso come qualcuno che sta vivendo una realtà a cui era preparato.
Che necessità c’era di elaborare un piano così machiavellico, anche considerato che come già sottolineato in passato, entrambi per ragioni diverse ma simili sono già sul palmo delle sue mani? Come si può essere tanto freddamente lucidi anche nelle faccende sentimentali?
Non ho niente da obiettare alla tua linea narrativa e a come hai fatto muovere e ragionare i tuoi personaggi, lo voglio mettere nero su bianco con enfasi. Il mio sottolineare degli aspetti che qui mi hanno lasciato delle perplessità non è affatto una critica, anzi, sono ancora più curiosa di leggere il proseguimento, ma solo una lettura personale della vicenda. Solo che per quanto mi sforzi di essere obiettiva immedesimandomi nella tua storia, e di ricordarmi che qui intercorre tra questi tre una dinamica mossa da una forza per lo più incontrastabile, non riesco a spegnere un certo fastidio in me, ma non vuol dire che non apprezzi la storia.

Nuovo recensore
01/01/24, ore 15:42

Questo capitolo mi è piaciuto tantissimo e, anche il mio cervello sta urlando ‘AAAAAA’ al solo pensiero della scena conclusiva, cercherò comunque di darmi un contegno e andare con ordine perché ogni singolo momento è stato fantastico.

Scrivi in modo meraviglioso e così evocativo che è impossibile non immergersi completamente nell’atmosfera di Mitras, e ogni dettaglio è calato nel contesto con grande cura, e si vede. A partire dalla descrizione della capitale e dei suoi musei, della censura artistica ad opera del Culto delle Mura, fino alle riflessioni scaturite dal contrasto tra la ricchezza esagerata e la povertà che imperversa subito al di fuori del Wall Sina (e nel sottosuolo della capitale stessa). Sono tutti dettagli che arricchiscono quello che sappiamo di Paradis, che la caratterizzano come una società complessa con una sua storia e cultura. Personalmente, mi piacciono un sacco e li trovo super interessanti!

… e poi arriviamo al ricevimento; non mi stancherò mai di dirlo, sono scene che ti riescono sempre in modo stupendo, sono così approfondite e suggestive che sembra davvero di essere lì! Non mi stancherei mai di leggerle. E trovo molto azzeccato il costante paragone tra lo sfarzo a castello (che detta così fa un po’ “Il Castello delle Cerimonie”, ma in effetti il mood di Re Fritz e consorte è un po’ quello!) e la povertà che affligge il resto della popolazione; certo, persone come Levi e Amelia non possono passarci sopra del tutto, nemmeno in un’occasione di festa, perché loro vedono le difficoltà della gente comune tutti i giorni, e di conseguenza monta in loro una rabbia e un’amarezza per ciò che giudicano uno spreco e uno schiaffo in faccia alla povertà - d’altronde, è uno dei temi cardine di Aot.

Mi è piaciuto molto come hai costruito la tensione sessuale già a metà capitolo, lasciando la povera Amelia “insoddisfatta” (a proposito, la metafora della brace che arde sotto la cenere è molto azzeccata ed evocativa); poi il desiderio continua a pungerla e a tormentarla per il resto della serata, complice l’alcool e tutto il resto, fino a divampare come un incendio. E anche qui, la passione si fonde all’oblio, perché Amelia non capisce quale dei due uomini desidera davvero, perché li vuole entrambi; e quando tira verso di sé Levi e lo bacia (onestamente, possiamo biasimarla??), ho pensato con un po’ di amarezza “ecco, forse è il momento in cui ha fatto la sua scelta”

… fino a quando il nostro Commander Handsome non sbuca a sorpresa e li convoca in camera per “parlare”, e io ero davvero convinta che stesse per partire il cazziatone; perché ok i sospetti che aveva avuto durante i capitoli precedenti, ma beccarli insieme è tutta un’altra cosa! E invece, e invece!! Scatta il rapporto a tre, e io non so se sono rimasta più scioccata (perché ormai ci avevo perso le speranze) o felicemente intrigata per lo sviluppo (per “felicemente intrigata” intendo che ho urlato e saltato sulla sedia)!

Trovo molto importante e significativa l’affermazione di Erwin “Solo se lo vuoi”. Credo sia uno dei punti cardine di tutta la scena, perché dimostra l’amore e il rispetto che prova verso Amelia, e la volontà di lasciarle una scelta e di non “trascinarla” nelle sue decisioni.
Ma soprattutto, mi piace come Amelia conservi sempre la sua autonomia e la sua identità, e abbia sempre il coraggio di prendersi chi e cosa vuole davvero.

Mi è piaciuto moltissimo come la scena finale sfumi, senza descrizioni troppo accentuate dell’atto in sé, perché è perfettamente coerente con il tema dell’oblio di questi due capitoli; e allo stesso tempo mi piace che i tre si lascino scivolare in quell’oblio per dare sfogo ad un desiderio che si era costruito ormai negli anni.

Ora sono molto curiosa di scoprire il seguito, e le eventuali conseguenze emotive sui tre!

Grazie mille per questo stupendo capitolo, e auguri di buon anno!!

Nuovo recensore
31/12/23, ore 01:16

Seconda parte di questo unico filone che lega gli ultimi due capitoli, davvero esilarante. Bello, intenso, con descrizioni perfette e climax emotivo incredibile che lascia il lettore a bocca aperta. Hai descritto con maestria e sapienza tutto il contesto. Mi da l idea che ti piaccia, in particolar modo, concentrarti sulle scene conviviali, di feste, ricevimenti nobiliari, perché sono contesti che rendi sempre a meraviglia. Che dire, incredibile il pathos la tensione emotiva che riesci a creare intorno ai nostri tre protagonisti. Gli sguardi, le parole, un semplice gesto. Eppure, nonostante la sala gremita di gente, è come se i tre siano sempre legati, restino in connessione. Hai reso benissimo la tensione che prova Amelia, così bruciante e terribilmente umana. I complimenti più sinceri vanno sulla scena clou, una scena tanto attesa, forse, alla luce del loro rapporto così complesso e intrinseco, inevitabile. Hai reso il tutto alla perfezione, come se il rapporto a tre fosse, per loro, un qualcosa di naturale. Essere arrivati ad un livello simile, portando il tutto su un piano complesso e molto maturo, mi fa ancor di più apprezzare la tua bellissima storia. In questo legame, insomma, non esistono forzature, il motore Dell azione, il collante perfetto resto Amelia, che connette psicologicamente e fisicamente i due uomini. Anche in questo contesto, molto erotico e dal forte coinvolgimento emotivo, rendi sempre il tuo personaggio libero di scegliere e credo che questo sia un grandissimo punto di forza della tua storia, sempre più interessante e dal forte impatto emotivo sia che si parli di spedizioni fuori dalle mura sia che si parli di una esplicita scena di sesso a tre. Ancora una volta, superi te stessa, con pagine sempre più belle, capitolo dopo capitolo. Ora sono molto curioso, perché siamo alla fine de 849 e 850 si avvicina. Approfitto in questa sede, per farti auguri di buon anno, nella speranza che il prossimo anno tu possa aggiornare sempre, con costanza, come stai facendo, la tua fantastica storia.

Recensore Junior
12/12/23, ore 19:07

Ci ricordi subito all'inizio che la vita nel Corpo di Ricognizione è scandita da lutto e rabbia, ma comincio commentando la parte che ovviamente più mi ha dato da pensare del capitolo, ovvero l'argomento già tra noi affrontato in precedenza sul se Erwin sapesse o quantomeno avesse intuito cosa ci fosse stato tra Amelia e Levi.
Un sospetto, una sensazione, di per sé non sono prove schiaccianti, quindi forse inconsapevolmente Amelia ha di fatto rivelato a Erwin cosa sia successo, forse addirittura lui ha fatto in modo di metterla in questa situazione consapevolmente, ce lo si potrebbe aspettare da uno così. Magari se gli avesse mentito spudoratamente avrebbe persino potuto passarla liscia. Intelligentemente non l'ha fatto, perché anche se una sensazione non è una prova, è pur vero che se conosci bene una persona certe cose gliele leggi talmente bene in faccia che una bugia sfacciata andrebbe a minare tutto quello che c'è tra voi molto più del tradimento in sé.
La reazione di Erwin anche mi sembra assolutamente in linea con il personaggio, uno che da una parte è talmente concentrato su altro che non ha nemmeno tempo di arrabbiarsi, o sentirsi deluso e ferito da qualcosa di simile, e dall'altra ha talmente bene inteso che ci sia qualcosa di strano e intenso che lo lega all'altro uomo che riporta l'accaduto in una sfera di, chiamiamolo fatalismo, a cui proprio non si può andare contro. E lo dice ad Amelia, con una certa disarmante sincerità, come se sapesse che anche per lei è totalmente ovvia questa cosa. Non la risolvono, anche perché per risolverla forse dovrebbero farlo in tre - discuterne, intendo! - mentre per il momento il tutto è sempre affrontato con una netta distinzione in sotto gruppi.
Però c'è anche un altro lato del Comandante che trovo degno di essere notato, il suo stoicismo in generale, che arriva anche quando lui non vorrebbe. In fondo, come gli fai dire, ci aveva quantomeno provato a provare tutte quelle emozioni che sarebbe normale provare in questi casi.
Credo che non dipenda necessariamente dal suo essere concentrato su altro, ma piuttosto dalla sua volontà di non farsi travolgere da certe emozioni, quella particolarità che io ho traslato nella mia storia con il fatto che il mio modern AU Erwin non si arrabbia mai, ma che se lo fa diventa distruttivo. Troppa pressione lo fa scoppiare, in un certo senso: mi chiedo se anche il tuo ha quel punto di ebollizione o se per il contesto davvero il suo fatalismo si spiega semplicemente con il fatto che è ben consapevole che le regole comuni mai varranno nel suo rapporto con Levi, e di conseguenza anche con Amelia che ci è finita nel mezzo.
A margine mi ha un po' disturbata il discorso che fa sul fatto che quasi quasi si aspettava che questo avrebbe potuto succedere anche molto prima, quella famosa volta al paese natale di Amelia. Capisco il suo ragionamento, non vedere quell'amore che Erwin dice di provare per lei al netto di calcoli cinici di qualcuno che sa che comunque vadano le cose non ha nulla da perdere. Mi verrebbe da chiedergli “ma chi te lo dice che sia poi così, magari se ne scappavano insieme e te rimanevi lì come un mammalucco”, ma la situazione è troppo complessa per risolverla con una linea di pensiero simile.

Ci sono diversi altri spunti interessanti, non ultimo quell'incontro con l'ex compagna del Corpo Reclute, quel suo commento sulla sua espressione. Vorrei vedere che non ci si “indurisse” inevitabilmente dopo un po' di anni nel Corpo si Ricognizione rispetto al concetto della morte, che non si cerchi di non apparire troppo scossi. Indelicato come commento, un po' supponente come immagino potessero essere i gendarmi nei confronti di quelli del CdR, da lo spunto ad Amelia per riflettere nuovamente su cosa, o ancora meglio a chi stesse cominciando a somigliare. Continua allo stesso modo a pensare a Levi come a un modello di superiorità, del resto anche Erwin stesso lo ha detto che è un uomo migliore di lui, di entrambi per quel che riguarda Amelia.
Cosa interessante, è che persino Levi, forse non sentendosi meglio di loro per questo, comincia tuttavia a notare nettamente quel modo in cui gli altri due sono persi in una sorta di parte precostituita. Se da una parte questo modo di giustificare i mezzi per il fine lo fa inorridire, dall'altra in un certo senso lo attrae, ci vede un lato positivo, che un po' va contro questa immagine stoica che di Erwin è già maestro mentre Amelia lo sta diventando. D'altra parte idealmente combattono per il bene più grande, se nel frattempo devono assistere inermi a ingiustizie e morte, fa parte del gioco, e Levi questo lo capisce, l'ha persino già visto in persone che ha amato.
Ad Amelia lo accomuna una sorta di gelosia latente, come se in pratica fosse facile dire basta, ma di fatto poi nei loro pensieri è già molto più difficile.
Anche qui, la pressione diventerà troppa prima o poi?

Nuovo recensore
11/12/23, ore 12:40

Data la tua premessa iniziale, vorrei aspettare la seconda parte del capitolo per formarmi un’idea più completa di ciò che sta succedendo in questo momento della storia (premetto che, secondo me, funziona già tutto alla perfezione così!)

Dopo i capitoli precedenti, iniziare con un funerale e una bella dose di quell’atmosfera cupa e disperata tipica di Aot è un bello schiaffo in faccia che ci riporta nel presente; d’altronde questo è un mondo dove si vive sempre in bilico tra la vita e la morte, appesi ad un filo sottile che può spezzarsi senza preavviso. E sì, fa sempre male, e non ci si abitua mai; ogni volta che leggo una scena del genere nella tua fanfic, è sempre un pugno nello stomaco, ogni volta rivivo le stesse emozioni, e ogni volta mi sento sempre più vicina a comprendere il muto dolore di Amelia ed Erwin.

… e poi arriva l’annuncio del Geneche??? a Mitras, e io non potrei essere più felice perché questo significa solo una cosa: un nuovo ricevimento ufficiale! E tutto scorre normalmente: Levi protesta, Hange vuole le polpette (sul serio, possiamo biasimarla?), Amelia ha già l’alta uniforme pronta nell’armadio.

E quindi, tutto prosegue come da copione finché Erwin sgancia la bomba. E qui sono rimasta come congelata. Avevamo già parlato del fatto che il Comandante avesse dei sospetti sulla storia tra Amelia e Levi (sarebbe stato strano il contrario), però la sua fredda pacatezza, la sua logica, la nonchalance con cui esprime le sue emozioni (o mancanza di esse) è stata cruda. Un Erwin pazzo di gelosia o che fa una scenata sarebbe stato davvero poco credibile, e questa reazione si attiene di più al suo carattere e alla sua mente calcolatrice, e c’è una logica precisa dietro alle sue parole, oltre che ad amore e rispetto verso Amelia (questo è innegabile). Allo stesso tempo, comprendo la reazione di Amelia, a cui prima tremano le ginocchia, poi cerca (e trova) un piano ben preciso dietro le azioni e le parole di Erwin, e infine resta con un sentimento di inquietudine e incertezza per lo strano risvolto della conversazione.

Insomma, è molto difficile interpretare il Commander Handsome, ma sembra quasi che voglia spingere Amelia tra le braccia di Levi, sapendo che quest’ultimo può darle qualcosa che lui non può. E allo stesso tempo, non vuole lasciare andare Amelia, perché la ama.

La parte ambientata a Mitras è fantastica, amo quando ci racconti i ricevimenti ufficiali, sono alcuni dei momenti che preferisco! E non ci fai mancare nulla: tutti i dettagli sono così ben descritti, e le scene così particolareggiate che mi sembra di essere lì (e sì, ho invidiato molto la stanza privata di Amelia con bagno privato e corredo in seta! Ragazza mia, goditela finché dura!).

Ho fatto la ola per il grande ritorno del generale Lacroix (ma anche per Pixis, è sempre un piacere la compagnia del mio ubriacone preferito).

Non vedo l’ora di scoprire il seguito, alla prossima!

Nuovo recensore
08/12/23, ore 18:48

Capitolo eccezionale e se questa è soltanto una prima parte, sono ancora piu curioso sulla chiusura di questa parentesi che vede i nostri eroi in Capitale. Ho trovato la scena del funerale scritta davvero bene, delicata, toccante e giusta. Parliamo pur sempre di soldati che vanno a morire in un mondo che li vede segregati all interno delle mura. Sei sempre brava ed efficace a creare certe scene e certe atmosfere da quelle più tragiche a quelle più leggere. A livello descrittivo permetti al lettore di calarsi alla perfezione nel mondo e nella storia che stai narrando. Sicuramente, una storia simile e scritta in questo modo la leggerei ugualmente anche se non riguardasse Aot. Parlando sempre di abilità descrittiva, il modo in cui ci fai calare a Mitras, in Capitale, è un qualcosa di incredibile. La descrizione del palazzo reale, la città, hai creato una serie di dettagli che la rendono terribilmente reale per chi legge. Complimenti per il dialogo che Erwin ha con Amelia. Giusto il confronto e approvo in tutto e per tutto la reazione che ha il Comandante. In effetti Erwin, in questo frangente, freddo calcolatore, razionale in maniera quasi morbosa, é assolutamente in linea. Il tutto rende la dinamica a tre particolarmente matura, reale, concreta. La reazione di gelosia sarebbe stata ingiustificata. Percepisco grande tensione in questo rapporto a tre ormai e tu ci stai facendo immergere in questa dinamica, psicologica, emotiva anche erotica, in maniera magistrale. Non vedo l ora di leggere la seconda parte a Mitras.

Recensore Junior
20/11/23, ore 20:22

Mi sono già espressa nella scorsa recensione sul fatto che mi è piaciuto come hai affrontato il racconto sullo studio sui giganti, credo si possa dire lo stesso di come affronti la faccenda in questo capitolo.
Ha ragione Amelia, è come diceva Mike Wazowski in Monsters & Co, (a proposito di citazioni colte 😂) se dai un nome ad una cosa ti ci affezioni!
Noi sappiamo che sarà un proposito vano, ma pure a non averlo saputo, non mi sarei comunque aspettata di meno da un personaggio come Hanji.
Proprio perché noi altri siamo a conoscenza di tutta la storia, ovviamente la riflessione sul sogno in cui i giganti vogliono essere liberati da una condizione che non mi sembrerebbe eccessivo definire di truculenta schiavitù, non risulta del tutto nuovo. Inoltre non mi sorprende nemmeno un po' l'umanità che Hanji dimostra, pur non sapendo ancora per certo che ha a che fare con degli umani crudelmente trasformati in quegli esseri che della loro natura iniziale mostrano solo una forma umanoide. Dall'inizio della storia fino al suo ultimo momento del resto Giapponese Sadico ci ha descritto il personaggio come dotato di una grande empatia, nel piccolo e nel grande, quindi mi fa piacere quando rileggo questo tratto nelle storie che leggo.
Altro tratto tristemente palese, sempre a proposito di quello che noi sappiamo ormai, è che nel pensare all'opera dall'inizio dopo averla completata, il tratto più palese è proprio quello di notare quanto poco ne sapessero e quanto fosse tristemente inutile il loro arrabattarsi a voler capire. Adottare il metodo scientifico, in fondo, era del tutto inutile: l'essenza di un gigante è in pratica magia inspiegabile! Ma come potevano gli eldiani delle mura anche soltanto arrivare a comprendere la superficie di tutta questa faccenda?
Sono come gatti che rincorrono il puntino rosso di un laser, non stringeranno mai niente di veramente concreto in mano, che sia partendo dalla nuca o dalla gola, per citare quello che ci racconti. Che di per sé era un'intuizione intelligente, ma come ho appena detto, inutile.
Ma in fondo sì, penso anche io come Levi che nel loro piccolo, in quel momento, il Corpo di Ricerca possa dire che tutto quello che ha fatto in proposito a questa faccenda sia una vittoria per loro.
Era un po' che non ci facevi fare due risate nel raccontarci di qualche momento di allegria, sebbene nato come una sorta di veglia funebre ai due giganti, sempre graditi questi momenti. Levi, nel frattempo, riflette per conto suo, i suoi sogni gli mostrano delle paure radicate, forse dovute alla sua paura per niente infondata di perdere qualcuno. La realizzazione finale sembra scontata, ma in fondo non lo è affatto in quel contesto, considerate proprio quelle paure che Levi sarebbe più che giustificato ad avere.
Intanto il tempo scorre, siamo a un passo ormai dal disastroso 850, cominciamo a vedere all'orizzonte l'arrivo di quelli che tecnicamente sarebbero i veri protagonisti della storia, anche se a noi, Giapponese Sadico, ce ne frega un ciufolo e ci garbano di più i veterani! Stacci!

E comunque, poi alla fine, sempre a proposito di umanità, L'attacco dei giganti ci dice anche una verità assoluta che mi fa piacere vedere riproposta anche qui: quando vai al bagno il mondo intorno a te migliora sempre! Anzi, il Levi livornese che vive rent free nella mia testa mi suggerisce per l'appunto il detto labronico, ma evito di scriverlo per manifesta volgarità...
👏

Nuovo recensore
19/11/23, ore 18:20

Sono contento del fatto che tu abbia proseguito con gli esperimenti di Cicatiloni e Albert, trovo brillanti e molto originali le tue idee in merito. Uno studio scientifico dettagliato, davvero interessante e immersiva, che porta i nostri eroi ad esplorare l anatomia dei giganti a livello praticamente medico. Hai reso tutto molto bene e ho trovato questa seconda parte legata appunto agli esperimenti davvero coinvolgente. Altro elemento che mi ha fatto sorridere è stata l'esercitazione a Trost dei cadetti. Mentre si legge ci si rende conto che i ragazzi sono proprio quelli del 104esimo. Quando Sadis parla di una certa Ackermann particolarmente dotata, mi hai fatto strappare un sorriso. E secondo me, a livello temporale, tale esercizitazione, visto che siamo nel 849, potrebbe collocarsi Nell Oav che vede protagonista Jean. È l esercitazione dalla quale scaturisce la gara di cucina con Sasha. Se fosse così l inserimento di questa chicca è ancora più gradita. Così ho immaginato cosa avrebbe fatto Amelia se avesse partecipato anche lei alla competizione culinaria , magari insieme a Pixis. Eccezionale l espediente narrativo del sogno di Levi che sembra infatti reale. Non nego che mi sia venuto un colpo, Amelia che va da Levi, come se il tutto fosse reale e poi il sangue, sono letteralmente saltato. Era solo un sogno e non è la. Prima volta che Levi sogna la morte dei suoi compagni, come ci dice Isayama e come viene descritto in una sua short story. Aggiungo una altra cosa. Ho scoperto un altro easter egg, chiamiamolo così. All inzio Moblit dice di aver sognato Hangie divorata da un gigante, anche questo elemento è in una short story diel maestro. Complimenti quindi per l aggiunta di tutti questi elementi che dimostrano quanto tu conosca l opera nella sua interezza. Sul nostro triangolo tra Erwin, Levi e Amelia sto apprezzando sempre di più la dinamica psicologica e la forte tensione che si sta creando. Le riflessioni di Levi, il gioco di sguardi tra i tre, i silenzi, la ripetizione costante di frasi dette, stai creando un qualcosa di originale, sul piano intimo e personale tra i tre. Bravissima, non vedo l ora che tu vada avanti con questa bellissima storia.

Recensore Junior
15/11/23, ore 19:16
Cap. 32:

Un capitolo molto divertente questo per certi versi, per altri anche tuttavia frustrante e profondo nelle riflessioni dei tuoi tre protagonisti principali.
Da qualche giorno, dato che è finito anche questo ormai, ho ricominciato l'anime dal primissimo episodio (volevo riprendere dall'inizio della quarta stagione che avevo visto solo parzialmente nel 2021, ma poi ho deciso per farmi del male per bene e ricominciare dal principio!), e casualmente oggi all'ora di pranzo ho visto proprio la puntata in cui si parla estensivamente di come Hanji procedesse negli esperimenti sui giganti, Sonny e Bean in quel caso.
Posso dire con cognizione di causa che hai reso benissimo il clima di quei momenti, sia partendo da quello che ci raccontano nei vari medium con cui ci propongono la storia originale, sia mettendoci del tuo facendo vari esempi di come quegli esperimenti potevano essere andati più estensivamente. È senza dubbio un racconto in parte divertente quello che ci proponi: in effetti, ma perché non creare il Corpo Bandistico Survey Corps? Levi portabandiera sarebbe perfetto!
In questo allo stesso tempo però sta anche la parte frustrante del capitolo, perché da una parte i soldati del Corpo di Ricerca devono ingegnarsi quasi disperatamente per cercare uno stimolo che smuova questi giganti, e sembrano non trovarne nemmeno uno che non sia il dolore fisico o la privazione della luce, dall'altra come al solito devono combattere con la mancanza dei soldi e le macchinazioni politiche di una società che non è per niente dalla loro parte, fatto che ad alcuni di loro, al Comandante soprattutto, è ormai chiarissimo da un bel po'.
I tuoi tre, in un modo o nell'altro, continuano le loro riflessioni personali sulla singolare situazione in cui si trovano. Che poi di per sé non lo sarebbe nemmeno troppo, lo diventa nel momento in cui in una già complicata dinamica da triangolo ci metti di mezzo anche sentimenti intraducibili in esperienze altrui che vengono dal peculiare legame che lega quantomeno Erwin e Levi. Quest'ultimo sembra saper comprendere la differenza tra un normale sentimento affettivo da quello che lo lega inspiegabilmente a Erwin, eppure le due cose continuano a sovrapporsi in qualche modo, l'altro comincia a intuire che qualcosa è successo, sebbene per il momento abbia a malapena reagito.
Anche se, in verità, nella scena di sesso che conclude questo capitolo un pochino mi è sembrato che la sua volontà fosse di ristabilire una sorta di possesso nel confronti di Amelia, non so ovviamente se perché l'ha sentita semplicemente distante o perché ha annusato davvero cosa potrebbe essere successo con Levi.
Vedremo andando avanti.