Una mattina di Gennaio, la più fredda del mese, gli Alfa tornano e Derek li affronta, mentre Stiles non può nulla se non ascoltare con il cuore in gola quella che sembra a tutti gli effetti una lotta.
Derek sparisce, e anche se tutti lo reputano morto, Stiles sa che quello stupido sourwolf è lì, da qualche parte..

Io sono Flavia,una ragazza che ne ha viste di tutti i colori.La mia adolescenza per la strada,con una minigonna e una sigaretta tra la mani...fino all'arrivo di 5 angeli che mi aiutano nella mia vita triste,senza affetti....che mi aiutano a costruirne una nuova,che nonostante il mestiere che faccia mi vogliono bene...

"Derek mi aveva intimato di non seguire il branco quando sarebbero andati a cercare il rifugio degli Alpha da poco arrivati a Beacon.
Gli ho dato ascolto?
Ovviamente no, non lo facevo mai.
Avrei dovuto?
Probabilmente sì, ma se l'avessi fatto adesso non sarebbe cambiato nulla, sarei ancora lo sfigato che aiuta il branco perché riesce solo a cacciarsi nei guai e non riesce a trovarsi degli amici normali."
E' così che la storia di Stiles comincia. Forse avrebbe dovuto dare ascolto al suo Alpha perché da lì in poi vi sarà una successione di eventi, piacevoli e non (più non), che cambieranno quel ragazzino logorroico che tutti amiamo.
Se volete saperne di più avventuratevi nella prima ff su Teen Wolf di questa nevrotica, pervertita e strana ragazza che è la sottoscritta.

INCOMPIUTA
Quando sentii due colpi alla porta, per poco non cacciai un urlo.
«Chi è?» esclamai.
Non ottenni nessuna risposta.
«Chi è?» chiesi di nuovo; la voce mi tremò un paio di volte.
Non avevo il coraggio di guardare dallo spioncino.
Non rispose nessuno. Mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo il cuore sbattere violentemente contro il petto, il battito mi assordava, mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
[...]
«Ti apro» dissi cercando di controllare il tremolio della voce.
Quando spalancai la porta – dopo aver tolto catena, chiavistello e aver dato tutte le mandate possibili – mi ritrovai davanti un Louis stranito.
«Va… va tutto bene?» chiese insicuro.
Seguii il suo sguardo e vidi che stava osservando il coltello che avevo in mano. E il mascara colato sulle guance.
Scossi il capo in modo confuso, per poi annuire decisa e stamparmi un sorriso falso in faccia.
«Benissimo» dissi, sperando non avesse notato la mia voce incrinata.
«Lyn… sei sicura? Insomma… hai un coltello in mano» disse con fare ovvio.
«Oh» mormorai. Dovevo sembrargli una fuori di testa. In fondo lo ero. «Io… stavo cucinando».
«Piangendo?»
Inarcò un sopracciglio.
«Cipolle» dissi in fretta.

"Gli usciranno soldi al posto dello sperma."
"Non e' un'indigestione,avra' fatto abuso di alcool."

---Cerco una babysitter disponibile per tutto il giorno/sera. Due gemelli maschi, di quattro anni. Deve avere esperienza con i lupi mannari. Deve essere umano. No pedofili. No ragazzine adolescenti. Paga trattabile.---
Postata inizialmente su 'Archive of Our Own', quella che vi propongo qui su Efp è una traduzione, che spero possa essere all'altezza della storia originale.
Ovviamente tutte le recensioni ed i commenti li tradurrò e li manderò all'autrice! (Tutto ciò con il consenso dell'autrice ovviamente.)
Buona lettura! :D

Mi volto per guardarlo in faccia e Harry. Harry stava facendo a pugni con quel tipo mentre io riuscivo solo a piangere e a gridare: Harry, lascialo stare.
Cercai di saltare addosso al tizio che aveva cercato di violentarmi. Ma non ci riuscì e fui scaraventata a terra, Harry che si era distratto per guardarmi si era beccato un pugno in faccia. Il tizio diede un altro pugno a Harry e un calcio su una gamba a me e scappo a gambe levate. Non riuscivo a muovere la gamba sentivo un dolore fortissimo, quasi fosse lacerata. Chiusi gli occhi ma sentii qualcuno prendermi in braccio.
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Se vi ho incuriosito almeno un pochino leggete :)

-Sei sexy con questo costume.- Dice Justin prendendomi per i fianchi.
-Oh, sei tu Bieber.- Dico indifferente.
-Prima o poi sarai mia.- Mi sussurra all'orecchio.
-L'importante è essere convinti.-Lo allontano, si sta avvicinando troppo.
-Bieber,Miller! Le effusioni più tardi, ora fate 10 vasche miste.-Si intromette l'istruttore di nuoto.
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Lei è Megan Miller,una ragazza trasparente nella sua scuola che si trasforma quando è in piscina.
Lui è Justin Bieber, apparentemente un puttaniere ma la realtà è diversa: è un ragazzo che ha sofferto per la separazione dei suoi genitori che coltiva un sogno, ma nessuno ne è a conoscenza, nessuno a parte Megan.

"Sei un porco!" Esclamai allontanandomi di scatto da lui,scivolando sul divano,rise di gusto,tenendosi quasi la pancia.
"Rilassati,non sei il mio tipo." Ma sei gentile,Bieber,grazie,molto delicato.
"Comunque nemmeno tu sei il mio tipo." Mi affrettai a dire.
Fece spallucce,mi sembrò di vederlo per un attimo deluso.
"Non prenderla sul personale,Alex." Disse.
"Invece...com'è il tuo tipo?" Mi chiese d'un tratto,buttandola lì,vago.
"Beh è..." Biondo,occhi color caramello,dolci,bocca a
cuoricino,fisico non troppo scolpito,nasino all'insù,una specie di Peter pan.
Oh,ma questa era la sua descrizione,e a me lui non piaceva.
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Il mio cuore sussultò per l'improvvisa vicinanza,mi allontanai da lui.
"Sai Alex..." Iniziò picchiettando con il dito indice sul suo mento,poi si girò nuovamente verso di me.
Squadrò il mio viso attentamente,poi i miei lineamenti,infine il suo sguardo andò a posarsi proprio sui miei occhi,imprimendosi.
"C'è qualcosa di particolare in te,hai qualcosa di diverso,di misterioso."
Corrugò la fronte,intento a pensare. E adesso cosa vuole questo?
Io? Speciale? Ma va! Ero una normale diciassettenne,anonima.
"E io lo scoprirò." Espresse il suo verdetto finale,sorridendo.

«Un bacio sulla guancia» era disgustato. «Di nuovo».
«Sta’ zitto Hazza. Sto cercando di seguire».
Il riccio non si arrese, e prese il gomito dell’amico, facendolo distrarre nuovamente.
«Voglio seguire questa fottuta lezione, Harry. Lasciami in pace» lo avvertì, minaccioso.
«No Zayn, ora mi ascolti. Perché le hai dato un bacio sulla guancia?»
Il moro sbuffò e si arrese, posando la penna.
«Cos’avrei dovuto fare? Infilarle la lingua in gola?»
«Per esempio».
«Sei disgustoso».
«Solo un anno e mezzo fa l’avresti fatto».
«Già, ma le cose sono cambiate, e lo sai».
«Giusto, mi sono dimenticato che sei una specie di Edward Cullen “io rispetto le donne” e blablabla…»
«Cosa c’è di male?»
«Edward Cullen è palesemente froc-»
«Non intendo quello».
[...]
«Invitala a casa di Liam, oggi pomeriggio. I signori Payne tornano tra sei giorni, e Liam vuole darsi alla pazza gioia più che può prima del loro ritorno. Mi ha scritto un messaggio, oggi pensava alla piscina. Ci saranno anche Louis e Niall. Hollie non è sicura di riuscire a venire».
Zayn ci pensò su. «Secondo te accetterà?»
«Quale ragazza sana di mente si perderebbe Zayn Malik in costume da bagno?»

Qualcosa di assurdo era successo.
Per quanto Stiles fosse oramai avvezzo a considerare l’assurdo la sua quotidianità, quello era troppo anche per lui.

Chantal- testarda, vendicativa, provocatrice, dolce, bella.
Justin- famoso, presuntuoso, egocentrico, provocatore, dolce, bello.
Chantal+Justin? All'inizio è solo sesso, ma forse qualcosa in loro cambia.
In questa FF do sfogo alla mia mente perversa .-.
Spero vi piaccia ;)

Dal testo:
"Mi feci una doccia fredda per cercare di scrollarmi di dosso quelle sensazioni, ma non riuscivo a dimenticarmi quegli occhi azzurri così profondi e quel sorriso dolce."

< Dormirai nel mio letto. > Disse con calma Derek, avvicinandosi con lui in braccio al letto al baldacchino.
Stiles arrossì leggermente e poi scoppiò in un risolino ironico picchiettando il muscolo dell'avambraccio di Derek con la mano.
< Io? Dormire con te? Ahahaha... NO! >
Derek in tutta risposta si fermò a pochi passi dal letto e lo guardò, con le labbra contorte in un accenno di sorriso.
< Era un sorriso quello? Woooah! Sono riuscito a far sciogliere Derek-ce-l'ho-col-mondo-Hale e ... AH! >

Fanfiction interamente delena ambientata nel diciannovesimo secolo.
Dal capitolo 3 - The Dance :
'-State ballando con una schiava, vi rovinerò la reputazione.- detti voce ai miei pensieri.
-Non mi interessa.- rispose senza mostrare alcun sentimento.
-Sono una fuggitiva, questo dovrebbe farvi cambiare idea.-
-Quale peccato può aver compiuto una tale linfa?-
-Quello di essere nata.- sussurrai più che mai fra me e me.
Lui mi guardò comprensivo.
-Non mi interessa se siete una fuggitiva del re, ai miei occhi sarete sempre un'umile ragazza che meriterebbe molto più dalla vita.-
-Non vi interessa del giudizio della gente che vi vive intorno? Questo è sconsiderato e peccaminoso.- dissi rivolgendogli un flebile sorriso alla sua precedente affermazione.
-Compierei altri mille peccati pur di poter condividere nuovamente un altro momento come questo, con voi.-'