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Autore: JessL_    25/10/2009    18 recensioni
"Bella ha ventiquattro anni. Vive a New York. Fa il medico ed è al terzo anno di specializzazione in chirurgia. Inizialmente la sua idea è diventare un chirurgo neonatale. Torna a casa perché suo zio sta male. Molto male, la vuole vicino, quindi lei abbandona momentaneamente la sua vita e torna a Forks. La situazione è critica ma lo zio cerca di far vedere che comunque va tutto bene. Le fa promettere un paio di cose e questa promessa cambierà la sua vita."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Titolo Storia: E' solo per una promessa? 
Titolo del capitolo: Addio.
Personaggi: Isabella Swan, Edward Cullen, un po' tutti.
Generi: Romantico, Commedia, Erotico
Rating: Arancione
Avvertimenti: OOC; Alternative Universe (AU)
Informazioni: Eh sì, sono qui moooolto anticipatamente. Non so perché ma ho dovuto scrivere. Mi spiace ma non posso rispondere alle recensioni ma vi ringrazio perché mi siete vicini e per me è importante. Premetto che ho pianto, poco ma l'ho fatto. Alcune parti di questo capitolo sono vere, soprattutto i ricordi e i discorsi ufficiali. Mmmh, che altro dire? Ho già in mente come continuare la storia... non mi prendete a mazzate a fine capitolo ma sinceramente io avrei fatto come Bella. Ne parliamo sotto. Prima di lasciarvi alla lettura vorrei dirvi che ho aperto un 'blog' dove posterò i teaser, anteprime, dei capitoli. Si può commentare o solo leggere, io ve lo dico, voi fate come volete. XD Il link lo trovate anche nella mia Homepage, che ho modificato ^^ Un bacione, buona lettura.
 

Capitolo betato!

Angolo beta, ecco le FF che corregge Nevia:

La Bellissima Fic The Masquerade di Shona;
Tutte quelle di Ale03; (la mitica Aleeee!!)
Tutte quelle di Anthy; (una delle mie autrici preferite xD)
Resisting EdwardUnexpected di _Yaya_; ( da sbav ^^)
Tutte quelle di Vale_Cullen1992; (ve le consiglio ^^ molto originali)
Tutte le fantastiche storie di Sweet_Apple_Love; (ve le consiglio vivamente)
Inquilino di ClaryCullen; ( interessante ^^ )
Los Angeles di valenessie; ( mi piace molto! )
Sogno proibito di Bells1987; ( Bella vampira arg!! ^^)
 
Mie fan fiction in corso su Twilight:
La Forza Dell'Amore - Rating rosso capitoli attuali 25. Aggiornata il 06/10/09
Amore Normalità
- Rating arancione capitoli attuali 27. Aggiornata il 20/10/09
Cantante Uguale Amore - Rating arancione capitoli attuali 15. Aggiornata il 10/10/09
L'Amore Non Ha Limiti - Ratig arancione capitoli 14. CONCLUSA il 30/09/09
Tutto Grazie A Un Pc - Rating arancione capitoli 13. Aggiornata il 14/10/09
Giochi del Destino - Rating arancione capitoli 11. Aggiornata il 14/10/09
~ LIFE OR FATE? ~ - Rating arancione capitoli 10. Aggiornata il 24/10/09
Love's Puzzle
- Rating arancione capitoli 12. Aggiornata il 21/10/09
♥ Crescere - Rating arancione capitoli 4. Aggiornata il 20/10/09
E' solo per una promessa? ♡ - Rating arancione capitoli 4. Aggiornata il 25/10/09
 
 
~ E' SOLO PER UNA PROMESSA?  ~
<<. ¢αριтσℓσ qυαттяσ: α∂∂ισ. .>>
 
Bella's Thoughts
E' dura, andare avanti ma soprattutto respirare. Sapere di doversi lasciare andare, dover accettare una situazione che in realtà non avresti mai voluto prendere in considerazione. E' dura. Vivere è difficile, morire è anche fin troppo semplice, ma accettare la perdita di una persona cara, che ha combattuto fino alla fine, è... molto difficile.
<< Se continui così, ti verrà un tumore ai polmoni. >> Mi è sempre vicino, non ha avuto intenzione di allontanarsi da me, gli sono grata ma...
<< E che problema ci sarebbe? >> Ecco, divento acida. Non mi piace essere coccolata, presa sotto l'ala protettiva di qualcuno, so badare a me stessa.
<< Mm. >> Mi volto per guardarlo, spengo la sigaretta nel posacenere. Il balcone mi fa stare bene, probabilmente è solo grazie al vento e al freddo se non sono ancora crollata. L'aria gelida batte sul mio viso ed è come un anestetico.
<< Contento? >> Annuisce, domani ci sarà il funerale, in questi due giorni ho riempito moduli, fatte mille chiamate, ho cercato un vestito, ho parlato di cosa far mettere nella bara, mi sono informata per il cimitero... ho fatto tanto altro ma non me ne vanto o cose simili. Le ho fatte perché andavano fatte e sicuramente non avrebbe potuto farle mia zia. Ha pianto ben poco e lontano da tutti noi. E' l'unica che riesce a stare nella stanza con lui. Noi parenti entriamo e usciamo, io esclusa. Non ci ho più messo piede.
<< Hanno deciso che la stecca da biliardo la terranno qua a casa. >> schiudo la bocca ma non dico nulla, non ho parole, annuisco solamente.
<< Se vuoi parlare, ci sono. Non devi tenerti tutto dentro. >> Gli faccio un sorriso tirato.
<< Ho preso una decisione. >> So che ci rimarrà male e so perfettamente che non sarà nemmeno l'unico. << Parto, torno a casa tra due giorni. Non posso stare qui, la mia vita è a New York. >> Indossa una maschera d'indifferenza, mi fa male, i suoi occhi non sono più "vivi", ma bensì solidi, freddi. E' come ricevere una pugnalata nel petto. << Tuo zio non vorrebbe >> << Mio zio non c'è più. >> Dire questa frase è stato complicato, è come ammettere un delitto. E' vero, lui non c'è più, ma io devo andare avanti, anche se sto facendo la scelta sbagliata.
Devo allontanarmi da questo posto, da Edward, non voglio innamorarmi, non ne sono capace e non voglio soffrire, sto troppo male già per lo zio. La mia voce è stata forte, decisa, nessun tentennamento o tremore. << Bene, contenta tu, contenti tutti. >> Non capisco perché si comporta così, che motivo c'è? Prima o poi me ne sarei comunque andata, ho solo anticipato la partenza.
Mi lascia da sola sul balcone, mi accendo un’altra sigaretta e inspiro. Non mi fa nessun effetto, sento appena il fumo che passa per la gola, non serve più a nulla, la butto giù, nel cortile. Avevo smesso di fumare, è ora di rismettere.
 
E' piena notte, come da due giorni a questa parte non chiudo occhi, lo vedo sempre davanti a me e non riesco a prendere sonno.
Rivedo il suo sorriso, vedo il momento in cui apre gli occhi e scuote il capo, non riesco a dormire. Come posso dormire se continuo a vedere i momenti che ho passato con mio zio? Entro nella sua camera e sospiro, si sente l'odore di chiuso, non c'è nessuno.
Mi accosto al letto, è dentro a una specie di frigorifero, sopra c'è un vetro da cui è possibile vederlo. E' rilassato, il colore della sua pelle non è bianco, è rosato chiaro. E' tornato ad essere lui, senza l'ombra della malattia. Magro, ma non troppo, col sorriso e soprattutto vestito elegantemente nel completo di Pignatelli. E' perfetto, soprattutto con la cravatta della sua squadra di calcio preferita. Tiro su col naso. Non voglio piangere. << Sai, mi sento male. Probabilmente lo sai, d'altronde me lo hai detto, "vi terrò d'occhio da lassù". Mi... mi manchi. >> Sospiro alzando gli occhi al soffitto. << So che non saresti sicuramente d'accordo con la mia idea di... di tornare a New York ma devo farlo. Non posso affezionarmi ulteriormente e... non lo so, mi sento male. Come se un pezzo di me fosse venuto con te e... non è giusto. Ti ho fatto una promessa e l'ho mantenuta. Almeno in parte, non posso farlo, non sono abbastanza forte e domani non voglio nessun altro che lui vicino mentre ti metteranno sotto terra. Non è normale, non lo voglio ma lo devo avere vicino, perché? >> Accarezzo il vetro e noto che è bagnato, senza rendermene conto qualche lacrima è scappata dai miei occhi. So che è da stupidi parlare con qualcuno che in realtà non c'è più ma... mi manca mio zio, le nostre conversazioni e le sue uscite trionfali con frasi ad effetto. << Ultimamente sei sempre nei miei pensieri... ricordo il Natale di due anni fa, eravamo a casa mia e ci siamo messi a giocare a Tomboletta romana dopo le mie mille suppliche. Le tue frasi, "Mazza bubù!" "Mio, mio, mio!" Mi mancheranno anche quelle piccole cose, tipo quando venivo qua, a casa, e quando mi vedevi, alzavi le braccia al cielo e dicevi: "Oddio mo' piove!" "Che è successo per essere qui?" Lo hai sempre detto col sorriso sulle labbra e... >> non riesco a continuare, sono diventata una fontana. Cerco di trattenermi ma il magone che mi sento alla bocca dello stomaco non vuole scomparire. Con le maniche della maglia mi asciugo le guance, respiro profondamente ma non cambia nulla. Il sorriso portato dai bei ricordi sparisce, la consapevolezza che lui non tornerà fa male, tutto quello che ho di mio zio, è il ricordo e... non mi basta. Non sono pronta a lasciarlo andare, ma devo, non posso fare altrimenti. << Qui stanno tutti male, è normale lo so ma... vedere svenire una persona a destra e l'altra a manca non è bello. Mi rende nervosa, io invece, sto' sempre per conto mio e poi c'è Lui... c'è sempre, mi è vicino, sembra la mia ombra. Non so più cosa voglio. Non è ridicolo? >> non so bene perché, però mi aspetto una risposta, sospiro e chiudo gli occhi << Mi saluteresti i nonni? Lo so, è stupido ma... ma so che sono con te. >> Mi siedo stremata e scombussolata sul divano sotto la finestra, dove tre giorni fa ho dormito tra le braccia di Edward. Mi perdo nei ricordi, ma non di mio zio ma dei nonni... o meglio del nonno.
 

<< Bella, come devo fartelo capire che giocare a calcio non fa per te? >> il nonno sorrideva, era domenica e per la millesima volta mi stava mettendo un cerotto. Sorrideva, si divertiva a vedermi ruzzolare a terra. << Non ti arrendi mai, è una cosa giusta ma... il tuo equilibrio per ora ha sempre la meglio! >> ogni volta che lo diceva, ridacchiavo, sapevo che aveva ragione ma mi sono sempre definita una "combattente", infatti, con gli anni ho "vinto".

<< Mi prometti una cosa? >> Lo guardai nei suoi occhioni cioccolatosi nascosti dagli occhiali. Acconsentì col capo. << Non arrenderti mai anche nella vita reale, quando sarai grande. Sei forte, sei una Swan! Quello che vuoi, puoi avere. Ricordatelo sempre. >> Lo abbracciai e come sempre mi feci raccontare qualche aneddoto di quando sgridava i suoi figli, adoravo quelle storie, erano come ventata d'aria fresca.

 

<< Bella, credo sia meglio che tu esca da qua. >> Scossi il capo. Ero davanti al letto del nonno, non c'era più, erano stati già fatti i funerali. Avevo dieci anni.

<< No, rimango ancora un po' qui. >> Senza dire nulla mio padre uscì dalla camera, rimasi sola, mi voltai verso la finestra che dava sul cortile e m'immobilizzai. Mio nonno, c'era il suo riflesso nel vetro. Deglutì, ero tranquilla, per quanto sapevo che non fosse normale vedere una persona che non c'era più. Era poco dietro di me, nel completo con cui lo avevano sepolto e mi sorrideva, una pace interiore si diffuse in me e ricambiai il sorriso. Non so come, e non so perché ma non lo vidi più, mi voltai, ovviamente non c'era e quando riguardai il vetro, non era nemmeno lì. Mi aveva salutata.

 
Apro gli occhi di soprassalto, ho il respiro accelerato e fuori c'è luce. Mi guardo attorno e vedo zia Lisa. << Patatina, ti sei svegliata. >> Annuisco, sono crollata, erano "sogni". << Sono solo le sette, tutti arriveranno tra un'oretta. >> Non dico nulla, mi alzo e vado a casa mia.
 
Non ho più aperto bocca, è passata più di un'ora ma ora sono nuovamente qui, a casa di mia zia.
C'è molta gente. Parenti, amici, conoscenti e vicini di casa. Non vedo mia zia, penso sia in camera.
<< Mi dispiace. >> Mi volto ed è il dottor Cullen. Faccio un piccolo sorriso e gli stringo la mano. << So che non è il momento ma lei, è mia moglie Esme. >> Guardo attentamente la donna, non è molto alta, ha capelli mossi e biondo bronzo, e ha due occhi azzurri, ed è... davvero bella. << E' un piacere conoscerla. >>
<< No, il piacere è mio. I miei figli mi hanno parlato molto bene di te. >> Il mio cuore perde un battito, automaticamente mi guardo attorno e mi calmo solo quando sento una presa decisa e leggera alla mia vita, sospiro di sollievo, riconoscerei il suo tocco tra mille. << Adesso, conosci anche i miei genitori. >> Finalmente un sorriso vero, piccolo ma vero. Mi volto e incontro i suoi stupendi occhi verdi. Non è più arrabbiato, ma è triste... << Scusa per ieri. >> Scuote il capo e io aggiungo
<< Mi sei mancato. >> Mi sono dimenticata che ci sono i suoi genitori, li guardo e sorridono allontanandosi, sicuramente sono un po' arrossita. Non m'importa. All'orecchio mi sussurra. << Anche tu. >> Ci guardiamo qualche secondo intensamente negli occhi e infine intreccio una sua mano con la mia.
<< Stammi vicino perché ho bisogno di te. >> Annuisce e mi bacia la fronte.
 
Usciamo dalla chiesa. Ho gli occhi lucidi, non ho versato nemmeno una lacrima, le parole del Prete sono state molto belle.
I singhiozzi e singulti dei miei parenti me li sento ancora nelle orecchie. Edward, per tutto il tempo mi ha stretto la mano, non l'ha lasciata un attimo. Ho intravisto anche i suoi fratelli. Sono contenta di vederlo ma in questo momento mi sento come in un limbo, non provo nulla, anzi, provo troppo, sono un continuo cambiamento di sensazioni, non capisco nemmeno io come sto e cosa provo perché anche solo una parola sbagliata o detta col tono che per me possa essere errato, mi farebbe scattare.
<< E' qui. >> Mi volto e lo guardo, probabilmente mi sono persa qualche parola, siamo al cimitero, non ricordo nemmeno come ci sono arrivata.
Mi osserva e scuote il capo, noto nuovamente l'espressione triste dell'altro giorno. Mi fermo e lui fa altrettanto. Facciamo passare avanti gli altri. Suo fratello ci passa accanto, mi abbraccia e mi porge le condoglianze e poi sussurra qualcosa all'orecchio di Edward che annuisce, i nostri occhi non si sono staccati nemmeno per un attimo. Emmett sparisce e rimaniamo soli.
<< Non voglio vederti triste. >> Mi fa un leggero sorriso, che non fa risplendere gli occhi. << Non puoi essere allegro in questo posto. >> Alzo le spalle
<< E' qualcosa di più. Non so cosa però. >> Aggrotta la fronte e mi posa le mani sulle spalle. << Prima andiamo da tuo zio, poi ti prometto che ti racconto il mio tormento, ok? >> Infilo le mani nelle sue tasche del giubbotto, sorride, mi sento agitata, non voglio obbligarlo a parlarmi ma sapere che vuole condividere mi riscalda il cuore. Annuisco e c'incamminiamo fino ad arrivare dagli altri.
Arriviamo che stanno abbassando la bara nel terreno. Prima di ricoprirla uno delle pompe funebri chiede se qualcuno se la sente di fare un discorso, silenzio totale. Sospiro e mi avvicino. Non mi piace avere gli occhi di tutti addosso ma penso che mio zio meriti di più di qualche parola da parte di un prete. << Posso assicurare, come tutti voi, che non vorrei essere qui. Preferirei essere con Lui da qualche parte, anche a giocare a biliardo. Ha sempre amato quello sport, io ne sono negata. Mi piaceva quando mi prendeva in giro, si divertiva, cercava d'insegnarmi a tenere la stecca ma... sono un caso disperato e non ci è ma riuscito. Ricordo quando mi portava a qualche allenamento di pallavolo e metteva della musica che io ho sempre reputato da "vecchi" e lì, partivano i suoi racconti. Le sue spiegazioni sul fatto che Albano canta, e la musica che noi ci ostiniamo a chiamare canzoni in realtà non sono altro che rumori. Adoravo le sue spiegazioni, rideva dall'inizio alla fine. Mi piaceva quando mi chiedeva se avevo qualche nuovo cd di 'Giorgia' o di 'Elisa'. Era una cosa nostra. Come quando ci mangiavamo i gelati di nascosto per non farci sgridare dalla zia. >> Rido e piango e tutti con me. << Ha sempre voluto il meglio per tutti noi. Ha sofferto tanto ma lo ha fatto per noi, per non lasciarci. Il minimo che gli dobbiamo è vivere, essere 'felici'. Grazio zio, mi sei sempre stato vicino e... ti voglio bene. >> Prendo del terreno e la butto sulla bara, mi allontano ma vengo bloccata da Edward, torniamo insieme davanti alla buca, dove mi trovavo prima per parlare.
<< Non sono un parente, in realtà non sono nessuno ma voglio dire qualcosa. L'ho sempre chiamato zio, ha fatto tanto per me e... per quanto non lo conoscevo da tanto, è diventato importante. Con lui è come se avesse portato una boccata d'aria fresca che mi mancava da tanto. Mi è stato amico. Era un uomo dalle mille sorprese e... merita solo di stare bene adesso. Grazie di tutto "zio" Corrado. >> Ci allontaniamo da tutti, scoppio a piangere e mi stringe forte a se. Mi accarezza i capelli mentre gli bagno il giubbotto, lo stringo, fino a quasi farmi mancare il respiro. Nascondo il viso tra il suo collo e la spalla. << Grazie. Grazie. Grazie. >> Tra un sospiro e l'altro continuo a ringraziarlo, finché non mi blocca baciandomi, rispondo al bacio, le mie mani tra i suoi capelli. Siamo entrambi disperati, non c'è amore, non c'è passione ma solo amarezza e tristezza e voglia di stare insieme. Attaccati l'uno all'altro. Non approfondiamo il bacio, ci facciamo bastare il disperato bisogno di sentire le labbra altrui. Quando ci stacchiamo, mi rifugio sul suo petto, mi prende per mano e andiamo in un'altra ala del cimitero, mi guardo attorno e l'occhio mi cade sui nomi delle persone che non ci sono più. Persone anziane, giovani, bambini. Nessuno di loro in realtà meritava di morire ma io credo in una seconda possibilità. Nell'anima, nella rincarnazione. << James, lei è Bella. >> Lo guardo, sta fissando una lapide. E' un ragazzo biondo, nella foto sorride e fa l'occhiolino, leggo la data: maggio 2009. Non so cosa dire. << Era il mio migliore amico. >> Rabbrividisco e rinforzo la presa alla sua mano, ora mi è tutto chiaro. Lo abbraccio. << Mi dispiace, ora capisco tutti i tuoi discorsi e: "E' qui!" >> Sorride appena annuendo, i suoi occhi sono ancora incollati alla foto dell'amico.
<< Incidente d'auto. Lui era in moto, veramente. Non è riuscito a frenare, a sterzare a fare nulla. E' stato in coma. La mia prima craniotomia l'ho fatta su di lui. E' stato... orribile. >> Ci sediamo su una panchina lì vicino e prende a raccontarmi, con gli occhi lucidi, alcune loro marachelle, le loro promesse e mi dice che vuole a tutti i costi avverarli. << Anche lui ha conosciuto tuo zio. >> Lo guardo meravigliata. << Lo so, è strano ma già dalla prima volta che si sono visti avevano un'alchimia sorprendente. Già allora, tuo zio, mi aveva parlato di te e James aveva iniziato a fare battute. "Chi mai potrebbe sopportare il roscio!" >> ridacchiamo, fa male ricordare, lo capisco. << "Deve essere una santa!" >> sorride e gli accarezzo una guancia. << Non sono una santa, anzi il contrario. Sono sicura che James sarebbe contento di te. >> Scuote il capo. << No, l'ho deluso. Ho fatto tanti errori da quando è mancato. Mi sono chiuso, ho iniziato a bere, ho saltato le lezioni... mi sono comportato male ma quando ho rincontrato tuo zio all'ospedale sono tornato a 'vivere'. Devo molto a lui. >> Gli bacio una guancia, salutiamo James, mio zio e andiamo a casa. Voglio davvero partire?
 
Seattle. Aeroporto.
<< Chiamami, ok? >> Annuisco e stringo forte a me mia madre. Guardo Charlie, è triste. Mi avvicino. << Papà, andrà tutto bene. >> Annuisce.
<< Potevi restare ancora un po'. Solo ieri abbiamo sepolto zio. >> rizzo la schiena e stringo maggiormente il manico della valigia.
<< Ciao papà. >> Ci abbracciamo e mi avvio al gate. Mi sento chiamare e rabbrividisco, mi volto e lo vedo. Torno indietro, mollo la borsa e mi butto addosso a lui, mi tiene e mi stringe a se. << Non sparire per sempre, ok? >> Annuisco e gli do un lieve bacio sulla guancia.
<< Grazie di tutto Edward. L'unica cosa che mi dispiace è che non posso mantenere del tutto la promessa a mio zio. >>
Sorride dolcemente. << Siamo in due. >> Non abbiamo mai parlato di quelle promesse, ma in qualche modo mio zio aveva fatto sì, di 'fregarci'.
Mi allontano e a fatica salgo sull'aereo. E' un addio?
 
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Posto mio, mio, mio!! ^^"
Come ho detto, ho pianto. Come si può esser capito dalla FF, non mi lascio molto andare e per quanto mi siano cadute due o tre lacrime mentre scrivevo, significa molto. Spero che il capitolo 'vi sia piaciuto'. Molti di voi diranno, ma perché Bella è scappata? Beh in un momento come quello, vuoi solo isolarti e pensi che il modo migliore sia andartene e pensare ad altro, staccare la spina. Io la penso così, e avrei fatto nello stesso modo. Edward l'ha capita, non la ferma, non può farlo. Vi anticipo che il prossimo capitolo parlerà di un anno dopo la morte. Sì, il tempo passa e molte cose cambiano. Per quanto riguarda i ricordi, che ho accennato anche nello spazio sopra, sono veri, io veramente ho visto mio nonno tramite il vetro. Per il discorso fatto al cimitero, non è successo, ma gli eventi raccontati sì. Vi saluto, un bacio.
JessikinaCullen
   
 
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