Mordern!AU | NaruSasu | GaaLee | MadaSaku
Dove Naruto ha 26 anni ed è il nuovo insegnante di filosofia della terza A liceo Classico e Sasuke è il suo alunno migliore, ma anche il più odioso. Naruto non sopporta davvero il suo essere un genio, ma ancor di più odia il modo svogliato in cui il ragazzo si approccia alla filosofia. Riuscirà a fargli cambiare idea in maniera professionale? O le cose finiranno come con Martin Heidegger e la sua alunna Hanna Arendt?
Perché, come dice il buon vecchio Kierkegaard, che tu lo faccia o non lo faccia, ti ritroverai a rimpiangerlo comunque.

Sasuke vive a Seattle, Naruto a Pasadena.
A tenerli separati ci sono duemilatrecento miglia e tante scelte sbagliate, ma le loro vite sono destinate ad incrociarsi, intrecciarsi, e a non dividersi mai più.
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[capitoli 5/5, 46.000+ parole; slowburn (ma parecchio, perché sono idioti)]

|NaruSasu| AU | Light-Horror
“Stanno cominciando a credere che io mi sia innamorato di un fantasma, non ci facciamo mai vedere insieme e…”
“Se volevi un ragazzo trofeo da sbandierare in giro credo che tu abbia sbagliato persona” lo interruppe secco.
Naruto si ammutolì, rendendosi conto di aver parlato troppo e, soprattutto, di essere stato frainteso. Sasuke aveva serrato la mascella e tutto il suo corpo si era irrigidito, poteva avvertire la tensione dei muscoli contratti sotto la pelle.
Si alzò dal materasso e salì su di lui a cavalcioni, stendendosi un poco in avanti. Appoggiò una mano sulla sua fronte e gli tirò dietro la frangia sudata e cercò il suo sguardo, ma Sasuke lo stava evitando accuratamente.
“Io non voglio un ragazzo trofeo” disse seriamente “Io voglio te” e gli baciò la fronte “Voglio te anche con le tue fisime mentali sulle persone e i luoghi affollati”.
Naruto non ha nessun ricordo. Sasuke cerca di nascondere qualcosa.
[La storia partecipa alla Challenge estiva del gruppo facebook SASUNARU FanFiction Italia.]

"La mente di Naruto era corsa lontano, di nuovo a Konohagakure: alle estati troppo calde, ai pomeriggi trascorsi vicino al fiume dove coi suoi amici si ritrovava per fare il bagno, alle botte che si era dato con Kiba, tornando a casa pieno di lividi, a quelle che aveva preso da Sakura e da Ino, quando lo avevano scoperto a sbirciare mentre si cambiavano i costumi. Quella notte era estate, ma era lontanissimo da casa, ancora più lontano dall'essere un ragazzino di dodici anni: eppure lì con Sasuke era come essere ancora bambino a Konoha. "

Sasuke ha addosso i vestiti della sera prima, mentre scende le scale lentamente. Naruto ha un accendino in mano. "Questa è l'ultima sigaretta" annuncia "della mia vita". E Sasuke gli sorride, perché non sa cosa dire. Perché vorrebbe che la sigaretta che Naruto sta accendendo non finisse mai.

«Di cosa stai parlando?»
«In veste di Hokage...»
«Tu non sei ancora Hokage» gli fece presente stizzito.

Naruto balzò sorpreso dal letto. Non aveva appena sentito una voce, giusto?
Forse aveva bisogno di farsi solo una bella dormita, la stanchezza gli stava incominciando a tirare brutti scherzi.
Si tolse la maglietta e si infilò sotto le coperte. Il sonno non tardò ad arrivare.
Naruto era come sotto ipnosi. Le gambe si mossero da sole. Nonostante la sua resistenza passiva, si inoltrò nell’oscurità.
Improvvisamente, si ritrovò in una poco illuminata raduna, e si sentì osservato. SasuNaru

Hinata osserva, rannicchiata su se stessa su una sedia, in silenzio.
Non per timidezza o altro, come tutti posso pensare. È che a lei piace osservare. Come non ci fosse le piace guardare il mondo ed ascoltarlo senza la sua voce.
(A Rekishi Sama, per la sua ultima fic su Naruto su EFP)

« Te lo chiedo di nuovo. Che succede? » tenta, interrogandosi su quale sia l'origine di quella vena infinita di pazienza, quella incredibile forza d'animo che sta costringendo le sue palpebre a stare su e le sue orecchie a dar retta ad uno spostato – perché è questo che Sasuke è, c'è poco da fare – seduto sul pavimento alle cinque del mattino per ragioni ignote che, trattandosi di quello spostato, possono variare dal semplice « perché mi andava » fino ad arrivare a catastrofiche rivelazioni che potrebbero minare alla base la stabilità del villaggio.
[ SasuNaru in UAMP. Che barba, uhn? *prenota la prima lezione di ippica*]

La notte, Sasuke sentiva il rumore delle catene. E lo seguiva.
Lo inseguiva come se per lui non ci fosse un domani.
E, forse, per lui davvero non ci sarebbe stata un'altra alba.
[Sasuke x Naruto] [Itachi x Naruto, implicit]
[Per fw.it. Prompt: rumore di catene]

[Francia/Inghilterra] Venne spinto contro la porta con forza ed energia, ed il basso lamento che gli sfuggì fu subito fatto tacere dalla pretenziosa bocca dell’amante.
Teoricamente Inghilterra sapeva che non sarebbero dovuti restare lì fuori, sarebbe potuto passare chiunque, perfino America - per quanto sarebbe stato assurdo il vederlo lì, in territorio inglese.

“Perché non l'hai fatto?” domandò Naruto.
“Era una cosa stupida.” ammise, irrigidendosi.
Poi, lo vide sorridere e replicare:
“Io sono specializzato nel fare cose stupide, ricordi?”
[SasuNaru, a sfondo sportivo]

[Francia/Jeanne d'Arc]
Nella piazza del mercato di Rouen, Francis tiene in mano un mazzo di fiori e piange: le lacrime sono pioggia che bagna anche i confini, spegne ogni fiamma che ha portato via la sua donna e si posa a baciare la terra sulla quale vi sono le sue ceneri – resti del vestito bianco, i morbidi capelli e la pelle diafana.

Roddi al pianoforte ripensa alla sua vita passata con una persona speciale. La persona che ama.

Ino e Sakura, le amiche del cuore.
Ino e Sakura, insieme da una vita intera, peggio che sorelle.
Ino e Sakura, che si odiavano senza potersi dividere, come inscindibili gemelli siamesi.
Avrebbero dovuto capirlo tempo prima, che c'era qualcosa di malato in un legame del genere.
[Fanfic partecipante al concorso sullo yuri di Naruto]