“Finalmente, Zayn!” urlò quasi, aprendo la porta, rimase a bocca aperta in seguito, notando che non era chi si aspettava.
 
“Tu, chi saresti?” la persona davanti a lei chiese.
Lei non sapeva chi fosse, ma Jane lo sapeva bene chi aveva davanti, e sapeva anche che stava per succedere un casino.
La bomba innescata da lei stessa e il pakistano  stava per scoppiare.

«Lui è rosso. Io sono rossa. Io sono il suo rosso.»
-Ma tu non hai paura di me?- sbottò voltandosi verso di me, quasi rovesciando a terra l'acqua bollente nella tazza.
-Dovrei?-
-Questo non sono io a doverlo decidere.- senteziò freddo, accendendo velocemente una sigaretta e distogliendo lo sguardo da me.
-Tu non sei pericoloso.- sussurrai, sicura di me.
Sembrava tutto così sbagliato. Talmente sbagliato, da sembrarmi così giusto.
-Come sei ingenua, Juliet.-

«Non ti lascio da solo, verrò con te. Ormai questa è da risolvere insieme.»
Gli angeli sono come i demoni?
La salvezza è come il pericolo?
Il riscatto è come la vendetta?
L'amore è come l'odio?
La vita è come la morte?
Amber Green è come Zayn Malik?
«Ce la faremo, fidati di me.»

"Fammi uscire!"
Nulla il ragazzo non cede.
Improvvisamente l'auto frena bruscamente

Rory è una giovane ballerina piena di sogni nel cassetto. Zayn Malik è la sua prima vera storia importante. Sente di amarlo, eppure, con lui non riesce ad essere del tutto se stessa. A parte questo piccolo particolare, però, la sua vita procede tranquilla.
Quando una sera incontra una persona che non avrebbe mai immaginato potesse entrare nella sua vita, che la travolge completamente. Ma lui è un violento, un picchiatore, uno che la gente rispetta solo per paura, uno abituato ad ottenere sempre tutto ciò che desidera. Eppure Rory, così fragile e indifesa, riesce a tenergli testa come nessuno era mai riuscito a fare prima di allora.

"Brava piccola" sussurrò al mio orecchio. Respirai pesantemente, la paura mi inchiodò al pavimento. Il suo viso si avvicinò lentamente al mio sfiorando con il suo naso la pelle sensibile dalla base del collo fino alla punta del labbro, brividi si crearono sulla mia pelle ormai tremante quando il freddo metallo dell'anello che regnava sul suo labbro inferiore venne a contatto con il mio.
La sua calda lingua sfiorava costantemente le mie labbra cercando l'accesso nella mia bocca che gli venne concesso appena afferrò brutalmente tra i denti il mio labbro tremante.
Il tempo sembrò essersi fermato mentre la sua lingua esplorava in modo esperto la mia bocca, un mix di menta e rum inebriarono i miei sensi. Passò molto prima che interrompesse il bacio, mordicchiando poi la mia mascella tesa, rimasi lì fissando disperatamente la folla per cercare di distinguere il gruppo dei miei amici completamente priva di parole.
"Vieni con me" disse catturando la mia attenzione sorridendomi maliziosamente.Non appena la luce illuminò i suoi occhi
mi accorsi che erano verdi, gli occhi più cupi, più profondi, più spaventosi che avessi mai visto in diciotto anni di vita.
Il mio corpo mi urlava di girarmi e

Claire e Zayn amici del liceo e nemici giurati.
Dopo anni si rincontreranno e ahimè il destino ha per loro molte novità,diventeranno marito e moglie.
Un matrimonio per convenienza che salverà entrambi,ma si sa che al cuore e alla passione non si comanda e dall'odio all'amore il passo è breve.
Una storia divertente e romantica,con due personaggi strambi e casinari!
Dalla Storia:
Zayn:"Dobbiamo sposarci!"disse sicuro.
Claire:"Noto che ti fai ancora le canne Malik!"mi alzai di scatto,era peggiorato con gli anni.
Zayn:"Pensaci bene,salverebbe te e farebbe diventare ricco me. Cland non dirmi che hai paura di innamorarti vero?"sorrise sornione,mentre si accarezzava con l'indice il labbro inferiore.
Claire:"Sei TU che cadrai ai miei piedi,maritino adorato!"gli porsi la mano e stringemmo quell'alleanza,che sarà sicuramente anche la mia condanna a morte.

Alzo lo sguardo e, i miei occhi azzurri, si scontrano con due occhioni nocciola. È un ragazzo.
Alto, capelli corvini, un po’ di barda e quegli occhioni bellissimi.
«Può farmi una foto se vuole.» Dice ridacchiando lui.
Scuoto la testa e lo guardo spaesata. «Mi dispiace.» Sospiro e abbasso lo sguardo. Oggi non è davvero la mia giornata.
Punto lo sguardo e su di lui. Indossa una camicia bianca con una cravatta rossa, dei pantaloni grigi e delle Nike grigie.
Guardo il suo viso. È concentrato a guardare in avanti. ha dei lineamenti perfetti e, quelle labbra, hanno qualcosa che mi attira. Vorrei morderle.
Alexis! Ma che cosa stai pensando!?
Mi porto una mano sulla fronte e scuoto la testa.
«È il tuo primo giorno?» Chiede il ragazzo rompendo il silenzio che si era creato.
Scuoto la testa. «Avevo un colloquio di lavoro con Mr. Malik, ma lui aveva di meglio da fare. Sono sicura che sia impegnato con qualche sua dipendente!» Roteo gli occhi e sbuffo. Lo sento ridacchiare.
«E tu? È il tuo primo giorno?» Punto gli occhi su di lui.
Scuote la testa e sorride. «No, ma sta andando tutto bene.» Punta gli occhi su di me. Arrossisco.
SOSPESA.

[..] Mi piaceva baciarlo,era come una scarica di adrenalina,una droga. Lui era il male,eppure mi attirava così tanto […]
[…] Kristen,devi dimenticarlo. Lui non fa per te,non è il ragazzo giusto. Le persone come lui portano solo guai,ti ha fatto soffrire,ti sta facendo soffrire e se continuerai così ti farà soffrire ancora. Sei la mia migliore amica,non voglio che tu stia male..
Ovviamente non possono obbligarti ma posso consigliarti,da buona amica,di allontanarti da lui,ti creerà solo problemi..Lui è pericoloso,Kristen,lui è il male. [...]

-Odio questo posto...-disse lui
-E perchè ci vieni e porti anche me?!-
-Harry non ha la macchina e lo devo portare io a casa-mi rispose. Cosa? E chi cavolo era adesso questo Harry?
-Chi?-chiesi stupita-E poi perchè cazzo Jane non è qui?-
-Harry,il mio coinquilino e Jane si sta scopando Horan nella sua macchina credo-
-Che troia la odio-

Siamo nel 2022.
Una ragazza di diciannove anni lavora come segretaria del dirigente di un'azienda telefonica. Il suo capo le chiede di accompagnarla ad un'asta di beneficenza che sarà piena di persone importanti. Ellie accetta di accompagnarlo, quando però si ritrova alla cena si ritrova faccia a faccia con quello che era il suo cantante preferito quando lei aveva dieci anni. La serata prenderà una svolta, per lei, inaspettata, e la sua vita, da quel momento, cambierà completamente.

“Dovete lasciarmi stare! Io non vi conosco chiaro? Lasciatemi in pace! Non ho fatto nulla. E toglietemi questa benda dagli occhi! Abbiate almeno le palle di farvi vedere!!”
"Zitta" e mi attaccarono un pezzo di scotch sulla bocca. Cazzo tirava e faceva male. Ero legata a una sedia, bendata e obbligata a stare zitta. Da chi poi? Sconosciuti, a cui non avevo fatto nulla di male. Ero arrivata da poco a Londra, avevo conosciuto solo due ragazze e non ero andata nemmeno alle feste. Continuavano a chiamarmi Tomlinson e non Cox. Magari si sono confusi con un'altra Stephanie. Si, molto probabile, se solo potessi dirglielo. Ma avevo un fottuto pezzo di scotch in bocca.
--------------------------------------------------------------------------------------
“Oh alleluia. Si può sapere chi cazzo siete voi? Eh? Sappiate che non sono Stephanie Tomlinson, ma Cox. Stephanie Cox. C-O-X. Capito? Quindi, mi spiace per voi, ma avete rapito la ragazza sbagliata. E ora lib-” “Zitta Stephanie. Sappiamo benissimo chi sei. Ora,se fai la brava, ti tolgo la benda dagli occhi e ti libero. Se ti muovi giuro che ti scopo qua. Sul posto e miei amici non rimarranno sicuramente qua a guardare. Capito?

"Non sono tuo amico." Mi sussurra all'orecchio, poi sento il suo corpo staccarsi dal mio.
Sono vulnerabile. Continuo a tenere gli occhi chiusi, ma sento lo stesso le lacrime bagnarmi il viso.
***
Continuo a tenere le mie dita premute sopra le sue fossette.
"Cosa stai facendo?" Mi chiede.
"Ti sto obbligando a sorridere per sempre." Rispondo sussurrando.
Per una volta i suoi occhi non mi sembrano cattivi, mi sta guardando con dolcezza e intanto un meraviglioso sorriso compare sul suo volto.
“Eisblume” è una parola tedesca che significa fiore di ghiaccio.

Meena Kaur è una ragazza indiana di ventidue anni, una famosa fisioterapista di Londra. Meena ha una grande passione: la musica; è infatti la musica che la porterà dal ragazzo che investirà la sua vita come un tornado, scombussolandola e stravolgendola.
---
Dal prologo:
La pelle era olivastra e aveva dei profondi occhi di un bellissimo color acqua marina, evidenziati da una spessa riga di matita nera. Aveva dei lunghi capelli mossi, che variavano dal nero al castano rossiccio. [...]
‘Ci vediamo al concerto, Meena!’ le dissi abbracciandola. Il suo viso assunse un’espressione sorpresa, probabilmente perché ero riuscito a ricordarmi il suo nome, ma non sapeva che non avevo fatto altro che ripeterlo nella mia mente.

"Tu pensi di farmi paura.." Gli dissi mordendomi il labbro.
Il suo sguardo era ancora fermo sul mio.
"Tu.. Devi pagare per quello che hai detto." Mi sussurrò avvicinandosi al mio collo.
Il suo alito fresco mi punzecchiò le labbra.
"Perché?" Dissi cercando di restare neutra ai suoi tocchi.
La sue mani ormai erano ben salde sulle mie cosce, i nostri corpi completamente attaccati.
"Non dovresti farmi questo effetto." Mi sussurrò a due centimetri dalle labbra.
La sua mano salì fin su al mio fondo schiena, lo palpeggiò e poi mi diede dei leggeri baci sul collo.
Le sue labbra si fermarono prepotenti sulle mie. Portai le mie mani sul suo petto, spingendolo un po' in avanti.
"E no.." Gli sussurrai all'orecchio.
"Non si ottiene niente con la prepotenza."
Passai una mano sul suo torace e poi gli feci l'occhiolino.