Ecco a voi l'ennesima storia su una ipotetica sesta serie, dopo la tristissima 5x13. So che ci sono già moltissime fanfiction sullo stesso argomento, ma ho voluto comunque dare la mia versione. Spero che vi piaccia!

NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!

Ritornano le avventure di Brian, Justin & Co.

Credo che ognuno di noi preferisca vivere nei propri sogni,invece che nella propria realtà.
Questo è quello che io faccio per la maggior parte del tempo. Sogno e poi trasformo in parole,frasi,pagine,capitoli e storie,tutto quello che ho immaginato.
La mia favola è proprio uno di quei sogni. Una storia d’amore e di tenerezza,nella quale la nostra protagonista, Abigail White,nonostante tutti i dispiaceri e le difficoltà,riesce a trovare il suo lieto fine.
Non aggiungerò altro,solo alcune frasi tratte dall’ultimo capitolo della storia.
- E’ la fine solo perché siamo abituati al pensiero che prima o poi ogni cosa finisca o perché vogliamo crederlo.
Ma c’è una speranza per chi ancora crede ai sogni. Niente finisce…se noi non lo vogliamo davvero.
Quindi posso assicurarvi che il loro amore durerà in eterno nonostante il tempo che passa e le persone che dimenticano le favole,come ogni giorno puntualmente,sotto la luce del Sole o della Luna,il Cielo abbraccia la Terra. E nessuno potrà mai cambiare le cose - .
Spero che la mia favola vi faccia sognare,come lo ha fatto con me.
Buona lettura!

Brian/Justin
Vorrei poter possedere il suo cuore, la sua anima e il suo corpo esattamente come lui possiede tutte queste cose di me.
Perché sei così stronzo, Brian?
Perché ti diverti a spezzarmi il cuore?

Brian/Justin
"... forse il fatto che voglio chiarire una volta per tutte questa cosa con te..."

Brian/Justin
Adoro vederlo qui, immobile, al mio fianco, mentre il respiro regolare di una persona dormiente qual è gli alza e gli abbassa il petto. Osservo le sue palpebre chiuse che so nascondono i più begli occhi della terra.

Brian/Justin
"Perché non mi dici ti amo?".

Brian/Justin
Questa fan fiction mi è venuta in mente vedendo un'immagine carinissima di loro due (Brian e Justin, intendo) davanti allo specchio che voi potrete immaginarvi con la descrizione che vi riporterò. Mi ha fatto ridere. Era davvero buffissima e mi è venuta in mente questa. Spero apprezzerete lo sforzo.
Probabilmente ci saranno un sacco di incongruenze con la versione originale di Queer as Folk. Abbiate pietà di me. Mi sto inventando tutto di sana pianta!

Brian/Justin
Okay, vi giuro che non lo farò più... ma avevo il bisogno di scrivere questa fan fiction... volevo vedere che ne usciva fuori... scusate davvero... non uccidetemi!

Eccoci qui con la saga di Angel. Abbiamo lasciato Brian e Justin colpiti dal medesimo proiettile. Una sorta di "Settima Stagione" del telefilm.

Sebastian Smythe si trova a Pittsbourgh per un concerto Warblers e decide di andare in esplorazione del Babylon, famoso locale gay, dove incontra un certo Brian Kinney

Rieccomi con la nuova serie, come promesso. Justin è a NY per lavoro mentre a Pittsburgh, la vita scorre monotona. O quasi.

Questa è la mia versione della 5° serie. Abbiamo lasciato Brian che chiede a Justin di convivere e lavorare alla Kinnetik e Justin ha accettato.
Avendo cambiato la storia, la segno come AU

Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..