-Potresti dirmi come ti chiami, però.-
-Destiny.-
Sorride dolcemente.
-Bel nome, proprio da ragazzina.-
Alzo gli occhi al cielo e faccio per voltarmi.
-Io sono Logan, piacere.-
Ricambio il sorriso di prima.
-Bel nome, proprio da coglione.-
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Non sono uno di quelli convinti che l'amore non esista.
Esiste eccome, solo che non fa per me.
Esistono le ragazze serie, solo che non fanno per me.
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-Chi si rivede...-
Mi giro di scatto incontrando due occhi blu, profondi.
-Ciao, ragazzino.- rispondo sorridendo falsamente.
Lui ridacchia e scuote la testa.
-Ti chiamerei anch'io così, ma davvero in questo momento "ragazzina" è l'ultimo termine che ti si addice...- sussurra socchiudendo gli occhi e squadrandomi bene soffermandosi sulle mie gambe.
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La storia di due ragazzi completamente diversi.
Destiny: uscita da poco da una tragedia, ragazza bellissima, timida, bei voti a scuola e un gran senso di responsabilità che la costringe a non infrangere mai le regole.
Logan: un segreto terribile, ragazzo bellissimo, chiuso in sé stesso, un lavoro fuori dalla legalità e molto poco senso di responsabilità che lo costringe a non seguire mai le regole.
Vi ho incuriosite almeno un po'?
Attente, non è la solita storiella del vissero felici e contenti...

“Lo sai cosa fa?
lo sai con chi va?
Con chi si vede?
Il pomeriggio
Dopo palestra
Verso le sei
Lei sale da lui
All’ultimo piano
Lei va da quell’uomo
Un uomo maturo
Si dice sposato tanto più grande di lei
Ma che cosa faranno? Che cosa diranno per più di due ore?
Si toccheranno, si baceranno?” ─Ivan Graziani, Maledette malelingue

Julie Hamilton è un'aristocratica altezzosa, rigida e molto scortese. Il ton la considera una noia mortale.
Richard Stenvenson è un capitano affabile, bello e libertino. Il ton lo considera un divertente mascalzone.
Quando Julie è costretta dal padre ad un viaggio negli Stati Uniti alla ricerca disperata di un buon partito è convinta di toccare il fondo, soprattutto perché il capitano della nave su cui viaggia è proprio Richard, per cui nutre un'istintiva antipatia.
Ma una tempesta inaspettata ed un'isola deserta rimettono tutto in discussione: il capitano Stevenson è davvero lo spensierato dongiovanni dei salotti londinesi? E se così non fosse, la giovane Julie è disposta a cedere alla passione che accende in lei?

Il desiderio che avevo di lei era opprimente. La voglia di averla vicino e sentire il suo odore annientava i miei sensi. La forza che traevo nell'osservarla e nel percepirla era talmente intensa da spingermi a tentare l'impossibile.
Lei era radiosa, solare e felice. Bella. Esattamente tutto ciò che mai avrei potuto avere.
Molti la paragonavano al sole... io, personalmente, odiavo porla in relazione con ciò che più odiavo e che non mi permetteva di vivere. La luna, invece, era un paragone decisamente più azzeccato, qualcosa senza il quale non sarei riuscito ad andare avanti.
La mia esistenza era stata lunga, tortuosa e ricca di talmente tante sfaccettature da non ricordarle neppure nella loro totalità. In verità, tutto quel che esisteva prima di lei scomparve nel momento stesso in cui la vidi, incapace di riflettere sul perchè il suo profumo fosse divenuto la mia unica ragione di vita.
Impossibile dimenticare il momento in cui, per la prima volta, i miei occhi scorsero i suoi, in una giornata di fine estate, quando il mio primo anno all'Istituto di Joskow ebbe finalmente inizio.

Lara ha diciannove anni, è pigra, non ama studiare e cambia colore di capelli ogni volta che il padre cambia donna.
Roberto, suo padre, è il migliore padre al mondo se si leva il fatto che si comporta ancora come un adolescente.
Tony è il miglior amico di Roberto, è sarcastico, affascinante e ama gli sport.
Quanto può essere stravolta la loro vita in cento giorni?

Perché doveva capitarmi questo?
Non che l'amore fosse un errore o una punizione ma ... LUI lo era per me.
Continuava a rivolgermi uno sguardo, le rare volte che lo faceva, di indifferenza senza rendersi conto di cosa i miei occhi gli comunicassero.
Ero patetica, lo sapevo. Ma non potevo farci niente.
Potevo dare la colpa a mio padre per avermi trascinata là anche se con la mia piena volontà.
Mi chiedevo solo come poteva essere andata se papà non si fosse innamorato della madre di LUI: Sarei stata felice? Avrei condotto la mia solita vita monotona ma assolutamente normale? Non avrei dovuto combattere ogni mattina per arrivare per prima al bagno?
Ma l'unica risposta che il mio cuore mi dava, ignorando bellamente il cervello ormai partito, era che non avrei mai vissuto dei momenti così significativi in tutta la mia vita. Il mio cuore non avrebbe mai potuto battere così forte per una persona. Non mi sarebbe mai piaciuto nessun altro come mi piaceva LUI.
Peccato solo che era un bastardo ... e io ...
... io lo amavo!

* STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA *
Xavier Clement è un pittore, ma non trova più ispirazione per i suoi quadri.
Alain Millet invece, è dotato di una rara bellezza, ma sembra non esserne consapevole.
Per aiutare economicamente la sua famiglia lavora come servo presso i Clement, famiglia altolocata e benestante dell’Alta Normandia.
In un’epoca in cui la differenza tra ceti sociali è così netta, Xavier ritroverà la voglia di dipingere traendo ispirazione da chi mai si aspetterebbe.
È la storia di una passione nata dall’innocenza, un mescolarsi di segreti e colori nella Francia del XVIII secolo.
Dal primo capitolo:
Fuori il cielo era plumbeo, coperto da nuvoloni scuri che promettevano solo pioggia sulla città di Le Havre. Speravo non avrebbe piovuto però, dopo tutto il lavoro che avevo fatto insieme alla mamma per lucidare i vetri delle finestre.
Dovevamo dare una buona impressione.
Dovevo dare una buona impressione.