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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Due sconosciuti sulla metro, un gioco di sguardi che presto si tramuta in uno sfiorarsi impercettibile. Un libro abbandonato sul sedile, una muta richiesta e un invito celato. Il gioco dello sconosciuto si fa pericoloso e Dena non ne conosce le regole e le conseguenze.
"Dena immagina quell’espressione mentre scruta il suo corpo nudo e quelle labbra prendono il posto degli occhi, la esplorano e la fanno sospirare. E Dena sospira per davvero e prega che i suoi vicini di posto non abbiano dato peso a quel rumore.
Non si accorge dell’annuncio della fermata, come lei anche lui solleva lo sguardo per rendersi conto di dove si trova, sembra uscito da un altro mondo e Dena non riesce a distogliere lo sguardo, sa che è pericoloso, sa che lui potrebbe accorgersi di lei ma è curiosa di scoprire che colore hanno i suoi occhi."
***
"Indugia sulla soglia, non sa bene cosa fare, la cosa più giusta sarebbe lasciare il volume sullo zerbino, fare dietro front e tornare alla sua vita. Ma la sensazione di calore emanato da quel corpo, gli occhi del suo proprietario che sembravano denudarla diventano ricordi troppo intensi per farla restare lucida."
Vietato ai minori di 18

Parodia del primo libro della mirabolante saga "50 sfumature".
Dal cap. 1: "Mi lego i capelli – è risaputo che le ragazze sfigate ed insicure del proprio aspetto si legano sempre i capelli – sperando di avere ottenuto un bel look da appena scappata di casa, in modo da poter impietosire qualcuno, magari un affascinante miliardario superdotato.
Ah! Ecco perché ero davanti allo specchio, con tutto questo ciarlare me n'ero quasi scordata: devo fare un'intervista al posto di Kate, la mia coinquilina e migliore amica.
La adoro, lei è il mio modello di riferimento, la ammiro e la venero, soprattutto perché vivo a scrocco a casa sua."

Yekaterina Danilenko è una ragazza di origine russe, ma che prima dell'Apocalisse abitava a Fargo, un piccolo paesino in Georgia. Orfana di madre, morta dandola alla luce, è cresciuta con il padre che nonostante la mancanza della moglie, è riuscito ad educarla.
All'età di cinque anni fa la conoscenza dei fratelli Dixon e da lì nasce una profonda amicizia che l'accompagnerà per tutta l'adolescenza, ed è proprio in quel periodo che si innamora di Daryl, il minore dei due fratelli.
Quando i morti iniziano a risorgere, Kate sa che potrebbe morire da un momento all'altro, ma non vuole andarsene senza prima essere riuscita a dichiarare il suo amore.
Tra fughe da orde di vaganti e lotte per sopravvivere, Kate dovrà riuscire a trovare il coraggio di confessare al suo amico di vecchia data i suoi sentimenti e un'altro piccolo segreto che potrebbe distruggere la loro amicizia.

-Il primo pensiero è stato semplicemente "no". Può sembrare banale, e infondo potrebbe anche esserlo, ma per me fu una boccata d'aria: per i primi dieci secondi. Poi il mondo iniziò letteralmente a crollarmi addosso, un po' alla volta, macigno per macigno, mentre i giorni continuavano a passare e le mie bugie diventavano sempre più inutili. Il secondo pensiero invece fu " ho paura "; era come riscoprirsi totalmente un'altra persona dopo diciassette anni e vergognarsi di come si era diventati.
Cominciai a combattere contro me stessa, nel tentativo di convincermi che fosse tutto nella mia testa e nulla di più. Il terzo pensiero fu " basta "; avevo mentito a me stessa su molte cose ed era giunto il momento di smetterla.
Infine il quarto pensiero fu " scusa "; in primo luogo era rivolto a me stessa, per tutto il tempo che avevo passato ad odiarmi e a odiare quello che stavo provando e secondariamente era rivolto a tutte le persone a cui non potevo dire nulla. Scusatemi. -
[ Questo è un pensiero inedito della protagonista, per questo non lo troverete nel corso della storia; Cristina riflette su tutto ciò che l'ha portata ad accettarsi ].
Spero che la storia vi piaccia, buona lettura!

Rachele, una semplice ragazza di 15 anni è costretta a trasferirsi in una nuova città. Sarà facile per lei ricominciare questa nuova vita? Lo scopriremo.

«Il mondo non è diviso in brava gente e Mangiamorte».
Raccolta di drabble, flash-fic e one-shot di mediocre pretesa spudoratamente a caso.

"Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi." C. Baudelaire
Londra, anni '90.
È la Londra dei sognatori senza eroi, di quelli che le rivoluzioni le hanno in testa, è la Londra degli amori agli angoli delle strade e della musica che salva, dei vagabondi e dei bugiardi, di quelli che non sono capaci di sognare se non è buio, degli invincibili.
Sotto il cielo d'ardesia di un secolo che brucia e si consuma come una sigaretta, s'intrecciano le vite di Gail, Sam, Thèo, Jeremy, Elizabeth; ciascuno di loro trova il modo di evadere dalla prigione di una vita troppo stretta, cancellando il dolore nell'alcool, nel sesso e nella droga, vincendo un mondo che non comprendono. C'è chi ha bisogno di dimenticare il passato per tornare a vivere, chi insegue qualcosa controvento, chi vuole riscrivere la storia, chi trova universi dentro accordi di chitarra, chi perde qualcuno che credeva sarebbe stato suo per sempre.
Questa è una storia di ossessioni, di fantasmi e di passioni feroci come un uragano; ma, fortunatamente, è anche una storia d'amore.

Raccolta di drabble/flash su questa mia adorata coppia.
Non è in ordine cronologico!
Dalla 40:-Il C.R.E.P.A garantirà a tutti, ma proprio tutti, umani e semiumani, un tetto sulla testa e un pasto al giorno!
Dalla 58:Nessun uomo sano di mente può innamorarsi di Tonks quando in giro c’è Fleur.
Dalla 83:-Ma cosa dici, Remus è un bravo ragazzo e non farebbe mai una cosa del genere! Vero caro?
Dalla 85:-Oh Lunastorta, cosa darei per uscire a divertirmi oggi!
Dalla 86:-Remus, per Tosca, ma non cambi mai immagine del profilo? E’ sempre la stessa da un secolo!
Dalla 87:-Te lo giuro, Dora. Non vi lascerò mai più, ve lo prometto ancora
Dalla 91:-Dora? – Remus fermò il monologo.
Dalla 92:-Alors, Tonks, com’è il parto? –chiese Fleur entusiasta mentre si accarezzava il pancione: mancava poco all’arrivo del suo primo figlio, o figlia.
Dalla 96:-Oh, Harry non dovevi, che pacco enorme! Cosa hai portato alla peste? –gli domandò curiosissima.
Dalla 99:-Oh, beh, trovare un lavoro fisso è così difficile per uno come me …

"Caro Babbo Natale, vorrei..." ehm, no. Non è questa la lettera di cui parla questa storia. "Murtagh: sei licenziato! By Galba" no, non è neanche questa. Pensate a una lettera scomoda, scomodissima (proprio come un paio di scarpe) che più la vuoi mantenere segreta e più finisce pubblicata su una rivista di gossip... Eccola: la nostra protagonista! Riuscira il bel tenebroso Cavaliere Murtagh (si, è proprio lui l'autore di questo pasticcio) a tenerla con sé o il "foglio volante" finirà nelle mani sbagliate? (si, in quelle della premiata ditta Eragon&Roran)
Scopritelo su A Letter. (si col punto, proprio come i Fun. Punto.)

Sono passati undici anni dalla fine della Seconda Guerra Magica. A Hermione, impiegata al Ministero della Magia, viene affidato il caso di Donny, un lupo mannaro sedicenne.
Il ragazzo è stato catturato dagli Auror in quello che un tempo era stato il territorio del branco di Fenrir Greyback.
Hermione, desiderosa di offrire un'opportunità al ragazzo, propone ai coniugi Lupin di accoglierlo nella loro famiglia, anche se il passato e l'identità di Donny sono ancora un'incognita.
Dal quinto capitolo Spolier di Pottermore!
Prologo terzo classificato al Contest: "E così ha inizio la nostra storia..." - Contest dei primi capitoli! di MedusaNoir

Cassie cancella il messaggio forse per debellare tutti quei dubbi e quegli interrogativi che cominciano a prendere forma nella sua testa e che fanno maledettamente paura. Troppa paura.

Ci sono solo quegli occhi azzurri, così puri da potersi specchiare.
Abbassa subito le palpebre, arrossisce, sembra la cosa che le riesce meglio.
E poi lo fa:
pigia gli incisivi bianchi sul labbro inferiore, senza volere, è solo un attimo.
Vedere quel fotogramma di carne rossa, morsa con tanta innocenza, mi fa subito effetto.
Ma c’è troppo poco spazio tra noi, sento i suoi capelli frusciare sulla spalla e l'odore dolce.
Allora la fermo come posso, con le mani ruvide dalle risse, dai lavori forzati. La sua pelle è vellutata, dalla consistenza soda.
Spalanca la bocca per la sorpresa e vedo tutti quei denti bianchi, come un piccolo pianoforte ricurvo...
Vorrei suonare quei tasti con la lingua, mi dico.
La mia presa sulle braccia è salda e nulla può il suo peso esiguo.
Mi fora con gli occhi, da parte a parte, respira forte: la sua mente è in tilt.
Mi avvicino, la tiro verso il mio corpo.
Prova a chiamare aiuto, ma lo fa così piano che scambio il suo grido per un gemito di piacere.
Mi accorgo di volerla stringere contro di me, quando oramai è troppo tardi...

Un morto o un vivo.
Tutti meritano di avere qualcosa per ricordarli.
Un assassino o una vittima.
Le poesie non fanno differenza.
Pologo: Il libro.
#Haymitch: Il fantasma della morte.
#Madge: Tra me e te, due fragole e un arco.
#Faccia di Volpe: Non sarei mai potuta essere.
#Primrose: Paperelle.
#Snow: Condanne.
#Johanna: Un amore non suo.
#Cato: L'urlo.
#Cinna: Capirai.
#Boggs: Come un morto.
#Delly: Il ragno.
#Peeta: Non amarmi.
#Clove: Trifoglio.
#Tresh: Salvarla.
#Wiress: Tick tock.
#Chaff: Un altro sorso.
#Maysilee: Dal cielo.
#Martin: Solo un bambino.
#Enobaria: Sorridi di rosso.
#Pollux: .
#Glimmer: Vestita.
#Ceasar Flickerman: I Gladiatori.
#Mags: Nella storia.
#Finnick e Annie: Mare.
Epilogo: Il cannone.

“Dottore, io non riesco a levarmelo dalla testa.”
"Capisco"
“No, lei non può capire. Voglio dire, ero a tanto così dall’essere nominata scrittrice dell’anno. A tanto così” dissi, unendo pollice e indice “a un niente. E lui cosa fa? Cosa fa?”
“Salva l’intero mondo magico da una feroce dittatura basata su violenza, terrore e distruzione.”
“Precisamente.” risposi abbandonandomi di schianto sul lettino “E’ inconcepibile. Inammissibile. Insopportabile.”
“Signorina...”
“Io non capisco dove ho sbagliato. Un giorno occupavo le prime pagine dei giornali e il giorno dopo questo ragazzino, questo pivello con manie di grandezza mi frega ogni dannata colonna disponibile.”
La fronte del dottore si corrugò in tante rughe d’espressione. “Io credo che lei dovrebbe fare una vacanza. Schiarirsi le idee. Ecco, che ne dice di Bali? Un mio paziente c’è andato per una settimana e ne è tornato come nuovo. Allora? Che le pare?” chiese, ansioso di togliersi la sottoscrita dalle scatole.
Lo squadrai con sufficienza “Quelle rughe le diventeranno un problema fra qualche anno, sa?”
Mai dimenticarsi di Rita Skeeter.