«… e prometti di fare tutto ciò che ti chiedo, senza obiezioni?» Hermione ritrasse il corpo d’istinto, ma Draco continuò a stringerle il braccio tra le dita, con quel sorriso trionfante che gli incurvava le labbra pallide.
«Non era nell’accordo» replicò lei, affilando lo sguardo. Odiava quanto riuscisse a sovrastarla e a renderla impotente, banale.
«Decido io cosa dev’esserci nell’accordo.» La ragazza abbassò gli occhi sulla mano di lui avvolta attorno al braccio magro di lei, e si rese conto di quanto poco da dire avesse in quella faccenda. La situazione era tra le mani di Draco, così era stato tutto il tempo.
«Non posso.» Hermione Granger, che si faceva comandare in modo così spudorato dal ragazzo a cui aveva rotto il naso? Doveva essere un universo molto parallelo e molto stupido.
«Tic toc» furono le due, semplici parole pronunciate dalla voce persuasiva di Draco Malfoy. La Grifondoro aggrottò le sopracciglia, pensando a Ginny, ferma nel suo dormitorio, con quell’orologio invisibile a scegliere quanto ancora le mancasse da vivere. «Tic toc, tic toc, tic toc…»
«Va bene!» sbottò, mordendosi l’interno della bocca. «Va bene, prometto.»

Dal prologo:
Avevano sottovalutato i Mangiamorte, non avevano ancora fatto i conti con i più forti di loro, che non si erano certo fatti ingannare da un incantesimo di protezione, e così Hermione era stata costretta a scagliarsi contro un uomo mascherato, per permettere ad Harry di Smaterializzarsi lontano: per quanto intelligente e brillante fosse la strega, era in svantaggio fisico contro di lui e a nulla erano servite le urla e i calci.
* * *
Hermione, dopo atroci torture, si ritrova rinchiusa nella dimora del Mangiamorte che più teme, nonché suo vecchio professore. Quali cose hanno in serbo per lei? Una convivenza forzata, potrà renderli complici oppure l'arcigno mago la darà in pasto al famigerato Signore Oscuro?

Voldermort ha vinto la seconda guerra magica. Il mondo è in mano ai mangiamorte. Di Harry Potter non si hanno notizie certe, forse è disperso, forse morto.
Per i sopravvissuti si aprono due possibilità: schierarsi con il signore oscuro oppure andare in contro ad un destino incerto.
Hermione Granger è tra questi ultimi. Per nessun motivo venderebbe la sua lealtà a chi ha fatto cosi tanto male. Ma a che prezzo?
Riuscirà a scampare ad una sorte già praticamente segnata?
E nello stesso tempo qualcosa riuscirà a scalfire il cuore di Draco Malfoy ormai indurito come il ghiaccio?
Questa non è la classica storia d'amore a lieto fine, non ci sono principi azzurri o principesse da salvare.
E' una storia vera, cruda, che tratta di lealtà, cambiamenti e sacrifici.
E' anche la mia prima fanfiction e spero che possa piacervi.

Sono passati diciassette anni dalla Seconda Guerra dei Maghi e i nostri amati protagonisti hanno una famiglia, un lavoro, una vita nuova. Ma non tutti loro riescono a lasciarsi alle spalle alcuni eventi del passato, che ogni tanto bussa e complica quel futuro che si sperava fosse migliore per la nuova generazione.
Certe ferite non guariscono mai.
[I protagonisti della nuova generazione non appartengono alla saga originale.]

Dopo qualche anno dalla fine della seconda guerra magica, Hermione Granger lavora, insieme ad Harry e Ron, come Auror al Ministero della Magia.
Ma presto al Ministero si presenterà un imputato molto speciale...
Dal libro:
"Stava piangendo... lui stava piangendo... e se ne vergognava...
Gli era stato insegnato a nascondere i suoi sentimenti dietro ad una maschera di freddezza e durezza, mista a presunzione e cattiveria.
E ora era lì, a piangere in manette dentro ad una cella... pensando al suo futuro..."

Scendo dal letto, avvolto dal lenzuolo che ha accarezzato i nostri corpi e mi dirigo verso la finestra stringendone la ringhiera fino quasi a farmi male.
Osservo la luna e i miei pensieri si rivolgono a te e al tuo volto contorto dal piacere.
James, io ti voglio come non ho mai desiderato nessun altro.
[JamesXSirius]

"Era bastato un attimo.. un attimo che avrebbe cambiato le loro vite per sempre, nulla sarebbe stato più come prima. Lo sapevano entrambi, ma non volevano pensarci. Spensero il cervello e i sensi di colpa per quella sera, per quella notte che non avrebbe avuto futuro."
-Quando avrai intenzione di dirglielo?
-Dirgli cosa?
-Che è l'unica persona che conta nella tua vita, l'unica per cui ti alzi il mattino, l'unica che sostieni o aiuti, l'unica che non assilli con i tuoi problemi perché pensa già abbastanza ai propri, l'unica per cui combatti..
-Si vede così tanto?"
-Solamente a un occhio attento e indagatore.
-Non posso. É il mio migliore amico..

«I bei discorsi non bastano nella vita, mezzosangue.».
Hermione Granger fino ad allora, invece, non aveva fatto altro che far leva su questi, in qualsiasi situazione si trovasse, e sicuramente avrebbe continuano nella medesima maniera se il destino non l’avesse messa nella condizione di dover dare una svolta alla sua vita.
Era stanca di rimanere inerme di fronte alle “osservazioni” dei suoi coetanei, ed ai malcelati consigli dei suoi stessi amici.
Doveva fare qualcosa, e con l’aiuto e le macchinazioni di un pazza ma dolce Corvonero sarebbe riuscita nel suo intento. O almeno era quello che sperava.
Ma mai si sarebbe immaginata che negli strambi piani della amica fosse coinvolta una serpe bionda e dalla pelle diafana; men che meno che quella serpe non solo l’avrebbe aiutata a far venir fuori la sua femminilità, ma che le avrebbe fatto capire che vivere volesse dire avere coraggio.
Coraggio di trasformare le parole in fatti.
Dal testo:
«Cosa significa “non tanto male”, Granger?»
«“Non tanto male” significa non tanto male, Malfoy!»
«Bene, mostrami questo tuo non tanto male, allora.»
«Che vuoi dire?»
«Spogliati.».
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In sospeso.

una bambina che scrive delle lettere al suo orsacchiotto preferito.
delle lettere che non verranno mai spedite.

-Chi sei?- la voce di Draco Malfoy era solo un sussurro, la ragazza misteriosa stava a cavalcioni sopra di lui muovendosi sinuosamente, Malfoy lasciò cadere la testa all'indietro, ogni gemito era musica per le sue orecchie, le labbra della sconosciuta percorrevano il collo del biondo Serpeverde rendendolo inerme sotto il tocco della misteriosa ragazza, era in trappola.

Dal testo: La sua schiena sfregava contro la colonna, seguendo il suo ritmo veloce ed incessante, decisamente non piacevole. “Ormai dovrebbe aver quasi finito” stava pensando Hermione, mentre Harry scaricava in lei tutta la sua frustrazione.
Non sapevano i due ragazzi di essere osservati. Nè poteva immaginare Hermione alle conseguenze che questo avrebbe portato.

Ora voglio raccontarvi una storia, una leggenda...Quella della scuola infestata...

Avevo iniziato a pubblicare questa storia tempo fa, ma per cause al di fuori del mio controllo avevo dovuto interrompere. Ve la ripropongo ora, con leggere modifiche, sperando apprezzerete. Buona lettura!
Dal prologo:
"Si era accorta ormai da tempo che l'unico modo per provare qualcosa era diventato il pericolo, il rischio, vivere una vita in bilico. La signorina so-tutto-io era scomparsa quella notte al Malfoy Manor, qualcosa in quel dolore lancinante aveva fatto scattare una scintilla nella sua mente rigida ed organizzata. "

Gli anni a Hogwarts di Harry Potter stanno per finire, Lord Voldemort è stato sconfitto, e un'unica persistente preoccupazione attanaglia la mente del mago: è uno dei pochi studenti del settimo anno ancora vergine! Nonostante ciò gli ultimi giorni ad Hogwarts si riveleranno molto promettenti per Harry che scoprirà il vero "lato oscuro" della scuola che credeva di conoscere veramente, trascorrendo il suo ultimo mese tra piccoli "divertimenti" quasi quotidiani, giochi e sfide al limite della perversione.

"Ma ti sei bevuta il cervello Granger?" Draco la stava guardando come avesse detto la cosa peggiore al mondo. "Innanzitutto non parlarmi così. E poi non ti ho chiesto di avere un figlio con me, ti ho chiesto solo di aiutarmi ad adottarlo, tu poi potrai tornare a fare la tua vita di sempre." Spiegò precisa Hermione. Niente di più, niente di meno. "E io cosa ci guadagno?" Hermione fece spallucce, sapeva che lo avrebbe detto. Se c'era uno che non faceva mai nulla senza un proprio tornaconto era Malfoy. "Quello che vuoi." "Perfetto." Draco sorrise con un lampo di malizia. Aveva già in mente cosa chiederle.