Dal primo capitolo
“Stiles” iniziò con tono preoccupato e curioso Scott “è da un paio di giorni che hai uno strano odore”
“Strano odore?” disse di rimando il compagno di scuola tentando di annusarsi braccia e maglietta per tentare di capire di che cosa l’altro stesse parlando “Non mi pare”
“Eppure è così e sappi che non è neppure molto piacevole”
“Mi stai dicendo che puzzo?” chiese Stiles avvicinandosi al parcheggio e lasciandosi la scuola alle spalle.
“Non è proprio una puzza, ma, diciamo che, se non fossimo amici, non mi verrebbe voglia di starti vicino”
“Ok, puzzo”
Contesto: post quarta stagione

“Che bocca grande che hai, nonnina!” gli urlò dietro Scott, benché si trovassero in una biblioteca. Già, davvero non aveva tempo di dedicarsi ad altro. Doveva occuparsi di un ciclone di sei anni.
Seppe per certo di essere nei guai quando Stiles si voltò con un sorriso, un occhiolino e gli rispose: “È per raccontare meglio!”
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Stiles è un bibliotecario che si occupa dell'ora della favola nella sezione per bambini; Derek è il papà adottivo di Scott. A Stiles piace raccontare una versione propria delle favole più note, a Scott piacciono i lupi e Derek tenta di ignorare quanto gli piaccia il viso di Stiles con quegli occhiali addosso.
O qualcosa di simile.
[AU Sterek tradotta da LaGrenouille]

STEREK.
Questo è il genere di storia che di solito viene ignorata quando si scorre una lista, quindi DOVEVO assolutamente averne una nella mia collezione.
Tra folklore, l'Irlanda, creaturine minuscole e creature dispotiche, Stiles si ritroverà a vedersela anche e soprattutto con la vita di tutti i giorni, che NON è un film, ma quasi.

Isaac e Scott si trovano complici ad un punto di rottura. Lo sono anche adesso, nell'armadio di Derek, schiena contro petto, orecchio contro bocca. Almeno per il momento Isaac smette di cercare il suo spazio, perché quello di Scott è abbastanza per entrambi.
[PWP, Scott/Isaac, Stiles/Derek]

[Sterek] [Post stagione 3]
Come sempre sono negata nel spiegare la trama.
La storia ha inizio con Stiles che cerca una via di fuga dalla sua vita.
Vuole tornare ad essere il diciassettenne studente di liceo, poco disciplinato, spesso ritardatario.
troverà un modo?

Stiles convinto di non avere alcuna speranza con Derek si è ormai rassegnato a guardare il lupo da lontano, finché non gli viene offerta una possibilità con un metodo però “poco convenzionale”, che spingerebbe finalmente il giovane Hale ad accorgersi di lui... peccato che non vada esattamente come previsto, costringendo i due ad una inaspettata e insolita convivenza.
[Sterek | post 3a]

Scott non è mai stato morso, quindi Stiles non ha mai incontrato Derek o saputo dell'esistenza dei licantropi. Ma, comunque, sin da quando era bambino, è stato incantato dal sogno ricorrente di uno splendido lupo dagli occhi rossi che ha imparato a tenere nel cuore. Dopo il college, si è trasferito a Seattle ed ha deciso di farsi fare un tatuaggio per rendere reale il Lupo dei suoi sogni, trovando al Triskele Tattoo molto più di quello che si aspettava.
In cui Derek è un tatuatore ed un bravo alpha, Laura è viva, e Stiles e Derek condividono i sogni.

Harry e Draco frequentano il sesto anno ad Hogwarts. Draco, come nel libro, è impegnato con i suoi loschi affari nella Stanza delle Necessità ed Harry vuole scoprire a tutti i costi cosa nasconde. La storia parte proprio dalla scena del bagno e dal fatidico Sectusempra, ma sarà Harry stesso a portare Draco in infermeria, dove riceverà dal Preside una particolare punizione che porterà i due ad avvicinarsi. E poi? Harry verrà a sapere del diabolico piano di Draco? Che cosa accadrà fra i due?
(ATTENZIONE: i fatti da me descritti non seguono l'ordine preciso in cui si susseguono nel libro. Ho attinto in parte dal libro, in parte dall'adattamento cinematografico.)
Dal capitolo I: "Malfoy era appoggiato a un lavandino e, per Merlino, stava piangendo: Harry poteva vedere distintamente quelle piccole stille salate scendere lungo la sua guancia pallida. Singhiozzava come un bambino, ed Harry sapeva che di norma lo avrebbe preso in giro, deriderlo sarebbe stato un modo come un altro per vendicarsi di tutte le angherie che aveva dovuto subire in quegli anni, eppure in quella circostanza non aveva avvertito la voglia di farlo."

«Mi chiamo Vermilion e sono un collezionista di memorie».
Stiles lo guardò con lo sguardo più stralunato che potesse possedere, inarcando le sopracciglia e dilatando le pupille. «Un collezionista di memorie? Che vorrebbe dire?».
«In questo momento non ha importanza» proferì candido Vermilion, dedicandogli un altro sorrisetto zuccheroso. «Sappi che posso realizzare il tuo più grande desiderio».
Il figlio dello sceriffo rise tra sé, scrollando le spalle stanco di quella situazione. «Quale sarebbe il mio più grande desiderio?» come se possedesse ancora quella capacità così meravigliosa ed umana.
Il collezionista di memorie lo baciò in un tocco lieve, appena accennato, sulla bocca e prima che l’altro potesse reagire si alzò in volo, sedendosi con eleganza sopraffina sul bastone lucido, strizzandogli un occhio e regalandogli una nuova piega saputa sulle labbra sottili. «Cancellare la tua esistenza».
[Sterek] [Post!Nogitsune]

Dal testo:
Durante l’intero tragitto mi ero preparato ad ogni possibile visione dei miei amici, li avevo immaginati squartati, grondanti di sangue e anche senza qualche parte del corpo..ma MAI mi sarei aspettato di vedere quello.
Derek era seduto sul grande tappeto del salotto, ed era letteralmente circondato da cinque bambini che avranno avuto sei mesi o giù di lì, il suo sguardo disperato si posò su di me e poi sui marmocchi seduti in mezzo alle sue gambe.
-Ti prego, aiutami.- mi supplicò sembrando per la prima volta davvero disperato.
Fu solo quando avanzai verso di lui che riuscii a scorgere meglio i particolari dei visi dei bambini, sbiancando subito dopo.

L'ennesima storia in cui Harry e Draco sono costretti a stare insieme per cause al di fuori del loro controllo e poi succedono un sacco di cose che condurranno al Vero Amore. Perché ogni scrittore di H/D deve scriverne almeno una.

Alhek non si era mai reso conto di essere diverso dagli altri fino a che a dieci anni un suo coetaneo lo aveva preso in giro mentre giocavano per le strade polverose della città: “Guarda che occhi che hai! La Dea te li ha colorati male!”
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Lesse e lesse fino a che il sole gettava ormai lunghe ombre sulla strada, il sonno stava quasi per impossessarsi di lui quando, ecco, gli occhi viola. Fioled, lui era un Fioled. Corporatura snella, pelle chiara come la luna e… praticanti delle arti magiche.
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Tuttavia, la cosa che maggiormente colpì Rhyfel erano quei grandi occhi: due ametiste magnetiche. Non aveva mai visto nulla del genere. Era abituato agli occhi di vari colori che popolavano la sua città, come il giallo dei Melyn ad esempio, ma mai quel viola così intenso e ipnotizzante.
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Compiuti vent’anni, un Glas dagli occhi viola inizierà il suo percorso per riportare in vita la magia dimenticata, solo così l’antico nemico verrà sconfitto.

Capitolo 1
“Lily, io devo saperlo… di chi è il figlio che aspetti? È mio, Lils?” chiese Severus, con un’espressione angosciata sul volto.
Capitolo 2
“Ronald!” sbottò Hermione, inviperita. “Ho controllato minuziosamente tutta la mappa, prima di irrompere nel dormitorio maschile! Harry è scomparso dai confini del castello!!!”
Capitolo 7:
“Lui… Tom ha detto… che il mio passato fa male. Che non devo ricordare. Che scriveremo assieme il nostro futuro” bisbigliò Harry, con voce spezzata.
“Certo. Ma tu hai dei dubbi. E non puoi ignorarli, giusto? gli disse Draco persuasivo, ma dolce.
Capitolo 16:
“E se fosse cambiato sul serio? Intendo… è stato quasi due anni al fianco di Voldemort, senza ricordi della sua vita prima… non possiamo sapere cosa passa per la sua testa ora, Remus"
Capitolo 17:
Harry stava per perdere il controllo: “Lasci che le spieghi come funzionano le cose qui dentro, Signor Moody. Primo, questa non è una riunione dell’Ordine, ma una riunione che io ho deciso di fare, nella mia casa, a cui partecipano i miei Mangiamorte, e a cui ho invitato ad assistere i membri dell’Ordine. Se vuole rimanere, può farlo, altrimenti, se ne vada. Noi non abbiamo tempo da perdere. È tutto chiaro?

[...] "Vegeta racchiudeva in sé i misteri dell’universo intero, la genesi di un buco nero, lo spegnimento di una stella, il collasso di un pianeta; e il suo universo era per davvero infinito, senza linee di demarcazione, senza un epicentro" [...]

-Sai, quand’ero piccolo, una volta, provai a portare a casa un gatto selvatico. Lo volevo tenere con me.
Sta delirando per la febbre. Pensò Naruto, seriamente preoccupato.
-Itachi sapeva che mio padre si sarebbe arrabbiato molto. Non era un uomo molto comprensivo, non spesso almeno – e un lieve sorriso gli increspò il viso – allora mi convinse con la ragione a riportarlo indietro. Quel gatto era stato troppo tempo da solo, ormai era impossibile addomesticarlo. Così solo, che non voleva più nemmeno incontrare qualcuno. Io ho pensato spesso, di essere diventato come lui.
Naruto gli tenne il viso per farlo bere, ma alcune gocce d’acqua gli scivolarono ai lati delle labbra.
-Però non mi ero reso conto, che qualcuno mi aveva già addomesticato e che ormai, senza neppure sapere come, si era creato un legame.