“Ok, basta.” Mi voltai decisa verso di lui “Perché non puoi fare come tutti gli altri?” gesticolai “Avanti, chiedimi come sto e accetta la mia bugia! Così puoi andartene e goderti la tua...”
Non mi lasciò finire, che le sue braccia furono intorno alla mia vita e il mio viso schiacciato sulla sua t-shirt.
Nessuno dei due disse niente. Rimanemmo entrambi immobili e mi lasciai cullare dal suo profumo, dal ritmo regolare del suo petto e dalle sue mani tra i miei capelli.
“Ti odio, Styles.” Brontolai, strinsi la sua t-shirt nel mio pugno.
“Lo so. Perché ti capisco meglio di chiunque altro.” La prese, aprendola per intrecciare le sue dita alle mie “Per questo hai bisogno di me.”
“Non... io sto...” la strinsi, arrendendomi “Ti odio.” Ripetei sbuffando.
Mi scostai, recuperando lo zaino. Guardai la sigaretta che mi aveva rubato ancora tra le mani e feci per riprenderla. Lui strinse il pugno, scuotendo la testa “Ho a cuore la tua salute.”
Sospirai “Fottiti.” Alzai le spalle e cominciai a scendere le scalinate.
"Lee!" mi richiamò "Manca anche a me, sai?"
Quella scena sembrava terribilmente familiare. Terribilmente dolorosa.

Dal primo capitolo.
Nell'esatto momento in cui stava schiudendo le labbra per pronunciare la parola d'ordine, un braccio le avvolse la vita, imprigionandola in una presa ferrea.
La punta di una bacchetta le si posò sul collo esercitando una leggera pressione e il respiro caldo di uno sconosciuto le solleticò l'orecchio.
"Visto abbastanza Mezzosangue?".

{Storia sospesa}
«Dovrai provarci con lui»
Quando Lorcan alzò lo sguardo non ne incontrò un altro a caso, ma venne catturato da un paio di occhi magnetici che lo fissavano spalancati. E sapeva alla perfezione che era lui il bersaglio, e che Jeremy non intendeva nessun altro.
E il ragazzo sapeva benissimo che stava fissando proprio lui, perché deglutì e il biondo poté vedere il suo petto alzarsi e abbassarsi più velocemente sotto alla maglietta.
La cosa strana fu che Lorcan non riuscì a distogliere la sua attenzione da quelle gemme verdi che il ragazzo aveva al posto degli occhi, e le uniche parole che riuscì a captare furono il sussurro di Jeremy che gli ricordava piuttosto inutilmente il suo nome.
«Albus Severus Potter»

“Ti mancherà?”
Mi mancherai, Ian? Mi mancherà il tuo sorriso, le tue camicie, la vena sul collo che si gonfiava quando urlavi contro di me, le lentiggini sparse sul viso, gli occhi verdi, la voce calda, le tue mani sulle mie, le tue labbra, sulle mie? Mi mancherai?
“Da morire.”
E sto già morendo.

«Cosa ti porta a New Orleans, piccola?»
«Musica, arte, cultura», le dita di Caroline giocherellavano con il bicchiere colmo di liquido trasparente, «sangue facilmente reperibile».
SPOILER dalla 4x20 in poi, future!fic. KLAROLINE.

Ed Hermione Granger non era più vergine.
Una giostra, ecco cos'era.

“Oh, non ti tirerai indietro adesso, Granger”, le disse con tono serio, che non prevedeva repliche. “Girati”, le ordinò.
E' sottile il confine tra una notte di piacere, e una notte di dolore.

Molly è bionda, schietta, solare, lunatica, chiacchierona ed estroversa.
Zayn è moro, tranquillo, pacifico, silenzioso, timido ed introverso.
Molly dice ciò che le passa per la testa senza censure, Zayn è riflessivo, forse troppo.
Molly e Zayn sono agli antipodi, l'unica cosa che li accomuna sono i sentimenti che provano l'uno nei confronti dell'altro.

Spin-off Right side, wrong bed

Da quel giorno al terzo anno, il Serpeverde aveva sempre mantenuto le distanze.
Non aveva abbandonato la sua spiacevole abitudine di umiliarti, né quella di provocare e tiranneggiare su chiunque, ma non ti aveva più riservato attenzioni speciali. Da un lato, ne eri stata profondamente grata – avevi potuto dimenticare e fingere che Viktor fosse il primo.
Dall'altro, però...
Non era un desiderio consapevole, era più una specie di smania di sottofondo. Bramavi che lui ti guardasse di nuovo con quelle iridi ardenti, volevi subire ancora il suo tocco punitivo.
Tuttavia, liquidasti il tutto come un vaneggiamento della tua mente dispettosa, come un'assurda pulsione che doveva esserci, ma non doveva essere soddisfatta. Un capriccio della psiche, come una fantasia sullo stupro: per quanto potesse attirare a livello primordiale, nessuno avrebbe razionalmente voluto caderne vittima.
Questa storia si è classificata prima al contest "Dalla vecchia alla nuovissima generazione, per tutti i gusti!" indetto da Alistel ed è arrivata seconda al contest "La guerra degli OTP: il tuo è davvero il vero e unico?" indetto da MmeBovary.

Scorpius Malfoy è un ragazzino che prova a trovare una ragione per vivere in un mondo in cui essere l’ultimo dei Malfoy non gli pare il grande onore che suo padre descrive. Vorrebbe una sorellina, ma tutte le gravidanze di sua madre Asteria danno luogo solo a una nuova minuscola tomba ornata di biancospino.
Aggrappandosi disperatamente a una fantasia fatta di colori, sapori e immagini di visi familiari e sconosciuti che si sovrappongono, Scorpius trova nel volto di una piccola Rose Weasley l’ideale di cui egli ha bisogno, il volto vivo di una compagna di vita che non ha mai vissuto.
Peccato che lei non abbia idea di questa sua ossessione, covata in segreto, in cui si mescolano fantasie di carezze fraterne e baci proibiti.
E peccato che la realtà non sia mai bella, pura e "ideale" come la si immagina.
Attenzione: storia con tematiche delicate e violenza, non adatta agli stomaci delicati! Lettore avvisato...
[Seconda classificata al contest "Ossessioni e vetri infranti" di Mary Black sul forum di efp e vincitrice del Premio Originalità]

"Liy era dannatamente sicura di non essersi mai ritrovata a fare delle ripetizioni simili [...] In quel momento poteva descrivere Scorpius con una sola parola: animalesco."

Per anni aveva lentamente alimentato le aspettative della ragazzina Weasley, ben immaginandosi il ruolo che lui doveva avere per lei, sicuramente indottrinata dai genitori ad odiare i Malfoy almeno quanto lui lo era stato con Potter e la sua combricola.
Sicuramente le parole dei genitori non avevano fatto altro che attirare la sua attenzione su di lui e lei ci era cascata subito come una pera cotta, poichè non aveva nessun motivo tangibile per detestarlo, anzi... le cose proibite dai genitori hanno sempre un gusto migliore.

"Stai bene, Fred?"
"Sì."
"Anche io."
-
Fu un attimo, riconobbe.
Fu un attimo, capì.
Fu un attimo, e tutto si fermò, ghiacciato in una sfera di vetro.
Fu un attimo, un sussurro.
Fu un attimo, poi un urlo.
Fu un attimo , una lacrima diventò rossa.
Fu un attimo, morto.

“Stiamo rientrando adesso in albergo. Vieni, domani mattina? Lascio il tuo nome alla reception. Ti voglio bene, sogni d’oro.”
Oh, certo. Non sia mai che sua maestà la super celebrità del momento si scomodi. Dopotutto chi sono io? La sua migliore amica e basta.
È a me che tocca sbattermi da un angolo all’altro di Londra come un maledetto piccione viaggiatore, solo per poterlo vedere una misera e schifosissima ora. Sono io, tutte le accidenti di volte, a perdermi per colpa del mio pessimo senso di orientamento e sono io – ancora una volta – a dovermi sorbire quella piaga della sua stupidissima ma ahimé adorabile fidanzata.
Che poi, parliamoci chiaro, di adorabile ha ben poco: capelli lunghi e scuri, occhioni da cerbiatta, gambe affusolate, pancia piatta, buon gusto nel vestire.
Che razza di schifo, vero?
E se vi sembra che sia la gelosia, a parlare, siete sulla cattiva strada. Anche io sono esageratamente bella: ho i capelli scuri – un sacco di doppie punte, ma dettagli – e i miei occhi sono grandi e di un entusiasmante e assolutamente affascinante color cacca.

"Era tuo fratello: lo consideravi tale.
Credevi fosse un’idea geniale, che gli avresti salvato la vita.
Chi mai avrebbe pensato che Peter Minus fosse il Custode Segreto dei coniugi Potter?
Nessuno.
Lord Voldemort sarebbe venuto a cercare te: tu saresti stato torturato, tu avresti sofferto, ma loro si sarebbero salvati.
Sarebbero stati ancora vivi."