*CONTENUTI ESPLICITI*
"Sono stato ingaggiato come detective per scovarla e arrestarla. Victoria Reed si fa chiamare. Solo a Denver ha ucciso cinque individui di sesso maschile dopo averci scopato. La sua, per quanto scrive nei biglietti che lascia sulle vittime, è una sorta di vendetta femminista: solitamente gli uomini portano a letto le loro conquiste per poi andarsene la notte stessa, abbandonandole dopo aver ottenuto ciò che vogliono. Lei vorrebbe vendicarsi a nome di tutte le donne, ma invece di spezzare il cuore al mal capitato, glielo trafigge letteralmente."
Carter Evans l'ha trovata e ha un piano interessante per arrestarla.

Louis non lo disse mai a nessuno, ma sapeva già come sarebbe andata a finire: l'aveva visto.
Sapeva del cancro di Molly e di quanto lentamente l'avrebbe uccisa.
Sapeva di Lucy e del motivo per il quale parlasse da sola tutto il tempo.
Sapeva di Roxanne e di Fred, e dei macigni che si trascinavano dietro.
Sapeva ciò che nascondeva Lysander. E ciò che faceva Lorcan per coprirlo.
Sapeva di Evelyn Black e tutto ciò che celava quel cognome.
Sapeva di James ed di Albus, e chi dei due si sarebbe pentito alla fine.
Sapeva chi era Derek Nott davvero, chi non era Amelia Nott e quanto sarebbe costato scoprirlo. E quanto sarebbe costato ad Alexander e Denise Rosier.
Sapeva di Scorpius. E Rose.
Sapeva di Lily, finché sapeva di Hugo.
Sapeva di Frank, tanto quanto ne sapeva di Dominique.
Sapeva di ciò che legava Damian Harper ad Adam Zabini. E di ciò che legava lui ad Adam.
Sapeva chi sarebbe rimasto, chi se ne sarebbe andato e chi, dal principio, li avrebbe traditi tutti.
Louis sa già come terminerà questa storia e sa già di essere tra quelli che, alla fine, non ci saranno.

Tutto ciò che lui voleva era la sua eredità.
Tutto ciò che lei cercava era una via d’uscita.
Una clausola testamentaria fa incrociare i cammini di James Nuss e Bryony Hawkridge. Il destino porta una giovane orfana del New England nelle praterie del Nebraska.
Un matrimonio di convenienza può diventare una storia d’amore?
Ambientazione storica western. Mail-order-bride.
Dal capitolo X "La sentì esitare abbastanza a lungo nel rispondere da confermare tutte le sue paure. Una ragazza come Bryony non attraversava il paese per sposare uno sconosciuto, se non aveva qualche fardello con sé. Non avrebbe dovuto aspettare tanto per avere quella conversazione, ma in un modo o nell’altro non era mai il momento adatto ed, anche ora, era stato solo il suo desiderio di averla a spingendo a parlarne."

«Piaga.»
«Idiota.»
«Finito di chiacchierare con i cadaveri?»
«Sì, ma se l'alternativa è dover colloquiare con soggetti come te, forse è meglio che ci torni.»
Gli agenti Davis e Williams potrebbero essere presi come esempio ufficiale e lampante del concetto di “opposto”.
Si trovano reciprocamente insopportabili: anche se, per la maggior parte del tempo, sono su due piani diversi del distretto, anche se lei è solita ficcare il naso in questioni legali e “giocherella” con i corpi delle vittime, mentre lui è un tipo tutto pistola alla mano e sirena sull'autovolante.
È un odio scoppiettante: lui è abituato a non essere contraddetto, ad avere una posizione intoccabile e sopra locata rispetto alle altre, ma lei non riesce a tenere la bocca chiusa e a moderare i termini, per cui, se ha torto, tratterebbe perfino il Presidente degli Stati Uniti come uno zerbino ignorante.
Ah, tutto questo non importerebbe se non fosse che entrambi fanno parte della stessa squadra, della Omicidi.
I loro colleghi hanno compreso fin da subito la situazione e li tengono d'occhio, ma chissà, se alla fine, un omicidio non avvenga proprio all'interno del Dipartimento…
La squadra Omicidi di Chicago vi da il benvenuto!
welcometomywonderland.

Mi chiamo Alessandra, ho 22 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza.
Ritardataria di professione ed aspirante giurista per hobby, il mio sogno è quello di fare il magistrato.
Tutto filava liscio, fino a quando non incontrai lui: Marco Ferraro, l'assistente più stronzo che avessi mai conosciuto, quello che speri di non avere mai, quello con cui non vorresti mai capitare all'esame, quello per cui preghi affinché non accada; quello che da un po' di tempo a questa parte, mi sta rendendo la vita impossibile.
La mia aspirazione nel breve periodo è laurearmi nei tempi, quella nel lungo periodo, fare il pubblico ministero.
Ah, dimenticavo.
Ho una laurea ad honorem in figure di merda.
Sì, proprio così, perché è proprio da una figura di merda, che ha avuto inizio il mio inferno personale.
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Dal capitolo 6.
«Sono la classica ragazza che nessuno vorrebbe avere al suo fianco, per il suo caratteraccio. Sì, i ragazzi mi cercavano all’inizio… ma quando vedevano come venivano trattati scappavano a gambe levate.» Ed ecco che per la prima volta mi racconta di sé. «Come vedi sono anche io sola.» Alza le spalle sospirando. A lei non fa paura la solitudine.
«Quindi abbiamo qualcos’altro in comune» accenno un lieve sorriso.
Lei abbassa lo sguardo. «Non mi hai ancora detto però perché vuoi il mio perdono.»
Ma che cazzo! Le piace mettere in difficoltà la gente.
«Forse perché ho trovato una persona che riesce a capirmi come nessun’altro e mi dispiacerebbe pensare che mi odi.» Sono onesto, di nuovo.
Lei sembra soddisfatta. Che stronza! «Promettimi che saremo amici, confidenti… ma senza un doppio fine.» Mi guarda dritto negli occhi.
«Te lo prometto.» Poggio una mano sul petto.

Ven, aspirante avvocato, ragazza determinata, ligia al dovere, trasferitasi a Londra con un unico obiettivo: diventare socia di uno dei più grandi studi legali della capitale.
Il sogno per cui ha lasciato la sua famiglia a Tivoli, salutato tutti i suoi amici, riducendosi a vivere in un piccolo monolocale vicino a Regent Park.
La fortuna però gira dalla parte di Ven, perché le verrà affidato un caso importante e allo stesso tempo spinoso, che la costringerà a collaborare con un avvocato brillante e terribilmente sexy ma che allo stesso tempo rispolvererà alcune sue vecchie conoscenze.
Non è necessario aver letto Come in un Sogno

Inghilterra, 2013. Dexter Freeman è uno scrittore da cinquanta milioni di copie, o almeno lo era prima dell'uscita del suo ultimo romanzo, - quello che è stato definito un "Fiasco" da pubblico e critica - prima del divorzio e prima dell'alcool. Disilluso e oppresso da quella grande metropoli che è Londra, Dexter decide di rimettere insieme i pezzi della sua vita e tornare a Richmond, nello Yorkshire, dove tutto ha avuto inizio. Qui, in una città apparentemente ostile, cerca di liberarsi dai propri demoni, primo tra tutti l'alcool, e ritrova una vecchia amicizia - la sorella di quello che un tempo è stato il suo migliore amico - che gli stravolgerà la vita e, forse, gli farà ritrovare quella passione per la scrittura e la poesia che sembra aver perso.

Frank Milton è un genetista piuttosto bravo finché ha a che fare con cellule e geni, un po' troppo burbero e irascibile quando invece deve rapportarsi con altri esseri umani. Un giorno, sotto consiglio del suo medico curante, finisce nello studio del dottor Richard Cavendish, psicologo dall'aspetto anticonvenzionale, tatuato e il cui ambulatorio si trova all'interno del centro nevralgico dell'alta finanza del Lower Manhattan.

Quando Charlie muore, Edward è costretto a promettergli di prendersi cura della figlia Isabella, anche contro il volere di quest'ultima. Lei non lo conosce, non si fida, ma l'uomo è intenzionato a tenere fede alla promessa fatta al suo mentore, proteggendola da ogni pericolo, anche quello che lui costituisce per lei.

Errare è umano…perseverare è diabolico. Questo potrebbe essere il fulcro di questa storia. Isabella Swan è un’assistente di volo che negli ultimi mesi ha iniziato a fantasticare su un aitante passeggero che sta invadendo tutti i suoi sogni…ma forse il labile confine tra sogno e realtà potrebbe infrangersi prima che lei se lo immagini.

Piccola rivisitazione di uno dei siparietti più belli di Martha estratto dalla 3x06 e riproposto in un futuro non molto distante, anzi, secondo me proprio dietro l'angolo! :-)
“Facciamo esercizi vocali per rafforzare la respirazione addominale” spiega sua madre, come se fosse una cosa assolutamente normale.