Nathan era rincasato anche quella notte all’alba. Matt lo aveva sentito chiaramente rientrare e lo aveva sentito inciampare in successione nei primi due gradini che portavano al primo piano della casa. Così era andato ad aiutarlo.
Lo aveva trovato in preda al panico seduto in fondo alla scalinata, con addosso una puzza di marijuana non indifferente e l’alito di chi ha bevuto decisamente troppo.
“Papà sto bene, torna a dormire” gli aveva detto suo figlio, con la voce strascicata, guardandolo con degli occhi rossi e gonfi da far impressione.
Adesso lo osservava dormire.
Lo aveva preso tra le braccia come faceva con sua moglie e sua figlia quando voleva dimostrare loro ch’era forte come a trent’anni, lo aveva portato in camera sua, spogliato di scarpe e jeans per farlo stare più comodo, e lo aveva messo a letto.

Piccola one-shot nata da un momento di noia. Ci sono troppe poche Brimmy e mi sentivo in dovere di scriverne una.
Spero vi piaccia!
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Non intendo offendere nessuno con questa one-shot.

Le sensazioni in circolo nel mio corpo sono estremamente contrastanti; variano dalla paura, al desiderio, addirittura esiste un piccolo barlume di buon senso, in fondo da qualche parte. Matt mi bacia nuovamente per infondermi sicurezza e questo fa spegnere definitivamente quella scintilla di razionalità che si ostinava a brillare.

“Voi donne non siete mai soddisfatte,” le soffiò sul viso, mentre con delle strisce di raso rosso le legava i polsi alla testiera del letto.
Basata (ma non proprio) sulla nuova canzone di Avicii. Fatemi causa.

Mi ritrovavo spesso ad osservarla, mi era inevitabile. Assomigliava talmente tanto alla donna che sua madre era stata da giovane, gli stessi capelli color del fuoco vivo ed occhi di ghiaccio, un accostamento a dir poco perfetto. Si so di essere un cinico bastardo ma ormai il desiderio di possederla era diventato insopportabile, ogni volta che le ero vicino nella mia mente scorrevano solo immagini di sesso dove la prendo con foga e rudezza, ma il suo viso a volte si confondeva con quello di Catelyn. Il suo esser sempre così ingenua non faceva che aumentare la mia voglia. Non sapevo ancora che questo mio desiderio incontrollabile sarebbe stato presto accontentato...

Mentre scrivo l'intro non ho ancora in mano il testo della storia, quindi sappiate che bene o male la storia parla di questo tizio di nome Billie Joe, che si mette al computer e legge le Mary Sue scritte dalle sue fan.
Ovviamente, con Mike in giro per casa, la cosa non può finire bene.

Dal testo:
Mi rigiro per l’ennesima volta, in questo letto che senza di te sembra essere così vuoto. 
Le lenzuola puzzano in modo atroce, di sudore, di lacrime. Stringo il guanciale candido, ancora il tuo profumo inebriante. 
Queste lenzuola mi avvolgono solo in parte, come la verità che si cela dietro quella porta. Ancora lacrime, ancora dolore.
Perché questo materasso è così tremendamente scomodo, questo cuscino troppo morbido, perché io, in questo istante, vorrei poggiare la testa sul tuo petto muscoloso.