Quando una malattia magica sessualmente trasmissibile si diffonde tra gli studenti di Hogwarts, anche le relazioni più nuove e inaspettate devono essere messe in discussione.
Non parlavano mai molto.
Prima c’erano state soltanto frasi di disprezzo e pregiudizio, ma scoprire di desiderarsi sembrava un concetto troppo inafferrabile per essere espresso con qualche manciata di sillabe.
[Storia partecipante al contest Pinguini in cerca d’autore! indetto da Rosmary sul forum Ferisce la penna.]

Questa storia partecipa alla challenge “Un diamante per una sola stagione” indetta da me medesima sul forum “Writing Games ferisce più la penna”. [Bridgerton!AU]
Sono giorni che, fuori dalla sartoria di Madama McClan, c’è un via vai continuo. Il nervosismo è così alto che Lady Greengrass è stata vista litigare con Lady Parkinson per la scelta della medesima sfumatura di seta verde.
Non sono solita fare pronostici sul “Diamante della stagione”, ma so che saranno oggetto di attenzione Miss Granger, Miss Weasley e Miss Lovegood. L’Autrice è abbastanza certa che la povera Miss Bulstrode attirerà solo gli sguardi infastiditi dal contrasto della sua seta verde acido con la preziosa carta da parati color non-ti-scordar-di-me scelta da Re Shacklebolt.
Alcune vedove di guerra, superato il periodo di lutto, potrebbero rubare la scena alle debuttanti. Non è poi vero che l’esperienza, spesso, è ciò che fa la differenza?
Lady Dolores Moody è stata vista ordinare metri e metri di seta rosa, mentre Lady Crouch ha optato per un più sobrio azzurro. Forse, la fucilazione per tradimento e cospirazione del giovane Bartemius Crouch Jr. le suggerisce maggiore prudenza?
(Dalle cronache di Madame Potin - 15 marzo 1817)

"Fare la cosa giusta... significava affidare il suo futuro a lui, mettere la sua felicità nelle mani di Draco Malfoy.
Equivaleva a fare un salto nel vuoto."
(Dalla storia)
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Hermione e Draco devono usare la GiraTempo per rimediare a uno dei danni causati da Albus e Scorpius, ma nel farlo verrà a galla una verità sorprendente che li porterà a dover prendere una decisione difficile.
[DRAMIONE]

In un futuro in cui Draco Malfoy è morto, Hermione scrive una lettera alla sé stessa del passato con un solo scopo: riuscire a salvarlo.
Oggi, hanno trovato Lucius Malfoy impiccato nel proprio studio al Manor.
«Potremmo andare insieme, ad Hogsmeade, ti va?».
Ti prego, Hermione, non invitarlo a passeggiare per Hogsmeade con te per nessun motivo al mondo.
[Seconda classificata al "Falling in and out of love" contest indetto da inzaghina.EFP sul Forum di EFP.]

Storia ambientata dopo il finale di serie, dopo la 7x16.
Avevano scherzato attorno al fuoco, avevano bevuto e avevano mangiato, cercando di smorzare la tensione che si avvertiva nell’aria. Ci sarebbe voluto tempo, per abituarsi alla normalità e soprattutto per iniziare a crederci davvero. [...] Clarke, stesa sul suo letto, cerca di addormentarsi, ma i pensieri le vorticano in testa come trottole impazzite e lei vorrebbe solo metterli a tacere, chiuderli dentro un cassetto e non riaprirli mai più.
Vorrebbe solo che facessero silenzio.
[Bellarke]
Buona lettura.

“Che ne dici di lei, Papà?”, sentì chiedere a Scorpius, e aprì gli occhi in tempo per vedere un'espressione di orrore attraversare i lineamenti di Draco. Era certa che una altrettanto terrorizzata fosse sul suo volto. “Sembra una signora gentile e carina. Non va bene?”.
“Scorpius. La Signorina Granger è... beh, vedi, è... c'è un piccolo problema”. Draco evitò di guardarla, lo sguardo fisso, invece, sulle sue mani mentre giocherellava con i guanti.
[...]
“Ho paura che non andremmo bene insieme, Scorpius”. Hermione tenne la voce bassa, un sorriso sulle labbra a beneficio del bambino. “Vedi, sono una Nata- Babbana. Sarebbe fuori questione”.
Le pallide sopracciglia di Scorpius si sollevarono e puntò il cucchiaio verso il padre mentre gelato rosa gocciolava sulla tovaglia di lino. “Hai detto che non importava e che avresti preso quello che potevi ottenere, Papà. Ti ho sentito. Perché non puoi assumerla?”.
Il sospiro sorpreso di Draco fu quasi coperto dal suo, e incontrò i suoi occhi con una risata. Avevano entrambi male interpretato le parole del bambino. “Oh”, disse Draco, la voce piena di sollievo. “Assumerla. Certo. È questo quello che intendevi. No, figliolo, mi dispiace. È fuori questione. Sono certo che la Signorina Granger abbia i suoi impegni”.

Come una dei fortunati premi dell’asta per San Valentino di Hogwarts, Hermione si ritrova ad essere vinta, tra tutti i partecipanti, da Draco Malfoy. Riusciranno a dimenticare il passato e godersi una romantica uscita in carrozza?

Draco e Hermione. Ridotti allo scheletro di loro stessi, nello scenario della Hogwarts più devastata di sempre. Cosa significa essere studenti nel dopoguerra? Fare i conti con le ombre dei cadaveri che costellano i propri incubi, e con i banchi lasciati vuoti dagli amici morti. Significa aver bisogno di fiabe, e di sentirsele sussurrare all’orecchio nascondendosi tra le spire di una notte di velluto. Scendere a patti con le fate, che siano vanitose creature alate o indaffarate e amorevoli fate madrine, solo un po’ più brille e drogate. Potrebbe voler dire essere un po’ meno se stessi, per potersi accettare.
Dopo il sangue, dopo i caduti, dopo la guerra, essere Draco o Hermione può ancora significare qualcosa?

A pochi mesi dall'inizio del sesto anno, Harry, Ron ed Hermione riprovano ad usare la Polisucco per trasformarsi in Blaise, Theodore e Astoria e ottenere informazioni circa la possibilità che Draco Malfoy sia divenuto già un Mangiamorte e quali, nel caso, siano i compiti a lui assegnati. Un inconveniente, non perfettamente previsto, metterà Hermione in una complicata situazione: Draco e Astoria hanno un flirt di cui - quasi - nessuno sapeva nulla. Che fare, ora? Stare al gioco pur di ottenere le informazioni tanto agognate? O scappare via e mandare tutto in frantumi? Hermione Granger, però, non si è mai tirata indietro davanti a nulla.

Dal secondo capitolo:
“Non se ne parla” dichiarò Draco, spalancando gli occhi. “Le tue labbra sulla mia bottiglietta sarebbero con alta probabilità mortifere, con assoluta certezza dannose”.
“Non che tu sia in grande salute: guardati!” lo provocò Hermione. “E hai tutta la camicia appiccicata alla pelle. Puzzi, Malfoy”.
“Io ti uccido”.
“Mi sembra la prospettiva migliore contemplata finora” ammise la grifona, ottenendo la ferrea approvazione di un ragazzo disperato.
“Puoi anche morire di sete” disse con disprezzo.
“E tu di fame”.
Dal quarto capitolo:
“Credo che tu abbia qualcosa che mi appartiene e non è la dignità che hai perso” sibilò Draco Malfoy, sedendosi metaforicamente sul trono dorato da cui la Regina Gryffindor era appena caduta.
“Come l’hai capito?”.
Draco sogghignò.
“Davvero?” la apostrofò derisorio. “Pensavo fossi più intelligente…”.
Dal quinto capitolo:
“Sai cosa vuol dire?” le chiese, improvvisamente.
“No”.
Egli inarcò le sopracciglia, stupito, concedendosi una piccola risata derisoria.
“Che c’è, Malfoy? Ti fa ridere che io non sappia qualcosa?”.
“In effetti sì” ammise lui, inclinando appena la testa.
Dal nono capitolo:
Quando raggiunsero la stanza disordinata di Ron, lui chiuse fuori il frastuono e si girò.
“Perché sei sempre arrabbiata con me?”.
“Tu. Tu stai sicuramente scherzando” tuonò.

Il giorno più importante della vita di Clarke è arrivato.
Il suo matrimonio.
Ama l'uomo che la aspetta all'altare, dovrebbe. E nonostante qualche esitazione sa che sta facendo la cosa giusta.
Ma poi il testimone di nozze si alza in piedi per il discorso, e la ragazza non può fare a meno di chiedersi se avessero ragione Octavia e Raven.
Ha forse appena fatto il più grande sbaglio della sua vita?
[Bellarke] [Dedicata ad Erika. Finale a sorpresa, Ragazza Impossibile...]

Hermione aveva sempre pensato che quando fosse rimasta a guardare un pezzo della sua vita che se ne andava avrebbe avuto le mani grandi e un po’ impacciate di Ron a tenerle le spalle per impedirle di scoppiare in lacrime prima del tempo e le timide scuse di Harry nelle orecchie, per farla arrabbiare e distoglierla da quella tristezza desolante che segnava il confine tra il passato e il presente. [...]
Stracciò il foglio di giornale e lo gettò nel lavello, dove l’acqua che colava dal rubinetto lo ridusse a un cencio fradicio prima ancora di trascinarlo nello scarico.
Raccolse con l’indice un ricciolo di carta ancora asciutta.
Fra il disegno a grandezza naturale di un ricciocorno e la mappa degli spostamenti degli sciami di gorgosprizzi, chinarsi a carezzare una fotografia virata in seppia che racchiudeva un pezzo di sé ormai perduto.
Sorrisi ed efelidi come schegge di sole.
Sapreste dire «mai più?»
Segue da Choices, Vol. 1 - Path of Blood

Editata e Ri-pubblicata; E se Draco avesse accettato l'aiuto di Silente? E se, il ragazzo, entrasse a far parte dell'Ordine della Fenice? E se Hermione venisse incaricata di proteggere Draco? Chi vivrà? Chi morirà? Dove sono gli Horcrux? Come andranno le cose? Chi finirà con chi? Piton è buono o cattivo? Quanto può essere difficile dimenticare i propri pregiudizi? Quanto può essere difficile vedere il proprio mondo caderti addosso?
Tratto dal settimo capitolo:
«Se pensi di dormire qui, toglitelo dalla testa.» mugugnò Draco, cambiando posizione e socchiudendo gli occhi. Lei non fu colpita dalla frase in sé, bensì dal tono in cui lo disse: non era scontroso. Non era serio, era semplicemente stanco. Senza aspettare il suo consenso, si rifugiò sotto le lenzuola e si voltò dall’altra parte.
«Notte, Granger.»
Storia attualmente in revisione.

Draco Malfoy stava morendo.
Udì un rumore di passi, piedi che calpestavano l'acqua, dapprima lenti, poi in corsa, sempre più lontani, fino a svanire in dissolvenza, offuscati dalle grida acute di Mirtilla Malcontenta.
Potter, pensò. Potter l'aveva lasciato lì e ora lui sarebbe morto da solo in un bagno allagato, accompagnato nell'aldilà dal lamento funebre di una morta. Si sforzò di aprire gli occhi, ma li richiuse immediatamente. C'era troppo sangue e non riusciva a non sembrargli sporco, nonostante fosse suo.
Mirtilla aveva smesso di urlare e gli parlava sottovoce. "Andrà tutto bene" diceva, "presto sarà tutto finito".
È una storia di scelte, questa, e delle conseguenze che ne derivano. È la storia come sarebbe stata, se l'avessi scritta io.

Ginny lasciò cadere il discorso, perdendosi ancora alla vista dei capelli di Hermione. Quest’ultima, che aveva all’inizio minimizzato il tutto con uno sbuffo scocciato, si sentì preda di quelle parole prima ancora che il suo cervello avesse realizzato l’enormità di quanto gli era appena stato detto.
Colore?
Le mani di Hermione scattarono sui propri capelli. Una ciocca blu elettrico penzolò di fronte alla sua vista orripilata; in pochi istanti fu in grado di collegare tutto quanto.
Malfoy.
Il ricatto.
Le lettere di Viktor.
Finta fidanzata.
Sentendosi mancare, Hermione si lasciò ricadere con un tonfo sul cuscino.
Non era stato un incubo. Era tutto vero.
Così maledettamente vero.
« E’ finita. » Mormorò tragicamente al soffitto. « La mia vita è finita ».