Moulin rouge AU!
Aziraphale x Crowley (Human AU)
Parigi, 1899 - Moulin Rouge
Il consueto spettacolo del Can Can della sera, ha come étoile della serata la splendida Satine, che intrattiene centinaia di uomini con le sue curve e la sua vivacità.
Ma in un angolo, un ballerino dai capelli neri e ricciolini si muove con altrettanto entusiasmo, truccato e ben vestito dalla testa ai piedi, dando l’impressione quasi di esser donna.
Un giovane dai grandi occhi marroni e un completo elegante è seduto ad un tavolo e lo osserva da lontano, con un sorriso.
E ha solo un pensiero in mente. Conoscere quel ballerino.

La vita in Inghilterra trascorreva tranquilla dopo l’Apocalisse non avvenuta; uragani, incendi autostradali e motociclisti demoniaci erano ormai un lontano, ma neanche tanto ricordo.
Nessuno si ricordava di quei due giorni concitati e paradossali che avevano quasi causato lo sterminio dell’intero genere umano, a parte una manciata di persone che si contavano sulle dita delle mani…
- Ehi angelo, senti. Se questa libreria è frutto di un miracolo, puoi spiegarmi questo libro?

[Reddie]
"Quello era il bello di Eddie: s'indispettiva per le sue battutacce, talvolta si arrabbiava anche, ma mai gli portava rancore. Forse era stata proprio quella sua caratteristica a farlo invaghire così tanto all'inizio, in fondo quale persona sarebbe stata migliore di lui al suo fianco? Lui che lo sopportava, lui che gli teneva testa, lui che si preoccupava costantemente e genuinamente. Certe volte esagerava di proposito con le prese in giro, una sorta di test, un continuo metterlo alla prova per avere la conferma di quanto giusta fosse la sua teoria. Ed Eddie, seppur inconsciamente, superava sempre brillantemente ogni sfida a cui l'altro lo sottoponeva, e di conseguenza Richie si ritrovava, giorno dopo giorno, sempre più innamorato."

If you wanna have a good time, just give me a call.
Direi che questa frase presa dalla canzone "Don't stop me now" dei Queen è il titolo più azzeccato, e se volete capire il perché non dovete fare altro che aprire quest fan-fiction.
Azraphel e Crowley hanno un rapporto consolidato, gli eventi narrati sono successivi a quelli della mia prima fanfiction "Lover Boy".
Un giorno, Azraphel riceve una telefonata dal suo amato Crowley, e non sarà una normale telefonata tra innamorati.
Volete saperne di più? Non vi resta che rispondere al telefono con Azraphel e scoprire che cosa Crowley deve dirci
Attenzione: non avrei mai pensato di raggiungere certi livelli di raiting rosso, mi ha imbarazzato parecchio scrivere questa storia ma mi sono anche tanto divertita.
E contiene anche delle buone dosi di fluff, come piace a noi ^^
AGGIORNAMENTO: PROBABILMENTE VERRÀ AGGIUNTO UN PICCOLO SEQUEL 🧡

“Sei così testardo!” Crowley aveva cominciato a perdere la pazienza. “Lo so che tutto questo è un po’ imbarazzante-”
“No è tremendamente imbarazzante, ma a te non importa proprio niente!”
“Si che mi importa, altrimenti non sarei qui ad insistere di parlarne insieme!”
“Io non ne voglio parlare!” aveva detto l’angelo esasperato.
“Invece ora ne parliamo!” Gli aveva puntato un dito al viso. “Perché ora mi stai facendo proprio incazzare! Tu sei un angelo ma ti conosco troppo bene. Non ti imbarazza il fatto in sé, ma ti infastidisce che sia avvenuto tra
noi due!”
“Ma che stai dicendo?!”
“Non sei santo come vuoi fare credere a tutti e non cercare di farlo credere a me! Sei un idiota!”
“Tu sei pazzo!”
“Perché ti da così tanto fastidio parlarne con me?! Sono il tuo migliore amico!”
Ho voluto approfondire quel momento nel 1967, quella celebre frase "Tu sei uno che corre troppo per me Crowley", nasconde qualcosa di più profondo, qualcosa che deve essere chiarito.
NB: Storia scollegata e indipendente dalle altre mie fanfiction

Dal testo:
“Crowley...”catturò i suoi occhi gialli con i suoi azzurri. “Ti ricordi...com’era...essere un angelo?”
Lui non rispose subito, non sembrò né felice e né tanto meno arrabbiato per quella confidenza che Azraphale si era permesso di prendersi. Sembrava un po’ sorpreso. Rimasero per qualche secondo in completo silenzio, mentre l’angelo cercava senza riuscirci di decifrare le emozioni dell’amico.
Crowley inspirò dal naso, ed espirò dalla bocca. Se lo ricordava?
Le luci in sala si erano abbassate e concentrate sulla pista, che gradualmente cominciava a riempirsi di persone di ogni tipo.
Crowley non riuscì a resistere alla tentazione di chiedere una cosa che avrebbe sempre voluto domandare ad Azraphale.
“Ehi, angelo, vuoi ballare?”
“Cosa?!” Aveva risposto all’altro.
“Avanti, sarà divertente!” gli prese il polso tra le dita, cercando di coinvolgerlo.
“Ma...No! Io… io...”
“Cosa c’è?”
“Io...” abbassò la voce. “ Non so ballare” ammise facendo un passo indietro.
Parole: oltre 10000
Coppia: Crowley x Azraphale
AGGIORNAMENTO: AGGIUNTO UN SECONDO CAPITOLO NON PREVISTO

Scritta su un prompt del gruppo chernobyl_hbo_kinkmeme: "voglio leggere qualcosa di dolce e che ti scaldi il cuore su loro due che si tengono per mano per la prima volta, o su loro due che confessano di amarsi scrivendolo su un foglio perché la stanza d'albergo è sorvegliata."
Ho unito le due cose, modificando un attimo il prompt, ed eccoci qua.

Nel momento stesso in cui mette piede a Chernobyl, Valery cade preda di terrori notturni. Fa di tutto per nasconderlo, ma Boris lo scopre e trova un modo per aiutarlo.
[Boris Shcherbina x Valery Legasov]

New York, 1933.
Sono gli ultimi giorni del Proibizionismo ed è fuori da un fumoso nightclub ancora illegale che Jake, il buttafuori, incontra Monroe, un ricco produttore di Hollywood in visita alla città per il suo compleanno.
Jake é un pugile la cui carriera da professionista è stata stroncata nel pieno del successo.
Monroe tiene in pugno alcuni colleghi nella speranza che la sua attrazione per gli uomini non venga smascherata.
Tra i due c'è subito intesa e Jake ha solo questa notte prima che Monroe torni in California.
DAL TESTO: «E se ce ne andassimo da qualche parte solo io e te?» propose, incrociando le braccia sul petto. «Da qualche parte al chiuso e al caldo, magari. A divertirci fino a quando non sorge il sole? E poi via, ognuno per la sua strada.»
NOTA: storia erotica con coppia slash. Chi non gradisce è pregato di non aprire. [2/2]

Il Governo ha deciso di aiutare tutti gli omega che si sono finti beta ad uscire allo scoperto senza il rischio di ripercussioni.
Persino Mycroft Holmes, l'uomo che è il Governo, non può sottrarsi a tale legge. Ovviamente avrà bisogno di un Alpha una volta accettato il suo nuovo stato di Omega. Sherlock gli consiglia Greyson... Galvin... Gary... ... Greg Lestrade!
(Mystrade e Jhonlock omegaverse. Un po' tutti i personaggi.)
COMPLETA

[Omegaverse]
(Per chi non conoscesse questo particolare verse, inserirò alcune informazioni all'interno)
Ari è sulla soglia dei vent'anni e si destreggia come può tra un lavoro poco remunerativo da Starbucks, affitto, tasse e bollette, in attesa della risposta dal college a cui ha fatto domanda. Ha un passato pieno di abusi che si rifiuta di affrontare, e la sua natura omega non gli rende certo le cose semplici. Però, tutto sommato, le cose vanno bene. Finché non vanno male.
Quando incontra l'alfa Nicholas Wright, il suo mondo subisce un'inversione di rotta totale. Smarrito, pieno di insicurezze e incubi e con un solo amico al suo fianco, Ari dovrà venire a patti con i propri demoni e le proprie paure, nonché con i pregiudizi che nutre nei confronti degli alfa. Soprattutto se l'alfa interessato si dimostra insistente, caparbio, premuroso e deciso più che mai a corteggiarlo al fine di vincere il suo cuore. Un cuore così fragile da sembrare fatto di cristallo.

Mystrade.
(Questa oneshot può essere letta indipendentemente dalla precedente)
La naturale evoluzione degli eventi della storia d'amore tra Greg e Mycroft nata a Cambridge ( Vedi Check )
Dopo circa vent'anni di relazione i rapporti tra l'ispettore capo ed il Governo Inglese iniziano a vacillare.
ATTENZIONE HAPPY ENDING.
Villaggio di Grimpen. Dartmoore. Contea del Devon.
Gregory Lestrade ,Ispettore capo di New Scotland Yard ,salì lentamente le scale del Cross Keys Pub.
La moquette sotto i suoi piedi attutì il fastidioso suono prodotto dalle sue nuove calzature.
Quella suola in cuoio risuonava peggio degli odiosi tacchi di Sally Donovan.
Non si sarebbe mai abituato a scarpe di quel tipo. Un costoso regalo di Mycroft.
Tanto costoso quanto inutile.
Serrò le labbra in una smorfia amara e varcò la soglia della propria stanza.
Si sentiva a pezzi.
Quella giornata infernale era finalmente giunta al termine.
Lo spaventoso mastino a Dewer’s Hollow , la nebbia tossica ed infine quell’assassino di Bob Frankland che si faceva saltare in aria nel campo minato.
Si sdraiò sul soffice letto matrimoniale. Una mano corse alla tasca e ne estrasse il cellulare.
Sfiorò lo schermo.
Nessuna chiamata da casa Holmes-Lestrade.
Nessun messaggio dal Governo Inglese....

UNIVERSITY MYSTRADE.
Cambridge. Regno Unito.
Il mese di febbraio stava rapidamente giungendo al termine.
Le temperature erano state clementi durante l’inverno tanto quanto le precipitazioni, mediamente inferiori alla media annua.
Mycroft Holmes inspirò profondamente aggiustandosi la sciarpa blu.
Aguzzò la vista.
Gli occhi cerulei puntati lungo il fiume Cam.
Il ragazzo posò le mani guantate sul corrimano ligneo del Mathematical Bridge.
In lontananza la squadra di canottaggio del Queen’s College remava con costanza.
Mycroft sorrise piano mentre la barca avanzava nella sua direzione.
Il suo sguardo ignorò sette vogatori ed un timoniere piantandosi acuto sul capovoga.
Il ragazzo che occupava il primo carrello , responsabile quindi del ritmo dell’intero equipaggio ,era Gregory Lestrade.
Terzo anno della facoltà di Giurisprudenza.
Proprio come Holmes....

A Javert sembrò di trovarsi di nuovo in un sogno, dove niente di quello che accadeva aveva un senso o una logica chiara, dove ciò che era sbagliato stava diventando giusto, e dove la ragione aveva lasciato il posto all' emozione.
C' era un silenzio ovattato nella stanza, il vapore dell' acqua annebbiava tutto, e l' unica luce proveniva dalle stelle nel cielo e dai lampioni sulle strade sotto di loro.
Valjean lo baciava con passione, alternando momenti di dolcezza che lo sconvolgevano ancora di più. Non gli aveva mai provati Javert, questo genere di sentimenti.
Nemmeno gli erano mai importati, in realtà.
Non aveva mai sentito il bisogno d' amare qualcuno, o di concedersi anche solo per una notte ai suoi piaceri.
Ma ora, tutto il suo corpo sembrava chiedergli disperatamente di più. Voleva provare, Javert, a capire cosa ci fosse dall' altra parte del muro.

Cosa sarebbe successo se ai due personaggi più tragici e controversi dei Miserabili fosse stata data una seconda possibilità?
Se Javert non si fosse buttato nella Senna? Se Eponine fosse sopravvissuta alle barricate?
Una storia un po' inverosimile in cui si intrecciano amore, rimorso e desiderio di riscatto. Perché anche i miserabili hanno il diritto di essere felici.