"Anche tu mi sei mancato" si guardarono complici, per poi abbracciarsi.
"Ehi, ehi, ehi, McGuardone, le mani a posto!" si irritò Tony, facendoli separare.
"Per favore, evita" Ziva incrociò le braccia al petto e lo guardò male. "Ho sempre la mia pisto..."
Tony, divertito, alzò le braccia in segno di resa. "Bene, dobbiamo raccontarti un sacco di cose!" si illuminò McGee, prendendola per mano. Abby le afferrò l'altra: "Oh, si, proprio tante!" la trascinarono lungo il corridoio, mentre l'israeliana guardava implorante Tony.
Quest'ultimo ridacchiò e scosse la testa, mimando con le labbra pistola. Ziva gli mostrò la lingua.
Nonostante fosse accerchiata dai due amici, la ragazza notò subito il professor Gibbs che, caffè in mano, veniva verso di loro. Si fermò di poco, in tempo per poterle tirare un sonoro scappellotto.
"Hai studiato, David?" Bentornata, Ziva.
"Si, prof!" Grazie, Gibbs.

"Perché, querida? Perché con un viejo come me?"
"Avevi detto che non lo avresti chiesto [...]. E poi, mi dici sempre di venire dentro per vedere che non sei un viejo."
[...]
Ha pensato tante volte a come sarebbe vivere dall'altra parte del Rio Grande, e a quanti uomini potrebbe avere e a quante vite diverse potrebbe costruirsi, ma adesso non ci riesce. Rimane immobile [...], e tutto ciò che riesce a pensare è che varrebbe la pena di rinascere altre duemila volte da questa parte del Rio Grande, pur di amare uno come lui, anche soltanto per un'ora.
[Personaggi a sorpresa.]

Il giorno dopo un'attentato terroristico al N.C.I.S., Vance decide di convocare una riunione. Ma Ziva David non si presenta e sembra essere scomparsa nel nulla. Intanto nell'ufficio del direttore arriva una lettera scritta in quello che sembrerebbe ebraico...

Positivo. Questa volta non è una parola d'ordine o una risposta ad una delle domande di Gibbs durante una missione. E' un risultato.Il risultato del mio test di gravidanza.

“Mi stai dicendo che con te deve essere la donna a fare il primo salto?”
“Il primo passo, intendi? Sì, è quello che sto dicendo.”
“E che cosa può fare per farsi notare da te?”
“Non lo so. Condividere le mie stesse passioni, regalarmi i biglietti per il Super Bowl... insomma, deve trovare il modo per stupirmi.”
“Baciarti all’improvviso sarebbe un modo per stupirti?”
Ci rifletto su per qualche istante. “Sì, immagino di sì.”***Riesco a resistere fino al suo appartamento senza toccarla, ma non appena mi sento al sicuro oltre la pesante porta in legno, cerco di nuovo un contatto con lei. Non mi respinge, il che significa che sono finalmente riuscito a buttare giù il muro tra di noi. Mi rincresce, ma devo dare ragione a Gibbs quando dice che “Agire è l’unica risposta per qualsiasi tipo di domanda”.

"Bill?" Tom bussava all porta di suo fratello da quasi ormai cinque minuti. "Se non apri,giuro che sfondo la porta!" Erano in ritardo di mezz'ora per un'intervista in radio,e Bill era sempre puntuale e impeccabile,ma quel giorno no. Tom fece ciò che aveva detto,sfondò la porta che scoprì non chiusa a chiave. Bill era sul letto circondato da 3 bottiglie di vodka vuote. Rimase impietrito davanti a quella visione:il gemello dormiva profondamente ma era pallido. Prese il cellulare dalle larghe tasche dei jeans e compose il numero di David,che come pensava era livido di rabbia:"Dove diavolo siete?!?!?" "Non veniamo,David.Bill ha un bel febbrone." "Come sarebbe a dire che non venite??Per una febbre mi vuoi dire che Bill non può venire??" "Si,dico proprio così cazzo!Ciao!" Chiuse il telefono in faccia al loro manager,spazientito. Andò vicino a Bill,si sedette sul letto lo guardò attentamente:non poteva essere vero quello che aveva davanti agli occhi. Scosse la testa e prese le 3 bottiglie di vodka per andarle a buttare.