BlueMoon
ReinxShade più altre coppie varie.
Non voglio dirvi altro più che altro perchè neanche io so esattamente cosa voglio scrivere... quiiiindi vedremo!

Capitolo 1
"Perché sono qui? Qual è il mio destino?" Sono queste le parole che pensava Fiore mentre cercava di capire dove si trovava. Ciò che poteva vedere attorno a sė era soltanto un giardino meraviglioso pieno di fiori. In quel momento si rivolse all'uomo nella luna e gli chiese: " perché mi hai fatto questo?"

Era una ragazza semplice e allegra, sorrideva sempre anche quando voleva piangere.
Amava la montagna, era una parte di se stessa e lo sarebbe sempre stato.
La montagna.
La sua culla e la sua tomba.
Sua sorella invece non amava molto scalare ma quel giorno fu costretta.
“Ti prego sorellona! È la montagna più facile che conosco, ti prego scalala con me!”
“Ma io non sono capace di scalare!”
“Fa niente, ci sarò io con te!”
Erano bastate poche parole per convincerla.
Ma quel giorno qualcosa andò storto.
“Mi dispiace, è tutta colpa mia..ti voglio bene sorellina”
Un dolce sorriso poi il rumore di una corda tagliata e il suo corpo cadere per migliaia di metri nel vuoto.
[blu♥jewel ~ blu♥moon]

ONE SHORT
Una notte, però, qualcosa entrò nella sua camera. Era un ombra misteriosa proiettata dalla luce lattea della luna.
Esso indossava un cappello, col quale mascherava il suo volto. La giovane bambina, ne rimase affascinata e, dopo aver offerto del cibo al nuovo arrivato si fece promettere che mai la avrebbe lasciata.

Questa è la mia primissima FF c: Ho cambiato titolo e intestazioni almeno un milione di volte, ma adesso spero di aver trovato quelli adatti x) Ah, dimenticavo: non ho preso il titolo da Hunger Games, ma dalla canzone di Alicia Keys (anche se comunque ammetto che AMO alla follia Hunger Games u.u)
Dal testo:
Avevo due anni quando è bruciata la casa, quando mia madre mi spinse tra le fessure di una finestrella della cantina per salvarmi da quell’inferno.
Ho solo un vago ricordo di lei: una figura scura circondata da alte fiamme. Poi col tempo, e grazie alle descrizioni dei miei cugini, sono riuscita a figurarmela meglio: i capelli biondi e infuocati, mentre mi implorava di scappare, con quegli occhi azzurri e fradici di lacrime. L’ho sognata spesso.
"She's just a girl and she's on fire."
(Girl on Fire, Alicia Keys)

Ginevra è la nuova regina di Camelot, ma non può essere felice, perchè il sorriso di Artù è sempre e solo rivolto ad un altra persona.

[Questa fic si è classificata quarta al contest indetto da Marts, Fede e Cha]
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 -Ti ho svegliata?-chiese premuroso.
Gli strinse le braccia attorno al collo baciandogli una tempia – non fa niente, non preoccuparti...- disse prima che la frase venisse troncata a metà da uno sbadiglio.
Fidio ridacchiò tornando a guardare la creaturina che ora dormiva placida tra le sue braccia.
Le sue braccia.

La donna che mi ha allevato diceva che io appartengo al Piccolo Popolo e che quindi non posso fare altro che avvertire il richiamo della Madre, e assecondarlo. Io non sono sicura di cosa questo significhi, ma qualcosa di vero ci deve essere per spiegare quello che sento
Prendete Merlin, prendete Le Nebbie di Avalon, mescolateli e stravolgeteli un po' entrambi, ed avrete l'ambientazione della mia storia.
Non ho idea se questa storia sarà lunga o breve, se sarà una commedia drammatica o una tragedia, se sarà bella oppure brutta, per cui non prendete per oro colato i generi o i rating che ora scrivo: potrei cambiarli in corso d'opera.
Per il momento ho iniziato a scriverla per il puro e semplice amore che nutro verso questi personaggi, Artù in primis.
Buona lettura... spero...

1. Abbassò la maniglia con forza e, con altrettanta decisione entrò nella semi-oscurità della camera da letto.
2. Sospirò, pensando che, dopotutto, in quella situazione ci si era messa lei.
3. «Colpa tua, amore, e del dannato effetto che hai su di me.»
[Shuuya/Haruna] [Mamoru/Aki] [Ryuuji/Natsumi]

La ragazza rientrata nella stanza si chiuse la porta alle spalle e sospirando sorrise al liquido trasparente che la invitava gentilmente a farsi assaporare.
Nel frattempo qualcun altro aveva puntato insistentemente lo sguardo su quella giovane. La gola riarse ma non era la voglia di bere, era qualcosa di più perverso, era desiderio.
Si fece spazio tra la folla fino a raggiungere quella stanza dove l’aveva vista sparire poco prima.