Vent'anni dopo la fine della seconda serie animata, Sebastian e Ciel si ritrovano ad indagare su una serie di misteriose sparizioni collegate tra di loro, viaggiando per l'europa degli inizi del '900. Le loro vite verranno sconvolte da Adrianne Faure, un demone potente e squilibrato che sembra avere l'intenzione di uccidere Sebastian, e Shown Darkhim, un misterioso individuo che lavora per il Re d'Inghilterra.
(Questa fanfiction, se non si fosse capito, è basata solo ed esclusivamente sull'anime.)

Parte idealmente collocata dopo l'episodio in cui nell'anime, serie I, compare Drocell. Tra paure e inquietudini eistenziali, tra sogni e incubi, la solitudine di Ciel si fa materializzazione del trauma della sua infanzia: il rapimento, le sevizie,gli abusi. Riuscirà Ciel ad abbandonare il timore di sé stesso e degli altri? (contiene spoiler del capitolo 39)

Quasi come guardarsi allo specchio, solo che la vista si sforza di più per ritrovare i contorni netti, e la fantasia può aver maggior possibilità di giocare qualche brutto tiro - una volta, Raiko ha visto nel proprio riflesso nient'altro che un mostro.
Si ritrova a pensare che è difficile definire quello che percepisce in questo momento, mentre la luce di un lampione si accende all'improvviso e rende ancora più labile il contorno della sua guancia sinistra. Ha i capelli spettinati, in alto, e il solito ciuffo fuori posto. Le palpebre abbassate nel mimare un poco la dormiveglia, e le labbra abbandonate, schiuse abbastanza da far vedere il bianco del loro interno.
La difficoltà più grande, però, sta negli occhi.
-Signor Raiko, è pronta la cena! Si sieda a tavola, ora servo!-
**[RaikoGau - PWP]**

Guardò fuori dalla larga finestra del negozio. Strade affollate, supermarket che rischiavano di esplodere per i troppi clienti, auto strombazzanti.
Si girò indietro, cercando di pensare positivo. C'era di sicuro qualcosa di buono, nell'America, no? Per esempio, l'America era...
No, si sbagliava. Non c'era niente di buono in quell'orribile posto.
USXUK

Piccola one-shot egoistica dal lato di Ciel,probabilmente shounen-ai,ma solo perché in questa one-shot (incompleta e che purtroppo non completerò) Ciel esprime il suo desiderio di essere amato,nonostante abbia detto di non desiderare amore. Di non provarne.

Sebastian lo seguì avvicinarsi ancora, sedersi con un balzo sulla scrivania davanti a lui e aprire le gambe ai lati del suo bacino con noncuranza, come un bambino dispettoso e ignaro. I loro occhi erano sullo stesso piano. Non l’aveva mai visto così. E la cosa più assurda, tra tutte, era che Ciel Phantomhive in quel momento gli appariva terribilmente provocante.
«Domanda numero tre», soffiò Ciel, direttamente sulle sue labbra.
[Spoiler Finale Seconda Serie]
[Sebastian/Ciel]

Una trascrizione fedelissima (o quasi) della best ending del gioco di Akane "L's difficult successors".
MxN, OOC, What If (L incontra M e N, cosa che nel manga non accade), spoiler del gioco.

Fame. Aveva fame. Era stato un pazzo a partire senza Rayflo, affare Vassalord o meno.
Aveva fame. Una dannatissima fame che gli impediva di pensare.
Perché non poteva essere come tutti gli altri? Perché non era rimasto umano?
(Altrimenti non saresti rimasto al fianco del Master.)

Partecipante al contest 'Era un sogno' indetto da Fabi_Fabi
Gran parte dei nostri sogni li viviamo con assai maggiore intensità della nostra esistenza da svegli. (Hermann Hesse)
[Sebastian x Vincent Phantomhive --> ho inserito Sorpresa nella lista personaggi perchè non c'era la voce 'Altro personaggio']

A Rayflo piaceva tutto quello, godeva nel sentirsi preso senza rimorsi in quell’impeto di passione. D’altro canto, poco sopportava la faccia più fredda del suo Cherry, quella con cui lo maltrattava e rifiutava caparbiamente ogni tipo di approccio con lui. Lo detestava quando si comportava a quella maniera, sancendo una distanza secca e impenetrabile, sicuramente fastidiosa.
Ma sapeva anche che, dopotutto, era solamente apparenza: Charles difficilmente gli poteva resistere a lungo, benché si sforzasse di alzare difese e muri tra loro due. La chiamava “fame”, lui. La chiamava necessità, quella voglia che lo spingeva a cercarlo sempre e comunque, anche se faceva fatica ad ammetterlo persino a sé stesso.
[Vassalord - JohnCherry]

Un quadro inviato ad un Conte... Un regalo poco gradito... Nella mente di Ciel Phantomhive si risvegliano ricordi e immagini notturne... Perché il Conte Alois Trancy è qualcuno di davvero depravato, capace di disturbare le sue notti con le sue parole scandalose, e di imporporire le sue guance con una semplice immagine dipinta su una tela...

"Claude entrò, silenzioso come sempre, nella stanza del signorino, i cui occhi si illuminarono non appena lo vide. Posò sul comodino più vicino la candela che teneva in mano. Quella piccola fiamma avrebbe dovuto aiutare Alois a superare la sua paura del buio, ma entrambi sapevano che la sua vera luce era lui, Claude. Era lui l’unico che poteva salvarlo dai suoi demoni, fargli dimenticare l’orrore e la vergogna del suo passato e renderlo finalmente felice.
O almeno, questo era quello che Alois sperava."
[Claude x Alois] [Alois centric]

Io non posso vederla andarsene e sorridere, lei non può sapere che morirò e sorridere.

[Vassalord] Johnny/Charlie
«Oh, Chris... Amerei poter giocare ai piccioncini, però per ora posso solo essere il tuo pasto».

-… Ah, e prima che tu me lo chieda… Sì, è un ordine, Sebastian.
Dopotutto, Ciel non avrebbe mai ammesso di voler ricevere un dono per il suo tredicesimo compleanno...
SebastianxCiel
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