Avete mai notato come la sezione di psichiatria in un ospedale sia sconfinata in un angolo lontano da tutti gli altri reparti ma a un passo da quello di cardiochirurgia? I “malati di mente” accanto ai “malati di cuore”. Come se ci fosse davvero una differenza.

Dal primo capitolo:La mia vita era sempre stata come una di quelle sit com americane, piena zeppa di colpi di scena, ma sempre prevedibili. Di quelle con teenager alle prese con qualche cretino super-figo che le tormenta e rende la loro vita un inferno, ma che, inevitabilmente, poi, le fa innamorare di lui come delle povere pere cotte.
Ma, fortunatamente, io non ero la classica ragazza da sit com che s’innamorava del cretino della città. Io ero la teenager che affrontava il deficiente in questione, perché, purtroppo, anche nella mia prevedibile realtà, lui esisteva.
Non poteva mica non esserci. Perché quella presenza era peggio di una piaga in via di putrefazione, un porro peloso, un foruncolo, e resisteva.
Ma, se nelle sit com, poi diventava l’eroe, si poteva star certi che qui, nella mia città, nella mia vita, lui non sarebbe mai diventato magicamente il santo della situazione. Non c’erano segreti scabrosi della famiglia che l’avevano irreparabilmente rovinato, niente maschere che nascondevano un cuore d’oro. Eh sì, perché, purtroppo, il figone del mio, di villaggio, lo conoscevo fin troppo bene. Perchè le nostre famiglie erano amiche da quando mio padre e mia madre andavano al liceo, e, come se non bastasse, una delle mie sorelle era fidanzata col fratello maggiore della mia nemesi. Solo per informazione, nel mio universo, la pustola, colui che rompeva le palle insistentemente, aveva il famoso nome di Adam Brown: mi rifiutavo categoricamente di ritenerlo mio cognato. Era troppo..deprimente.
Restava il fatto, che la Pustola aveva appena segnato la sua ora.
-Spero vi abbia incuriosito :)

Rigorosamente post 8x24
La nona stagione?
Dimenticatevela e ripartite da dove tutto è iniziato, dall' incidente aereo, che ha sconvolto le vite di molti.
Di Lexie che non c'è più.
Di Mark che deve continuare senza di lei.
Di Arizona che ha QUASI perso la sua gamba e deve affrontare l'ultimo addio del suo migliore amico.
Di Callie che deve rimettere insieme i pezzi.
Aggiungete un nuovo bambino in arrivo, un uomo misterioso e sua figlia malata, tanti imprevisti, lacrime e sorrisi e otterrete una storia che vi terrà con il fiato sospeso sino alla fine.
Che cosa state aspettando?
Entrate e scoprirete tutto (o quasi).

[Seguito di Fior di Pesco ]
Maria Cristina, Federica e tutti gli altri sono tornati! Li troviamo alle prese con una stravagante e rilassante vacanza in Inghilterra, circondati dai bislacchi cugini di Walter. Al rientro, però, tutto dovrà tornare alla normalità e le vecchie questioni irrisolte andranno affrontate: le incomprensioni, i litigi, le separazioni, nuovi fratellini e occasioni uniche di dialogo con persone insospettabili. Purtroppo accadono cose che nessuno può prevedere.
Dal capitolo 10: [...]«Tranquilla, nessuno ormai se lo ricorda più. Le stronze sono passate di moda, ma non dirlo alle altre». Maggie sogghignò.
«Ma noi stavamo parlando di te», gli fece notare sollevando le sopracciglia con aria eloquente.
«Oh, giusto. Olivia. Una stronza», gemette lasciandosi cadere all’indietro nello schienale del divano.
«Vado a prendere l’artiglieria pesante», sentenziò Margherita alzandosi in piedi. Davide la guardò perplesso per qualche secondo. «Il gelato, Davide». Questa volta fu lui a scoppiare a ridere.[...]

Io cresciuta con l’idea dell’amore visto come rapporto tra uomo e donna,lei cresciuta con l’idea dell’amore come un sentimento senza volto. Io conosciuta per le mie conquiste maschili,lei conosciuta per le sue femminili. Giorgia e Miriam,due facce dell'amore completamente diverse.

Michele mi poggiò amichevolmente una mano sulla spalla e poi si defilò nello spogliatoio maschile, lasciandomi impiantata vicino alla porta.
Questo significava che sarei dovuta andare da lei. Sarei dovuta passare per casa sua.
“Oh merda...”.

“Ho una sete tremenda. E’ una cosa normalissima per un’adolescente lesbica del duemila e tredici, sapete. Andiamo a prendere da bere?”
Silenzio di tomba. Fischio di vento in lontananza. Palla di fieno secco che rotola in mezzo alla strada molto inquietantemente.
Posso sentire distintamente gli ingranaggi dei cervelli delle mie amiche ricominciare lentamente a funzionare.

[Fotografia]
Elisa, famosa fotografa, vuole raccogliere l'essenza, e non l'attimo, fugace e mortale, della vita. Davanti al suo obbiettivo arriva però - finalmente - lei.

....“Mh,secondo me hai solo paura della penitenza”,”Paura di una penitenza io?Tsk,questa è bella,Però non vale lo stesso,hai barato,ma se ci tieni tanto,sentiamo,cosa dovrei fare?” La corvina sorrise ancora più furbamente,spostandosi una ciocca di capelli scuri che le era ricaduta sulla fronte.“Hn,eseguire tre miei ordini..Haha”.”Mhh,Pensavo peggio.”Rispose sorridendo ed annuendo alla corvina. Shane la osservò ghignando per qualche secondo,per poi iniziare con gli ordini.
“Bene,a tuo rischio e pericolo però..”Incrociò le braccia al petto,facendo da saccente.
“..Uno,avvicinati..”,”Beh,non mi sembra avessi molte opzioni”Disse la rossa avvicinandosi leggermente alla corvina,ma vista la loro precedente distanza finendole davanti al viso. La mora non pensò a risponderle,continuando invece con gli ordini da assegnarle,mostrando i palmi delle mani sul pelo dell’acqua.
“..Due,dammi le mani..”La rossa alzò leggermente lo sguardo per incontrare gli occhi color ghiaccio dell’amica,e subito dopo posare le mani su quelle dell’altra,stringendogliele leggermente. In quel momento l’altra cambiò totalmente espressione.
Da beffardo come l’aveva sempre tenuto,il suo sguardo divenne più serio,anche se,un leggero sorriso aleggiava sulle sue labbra. “..Bene..Tre,segui semplicemente quello che faccio”...

ho il cuore ghiacciato

-"Il suo sorriso ha riportato il mio. Sono tornata in classe,mentre le labbra sorridevano e gli occhi si inumidivano. Perché piangevo e sorridevo allo stesso tempo?piangevo perché non riuscivo a pensare che lei amasse qualcuno che non sono io,ma anche perché vederla così mi aveva spezzato il cuore. Ridevo perché portavo sulle mie labbra lo stesso sorriso che avevo dato alle sue. Sapere che il primo sorriso,dopo un lungo pianto,l’aveva rivolto a me,era la cosa più bella in quel momento.”-

"Si dice che il dolore più grande sia la mancata libertà,non posso che acconsentire. Non so cosa sia la libertà,perché ovunque c’è un mio pensiero,ci sei tu. Non so cosa sia la libertà,perché ogni passo che faccio,mi porta a te."

" Presto mi trovai ad osservarla passare tra la gente,sperando in un suo sguardo,ricevendo tutto il suo affetto. Lei che sembrava aver perso il cuore tra le mie braccia,non mi permise di accorgermi che,ero io ad aver perso il mio tra le sue. "

"Alcuni ragazzi ridacchiano,altri mi guardano il culo,le ragazze invece si limitano ad applaudire..poi c’è lei. Lei non l’avevo mai vista prima d’ora,lei è una ragazza bellissima dai mossi capelli neri e gli occhi di ghiaccio. Lei non applaude,si limita a guardarmi,nel suo sguardo non vedo malizia,vedo solo curiosità. I nostri occhi si incrociano,senza neanche accorgermene le rivolgo un sorriso,il primo sorriso della serata. "