Guardai il suo viso pallido e pieno di voglia.
Mi prese per i fianchi e con un gesto abile mi scaraventò sul letto togliendomi i jeans.
Avevo freddo ma resistii.
Lui era perfetto, aveva un fisico bianco scolpito, era tutto ciò che potessi desiderare quella notte.

Elisa e Giulia sono migliori amiche e finalmente possono vivere da sole. Entrambe sono bionde ed hanno gli occhi azzurri, solo che Giuia ha i capelli boccolosi fino alle spalle e gli occhi azzurro chiaro, mentre Elisa ha i capelli lungi che ricadono ad onde e gli occhi blu, e per questo vengono spesso scambiate per sorelle e questo a loro fa molto piacere. Da quando si sono conosciute all'asilo sono sempre state inseparabili e si sono sempre sostenute a vicenda. Ma solo Giulia è serena e felice, mentre Elisa sorride, ma i suoi occhi non sono in grado di nascondere il dolore e la profonda tristezza. Ma solo un ragazzo dal sorriso facile sarà in grado di rompere quel muro invisibile ma molto spesso, però non sara l'unico a cui Elisa farà battere il cuore....

Jess è una ballerina che sogna di sfondare, ma per colpa dei suoi genitori è dovuta andare a studiare in una scuola di lingue. Lei VUOLE a tutti i costi realizzare il suo sogno, e niente e nessuno potrà metterle i bastoni tra le ruote. Introversa e un po' sbruffona, incontrerà Zayn, un ragazzo con il suo stesso identico carattere e per questo motivo si troveranno a litigar in molte occasioni. Jess non vorrà ammettere a se stessa di essere innamorata di lui ma...

Un incontro. Quell'incontro che cambiò la vita a Charlotte.

TRATTO DAL CAPITOLO 8.
Era sexy quando diceva ‘babe’, già ma lei era sexy anche se mi guardava e basta, mi mandava in tilt il cervello.
Le diedi un bacio sulla bocca e poi andai dritto a casa.
Percorsi il tragitto con l’ipod nelle orecchie, attraversando tutti i semafori rossi e facendomi suonare dagli automobilisti, ero felice.

Esistono Chuck Bass e Blair Waldorf.
Esistono Serena Van Der Woodsen e Dan Humphrey.
Esistono Marissa Cooper e Ryan Atwood.
Esistono Summer Roberts e Seth Cohen.
Esistono Effy Stonem e Freddie Mclair.
E poi esistono Juliet Stewart e Harry Styles.
Chi è Juliet Stewart?
- Sono io. Una semplice ragazza che ha stravolto la sua vita.
Da un piccolo paesino Italiano è passato alla grande Londra, poi all'enorme New York, per passare infine in un posto infinito.
Questa è la mia storia, spero riusciate a capirla. Io ci sto ancora provando.
- Buona fortuna.

“Hey ma tu sei Tom Daley?!” esclamò –a bassa voce- una ragazza poco distante da me
"Si,sono io! Desideri?” domandai
“ecco non è che potresti farmi un autografo per la mia sorellina? Lei ti ama così tanto!”
“come si chiama la tua sorellina?” le chiesi
“oh ehm…Maddison!” esclamò torturandosi le mani.
Sorrisi vedendo quella scena e,chinando la testa sul foglio,le feci un autografo con dedica.
“ecco,tieni!” le porsi il block notes e la penna “e tu invece?” continuai
“io cosa?” domandò,non capendo
“tu come ti chiami?” insistetti,sorridendo.
“io?! –arrossì ancora di più- io non mi chiamo,mi chiamano gli altri!”
FF su Tom Daley :)

Liam Payne si ritrova ad iscriversi ad una chat.
Abbie Williams riceve una richiesta di amicizia.
Si confidano tutto o forse...non proprio.

- Comunque, - riprende mia cugina – non sono venuta qui per farti conoscere Zayn, in verità.
Ecco, lo sapevo, è venuta per sbattermi in faccia che il suo fidanzato è figo e famoso, mentre il mio … è inesistente.
Brutta baldracca, zoccola, battona che non è altro! È solo una troiett …
- Siccome i tuoi staranno via una settimana, e non vogliono che succeda come l’altra volta …
- Era solo una festa! – dico in mia difesa
- Già, dove c’erano circa quattrocento persone e la metà erano ubriache.
- Dettagli ...
- Hai dato una festa del genere in casa? – domanda Zayn scioccato
Annuisco.
- Sai credo che andremo d’accordo io e te ragazzina.
- Ragazzina lo dici a tua madre, ho solo un anno meno di te! – sbotto
- Posso continuare? – chiede Perrie ed annuiamo – Rimarremo una settimana da te, mentre i tuoi genitori saranno in assenza!
Zayn … Perrie … casa mia … rimanere … una settimana
Questo vuol dire solo una cosa: in azione il piano “Rubare il ragazzo pop star di tua cugina superfiga (rincretinita) in una settimana.”
E vuol dire anche modalità pervertita on. Si, non riesco a tenerla spenta per molto.

La prima impressione? Beh è SEMPRE quella sbagliata.
Il giudizio cambia, così come le persone che si hanno intorno. L'importante è leggere bene le situazioni!
Due ragazzi giovani, con forti pregiudizi l'uno verso l'altra..col tempo si ricrederanno?

- Riuscii a liberarmi della stretta e mi girai a guardare Harry. Incrociare i suoi occhi mi provocò il voltastomaco.
«Non… Meg, non è come…».
Lo interruppi con una risata isterica.
«Non è come sembra?! Nei film suona decisamente meglio! Beh, però lei ti ha costretto ad incontrarla, magari».
«Sì, beh…».
«Ti ha puntato contro una pistola e sei stato obbligato a ficcarle la lingua in gola, non è vero? E tu non avresti mai voluto, ma hai dovuto, non è vero, povero Harry? E io sono una cogliona, non è vero?» sbottai, battendo un piede a terra e sopprimendo la voglia di prenderlo a pugni.

«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentì quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo?» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.