Semplicemente una non semplice storia d'amore...

E' il 17 Maggio del 1998 quando Gyn Colton, ragazza insignificante e parecchio impacciata, guarda il suo migliore amico andarsene per il suo primo tour con i 30 Seconds to Mars. Shannon, ha promesso a Gyn di telefonarle ogni giorno e di tenerla sempre in costante aggiornamento su tutto. E così avviene.
Poi, di colpo, le telefonate iniziano a scarseggiare e così pure gli sms, fino a quando Shannon non tronca del tutto i rapporti con lei che, disperata, è costretta a seguire la band solo tramite servizi ai notiziari, video su MTV o concerti, quando ne ha l'occasione. Shay, rimane così un fantasma nel cuore di Gyn, che abbandona amaramente l'idea che le cose, possano mai tornare come prima. Un unico problema, in tutta questa storia: Lei, è sempre stata perdutamente innamorata di Shan!
E' il 2016 e Gyn, ora bionda e super-attraente, vive a Los Angeles con il suo ragazzo, il suo cane ed un lavoro che le frutta un buonissimo stipendio mensile. Shannon Leto è ormai solo un ricordo passato e sempre più sfocato.
Ma che succede quando il passato, ti bussa alla porta dopo 17 anni, in una afosa domenica di Luglio?
Spero vi piaccia.

Questa è una storia normale, per certi versi banale. E' l'incontro di due persone diverse che scoprono di essere inspiegabilmente attratte dall'ignoto, dalle differenze. E' la storia di una piacevole abitudine che entrambi prendono senza riuscire a staccarsene. E' una consuetudine che non spiega, ma attacca.
E se questa consuetudine, questa abitudine, di punto in bianco chiedesse più spazio?
Shannon e Catherine saranno costretti a rispondere a questa domanda, e a farsene molte altre...
Dalla storia: “Mi hai solo fatto notare che un batterista non può essere ferrato nella tua materia. Il che è vero”
“Tu non ti arrendi mai?”
“No, si nota?”
“Abbastanza. Ed è fastidioso”
“Abituati, McPherson”
“Perché?”
“Perché dovremo convivere per un altro mese e mezzo a quanto pare”

Nella mia testa girano miliardi di pensieri, di tutti i tipi, ma uno solo ricorre giorno e notte.
Questo mio pensiero è sotto forma di persona.
Questa persona, è Shannon Leto.
Il mio batterista, della mia dolcissima band preferita.

"Ciao bellissima, sai che sei un incanto.. vuoi.."
"Bello io non sono da una scopata e via, se è questo che stai cercando per la serata!" mi guardò e sentii il suo sguardo su di me. Lui continuò a parlare e io ero incantata sulle sue labbra e contro la mia volontà bloccai la cosa sul nascere alzando la mano e bloccandoli il petto e ripetendogli "Non sono una come le altre da una botta e via tesoro" e andai a raggiungere Ashley.
Lui rimase li e mi guardò io lo vidi con la corda dell'occhio, come per dire che non era finita li la nostra conversazione. Vidi che venne chiamato da un suo amico.
Lo speaker a un certo punto annunciò il Dj che doveva suonare "Signori e signore ecco a voi Antoine Becks. Solo per voi" l'uomo fece la sua entrata, lo sentii parlare ma non lo vedevo bene "Ciao Kiev questa è per voi" e iniziò a mandare musica. Passò una mezz'ora e sempre il Dj accennò al microfono "Date il benvenuto a Shannon Leto" iniziai a sentire il rumore della batteria.

Sofia – trentacinquenne californiana, scrittrice e sola in una grande villa a Malibù – si trova improvvisamente Jared Leto – quarantaduenne, artista poliedrico – come vicino di casa. Priva di ispirazione e di una relazione umana da molto tempo, con un libro da scrivere e consegnare in tre settimane, ritroverà la capacità creativa grazie all’amicizia inaspettata di Jared. Tornerà a sorridere e amare, ma il suo segreto non le lascerà tregua, seppur abbia scelto – nonostante le avversità – la strada della salvezza e del riscatto.

Federica, una ragazza italiana che viene convinta a fare un viaggio a Los Angeles, ne ha passate di cotte e di crude nella sua vita ma incontrerà un uomo che le cambierà radicalmente la vita.
Entrambi hanno paura di amare, troveranno quel poco di forza in più per fidarsi l'uno dell'altra?

Mary è una ragazza di 20 anni che parte con la scuola per andare a Mosca. Durante un'uscita d'istruziane mentre ritorna in Hotel con i suoi compagni, in particolare la sua compagna di classe e migliore amica vede un mucchio di ragazze urlarti sul lato opposto della strada e Nikki le fa notare qualcosa di famigliare e Mary riconosce che sono i Thirty Seconds To Mars.
MAry si avviccina e...

Una lite, l'ennesima lite crea una situazione di tensione. . .Madison e Jared, riusciranno a superarla?

Shannon non aveva neanche 2 anni quando è nato Jared. E il mio pensiero, in questa one shot, è rivolta a loro e al loro "primo incontro". Uno Shannon ancora impacciato sui suoi piedini che zampetta verso la culla dove un fagotto, che gli altri dicono essere suo fratello (chissà che vorrà mai dire, poi...mah), urla fastidioso e tenta di rubargli il posto di privilegiato in famiglia.
La "on" messa tra parentesi nel titolo vuole dare un doppio senso alla frase. Con "on" significa "Puoi chiamarmi, fratello", inteso "puoi rivolgerti a me", "puoi contare su di me". Senza "on" significa semplicemente "Puoi chiamarmi Fratello".
Primo premio del contest "Una canzone per musicisti".
Nome sul forum (S.O.R. scrittori on the road): Ray Wings
Nome su efp: Ray Wings
Titolo: You just call (on) me Brother
Canzone: "Lean on me" di Bill Withers
Fandom: 30 seconds to mars (Leto Brothers)

Le abitudini sono quell'idea che abbiamo di casa, di follia, di amore o odio. Sono qualcosa che ci tengono, felicemente o no, incollati a qualcosa che chiamiamo pericolosamente casa. O inferno.
Le abitudini sono dure a morire, sono il concentrato di qualcosa che sappiamo essere noi stessi, ma che ci fa paura ammettere.
Le abitudini sono una telefonata in pieno temporale, quando senti odore di casa per la prima volta dopo mesi e ti rendi conto che vuoi solamente riprendere la tua abitudine più intensa.

Mi sta implorando. La voce mi sta implorando, ed io non posso resistere alle sue suppliche.
Aprii gli occhi e sbattei le palpebre.
Lui.
Di nuovo.
Perchè lui è qui?

Sequel di "In trappola" e "Was it a dream?"
"Suona per me" sussurra poco dopo, con sguardo supplicante. "Ma non c'é batteria qui" rido, e lei alza gli occhi al cielo. Si alza dal letto, infilandosi la mia canottiera e respirando per un attimo il mio profumo da lì.
Sorride e va un attimo nella piccola cucina, tornando poi con una chitarra in mano.
"Ecco cosa intendevo" esclama soddisfatta, porgendomela. "Ma dove l'hai presa?" chiedo sorpreso, prendendo la chitarra e accordandola come mi ha insegnato a fare Tomo.
"É mia" risponde solamente, sedendosi nella poltrona accanto al letto. Mi fa cenno di iniziare e mi copro sino alla vita col lenzuolo, cominciando a suonare L490.

Continuo della one-shot "In trappola".
Una mano sulla spalla mi ferma, e riconosco quella risatina sincera e divertita.
Mi giro, riservando alla mia compagna di letto degli ultimi due giorni uno sguardo confuso.
"Dove siamo?" chiedo, avvicinandomi a lei.
Mi sorride dolcemente, e un po' in ritardo noto che anche lei é vestita di tutto punto: un lungo vestito con strascico nero, senza spalline; la sua pelle ambrata viene così risaltata dalle spalle e dalle braccia nude.
"Quante domande, Shan" mi riprende bonariamente, portandomi così a sorridere, malgrado la confusione che pervade nella mia testa.

"Voi Mars siete un po' troppo parziali, lo sapete?" ribatte lei, alzandosi dal letto con uno scatto fulmineo e e girandovi attorno con lentezza, con aria riflessiva.
Seguo ogni suo movimento con gli occhi, per non perdermi nessun indizio che possa portarmi a capire quell'assurda situazione.
"Sì, ve ne andate in Francia a fare decine di concerti, e in Italia solo due? Non si fa così, amore mio" dice, storcendo la bocca e camminando ora più velocemente e con maggior ansia.