Dopo tanti giorni passati, ti rimangono solo i ricordi. Perché come i giorni brutti, anche quelli belli finisco e non ti rimane altro che RICORDARE.

In questo scritto, parlo in prima persona perché lo rendo migliore su molti punti di vista, secondo me. Parla della storia di una mia cugina che è morta all'età di 18 anni, la quale si era sposata con un orco, la uccise senza pietà mentre lui ora è un uomo libero, lo odio ogni volta che lo vedo quando vado al mio paese: ero solo un bambino di otto anni all'epoca. La morte di mia cugina traumatizzò mia zia, arrivando la morte anche lei pochi anni dopo. A questo punto, io dico basta violenza sulle donne! Questo fenomeno si sta diffondendo di giorno in giorno, possiamo mettere la parola fine a questa violenza? Ormai gli uomini sono impazziti, non credo che ci siano speranze per fermare questi assassini che ammazzando senza avere un minimo di pietà...

[...] Ci vollero pochi istanti perché vedessi il suo corpicino fragile cadere al suolo, tanto vicina a quelle scarpe laccate attaccate all’uniforme del suo assassino. Il suo cuore aveva semplicemente smesso di battere quando la sua manina aveva toccato la copertina del libro, una macchia si era espansa sul suo bel vestitino a fiori e lei era semplicemente morta, per salvare ciò che, di quegli ideali che ci avevano rubato, le rimaneva.

Questa storia è raccontata attraverso le pagine del diario di M, una ragazza come tante che vive il dramma dell'adolescenza e dei primi amori platonici. L'insicurezza regna sovrana in lei e la mancanza di autostima stimolerà le sue paranoie portandola a fare scelte discutibili.
Ispirata da una storia vera: la mia.
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Buona lettura! - M.J.