«Allora Evans, me lo dai un bacio per la mia impresa eroica?»
«No, mi hai fatto prendere un colpo.»
«Aaah, ma allora tu ti preoccupi per me, eh?»
«No! Io odio solo il tuo modo di cavalcare la scopa. E – per Merlino – odio te!»
James ridacchia, e sento il suo alito sul viso. «Sicura?»
«Sicurissima. E ora scendi da lì, idiota, e smetti di tormentarmi!»
[...]
Sto correndo per i corridoi di Hogwarts.
Con James Potter.
E sono l’una e tre quarti.
C’è qualcosa di enormemente sbagliato in tutto ciò.
«Potter, giuro che appena arriviamo alla Sala Comune ti lancio una Maledizione Cruciatus, razza di coglione.»
[...]
«Evans, la sai una cosa?»
«Dipende, Potter. Cosa?»
«Il tuo cognome fa veramente schifo.»
Conto fino a venti, per vedere se riesco a non urlargli addosso. «Cos’hai contro il mio cognome?!»
Missione fallita.
«Credo che stoni con il tuo nome.»
«E, di grazia, quale sarebbe il cognome che fa pendant con il mio nome?»
«Trovo che Potter ti starebbe benissimo.»
[...]
Non capisco nemmeno perché sto piangendo.
È perché ti piace, Lily.
Ti piace, quando lui ti asfissia, quando fa battutine.
No. Io lo odio.
Non mentire a te stessa.

“No, perché Isabelle è preoccupata per te.” Continuò, come se l'altro non avesse aperto bocca. “Ha detto, e quoto, 'se continua così finirà per sfiancarsi, esaurire la sua magia e schiattare prima che possa prenderlo a calci in culo'.” Riportò di nuovo gli occhi su di lui. “Beh, non ho mai detto che fosse animata da buone intenzioni.” Inclinò la testa di lato. “Che ci sia qualcosa che ti turba, ultimamente?”
[Malec, Post-"Città delle Anime Perdute", spoilers non oltre "La Principessa"]

-Doveva avere un buon profumo Alexander, se il suo gatto continuava a strusciarcisi contro. Di solito Chermain Meow non amava molto la compagnia, oltre a quella del suo padrone si intende, ma sembrava che Alec gli piacesse. Ora era proprio curioso di sapere quanto buono fosse l'odore dello Shadowhunter da attirare così il suo felino.-
Come mi immagino il loro primo bacio. Malec.

Magnus Bane, il Supremo Stregone di Brooklyn, ha salvato la vita ad Alec Lightwood, giovane Nephilim diciottenne, che per la prima volta in vita sue trasgredì le regole a cui era tanto legato. E questo solo e unicamente per andarlo a ringraziare. O forse no? C'era qualcosa di più che un semplice “Grazie”.
Forse era l'occasione giusta per togliersi dalla testa gli occhi dorati del Parabatai.
Forse era l'occasione giusta per innamorarsi davvero.

Naruto, per fuggire dalle solite lezioni noiose, si perde in viaggi mentali guardando dalla finestra. Ma un giorno, non appena posa lo sguardo sul giardino sottostante, una pallida figura attira il suo sguardo. Chi è quel ragazzo, vestito come se fosse appena uscito da una discoteca, che fuma sotto il suo albero preferito?
Dal testo
Sorrise al ricordo, spostando lo sguardo da un punto all'altro del giardino privato della scuola, pieno di orti e serre ed un unico, grande albero, un gelso alto quasi tre metri e con un tronco enorme.
Fu lì che lo vide.
Appoggiato a quel tronco, una gamba leggermente inclinata, stava fumando ad occhi chiusi, aspirando lunghe boccate e trattenendole il più possibile.
Ancor prima di rendersene conto si ritrovò incantato a guardarlo, a studiarlo.
Chi diavolo era quel ragazzo?

-Tu piuttosto?- chiese per evitare di rispondere, -non dirmi che Gaara ti ha lasciato uscire da solo vestito così?
-Cos’è, un apprezzamento Uchiha?- si divertì a prenderlo in giro il biondo, -non me lo sarei mai aspettato da te…
Inaspettatamente l’altro rimase per un istante senza parole e Naruto ne approfittò per rincarare la dose:
-Visto che ti sei imbarazzato, vai a prendere da bere per entrambi, che io sono stanco morto…
Poi si sedette sul divanetto che era a lato della scrivania di Shikamaru.
-Ma…- provò a protestare il moro.
-Su, su,- disse mentre gli faceva cenno di andare verso la porta, -tanto non mi sembra tu abbia di meglio da fare, no?
Lo vide lanciargli un’occhiataccia e poi dirigersi verso il corridoio con aria seccata.
Sorrise soddisfatto, per una volta era riuscito a metterlo in difficoltà…
...
Gli venne da ridacchiare ripensando a quanto era stato innamorato di lui quando erano solo dei ragazzini. Anche se erano passati tanti anni, ormai ne avevano entrambi trentuno, lo trovava ancora bellissimo, con quel portamento fiero e arrogante, i capelli scuri più lunghi sul davanti e quegli occhi che sembravano quasi neri, magnetici.

Una volta, qualcuno aveva detto che non puoi leggere la mancanza.
Puoi solo avvertirla.
Lui aveva appreso quanto vero potesse essere nel modo peggiore, sperimentandolo sulla sua stessa pelle. E faceva male, dannatamente male, più del bruciore di una runa nuova e del veleno di un Demone Superiore in corpo.

«Ci scusi, noi...noi ci siamo persi»
Il figlio di Lilith incrociò le braccia sul petto, alterato più che mai.
«È questo che vi insegnano, all'istituto? Se vi perdete dovete andare a rompere in giro suonando i campanelli?»
Alec non era abituato a discorsi così tesi con un Nascosto, ma tentò comunque di prendere in mano la situazione come meglio poteva.
«Perdoni mio fratello, signor Bane, non voleva disturbarla...»
Gli angoli della bocca di Magnus si levarono all'insù, mentre gli occhi da gatto si accendevano di divertimento.
«Sarà meglio che questo biondino impertinente impari un po' di educazione»

L'unica cosa che chiedeva, era solo di poter dormire.
Ma se hai un parabatai che ti getta secchiate d'acqua gelida in pieno volto pur di svegliarti....non ti resta altro che far finta di nulla e andare dalla persona che ami.

{DOPO COLS}
"Sei anche tu della concezione che amare vuol dire distruggere ed essere amati essere distrutti, forse? No, perchè per me amare vuol dire non far star male chi ti sta vicino, stare con lui sempre e comunque. Chi ama perdona, e tu non mi hai perdonato. Tu mi hai lasciato solo nelle mie lacrime, solo nella mia battaglia, solo nell'odio verso me per quello che ti avevo fatto. E io come uno stupido ho perso tempo a piangere per te perchè ti amavo troppo. Sembra che io abbia partecipato a.. tremila missioni suicide, sì ha ragione Jace a definirle così, solo perchè stavo troppo male per combattere normalmente, e adesso i miei genitori che stanno soffrendo anche a causa mia, vogliono spedirmi ad Idris. Tutto per colpa tua. Hai ancora il coraggio di dirmi che mi ami, Magnus?"

Aprii gli occhi, mi resi conto di trovarmi in una piccola stanza, un brivido mi percorse la schiena; a quanto pare era anche molto umida. Notai che c’era una sola finestra chiusa da sbarre . Cercai di ricordarmi cosa era successo, passandomi la mano sui capelli biondi ricapitolai la giornata precedente...
Paring principale SasuxNaru

Caroline è una donna manager, ormai non più giovanissima, amministratrice delegata della Forbes Corporation. Niklaus è un giovane uomo del New Jersey, che dopo essere cresciuto in una modesta famiglia, tenta la scalata sociale trasferendosi a Manhattan, dove regna lei, quel diavolo biondo sotto mentite spoglie.
OS omaggio alla Klaroline's week.

cit/ Sospirò, maledicendosi per essere così pappamolle.
«C'è il temporale. ー il moro sollevò spalle e sopracciglia, in un'espressione alla E quindi? ー Ho letto il libro», esalò, senza alcuna intenzione di proseguire oltre. Sarebbe stato troppo imbarazzante decretare l'ovvio a quel ragazzo che aveva i globuli bastardi al posto di quelli rossi.
Ti prego, arrivaci da solo!
L'Uchiha parve continuare a non capire, in quel momento neanche ricordava più di aver prestato a Naruto quel libro, ma quando l'altro inciampò nella pronuncia del nome dell'autore, tutto gli parve chiaro.
Un ghignò s'ampliò sul suo volto.
«Mi stai dicendo che hai paura, usuratonkachi?» [...]
«No, un momento», esordì il più grande, calmo. «Tu hai paura?», domandò, incredulo. «Seriamente, Naruto?».
[Sasuke x Naruto][Spoiler! per chi non ha ancora letto “Carrie” di Stephen King e ha tutte le intenzioni di farlo]
Ho letto qualche giorno fa questo libro e l'idea mi è balenata di colpo; Naruto soffre d'insonnia e Sasuke gli presta un libro, convinto che concili il sonno; ovviamente, sortisce l'effetto contrario, fuori piove e Naruto ha paura. Hope you enjoy it!

A causa della sua amica Bonnie, Caroline si ritrova catapultata nel passato al fianco di Klaus, Signore indiscusso dello Hampshire. Ma un'importante ed inattesa missione la attende e dovrà rimanere al fianco del suo nemico se vorrà portarla a termine.
< Non preoccupatevi Caroline, non vi farò del male.> non era un mostro, almeno non in quel senso. < Giurate.> sussurrò lei fissandolo negli occhi quasi per voler leggervi attraverso.
Klaus si trovò a rispondere ancor prima di riuscire a capire l’importanza e lo sforzo sovrumano che quella promessa avrebbe comportato.
< Giuro.>le disse sorridendole e facendo un passo verso la sua direzione. Questa volta Caroline non indietreggiò. No, era rimasta abbagliata da quel dolce sorriso. Il primo sincero e spiazzante sorriso che la ragazza aveva visto comparire su quel volto irresistibile.
Caroline annuì.

Sono passati 20 anni dalla battaglia finale tra i nostri beniamini e Silas, l'immortale.
Caroline torna a Mystic Falls dopo tutto questo tempo per andare a trovare qualcuno, qualcuno che non c'è più.
E proprio davanti alla consapevolezza che la sua vita non è andata così come avrebbe voluto, comprende quanto sia diventata forte, anche grazie a questi imprevisti, talvolta anche tragici.