Recensioni per
Quel che resta del sogno
di Iris02059

Questa storia ha ottenuto 117 recensioni.
Positive : 117
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/05/23, ore 20:50

Un capitolo pazzesco, incredibile, a mio avviso uno dei migliori finora. Eccezionali i continui salti narrativi. L inzio ti arriva come una pugnalata in pieno petto, una doccia fredda, quando comprendi che la scena si riferisce alla morte di Hange. Il salto narrativo di 6 anni è il fil rouge che lega tutto. Sentimenti emozioni, paure,morti. Al centro il rammarico per le cose non dette, che restano appese, che porta il lettore, inevitabilmente, a pensare cosa sarebbe successo se certe parole fossero state dette prima, se certi sentimenti si fossero manifestati prima. Come al solito, un capitolo perfetto, bidimensionale, che ci cala in due contesti ravvicinati cronologicamente, molto diversi tra loro. Molto intensi, forti. Si denota, nuovamente, la tua abilità nel passare a momenti molto tragici ad episodi più leggeri. Il matrimonio che vuol dire vita, progetti, un modo per esorcizzare tutto quello che circonda i nostri eroi, un mondo fatto di morte. Un invito a vivere, ad amare e a godersi ogni singolo istante. In parallelo una spedizione fuori dalle mura, di quelle che tanto ti piacciono descrivere. Intense, al cardiopalma, crude. A fare da collante i nostri tre protagonisti, intreccio di sentimenti confusi, non ancora ben dichiarati, appesi. L episodio della carrozza che si antepone a quello del fortino abbandonato. La scena della carrozza è molto azzeccata, armonica, bella in tutta la sua interezza. Si avverte quel calore, quella carica sessuale forte, molto umana. Da lettore non vedevo l ora che successe qualcosa, ma tutto resta appeso e sospeso. Solo a fine del capitolo ci si rende conto che alla fine, è stato meglio così. Mi ha colpito e emozionato molto, il fatto che tu abbia descritto una scena di Amelia e Levi ambientata 6 anni dopo. Ci ritroviamo proiettati in un contesto diverso, più maturo, più disilluso. La presa di coscienza di Amelia, la sua disillusione, la sua maturità dopo aver affrontato tutto quello ha dovuto affrontare. Compresa la morte di Erwin per ovvi motivi cronologici. In questo salto temporale, ho apprezzato molto, il legame che si è andato ad instaurare con Levi. La sua confessione è un pugno allo stomaco e il comportamento di Levi resta in linea. Personaggio sempre azzeccato, mai fuori posto, molto fedele, delicato e molto canonico, come ti dico sempre. Apro una piccola parentesi su Levi. Ho trovato fantastica la sua riflessione: anche se si tratta del guerriero più forte Dell umanità perché intorno a lui è sempre presente la morte, non dovrebbe essere così. Inoltre il tuo Levi molto intimista, quasi sospeso nelle riflessioni, fragile nella sua umanità, è come sempre, perfetto e complesso come giusto che sia. Passando ai salti temporali del capitolo, abbiamo uno stile narrativo nuovo, prima volta, in questa storia, che viene sperimentato e devo dire che l ho trovato molto ben riuscito. Mi auguro che anche nei capitoli futuri, a volte, tu possa regalarci degli stralci di ciò che sarà.

Nuovo recensore
15/05/23, ore 11:30

Ciao, e grazie per questo bel capitolo!
Sono rimasta davvero sorpresa perché non mi sarei mai aspettata questo inizio e ci ho messo un attimo a collegare le cose.
Forse per il fatto che sto vivendo la tua storia come un meraviglioso prequel, forse perché non siamo nemmeno ancora arrivati all’850, leggere accenni così avanti nel tempo (addirittura all’854!) mi ha sorpresa (non in senso negativo, assolutamente, ci tengo a specificarlo).

Forse mi è sembrato un capitolo di rottura con tutto quello che c’è stato prima, con degli accenni ad un futuro davvero molto lontano, ancora inimmaginabile, e che mi danno la sensazione di essere già alla fine della storia, e che quello vissuto prima fosse un lungo, agrodolce flashback.

<< Come immaginavo, i giganti sono stupendi..! >>
Il corpo in fiamme precipitò al suolo, una meteora sfavillante in quel nuovo giorno che sorgeva sul mondo, forse l'ultimo.

- qui ho seriamente rischiato di piangere (di nuovo) tutte le mie lacrime.

<< … Darei la mia vita, se potessi >> disse a quel punto, << se potessi far tornare indietro il tempo. Riportare lui da noi, fermare Eren… e tutto questo. >>
- Ecco, leggendo questa parte ho sofferto davvero. Anch’io ho sempre pensato molto ai sentimenti di Hange in questo momento della storia, e immagino il dolore, la sofferenza, di un pg che è sempre stato tutt’altro, speranzosa, fiduciosa. Invece finisce incupita, abbattuta, inerme. Anche qui, non mi aspettavo di trovare già adesso questa riflessione, ma in poco spazio hai accennato al meglio alla sua ora più buia, e immagino che poi ci sarà tempo e modo per approfondirlo più da vicino.

Mi è piaciuto molto il timeskip a specchio delle “Due settimane prima/due settimane dopo”. Ci ho trovato proprio il tipico aot feels, dove un secondo va tutto bene e si ride, e l’attimo dopo c’è la morte, l’inferno e bisogna lottare per la propria vita, di nuovo.
Ho avuto davvero ansia per Amelia, e fino all’ultimo ho temuto il peggio.

Sono rimasta con il cuore in gola in carrozza con Amelia, Levi e Erwin (addormentato – cosa che mi ha fatto sorridere, ammetto).
Levi che finalmente parla, prova a dire qualcosa che… e lei, Amelia, che finge di dormire!! Eh no bella mia, mo’ apri gli occhi e lo ascolti, sto povero disgraziato!!
Scherzi a parte, sono rimasta con un po’ di amarezza (la stessa che ha provato Levi, immagino) perché comprendo la paura che può aver provato Amelia davanti a qualcosa che non avrebbe saputo come gestire. E non sentire, nascondersi, scappare è più facile. Non migliore, ma più facile. E forse… forse, in quel momento, è stato meglio così.

Ci tengo a spendere due parole sul matrimonio, che aspettavo con ansia! Molto bello, me lo sono immaginato come una cerimonia in campagna, rustica e calorosa, curatissima (molto carino il dettaglio dei bambini che lanciano i petali di fiori troppo in anticipo per l’emozione!). Mi ha proprio dato la sensazione di un momento di calore, di quelli che sai che non dureranno, e che devi tenerti stretto finché puoi. Una bellissima, dolce illusione. È bello che ci siano momenti così normali, felici anche se precari.

La parte finale del capitolo mi ha fatto fare un salto!
Liberio attendeva, il mondo esterno attendeva, quel mondo che avevano agognato e cercato in tutti quegli anni nel Corpo di Ricerca… e lui era come sospeso fra la realtà e l'illusione che aveva vissuto quella notte.
– ho letto Liberio e mi sono detta “ma che?!”

E tutto il discorso tra Amelia e Levi, così agrodolce, che sa di fine, di rimpianto e amarezza, mi ha lasciato un po’ di dubbi. Come siamo arrivati a questo? Quando? E soprattutto, perché? Forse avrò le mie risposte, nel continuo della storia, o forse no – e anche in questo caso, sarebbe giusto così.

Ok, ho scritto un commento lungo eterno, me ne rendo conto ma, come sempre, la tua storia lo merita. Non so se questo gioco su momenti/salti temporali sia un cambio di narrazione che continuerà o se sia solo una rottura con il resto, ma da parte mia, l’ho davvero molto apprezzato.

Non vedo l’ora di scoprire il resto.
Alla prossima!

Nuovo recensore
01/05/23, ore 19:32

Capitolo molto interessante, avvincente. Come di consueto ottimo connubio tra momenti di azione e profonda tragicità e momenti più leggeri e molto umani. Trovo assolutamente perfetto e azzeccato il contesto del matrimonio di Sophie. A tratti divertente, tenero che da umanità alla vicenda. Sono un grande sostenitore e approvo questi momenti più leggeri, uno perché danno molto dinamismo alla narrazione, due perché è terribilmente concreto, specialmente se parliamo di un contesto come quello di Aot. Credo che sia insita nell essere umano, proprio grazie al suo incredibile spirito di sopravvivenza e capacità di adattamento, una indole a sdramattizzare o meglio a esorcizzare eventi tragici che lo circondano. Credo che sia così anche in Aot, dove non mancano momenti più leggeri, se pensiamo a certi stralci che riguardano la 104esima. Si torna fuori dalle mura e come sai fare, riesci sempre a proiettare il lettore in un set cinematografico, con azioni mozzafiato, veloci, dinamiche, al cardiopalma. Anche in questo capitolo si evince la tua indiscussa capacità descrittiva e forza nel rendere i dialoghi. L incidente di Sophie fuori dalle mura, il rischio che per lei fosse finita, il possibile ti pianto Dell ex fidanzato, che non le avrebbe potuto dire cosa provava davvero e alla fine il risvolto positivo. Lieto fine che si culmina nella frase di Petra. Quando vede insieme Amelia e il Comandante. Scena perfetta quella del Comandante che da una mano a sistemare il vestito di Sophie. Non ho trovato la scena fuori luogo, anzi, è giusto a volte provare a descrivere i nostro eroi in contesti diversi. Alla fine erano anche loro esseri umani. Ci stava una scena così con Erwin, per un attimo fuori dai panni di Comandante. Considerando che ci stiamo avvicinando ai fatti del 850, anche lui si meritava un momento di svago e leggerezza. Ironica è divertente la scena del vestito di Sophie da sistemare, mi ha ricordato un episodio della serie Downton Abbey, che mi hai detto in passato che apprezzo particolarmente. Grazie per condividere questa bellissima storia che ha sfaccettature sempre più interessanti. Grazie per aver arricchito il nostro panorama su Aot, dedicandoti agli anni precedenti ai fatti che tutti conosciamo. Non vedo l ora di leggere il prossimo capitolo.

Un intreccio incredibile di storie, che fanno luce sui nostri protagonisti. Sentimenti, emozioni, lutti, gioie, rabbia, tristezza, amori impossibili. Tutto in un vortice che proietta il lettore in un contesto molto reale,molto concreto, rimanendo sempre nell universo fantastico di Aot. Devo ammettere che i frammenti del passato di Levi sono scritti in maniera incredibile. Noto sempre che le parti in cui lui si ritrova protagonista hanno sempre quel valore aggiunto. Le vicende nella città sotteranea, il mondo sommerso, si potrebbe scrivere un libro su questo universo di cui Isayama purtroppo non ci fornisce tante indicazioni. E proprio per questo allora è bello immaginare, creare, e la cosa più bella è che tu lo fai dimostrando una fedeltà alla storia originale, che ha Dell incredibile. Questo capitolo è un collage riuscito benissimo, intreccio di sentimenti e vicende che umanizzano e caratterizzano ulteriormente i nostri personaggio. Ho apprezzato molto la parte dedicata ad Erwin, il suo amore, verso Marie; amore impossibile. Il disincanto di questa parte, la fermezza di Erwin che sa già che mai potrà avere una famiglia perché la sua missione è già tracciata. L alternanza tra momenti profondamente tragici a. Momenti più leggeri, sono molto ben bilanciati. Il cameratismo che riesci a creare tra i personaggi, la forza dei dialoghi, che oltre a chiarire, conferiscono snellezza alla trama. Credo che, a differenza di molti personaggi che possiamo trovare nel mondo delle fan fiction, parlando di Aot, quindi parecchio stereotipati e banali nel loro insieme, qui, come sempre, ho trovato grande profondità e ricerca, una cura verso il dettaglio davvero notevole. A fare da motore in questa narrazione i pensieri e i sentimenti dei nostri personaggi. Le riflessioni di Erwin su quello che gli aspetta e su cioè a cui ha dovuto rinunciare. I sentimenti puri e innocenti di Petra. La descrizione di una Amelia ancora acerba nel periodo del suo addestramento. Le vicende di Levi che arrivano ad un livello incredibile di delicatezza e sensibilità. Per chiudere una riflessione fondamentale sul triangolo, azzeccatissimo, che ci proponi. Nessuno dei tre basta a se stesso, ma c è bisogno Dell altro per completare gli altri due. Hai dato una linea netta quindi sui prossimi capitoli e si ció che possiamo aspettarci. La descrizione di questo legame a tre, il rapporto si diventa sempre più intenso, carnale, bruciante, sta arrivando al suo apice. E il tutto lo stai delineando molto bene, grazie per condividere questa bellissima storia con nostra community di fan, alla prossima.

Recensore Junior
20/03/23, ore 20:18

Su questo capitolo faccio un po' di fatica a fare un commento particolarmente esaustivo su certe parti perché ho l'impressione di dirti sempre noiosamente le stesse cose. Che mi piace molto il modo in cui descrivi le scene di azione già lo sai, è stato esattamente lo stesso anche in questo capitolo, dove ho apprezzato l'effetto balsamico che mi ha fatto che una volta tanto la giovane sottoposta in questione sia sia salvata, pur con tutte le ammaccature del caso.
Per contro, a queste scene di adrenalina e sangue, mi piace sempre anche come racconti che la vita esplode da sé, anche se nessuno la aiuta. Perché va così, è sempre più forte di tutto il resto, ed è un concetto che a me personalmente è sempre stato caro.
C'è voluto un certo sforzo di immaginazione nel pensare a Erwin che da una mano nell'operazione del vestito, tutta la storia che ci hai raccontato in proposito a questo particolare però è stata piacevole da leggere in molti sensi. Tanto per cominciare mi piace come descrivi Petra, perché quella ragazza è una forza come soldatessa, ma era anche tanto giovane e mi piace immaginarla presa e un po' sognante su una questione simile, c'è una sorta di gentile innocenza che mi piace pensare che continuasse ad avere, nonostante tutto.
Ho trovato piuttosto tenera anche la reazione di Amelia, che un po' si scoccia all'idea di pagare e poi rimettere a posto quel vestito, ma che poi senza nemmeno troppo sforzo cede e si fa travolgere e un po' persino sfruttare da quell'entusiasmo, pensando che in fondo, in quel sempiterno clima di funerali continui, un matrimonio forse era la cosa più bella a cui si potesse pensare. E questo anche se lei magari non capisce fino in fondo l'eccitazione di tutti in faccende simili, anche se ha sempre avuto altre priorità e non si vede a struggersi molto per amore.
Sembra più un indurimento auto imposto per via delle circostanze in cui ha deciso di vivere la sua vita che un vero e proprio disinteresse, in fondo i suoi sentimenti per Erwin sono dello stesso tipo, è solo diverso il modo in cui li esprime.
I peggiori giudici di noi stessi, verità assoluta, siamo sempre noi stessi. Basterebbe guardarci con gli occhi degli altri e per quanto sarebbe difficile accettarlo scopriremmo che non facciamo così schifo come pensiamo, il fatto che Amelia faccia quel ragionamento su Erwin un po' è frutto anche del tipo di riflessione che facevo poco fa sui suoi sentimenti per quell'uomo.
Altro aspetto che ci racconti, anche questo uno di quelli che nella storia originale mi è sempre piaciuto tanto, è questa complessità della legione esplorativa nell'essere un corpo che sembra molto coeso rispetto all'unità degli ideali per cui ci si trova lì dentro, ma che al tempo stesso è un ambiente in cui si valorizza il singolo con tutte le sue peculiarità. È interessante come hai trattato il tratto singolare che caratterizza la tua Amelia, la sua attitudine al gestire la macchina che rende il lavoro dei soldati del corpo possibile, il suo entusiasmo all'idea di poterla studiare meglio e saperne di più. È un particolare ulteriore che la rende molto ben inserita nel contesto.
Alla prossima 😊

Raccolta molto piacevole da leggere, anche gli episodi più tristi non spezzano la piacevolezza, anzi, forse danno quel tocco di realismo in più che non guasta mai. Mi piace il lavoro di immedesimazione nel contesto che fai nel raccontare questa storia (sarebbe strano il contrario per ragioni che immagini!), mette tutto nella prospettiva di una realtà che il Giapponese Sadico ci ha fatto intendere bene, anche se non è entrato nei dettagli. Tranquillo giappino, ci pensiamo noi!
Mi è piaciuto anche molto come tu sia riuscita a far incastrare le vite precedenti dei protagonisti, come si siano sfiorati in un certo senso, quasi che il destino - o qualsiasi altra forza oltre la nostra volontà in cui si può credere - avesse cercato di avvicinarli già da prima.
Molti di questi slice of life mi hanno dato l'impressione che fossero tipo delle scene che hai buttato giù qua e là e che poi per vari motivi magari hai deciso di non inserire nella storia lineare, la maggior parte di quelli che hai scritto nel presente della tua storia soprattutto, anche se poi ci sono dettagli in qua e in là che sono nuovi e rivelatori. Se così fosse, hai fatto bene a riproporli in questo modo perché sono tutti carini e piacevoli da leggere, mi è sempre piaciuto come rendi i personaggi nelle loro interazioni in momenti lontani dalla tragicità della battaglia.
Gli episodi passati invece sono in un certo senso degli studi sui personaggi, non ce n'è uno che mi sia piaciuto più degli altri, sono tutti ben resi e interessanti, sottolineano particolari che ci hai già fatto notare o ne spiegano di nuovi: la consapevolezza di Erwin nel suo essere votato alla causa nel vedere un suo caro amico intraprendere una strada che lui sa non sarebbe mai stata aperta anche per lui; l'inquietudine di Amelia rispetto al futuro, quel suo senso di non accontentarsi e allo stesso tempo di non capire esattamente qual è il tuo posto nel mondo, sentimenti che le precludono un divertimento sincero in un'occasione di una pazzia di gruppo giovanile; il segreto non troppo ben nascosto del buon cuore di Levi.
Per quanto lo riguarda mi è piaciuto come ci hai raccontato con dolcezza del suo sentimento quasi paterno nei confronti di Isabel e ho apprezzato molto che tu ci abbia dato una versione del suo personaggio come un qualcuno che intelligentemente guarda al di là di certi dettagli e vede il valore delle persone per quello che sono nel profondo. Immagino che nel suo affezionarsi alle due prostitute ci sia una componente di affetto per il ricordo della mamma, ma voglio anche pensare che sia per altro.
Quando mi sono immaginata di come potesse essere quel mondo su certe questioni mi sono immaginata più o meno la stessa cosa, che nella città sotterranea la percezione su certe questioni "morali" fosse assolutamente diversa da quella della superficie, quindi anche l'elasticità mentale del personaggio fosse decisamente diversa tra gli elidani della superficie.
Nell'ultimo episodio ci dai un nuovo piccolo esempio della gentilezza di Levi (ci crediamo tutti che è un caso che tu abbia fatto del tè in eccesso, tranquillo!), e un altro piccolo dettaglio sul tuo strano trio: entrambi sentono che nella loro vicinanza manca qualcosa, che non sono completi senza il terzo elemento.
Concludo le mie considerazioni con una mezza stupidaggine, mi hai sbloccato un ricordo: fine 2008 o giù di lì, primi lavori per qualche evento di band indie, un timbro fatto a forma di mucca per entrare nel locale che la mattina dopo magicamente mi sono ritrovata stampato a specchio sulla guancia perché la notte prima rientrando non era venuto via del tutto col sapone e francamente ero troppo stanca per incaponirmi a toglierlo in quel momento... rischi del mestiere Commander Handsome, come ti capisco! 😂
Alla prossima 👏

Recensore Junior
02/01/23, ore 12:59

La vita è una curva d'apprendimento continua, lo è per tutti, i tuoi protagonisti non fanno alcuna eccezione. Che sia il rivedere i piani di avanzata per correggere il tiro (azzecatissimo poi in pratica, come ci racconti successivamente durante la spedizione), ponderare sul malfunzionamento di un oggetto di uso quotidiano e su cui si basa la tua sopravvivenza in battaglia o fare considerazioni di natura più intima sull'evoluzione dei propri sentimenti, chiedersi perché si è pensata una cosa o l'altra in un certo frangente mentre magari in un’altra quel pensiero ci sembra assurdo. Ma lì, si sa, nella complicata sfaccettatura che riguarda sentimenti ed eros, la ruota gira velocemente spinta dagli eventi, dalle sensazioni, dalla nostra momentanea inclinazione a perderci in fantasie erotiche che poi, per l'appunto, magari rimangono solo fantasie fatte sull'onda dell'eccitazione. Gli umani sono volubili in questo, molto, e anche se adesso sembra che lo “strano trio” sia stato messo da parte per questioni più impellenti, non è detto che il fatto non torni a galla al prossimo cambio di vento, magari con più forza, bucando nuovamente il confine tra le idee e i fatti.
Sul significato dei nomi si sono spesi fiumi d'inchiostro, e forse presi come concetto astratto, un po’ in maniera shakespeariana, non farebbe differenza se si fossero chiamati diversamente, ma il concetto che vuoi esprimere tu è ovviamente un altro, è l'idea che alla fine sia un dato su noi stessi, che poi rimanga solo come un contenitore vuoto alla fine di tutto. Probabilmente è vero, lo penso ogni volta che mi capita di andare al cimitero che tutte quelle lapidi se potessero racconterebbero storie di ordinaria o straordinaria vita vissuta, ma come posso saperlo io? Conto che come io penso a quella di chi ho sepolto e il tutto prende significato, anche gli altri abbiano qualcuno come me.
Poi fai un passo ulteriore, raccontandoci quello che non solo è uno dei dettagli più interessanti del capitolo, ma direi della tua storia intera. Per quanto mi riguarda ho sempre pensato che Levi fino alla morte di Kenny non avesse onestamente saputo quale fosse il suo cognome, allo stesso momento ho sempre pensato che Erwin invece avesse sospettato da par suo la cosa e che per lui venirlo a sapere ufficialmente alla fine non fosse stato che una conferma dei suoi dubbi, su questo mi sono basata quando ne ho scritto in storie già pubblicate o che ancora non ho pubblicato. Però mi piace molto la tua versione, il fatto che Levi fosse stato educato a nascondersi e a vedere il quel nome una minaccia per se stesso, ma soprattutto che abbia ligiamente seguito il dettame di una madre che per proteggerlo gli ha consigliato di dirlo solo eventualmente a qualcuno di cui si fidasse ciecamente, qualcuno a cui volesse molto bene. Lo dice a Erwin, il quale senza nemmeno che Levi dovesse chiederlo di fatto ha già mantenuto il suo segreto dimostrando di essere meritevole di una confessione così intima, una dichiarazione in piena regola se vogliamo, anche se Erwin probabilmente non può capire fino a che punto, non che per questo non sia un passo molto toccante per chi legge quella piccola parte del capitolo.
Come sempre i tuoi racconti di spedizioni sono davvero belli da leggere, sia nella parte dell’azione vera e propria che in quelli dove ci racconti la praticità dei fatti che vanno a svolgersi, e ovviamente anche le interazioni tra i personaggi. In questo caso specifico, avverto chiaramente la frustrazione dei tuoi protagonisti nel trovarsi a dover riprendersi un territorio che in teoria sarebbe già loro, e sul fatto che per quanto possano fare, liberare un territorio non chiuso è un po’ inutile. Devono essere stati anni davvero brutti e frustranti, mi piace che ne stai parlando.
Bel capitolo, alla prossima

Nuovo recensore
11/12/22, ore 14:10

Un capitolo intenso, molto ben bilanciato, che alterna momenti di azione incredibile, con dialoghi ben costruiti che fanno emergere tematiche importanti. I nostri tre personaggi chiave, sono tutti e tre protagonisti a modo loro. Un capitolo che fa ulteriormente luce sulla figura di Levi. Sul suo passato, sulle sue fragilità. I flashback nella Città Sotterranea sono sempre molto delicati, azzeccati, intimi. Un titolo indovinato che fa da collante ai tre interpreti del capitolo. Levi è stato istruito sin da piccolo, a non dire il suo vero cognome, peraltro teoria affascinante che ho apprezzato tantissimo, Erwin che ovviamente non può non sapere tutto. In Amelia l'accezione del nome prende tutto un altro significato. Un tema molto esistenziale che riprende molto certe tematiche di guerra, legate al senso delle morti. Quelle in guerra, perchè di guerra che stiamo parlando, sono morti utili ? Hanno un reale significato, un perché. Chi sarà a dare valore a queste morti. Hai preso uno dei temi portanti di Aot e lo hai fatto tuo. Amelia da caposquadra sente un peso incredibile, forse un peso maggiore rispetto agli altri capisquadra, forse per sua forma mentis. Non c'è spedizione in cui il suo pensiero non vada alla morte dei suoi due amici, o di quella del suo sottoposto. Chi darà significato alle loro morti ? Domanda a cui Erwin risponderà alla fine della terza stagione, durante la battaglia di Shiganshina. Saranno i vivi che dovranno dare il senso, valore alle morti che ci sono state in battaglia. La storia di un soldato, il valore, il coraggio, ridotto il tutto ad un semplice nome in una lista. Nome che verrà dimenticato col tempo, perchè qualcun altro prenderà il posto della vittima e così via. In una sorta di ripetitività degli eventi, una sorta di circolo vizioso destinato ad non spezzarsi. Questa, credo sia la vera essenza di questo capitolo, perfetto, scritto bene, che tocca tematiche forti e soprattutto universali. In questo contesto, però, non manca l'incrementarsi, di una certa tensione, una tensione ancora sottopelle, pronta ad emergere, e che sta coinvolgendo sempre più da vicino i nostri 3 protagonisti. Una tensione sopita, ancora non manifesta del tutto, pronta ad emergere e ad accendersi da un momento all'altro. Il triangolo psico/sessuale tra i tre sta prendendo sempre più forma, a mio avviso. Un pathos incredibile che rende la narrazione brillante e molto coinvolgente. Apprezzato come sempre, i riferimenti alla storia originale, infatti la spedizione di cui si parla è quella in cui Ilse viene data per dispersa. Non a caso tu stai seguendo fedelmente tutta la cronologia della storia madre e come ti ho detto parecchie settimane fa, Amelia potrebbe tranquillamente esistere nell'universo Aot, senza intaccare la trama originale, e per questo ci vuole davvero una grande capacità, che sin dai primi capitoli della storia, hai mostrato.

Nuovo recensore
23/11/22, ore 14:47

Altro capitolo impeccabile, questa volta con un focus sul Capitano e gli affascinanti contrasti che ne caratterizzano la persona. Credo infatti che tra i tanti personaggi degli universi letterari e cinematografici Levi sia quello che più incarna la continua (e spesso sofferta ) dicotomia apparenza/essenza, razionalità/istinto, obbedienza/impulso and so on.
Fin dai primi passaggi vediamo emergere la sua preoccupazione per i propri sottoposti e per Amelia, rendendo subito chiaro che la decisione di porre la propria squadra di scorta ai feriti(così come tante altre scelte) per quanto abbia sicuramente un razionale strategico, sia dettata in realtà da altro. Forse da quella stessa pulsione che inevitabilmente lo lega ad Erwin e Amelia, in un turbinio di sensazioni/emozioni di cui Levi sta diventando sempre più consapevole. La sua confusione circa la natura di ciò che sente per l'uno e per l'altro, così come il suo parziale tentativo di resistervi, investono lui stesso e noi lettori con intensità crescente di capitolo in capitolo. La continua alternanza di rimandi alle esperienze passate con i due personaggi scandisce l'arrovellarsi del Capitano, rendendo ancora più concreto tale processo analitico. È una strana dinamica quella che accomuna i tre, un rapporto al quale tu stai dando secondo me una nuova ed originale connotazione quindi sono davvero intrigata dalle possibili evoluzioni. Un terzetto in cui però si distinguono a loro volta tre coppie, ciascuna con uno specifico tratto che accomuna i due interessati e li separa dal singolo. La coppia Amelia-Erwin parla un idioma incomprensibile al Capitano e allo stesso modo il duo Levi-Erwin funziona con un meccanismo insondabile per Amelia. La mia preferita rimane la coppia Levi-Amelia: mi piace che Levi si senta più rilassato in compagnia della commilitone, invece nei dialoghi con Erwin ho l'impressione sia sul chi va là, pronto a scattare (o scappare). Interessante poi che entrambi condividano un misto di soggezione/attrazione verso Erwin che sembra rimanere quasi super partes, come se controllasse da vero Comandante anche questa situazione, impersonando la "monolitica certezza" a cui fai riferimento al termine del capitolo. Significativo il finale con la bellissima riflessione sulla speranza e le ultime righe in cui si colloca quell'ulteriore tassello che rafforza il legame tra Amelia e Levi.
E che dire degli scorci che ci regali circa i momenti tra lui e la madre, di una tenerezza disarmante e inseriti ad hoc nella storia.
La lettura della tua fanfic si conferma come sempre un piacere!

Nuovo recensore
22/11/22, ore 13:14

Comincio con il dire che mi è piaciuto tantissimo questo capitolo, l'ho trovato leggero, divertente, in perfetto accordo con il titolo che gli hai assegnato. Una parentesi narrativa in cui non mancano i momenti che fanno restare con il fiato sospeso (se prendiamo in considerazione le irrinunciabili scene d'azione che come sempre hai gestito alla grande) ma soprattutto scorci familiari, intimi persino, nella vita dei nostri personaggi preferiti. Intramezzi,appunto, di normalità. Un bel respirone dopo il capitolo bellissimo ma altrettanto tosto sul soldato Roter. Quando si sceglie di affrontare temi come lo stress post traumatico e disturbi psichiatrici importanti (dissociazioni, scissioni...) ci si affaccia su un vero campo minato. Riuscire a trattarli in maniera profonda, sempre rispettosa e mai giudicante non è affatto scontato. E questo è un ulteriore punto a tuo favore perché dimostra la tua grande versatilità nello scrivere e nel saper orchestrare gli eventi della storia, dosando sapientemente l'alternanza tra episodi delicati ed altri emotivamente meno impegnativi.
È stato un piacere immergersi nelle dinamiche quotidiane dei protagonisti; Non si può non lasciarsi scappare una risata leggendo delle gaffe di Alec con Sebastian e Otis, oppure di Levi che si vede interpellato sulle posizioni sessuali 😂 . Ed è impossibile non intenerirsi scoprendo le giovani reclute alle prese con i primi appuntamenti o di fronte all'istinto protettivo di compagni e Capisquadra. Hai creato un intreccio di dinamiche dove si sente tantissimo il senso di "famiglia".
La tua Hange poi è troppo divertente e tutti i siparietti tra lei,Amelia e Levi sono sempre, almeno da parte mia, super apprezzati .

Mi è sembrato di cogliere un accenno ad una potenziale evoluzione del rapporto Amelia-Erwin-Levi che suona moooolto interessante. Quindi keep going 😎

Nuovo recensore
13/11/22, ore 19:21

Come ho detto spesso nelle mie recensioni, i capitoli con al centro Levi rendono molto. Realizzazione ottima del Capitano. Pazzesca l immagine intimista e introversa che dai al personaggio. Apprezzo, in particolar modo, i flashback del suo passato con la madre. Dolci, teneri e intensi. Ci danno uno spaccato della sua infanzia perfetto, almeno io mi immagino prorpio così la giovinezza di Levi con la madre. Ho notato che anche per questo capitolo hai inserito delle ost da ascoltare durante la lettura. Scelte molto apprezzabili, specialmente se parliamo dell universo di Nier. Trovo incredibile come tu riesca a costruire delle scene sempre molto dinamiche e cinematografiche e credo che se il lettore sentisse anche la musica suggerita, riuscirebbe meglio a calare nell atmosfera che vuoi creare. Amelia ferita e fuori gioco, Levi che va a trovarla. Ho trovato la spedizione molto nuda e cruda, giusto che sia così. Molti morti, feriti, Erwin che deve fare i conti con la politica,consapevole di essere il volto pubblico del Corpo. Nella tua storia riesci a rendere in maniera molto originale i 3 diversi rapporti tra i principali personaggi, rapporti che tessono le maglie della vicenda. Abbiamo il legame ormai consalidato tra Erwin e Amelia, il rapporto di due amanti, forte intenso, nel pieno della complicità almeno in questa fase. Dopo il momentaneo abbandono di Amelia nelle fila del Corpo, qualcosa è scattato anche tra Erwin e Levi, una sorta di evoluzione nell ackerbond. Tra Amelia e Levi abbiamo sempre avuto un rapporto netto, schietto. È un rapporto tra pari. Non c è nessuna sudditanza verso Levi e la sua forza ed è giusto così. Sei riuscita a cogliere la sensibilità, la fragilità, l umanità di Levi. Lo trovo giusto perché sei riuscita a cogliere la vera essenza del Capitano sia del manga che dell anime. E questo Levi si sposa bene con l indole di Amelia. La scena di lei infortunata che si addormenta piena di antidolorifici, lui nella stessa stanza che la aiuta a finire il rapporto. La camicia da uomo di lei e la sua semi nudità, il ricordo di quell episodio isolato a casa di lei. Una scena che ha una carica pazzesca e da lettore ho trattenuto il respiro,sperando che qualcosa potesse succedere. Ma è giusto che non sia successo nulla, a mio avviso. Il terzo interprete che si insinua nella coppia di amanti, la fantasia che prende forma nella mente di lei. La scena va avanti e intanto intensi e martellanti i flashback, il ricordo di parole, attimi cristallizzati. Adoro il tuo stile, adoro i flashback in corsivo, che danno forza alla scena che descrivi. Siamo tra 847 e 848, a breve avremo necessariamente il collegamento con i fatti principali della storia madre e sono molto curioso come inserirai Amelia in questo contesto. Ripeto una cosa che avevo scritto qualche settimana fa, Amelia è inserita perfettamente nel contesto di Aot. Alla prossima, non vedo l ora di leggere il prossimo capitolo.

Recensore Junior
03/11/22, ore 22:01

Un capitolo piuttosto complesso, l’ho letto più o meno tre volte in questi giorni passati e ho ancora l’impressione di non aver afferrato proprio tutto, specialmente sui ragionamenti che fai fare a Levi, quindi magari cerca di perdonarmi se mi sto perdendo qualcosa. Magari ci arrivo con calma coi prossimi capitoli, mi capita.
I tuoi spaccati sulla vita militare come sempre sono molto interessanti e ben proposti, vividi e credibili. C’è un equilibrio tra l’essere ligi a un certo tipo di vita militare e altri sentimenti che tirano da una parte e dall’altra i semplici soldati - ma anche i loro superiori - verso altre pulsioni umane. C’è la paura, c’è il cordoglio, su tutto e forse più forte di tutto c’è un necessario attaccamento a una sorta di vita normale, in cui si scherza, si pensa a un fidanzato, si vive semplicemente. Il clima di cameratismo che hai descritto poi è bello da leggere, quel genere di legame che può nascere dall’aver diviso difficoltà inaudite che solo tra loro possono capire. Come consolano la giovane soldatessa, il leggero sfasamento di chi è solito curare e si trova curato, come anche i veterani, che ti immagineresti meno inclini ai sentimentalismi, in verità mantengono quel genere di sentimento. Bellissimo il gesto di Dita Ness, per citarne uno.
Mi piace anche come muovi i tuoi personaggi originali di contorno, se ne sa poco ma son o ben caratterizzati, te li puoi ben immaginare nel contesto.
I momenti di difficoltà impongono delle riflessioni, ma non tutti hanno il lusso di fermarsi un attimo a riflettere, o per lo meno di farlo con tranquillità. Il Comandante dev’essere sempre pronto ad agire per il bene del Corpo, che sia negare con dispiacere cose ai suoi sottoposti o l’essere sempre pronto a partire per occuparsi di intrighi che gli permettano di continuare a fare il bene della sua Legione, specialmente se questo coincide con i suoi obiettivi personali. Non che questo gli impedisca di pensare anche un po’ alle sue cose personali, che sia salutare la sua lei o giochicchiare con la psiche del suo “strano lui”, me la passi se lo chiamo così? 😅
E poi il tempo passa, le cose si evolvono sebbene sembrino piuttosto statiche. Eppure andiamo avanti a grandi passi verso l’ecatombe dell’850 che noi ben conosciamo, che i personaggi probabilmente invece non potrebbero nemmeno immaginarsi. C’è una sorta di operazione simpatia in corso, sembra così superficiale, ma alla fine le masse, il popolino come dici te, è proprio così che si conquista. E il favore del popolo, a uno come Commander Handsome, non sfugge che sia di vitale importanza per i suoi piani futuri.
Venendo al motivo ritornante del capitolo, Levi qui davvero fa i conti con questi strani sentimenti che prova, così come anche Amelia, ma per lei sembra tutto più semplice. Alla fine arrivano entrambi alla stessa conclusione in un certo senso, ma gravati di vissuti diversi interpretano i segni in maniera diversa. Lei più legata a una sorta di carnalità, lui in maniera tortuosissima, passando per varie stazioni che vanno dal rivivere un po’ ossessivamente il suo recente vissuto con Amelia e con Erwin, dai ricordi di sua madre che riemergono a vedere Amelia con il volto tumefatto, a queste strane sensazioni che non si spiega, e non riesco a biasimarlo nella sua confusione.
Sono sempre più curiosa di sapere come si sbroglierà il tutto.
Mi sono piaciuti i dialoghi tra loro le battute che si scambiano Levi e Amelia, che sembrano appartenere a un loro modo di fare che è, in un certo senso, proprio solo loro. Non che il rapporto tra Amelia e Erwin sia privo di ironia, ma ha un retrogusto diverso quella che condividono loro, fatto credo da te assolutamente voluto.
Alla prossima

Nuovo recensore
01/11/22, ore 16:49

Continua il mio percorso a ritroso con la tua storia e devo dire che ogni passaggio mi regala sempre una emozione, mi strappa un sorriso, ed è occasione di spunti di riflessione. Ho trovato utile ripercorrere i primi capitoli di questa splendida storia, perché ci si rende conto di come tutto nasce. I legami tra i personaggi. In questo capitolo 9 oltre a creare ulteriore sintonia e pathos tra i tre veri interpreti della storia, non mancano spunti divertenti e ironici. Come ho sempre detto, in questa storia riesci a passare a momenti incredibilmente drammatici a momenti divertenti e più leggeri, conferendo alla trama molta fluidità. Oltre grande elemento di forza, sono, senza dubbio, i dialoghi. Sempre azzeccati, puntuali intensi. In grado di farti strappare un sorriso o farti riflettere, o lasciarti stupito. Una altra cosa che apprezzo, in generale, è che in alcuni capitoli inserisci alcune tracce musicali, le ost. Immagino che la musica ti aiuti a creare la giusta atmosfera, come se stessimo parlando di un set cinematografico. Credo che anche il lettore debba seguire le tue indicazioni e sentire a sua volte queste ost in certe scene, proprio per calarsi meglio in questa esperienza. Ascoltare quella data musica adatta al contesto. Noto che spesso inserisci musiche particolarmente ricercate, specialmente di videogiochi come Nier, che a mio avviso ha delle tracce bellissime, forse tra le più belle di sempre nella storia della Square. Tornando al capitolo, trovo che tu abbia messo delle ottime basi per il rapporto tra i tre e lo so evince specialemente in questa parte. Incredibile come tu riesca a rendere diverso e originale il legame che si instaura tra Levi e Amelia, Erwin e Amelia, Erwin e Levi. Ovviamente sono curioso di vedere come si andrà a creare l intensa profonda tra i 3, quando il rapporto a 2 diventerà a 3. Sarà interessante cogliere tutte le dinamiche psicologiche ed emotive che entreranno in gioco.

Nuovo recensore
23/10/22, ore 18:46

Eccomi con il mio percorso a ritroso. Capitolo forte e intenso. Trovo, i capitoli dedicati a Levi, molto interessanti e particolarmente coinvolgenti. La delicatezza con cui descrivi Levi è diventato il tuo marchio di fabbrica. La Metafora dei papaveri, il flashback su Levi, i combattimenti sempre veloci al cardiopalma. La spedizione che ci presenti in questo capitolo la ritengo una delle più intense. La furia del combattimento, il sangue, la morte, il tentativo di salvare a tutti i costi i propri compagni, il cameratismo che si crea. La velocità e il dinamismo delle azioni da una parte, dall altra la bellezza e la profondità dei dialoghi. Credo che i dialoghi più belli, in questa storia, siano quelli tra Amelia e Levi. Inevitabilmente troviamo un avvicinamento tra Amelia ed Erwin. La tensione che crei tra i due è incredible. Sembra che debba succedere qualcosa, l affinità tra i due, i primi contatti ravvicinati, i dialoghi più confidenziali. Ho davvero pensato che in questo capitolo potesse succedere qualcosa di più forte tra i due. Stai preparando il terreno in maniera magistrale. Inoltre, un grosso pregio che hai nella scrittura è quello di saper cogliere i tratti caratteristici dei diversi personaggi di aot e riuscire ad inserire la protagonista inedita nel contesto. Di recente ho ricominciato l anime di Aot e ho pensato perché non potrebbe esserci anche Amelia. Hai avuto il coraggio di non snaturare l opera madre e inserire Amelia perfettamente. Brava, alla prossima recensione.

Nuovo recensore
09/10/22, ore 21:46

Ciao Iris, ho ripreso a rileggere i primi capitoli per avere una visione più ampia della storia. Non ti smentisci nemmeno in questi capitoli iniziali. Belli, intensu, profondi. Questo settimo capitolo vede centrale la figura di Levi e il suo rapporto con Amelia. Forse il primo capitolo in cui dai un assaggio di un possibile triangolo tra lei Erwin e Levi. Qui entriamo nei pensieri e nei ricordi di Levi, Erwin spettatore esterno, Amelia motore dell azione. Adoro il rapporto tra Levi e Amelia. Amelia è un ottimo contraltare per Levi. Perché sono perfettamente alla pari. Amelia è schietta, ironica, sa sdrammatizzare, è un personaggio forte, estroverso e un indole che si incastra molto bene con quella più intimista di Levi. Entrambi hanno affrontato un terribile lutto. Non manca in questo capitolo il tema dell erotismo, delicato appena accennato, fine. Amelia che entra nell ufficio del Comandante, vestita in abiti civili, lo sguardo di lui e l interesse di lei, la tensione che sale tra i due. Riesci semrpe a creare delle dinamiche psicologiche tra i vari interpreti, molto efficaci. Andrò sicuramente avanti con questa lettura a ritroso, che sto apprezzando in particolar modo. Alla prossima